Sangritana: binario morto

 

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Roma, le Linee J:il primo esperimento (fallito) di affidamento del TPL ai privati

la 7104 sulla J6 In Piazza Risorgimento

Vettura 7107 sulla Linea J7 in Piazza San Giovanni in Laterano

La normativa di riforma del trasporto pubblico locale, avviata nel 1997 con il decreto legislativo 422 e la legge regionale 30/98 di attuazione, imponeva, tra le altre cose,  la fine del monopolio nella gestione dei servizi di TPL con l’introduzione di regole di concorrenzialità, utili ad ottenere servizi qualitativamente migliori e a costi più bassi per i cittadini. Proprio partendo da questo presupposto, sul finire del 1999 in occasione del grande giubileo del 2000 il Comune di Roma decideva di creare una rete ad hoc di nuove linee autobus, con lo scopo principale di trasportare i numerosi turisti che sarebbero accorsi a Roma per il giubileo e non solo loro verso i principali punti di attrazione civile e religiosa. Inoltre tramite un apposito Piano Pulmann studiato ad hoc con l’istituzione di  Check Point di accesso alla città e parcheggi di sosta, mai entrato in funzione a pieno regime, era previsto che queste linee servissero anche da interscambio: i turisti,scesi dai bus GT nei vari punti di sosta quali,ad esempio, la stazione FS di Roma Aurelia o la stazione di Saxa Rubra della Ferrovia Roma – Civita Castellana – Viterbo,avrebbero trovato i bus della nuove Linee J per arrivare in centro. La gestione delle nuove linee venne affidata ad una A.T.I. composta da Sita (Gruppo Ferrovie dello Stato) – Cipar – APM Perugia  e  Transdev (società francese specializzata nel TPL) . Per gestire le Linee J, che interrompevano di fatto il Monopolio ATAC,  furono acquistati, dal Comune di Roma, 112 autobus di nuova concezione,  in livrea arancio e blu, lunghi 12 metri, dotati di aria climatizzata, display luminosi a matrice di led, controllo satellitare, pedana e posto per disabili e vennero forniti dalla Breda Menarini, all’ epoca una delle società leader in Italia nella produzione di autobus che di lì a poco sarebbe sbarcata a Roma con tutta o quasi la sua produzione,  modello BMB 240 L, ovvero il nuovo modello di punta  della Breda di Bologna, presentato sul mercato nel 1998. Le vetture vennero immatricolate come serie 7000 – 7112 . Il costo dei biglietti, validi esclusivamente  per le Linee J,forse per necessità per rientrare dei costi, o forse, a voler pensare male, per tentare una speculazione  sul turismo, fu fissato secondo queste tariffe:

  • Biglietto 75 minuti £. 1900 € 0,98
  • Biglietto 1 giorno £. 4700 € 2,43
  • Biglietto 2 giorni £. 8000 € 4,13
  • Biglietto 3 giorni £. 11400 € 5,89
  • Biglietto 7 giorni £. 18000 € 9,30
  • Abbonamento Mensile £. 31300 € 16,17

Completavano la nuova rete delle innovative e moderne paline elettroniche che avrebbero dovuto indicare i tempi di attesa alle fermate. Il debutto della nuova rete avviene il  18/12/1999  quando vengono  istituite le prime linee ovvero la  J2 (circolare destra e sinistra del centro storico  con capolinea a Termini) e la J5 (Via Eleniana – Piazza Pio XI). Allo scopo di pubblicizzare il nuovo servizio ed incentivarne l’uso, per i primi due giorni, venne deciso che non si sarebbe pagato il biglietto, biglietto che in questa prima fase era facilissimo da trovare, in tabaccherie o edicole vicino ai capilinea. Il giorno di Natale del 1999 ,con l’inizio del periodo giubilare, entrambe le due linee furono in servizio tutta la giornata e a partire dal 15/01/2000 tutte le linee erano in servizio, con i seguenti percorsi:

  • J2S Circolare sinistra (Piazza dei Cinquecento– Via Cavour – Largo Corrado Ricci – Via dei Fori Imperiali – Piazza Venezia – Via del Corso – Largo Chigi – Via del Tritone – Traforo Umberto I – Via Nazionale – Via Agostino Depretis – Piazza dell’Esquilino – Via Liberiana – Piazza di Santa Maria Maggiore – Via Gioberti – Via Giovanni Giolitti – Piazza dei Cinquecento)
  • J2D Circolare destra (percorso identico alla J2S ma in senso opposto)
  • J3 Catacombe – Termini (Largo dei Martiri delle Fosse Ardeatine – Via Ardeatina – Via Meropia – Piazzale Antonio Tosti – Viale Carlo Tommaso Odescalchi – Piazza dei Navigatori – Via Cristoforo Colombo – Circonvallazione Ostiense Piazza Giovanni Da Verrazzano – Piazzale XII Ottobre 1492 – Piazza Giovanni Da Verrazzano – Circonvallazione Ostiense – Via Cristoforo Colombo – Terme di Caracalla – Piazzale Numa Pompilio – Via Druso – Porta Metronia – Via dell’Amba Aradam – Piazza di San Giovanni in Laterano – Via Merulana – Piazza di Santa Maria Maggiore – Via Gioberti – Via Giovanni Giolitti – Piazza dei Cinquecento)
  • J4 Stadio Olimpico – San Paolo (Viale Antonino di San Giuliano – Lungotevere Maresciallo Diaz – Piazzale Maresciallo Giardino – Viale Angelico – Via Barletta – Via Ottaviano – Piazza del Risorgimento – Porta Castello – Piazza Adriana – Piazza Pia Lungotevere Vaticano – Lungotevere in Sassia – Ponte Garibaldi – Via Arenula – Via delle Botteghe Oscure – Piazza Venezia – Via dei Fori Imperiali – Piazza del Colosseo – Via di San Gregorio – Piazza di Porta Capena – Viale Aventino – Piazza Albania – Viale della Piramide Cestia – Piazza di Porta San Paolo – Viale delle Cave Ardeatine – Piazzale dei Partigiani – Via dei Verbiti – Viale Marco Polo – Piazzale Ostiense – Piazza di Porta San Paolo – Via Raffaele Persichetti – Piazzale Ostiense – Via Ostiense – Lungotevere di San Paolo – Viale di San Paolo – Piazzale di San Paolo)
  • J5 Stazione Tiburtina – Santa Croce – Pio XI – Stazione Aurelia (Piazzale della Stazione Tiburtina – Via Tiburtina – Circonvallazione Tiburtina – Viale Scalo San Lorenzo – Piazza di Porta Maggiore – Via Eleniana – Piazza di Santa Croce in Gerusalemme – Viale Carlo Felice – Piazza di Porta San Giovanni – Via Emanuele Filiberto – Via Domenico Fontana – Piazza di San Giovanni in Laterano – Via Merulana – Via Labicana – Piazza del Colosseo – Via dei Fori Imperiali – Piazza Venezia – Via del Plebiscito – Corso Vittorio Emanuele II – Ponte Vittorio Emanuele II – Lungotevere in Sassia – Piazza della Rovere – Galleria Principe Amedeo Savoia Aosta – Via Aurelia – Piazzale Gregorio VII – Via Gregorio VII – Piazza Pio XI – Via Gregorio VII – Piazza di Villa Carpegna – Circonvallazione Aurelia – Piazza San Giovanni Battista De la Salle – Via Aurelia – Stazione Aurelia)
  • J6 Santa Croce – Risorgimento (Via Eleniana – Porta Maggiore – Via Eleniana – Piazza di Santa Croce in Gerusalemme – Via Conte Verde – Piazza Vittorio Emanuele II – Via dello Statuto – Via Merulana – Piazza di Santa Maria Maggiore – Piazza dei Cinquecento – Via Luigi Einaudi – Piazza della Repubblica – Via Vittorio Emanuele Orlando – Via XX Settembre – Largo Santa Susanna – Via Vittorio Veneto  – Viale San Paolo del Brasile – Viale George Washington – Piazzale Flaminio – Via Flaminia – Via Domenico Alberto Azuni – Ponte Matteotti – Viale delle Milizie – Via Barletta – Via Ottaviano – Piazza del Risorgimento)
  • J7 Saxa Rubra – San Silvestro (Stazione Saxa Rubra – Viale Maurizio Barendson – Via Filacciano – Via Flaminia – Via Flaminia Nuova – Corso di Francia – Viale Maresciallo Pilsudski – Piazza Euclide – Via Giovanni Antonelli – Piazza Pitagora – Viale dei Parioli – Piazza Ungheria – Viale Liegi – Via Salaria – Largo Benedetto Marcello – Via Giovanni Pacini – Largo Amilcare Ponchielli – Via Ruggero Giovannelli – Via Giovanni Paisiello – Via Pinciana – Piazzale Brasile – Via Vittorio Veneto – Piazza Barberini – Via del Tritone – Piazza di San Silvestro)
  • J8 Aurelia – San Pietro (Stazione Aurelia – Via Aurelia – Piazza San Giovanni Battista De La Salle – Circonvallazione Aurelia – Piazza di Villa Carpegna – Via Gregorio VII – Piazza Pio XI – Via Gregorio VII – Piazzale Gregorio VII – Via del Crocefisso – Stazione di San Pietro)
  • J9 Trionfale – Augusto Imperatore (Via Trionfale – Via dell’Acquedotto del Peschiera – Via della Pineta Sacchetti – Via Domenico Tardini – Piazza dei Giureconsulti – Circonvallazione Cornelia – Piazza San Giovanni Battista De La Salle – Via Aurelia – Piazza Irnerio – Via Baldo degli Ubaldi – Via Angelo Emo – Via Candia – Via Leone IV – Piazza del Risorgimento – Via Crescenzio – Piazza Cavour – Via Vittoria Colonna – Ponte Cavour – Piazza del Porto di Ripetta – Via Ferdinando di Savoia – Via Maria Adelaide – Passeggiata di Ripetta – Via dell’Ara Pacis – Piazza Augusto Imperatore)

Si trattava di linee lunghissime, ideate per collegare zone opposte della città passando per il centro storico, con fermate limitate, una sorta di antenate delle attuali Linee express. Il successo iniziale delle linee, con quasi sei milioni e mezzo di passeggeri trasporti, lasciava presagire un roseo futuro per la rete delle Linee J, ma le cose andarono ben diversamente da quanto preventivato. Passato l’effetto Giubileo ed il picco avuto tra Maggio e Luglio del 2000, la rete inizia un lento ed inesorabile declino, complice la mancata integrazione con i titoli di viaggio metrebus che costringeva l’utenza, anche abbonata ATAC, a munirsi di un ulteriore titolo di viaggio. Al drastico calo di viaggiatori, stimato secondo quanto riportato dalla stampa dell’epoca in un -40%, corrisponde, come ovvio, un drastico calo dei biglietti venduti, tanto da indurre numerosi rivenditori a non rinnovare gli accordi di vendita. La difficoltà nel trovare i biglietti causa,come ovvio, un continuo calo di viaggiatori. Per tentare di arginare la crisi, dovuta anche agli alti costi del personale e del servizio (si parlava di 5000£/Km) e salvare la rete evitando una chiusura con inevitabili licenziamenti viene dapprima tentata una distribuzione di biglietti direttamente alle fermate, poi, in via promozionale, ai possessori di abbonamenti Metrebus viene concesso di viaggiare gratuitamente sulle linee J. Provvedimenti che di fatto si riveleranno del tutto inutili: le vetture girano sempre più vuote, tanto da meritarsi il poco simpatico appellativo di “Girasoli” . Segno evidente che la rete non rispondeva affatto alle reali esigenze dell’utenza. In ottica di riduzione dei costi il consorzio,sempre più in perdita,  restituisce al Comune un primo lotto di 30 vetture e propone un piano di riorganizzazione della rete che prevede la soppressione delle linee J6, J7 e J9 ,probabilmente ed una drastica riduzione delle frequenze sulle restanti linee. I risultati però, anche così, non cambiano, i bus sono sempre più vuoti,complice anche la riduzione delle corse, e sulle linee J si scatena,feroce la polemica politica. Che la fine sia imminente lo lascia presagire un ulteriore drastico taglio del servizio che dal 16/7/2001 lascia in servizio le sole linee: J2S – J4 – J5, con la J5 che da un lato viene limitata a Via Eleniana, mentre, per sopperire alla soppressione della J8, alcune corse vengono prolungate fino alla stazione FS di Roma Aurelia. Anche questi provvedimenti non cambiano lo stato delle cose: ormai appare chiaro ed evidente che l’esperimento è da ritenersi fallito e si attende solo che ne venga decisa la fine. E a decretarne la fine sarà proprio il Comune di Roma quando il 31/12/2002, alla scadenza del contratto di servizio, decide di non rinnovarlo, facendo calare il sipario sulle Linee J , che però “risorgeranno” ,a  sorpresa, parzialmente a partire dal 3/2/2003 con l’istituzione delle linee 271 e 571 sul percorso delle defunte J4 e J5 (quest’ultima però solo sul percorso Via Eleniana – Piazza Pio XI) . Di fatto entrambe le linee non riscossero mai il pieno gradimento dell’utenza e restarono collegamenti del tutto marginali, tanto che la linea 271 verrà  soppressa il 22/09/2014 mentre la linea 571 il 09/06/2014, . Perché fallirono le linee J? Il primo fattore fu sicuramente dovuto ai costi del biglietto ed alla mancata integrazione: 1900£ per viaggiare solo sulle linee J a fronte delle 1500£ del BIT ATAC che permetteva di viaggiare però anche in metropolitana o sulla rete FS rendeva già in partenza le linee J poco appetibili all’ utenza e destinate al fallimento. Seconda causa fu, indubbiamente, una errata progettazione della rete, con linee lunghissime, passanti per il centro, soggette quindi al traffico cittadino, con tempi di percorrenza elevati: questo rendeva le linee estremamente irregolari Senza dimenticare anche la scarsità di fermate che le rendeva poco capillari. Inoltre le linee erano state pensate solo ed esclusivamente in chiave turistica, senza tenere conto delle reali esigenze di mobilità dell’utenza comune. Ultima causa il fallimento parziale del piano pulmann, fortemente ridimensionato a seguito delle proteste dei tour operator: con la possibilità di far entrare in città pulmann turistici di medie dimensioni, che non si attestavano più nei previsti check point, veniva meno anche la funzione di interscambio delle Linee J. Terminata l’esperienza delle Linee J, le vetture passarono per un breve periodo in ATAC che le immatricolò nella serie 60xx distribuendole tra le Rimesse di Acilia e Magliana. La permanenza in ATAC non durò a lungo in quanto le vetture vennero  nuovamente cedute al consorzio Tevere TPL (formato dagli stessi soggetti che avevano gestito le Linee J)che in quel periodo iniziava l’esercizio delle linee periferiche. I BMB 240L non saranno però protagonisti delle strade di Roma per molti anni: l’arrivo di nuove vetture nel consorzio Roma TPL subentrato a partire dal 2009 nella gestione delle linee “esternalizzate” , verranno dapprima relegate quasi esclusivamente al servizio notturno e successivamente radiate o vendute ad altre aziende di TPL, come ATAF Foggia.

Una delle vetture ex Roma ripresa a Foggia con la matricola 266 di ATAF

La 7066 sulla linea notturna n25 a Piazza Venezia

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Roma,dal 17 Marzo modifiche alla rete TPL del municipio XI

Dal lunedì 17 marzo verranno effettuate modifiche e potenziamo alla rete di TPL del municipio Roma XI.  Verrà attivata la nuova linea 96 tra Corviale (largo Cesare Reduzzi), la metro Piramide e la stazione Ostiense lungo il corridoio preferenziale di via Portuense. La linea avrà i seguenti orari:

 

Feriale escluso sabato:
prima e ultima corsa da Corviale: 5.28-24.00
prima e ultima corsa dalla stazione Ostiense: 5.28-24.00

Sabato feriale:
prima e ultima corsa da Corviale: 5.28-24.00
prima e ultima corsa dalla stazione Ostiense: 5.28-24.00

Festivo
prima e ultima corsa da Corviale: 6.00-22.30
prima e ultima corsa dalla stazione Ostiense: 6.00-22.30

Modificato il percorso della linea 780 (p.le P.L. Nervi – Stazione Trastevere) che arriverà alla metro di Piramide e farà capolinea alla stazione Ostiense (P.le Partigiani)

ORARI
Feriale escluso sabato:
prima e ultima corsa da Eur/piazzale Pier Luigi Nervi:5.30-24.00
prima e ultima corsa dalla stazione Ostiense: 5.15-24.00

Sabato feriale:
prima e ultima corsa da Eur/piazzale Pier Luigi Nervi:5.30-24.00
prima e ultima corsa dalla stazione Ostiense: 5.15-24.00

Festivo
prima e ultima corsa da Eur/piazzale Pier Luigi Nervi:5.30-24.00
prima e ultima corsa dalla stazione Ostiense: 5.45-24.00

Dal 17 marzo vengono disattivate la linea 023 (Candoni/Rimessa ATAC Magliana – Via di Malagrotta), il cui percorso è già coperto dalle linee 128, 701, 089, 808, 246 e la linea 718 (P.le Partigiani – Via Portuense – P.le Partigiani) il cui percorso verrà coperto dalla nuova linea 96

ATTENZIONE – sino al 20 marzo, a causa della chiusura di Ponte dell’Industria, le linee 96 e 780 seguono questi percorsi:

Linea 96: nella tratta via Antonio Pacinotti-stazione Ostiense percorre piazza della Radio, via Giovanni Volpato, via Ettore Rolli, via degli Stradivari, ponte Testaccio, largo Giovanni Battista Marzi, via Aldo Manuzio, via Beniamino Franklin, via Marmorata

Linea 780: nella tratta piazza della Radio-stazione Ostiense percorre via Giovanni Volpato, via Ettore Rolli, via degli Stradivari, ponte Testaccio, largo Giovanni Battista Marzi, via Aldo Manuzio, via Beniamino Franklin, via Marmorata

 

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Comunicato Stampa,CeSMoT: assolutamente contrari a smantellamento ex ferrovia Castelfrentano – Lanciano – San Vito

Nella giornata di ieri abbiamo assistito all’ ennesimo “scempio” compiuto dalla Regione Abruzzo e T.U.A. ai danni dello storico tracciato ferroviario Castelfrentano – Lanciano – San Vito. Nonostante i dubbi e le perplessità già mostrate in passato da associazionI e cittadini,si è deciso,in nome di un presunto ambientalismo,lo smantellamento del tracciato ferroviario per realizzare una pista ciclabile,la cui utilità resta incerta. Come CeSMoT siamo sconcertati di questa decisione,ed assolutamente contrari a questo progetto . Intanto è da notare che il progetto di ciclabile, pomposamente denominato “binaria” presente alcune palesi criticità: sembra che nessuno abbia considerato che la linea “storica” era ed è interrotta, nella zona di Contrada Rapanice, dal percorso dell’attuale nuova linea porveniente da Lanciano. Come attraverseranno i binari i pochi ed avventurosi ciclisti? Inoltre a pochi Km da Lanciano, sorge il nuovo deposito ferroviario, collegato alla nuova stazione di Lanciano proprio dai binari che Regione e TUA vorrebbero smantellare. Escludendo che i ciclisti possano transitare su binari in esercizio o che si voglia spostare il deposito, è evidente che ,da quel punto ,unica alternativa per raggiungere Lanciano sarà quella di una amena e salutare pedalata lungo la viabilità ordinaria, tra automobili e camion. Invece di realizzare un tram treno,che avrebbe potuto garnatire un ottimo servizio di prossimità o una ferrovia turistica che si sarebbe potuta prolungare,lungo la costa dei Trabocchi lungo l’ex sedime ferroviario, si è scelto lo smantellamento dell’ infrastruttura,dopo anni di colpevole abbandono. Purtroppo,come CeSMoT, abbiamo constatato come negli ultimi anni la Regione Abruzzo sia stata poco lungimirante e molto miope in tema TPL ,come dimostrano le note vicende delle filovie di Pescara e Chieti, due opere fondamentali per la mobilità sostenibile affossate da discutibili scelte “politiche”. Quanto alla ex Sangritana, l’ elenco dei “misfatti ferroviari” potrebbe, purtroppo riempire una enciclopedia. Ricordiamo ad esempio l’ unificazione delle stazioni di Castel di Sangro realizzata quando la lnea sociale era morta da almeno 20 anni e quella FS agonizzava ed avrebbe chiuso a breve oppure il costoso revamping dei treni ex belgi mai entrati in servizio. E pensare che in passato la Sangritana era stata tra le primissime aziende a lanciare servizi turistici con il Treno della Valle, servizio che se rilanciato, utilzizando anche la linea che si vuole smantellare, costituirebbe un importantissimo volano per il turismo, creando, a latere indotto e posti di lavoro. Ieri invece i vertici della Regione Abruzzo e di TUA hanno celebrato il funerale della ferrovia. 

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Roma, le modifiche al servizio TPL

Queste le principali modifiche attualmente in vigore sulla rete di TPL di Roma:

  1. Per lavori potatura alberi nella corsia laterale di via Cristoforo Colombo (direzione Ostia) nel tratto compreso tra viale della Villa di Plinio e piazzale Cristoforo Colombo, deviate le linee 06-06sc-014-070-070sc e n070 .Linee 014 e n070 provenienti rispettivamente da Antifane e Agricoltura, giunte in via Cristoforo Colombo (corsia laterale) altezza semaforo di via del Circuito, si immettono sulla corsia centrale di via C. Colombo direzione Ostia fino a piazzale Cristoforo Colombo da dove riprendono il normale itinerario di linea. Linee 06-06sc-070 e 070sc provenienti dai rispettivi capolinea di Wolf Ferrari, Menippo, Stazione Metro EUR Fermi, giunti in via Cristoforo Colombo (corsia centrale) proseguono in corsia centrale fino a piazzale Cristoforo Colombo dove riprendono il normale itinerario di linea.
  2. Per consentire l’esecuzione di urgenti lavori di sostituzione binari in via dei Castani, tratto compreso tra via delle Acacie e via degli Ulivi, da lunedì 3 marzo e fino a cessate esigenze, il servizio delle linee tramviarie sarà sospeso e verranno attivati i seguenti servizi sostitutivi:
  • Istituzione (tratta stazione Termini/Palmiro Togliatti) unico servizio con vetture tram denominato 514.
  • Limitazione linea 19 nella tratta “largo Preneste-Valle Giulia” denominata 19L.
  • Istituzione servizio sostitutivo bus (piazza dei Gerani/largo Preneste) denominato 519

Linea 19 TRAM
Le vetture della linea 19, in partenza da Valle Giulia, limiteranno le corse a largo Preneste, dove inizieranno quelle di ritorno.

Linee tram 5 e 14
Sarà attivato un unico servizio tranviario denominato 514 da viale Palmiro Togliatti a stazione Termini (e viceversa) sul normale itinerario della linea 14.

Linea 519 bus
Proveniente da piazza dei Gerani: da piazza dei Gerani prosegue su viale delle Gardenie, via della Resede, via delle Acacie, via dei Castani, normale percorso in corsia tram fino a via Prenestina prima di largo Preneste, via Prenestina, largo Preneste (dove effettua capolinea). Proveniente da largo Preneste: immissione in corsia tram di via Prenestina altezza via di Acqua Bullicante, normale percorso tranviario fino a via dei Castani altezza via delle Acacie, svolta a via delle Acacie, via della Resede, viale delle Gardenie, piazza dei Gerani, normale percorso fino al capolinea.

Linea 313
Proveniente da via Longoni: normale percorso fino a via dei Castani altezza via delle Acacie, svolta su via delle Acacie, via della Resede, viale delle Gardenie, piazza dei Gerani, normale percorso; proveniente da Torre Maura: da piazza dei Gerani prosegue su viale delle Gardenie, via della Resede, via delle Acacie, via dei Castani, normale percorso.

Linea 450
Direzione Monti Tiburtini: da viale delle Gardenie altezza piazza dei Gerani, via dei Castani, via delle Robinie, viale Palmiro Togliatti, inversione di marcia, viale Palmiro Togliatti, normale percorso, direzione viale Alessandrino: da viale Palmiro Togliatti altezza via dei Gelsi, prosegue per viale Palmiro Togliatti, via delle Robinie, via dei Castani, via dei Faggi, via dei Frassini,  viale delle Gardenie, normale percorso

Linee n5 ed n543 da inizio servizio di martedì 4 marzo a cessate esigenze
Proveniente da piazza Venezia: normale percorso fino a via dei Castani altezza via delle Acacie, svolta su via delle Acacie, via della Resede, viale delle Gardenie, piazza dei Gerani, normale percorso; proveniente da viale Palmiro Togliatti/via Vertunni: da piazza dei Gerani, prosegue su viale delle Gardenie, via della Resede, via delle Acacie, via dei Castani, normale percorso.

 

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Roma, CeSMoT: bene proposta Archeotram ma necessario coinvolgere Associazioni nel progetto e superare alcune criticità

Apprendiamo del progetto, con probabile partenza a Pasqua, dell’Archeotram, ovvero una linea tramviaria dedicata che da Piramide porta’ i turisti allas coperta dei principali monumenti romani passando per il Colosseo, la Domus Aurea, per poi terminare la corsa a Palazzo Massimo. Come CeSMoT , da sempre impegnati insieme alle altre realtà associative romane alla diffusione di una cultura del trasporto pubblico, plaudiamo vivamente all’iniziativa, erede in misura ridotta dello storica linea turistica 110 di ATAC e dell’archeotram di rutelliana memoria, in quanto finalmente il tram torna ad essere protagonista della mobilità cittadina anche come vettore turistico ecologico ed ecosostenibile. Tuttavia, notiamo che, purtroppo, la proposta non è assolutamente nuova come la si sta facendo sembrare . Sebbene non direttamente impegnati nel progetto “archeotram”, abbiamo avuto modo di parlarne con alcune delle valenti associazioni che da tempo ci stavano lavorando e che avevano anche pubblicato in rete una bozza. Proprio per questo motivo siamo rimasti molto sorpresi nel vedere un mancato coinvolgimento di coloro i quali hanno impiegato il proprio tempo libero, gratuitamente, per realizzare questa opera. Siamo convinti che non vi sia assolutamente malafede in quanto finora l’Assessore Patanè, in assoluta controtendenza rispetto ai suoi successori, ha sempre convocato tavoli e riunioni con le varie realtà cittadine per illustrare ed aprire un costruttivo confronto sui temi della mobilità,per tanto siamo assolutamente convinti che all’interno dell’assessorato o del dipartimento, nella fretta di lanciare il progetto in pieno Giubileo, possa essere sfuggito qualche piccolo dettaglio e per tanto l’Assessore, giustamente impegnato nella virtuosa opera di rilancio del TPL, non sia stato informato che il progetto fosse stato già pubblicato in rete. Riteniamo perciò urgente ed auspichiamo la convocazione di un tavolo di confronto anche perchè il progetto attuale presenta alcune criticità: in primis non si tiene minimamente conto della presenza, nel parco mezzi ATAC di alcuni tram storici (attualmente in attesa di revisione) tra cui la storica “907” di proprietà del GRAF, ultima superstite del gruppo di motrici “8 finestrini” e risalente al 1928. Inoltre restiamo perplessi sulla scelta di distogliere dal servizio quattro tram serie “Stanga-Tibb” per destinarli sulla linea ,per di più riverniciati in una livrea color rosso che non ha assolutamente nulla di storico. Ricordiamo infatti che i tram a Roma ,da quando esiste ATAC, sono stati prima in biverde e, successivamente nel colore verde semplificato denominato “Verde Roma ’71” per passare poi all’arancione ministeriale e nuovamente al colore verde. Oltre alla livrea blu dei Tram STEFER. Un costruttivo dialogo,a nostro giudizio, non può che portare al miglioramento di un valido progetto e sarebbe il giusto coinvolgimento verso tutti coloro che con competenza e passione da lungo tempo si battono per il rilancio di una cultura del TPL.

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Tram di Roma, CeSMoT : bene ripresa servizio su quasi tutta la rete, attendiamo urgente ritorno del 19 a Piazza Risorgimento e partenza cantieri nuove linee

Dopo mesi  in cui avvistare un tram per le strade romane è stato come trovare un’oasi nel deserto, finalmente, con il termine dei vari cantieri di rinnovo dell’infrastruttura, nella giornata odierna è ripresa la circolazione su (quasi)tutta la rete tramviaria romana. Da oggi infatti romani e turisti potranno tornare ad utilizzare un mezzo di trasporto rapido, veloce ed ecologico,dopo essere stati costretti ad utilizzare gli scomodi bus sostituitivi. Tuttavia, in questa lieta giornata, spicca il mancato ritorno del tram 19 a Piazza Risorgimento, nonostante siano da tempo terminati i lavori di rifacimento di Via Ottaviano e Piazza Risorgimento. Su questa vicenda,nelle scorse settimane, spiccavano le assurde dichiarazioni del sindaco Gualtieri che, avventatamente, affermava che il tram 19 non poteva tornare a Piazza Risorgimento a causa delle interferenze provocate dal futuro cantiere della Linea C della metropolitana. Dichiarazioni a nostro avviso sconcertanti che il sindaco, finora non nè confermato, nè smentito, lasciando cadere tutto nel vuoto. Continuiamo a ritenere, come CeSMoT, che rinunciare ad un importante e strategico collegamento solo perchè forse, tra qualche anno potrebbe esserci in zona un cantiere della metropolitana, è una scusa pietosa e ridicola, che forse nasconde ben altre verità. Non vorremmo pensare che il tram dia “fastidio” a qualche potente esercizio commerciale in zona o che “disturbi”  qualche “importante” abitante . Auspichiamo che il Sindaco Gualtieri voglia fare chiarezza spiegando ai cittadini cosa impedisce il ritorno del tram a Piazza Risorgimento, soprattutto in considerazione della potenzialità di un servizio su rotaia a pochi metri dalla cattedra di san Pietro nell’attuale contesto giubilare. Sempre il Sindaco, che abbiamo visto tempo fa impegnatissimo a pubblicizzare l’avvio dei “lavori” di realizzazione della nuova linea tramviaria Ponte Mammolo – Subaugusta, dovrebbe spiegare lo stato di avanzamento di questi ed altri promessi lavori. Per quanto riguarda la Via Togliatti, a parte la pulizia dai rovi del tratto a ridosso del ponte della A24 e del viadotto che scavalca la ferrovia FL2,  non si vede l’ombra di un operaio,così come non si vede l’inizio dei lavori per portare il tram dal Verano alla Stazione Tiburtina e per la TVA, per la quale sembra che la tratta Porta Cavalleggeri – Termini subirà ulteriori ritardi. Resta anche in sospeso l’annosa questione della conversione della Ferrovia Termini – Giardinetti: dopo l’inconcepibile diniego da parte dell’Università di Tor Vergata, sembra calato il silenzio sull’opera: forse, a questo punto, in attesa che si arrivi ad un progetto definitivo, sarebbe opportuno riaprire all’esercizio la breve tratta dalla Stazione di Centocelle a Via Togliatti, al fine di garantire interscambio con la Metro C. Si tratterebbe semplicemente di adeguare l’infrastruttura esistente, realizzando tra l’altro quanto improvvidamente promesso all’epoca della (scandalosa)chiusura della tratta Centocelle – Giardinetti da Agenzia Mobilità, ATAC e Comune di Roma.   Non  i stancheremo mai di ribadire che solo una massiccia e robusta cura del ferro potrà rendere la città di Roma alla pari delle altre capitali europee. Le premesse sono buone, i progetti ci sono e finalmente abbiamo un Assessore alla Mobilità che sembra rendersi conto dell’importanza strategica del tram. Il Giubileo non può e non deve essere una scusa per non fare, specialmente in quanto molte delle linee promesse sono  ben lontane dagli itinerari giubilari. É però necessario che vi sia una sinergia tra Comune, Regione e Ministero dei Trasporti: il benessere dei cittadini deve venire prima di tutto, indipendentemente da qualsiasi differenza di ideologia e di colore politico, e le grandi opere,tipo il Ponte sullo Stretto di Messina, non possono e non devono essere realizzate a discapito delle opere necessarie per migliorare il TPL

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Comunicato Stampa – CeSMoT: tutela di Roccaraso e delle località turistiche realizzabile solo incentivando mobilità sostenibile

Dopo l’assalto domenicale dei gitanti campani che hanno “paralizzato” la città di Roccaraso, leggiamo sui giornali del grido di allarme lanciato dal Sindaco di Roccaraso, Francesco di Donato, che,lamentando l’elevato numero di turisti “mordi e fuggi” , come gli oltre 10mila della scorsa domenica,  invoca tavoli di coordinamento con prefetture e questure arrivando a chiedere misure straordinarie come intervento di esercito e daspo. Come CeSMoT conosciamo molto bene la situazione,essendo stati assidui frequentatori delle montagne roccolane ed essendoci all’epoca battuti, quasi nell’indifferenza generale, contro la chiusura della ferrovia Carpinone – Sulmona che passa proprio per Roccaraso. Riteniamo che più che misure straordinarie o repressive serva, alla base, una politica nell’incentivare una mobilità sostenibile. Per “contrastare” l’invasione dei bus (ma anche delle autovetture) basterebbe rilanciare il turismo ferroviario. Già attualmente, dopo la chiusura al servizio ordinario, la Sulmona – Carpinone è percorsa da sempre affollati treni turistici organizzati da Tour Operator in collaborazione con Fondazione FS Italiane che mette a disposizione il materiale storico (splendidamente conservato) per un viaggio all’insegna della storia e del turismo eco-sostenibile. Basterebbe, a nostro modesto giudizio, che il Comune di Roccaraso si facesse promotore di un tavolo con enti locali (Regioni Abruzzo e Campania, Provincie e Comuni), Tour Operator e Fondazione FS al fine di valutare istituzione di treni charter ad esempio da Napoli a Roccaraso : in questo modo i turisti amanti della neve, invece di intasare le strade con autobus e macchine potrebbero raggiungere la città comodamente (ed in circa 5 ore massimo senza traffico) in treno ed una volta scesi alla stazione trovare dei bus navetta per raggiungere, ad esempio, le piste in montagna: se contiamo che mediamente una carrozza ferroviaria ha circa 70 posti a sedere (contro i 50 in media di un bus GT) ,è facile immaginare  che basterebbe un treno con 4 o 5 carrozze per togliere un gran numero di bus dalla strada. Siamo consapevoli però che , al fine di rendere appetibile il servizio, occorra un intervento degli enti locali che sovvenzionino il treno stesso. L’esempio della Sicilia è lampante:  il successo del Sicilia Express, che durante le vacanze natalizie ha trasportato un gran numero di viaggiatori da Torino a Palermo, è stato dovuto anche all’intervento della Regione Sicilia che ha scelto di finanziare il servizio permettendo la vendita di biglietti per i posti a sedere a circa 20 euro e dei posti sulle carrozze letto a circa 100 euro. Siamo convinti che la tutela di Roccaraso e di tutte le altre località turistiche debba e possa passare attraverso un incentivo della mobilità sostenibile, proponendo e rilanciando l’uso del treno con servizi mirati ad hoc, che possono essere adattati a qualsiasi target di clientela, da quella low-cost a quella alto spendente

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Comunicato Stampa – CeSMoT: grazie ad impegno di Arenaways da oggi rifiorisce in Piemonte una ferrovia ingiustamente definita “ramo secco”

Dopo il viaggio inaugurale di sabato scorso,la giornata odierna rappresenta una data storica per i pendolari Piemontesi. Grazie alla tenacia ed all’impegno di Arenways ed alla lungimiranza della Regione Piemonte, che ha deciso di tornare ad investire nel trasporto su ferro, dopo gli sconsiderati ed assurdi tagli effettuati dalla giunta Cota nel 2011,  che avevano portato alla chiusura di quasi il 24% della rete regionale, da oggi tornano i treni sulla Ferrovia  Cuneo – Saluzzo – Savigliano: un bacino d’utenza di circa 180.000 persone che avrà una valida alternativa di mobilità sostenibile, riducendo il traffico su strada e promuovendo un modello di mobilità integrata. Nel fare gli auguri ad Arenaways,che da oggi, con il suo personale, sarà impegnata sulla “rifiorita” linea,come CeSMoT auspichiamo che  la nuove e rivoluzionaria esperienza che inizia oggi,possa fare da apripista per la rinascita di altre linee ferroviarie italiane che oggi o non vedono traffico o vedono una offerta ridotta al minimo (pensiamo, guardando al Piemonte, alla Pinerolo – Torre Pellice, alla Cuneo – Mondovì o alla Vercelli – Casale Monferrato oppure, nel Lazio a linee come Roccasecca – Avezzano o Fossanova – Terracina).  Chiaramente in Piemonte si sono realizzate una serie di circostanze favorevoli; da un lato una regione che già aveva contributo alla riapertura delle linee Asti – Alba e Casale Monferrato – Mortara, oltre ad aver garantito la sopravvivenza delle linee ex concesse Torino – Ceres e Torino – Pont Canavese con il passaggio sotto la gestione RFI / Trenitalia,dall’altro la tenacia,la passione  e la lungimiranza di Giuseppe Arena che, dopo il fallimento del servizio ad anello Torino – Milano, anche a causa di ostracismi esterni, per nulla scoraggiato ha continuato indomito a perseguire la sua idea di trasporto ferroviario, e con la nuova società Longitude Holding, ha deciso di investire nel trasporto locale con il marchio Arenaways. Un binomio perfetto tutto a favore di una mobilità ecologica e sostenibile,con, inoltre, positive ricadute occupazionali grazie alle nuove assunzioni effettuate per gestire i nuovi servizi.  E che vedrà nel prossimo futuro il ritorno dei treni ordinari anche sulla Ceva – Ormea, altra linea vittima dei tagli del 2011.  Riteniamo che spetti alla Regioni, sempre gelose della loro autonomia decisionale in tema di TPL, dettare delle linee guide effettuando seri studi sulla mobilità e siamo ben consapevoli che per alcune linee sarà impossibile una riapertura al servizio ordinario, a causa del ridotto bacino di utenza, ma che la loro sopravvivenza sarà garantita da servizi turistici ad hoc (grazie all’encomiabile impegno di Fondazione FS),per le altre auspichiamo e speriamo che l’esperienza della Cuneo – Saluzzo – Savigliano e di Arenways sia un faro guida, un esempio virtuoso da studiare e replicare. Con l’augurio di vedere presto i nuovi treni Arenaways su tanti altri binari italiani. Dalle Alpi alla Sicilia

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Comunicato Stampa – Roma, Tram 19: CeSMoT, preoccupati su voci mancato ritorno a Piazza Risorgimento. Sindaco ed Assessore facciano urgente chiarezza

Da diversi giorni si susseguono, specialmente online,diverse  voci secondo le quali, nonostante la conclusione dei lavori di restyling di Piazza Risorgimento, il tram 19 non tornerà più nello storico capolinea. Il tutto nasce da alcune (improvvide) dichiarazioni rilasciate dal sindaco Gualtieri durante l’inaugurazione della rinnovata Stazione Metro di Ottaviano nelle quali la causa del mancato ritorno è stata addebitata a futuribili lavori per la linea C della Metropolitana che interferirebbero sul percorso tramviario. Come CeSMoT siamo fortemente preoccupati per queste notizie che, se confermate, priverebbero la città,specie durante il Giubileo, di un importante collegamento ecologico e sostenibile. Oltretutto,rinunciare al capolinea di Piazza Risorgimento,dopo che la zona è stata sottoposta a restyling e liberata in parte dal traffico privato,  comporterebbe anche abbandonare il futuro sfioccamento della TVA che prevede un collegamento proprio con Piazza Risorgimento. Rinunciare ad un tram oggi per una futura metropolitana domani ci sembra una mossa poco saggia,specialmente in quanto da un lato abbiamo una infrastruttura già esistente, dall’altra un progetto ancora tutto sulla carta, mentre siamo in attesa del prolungamento della metropolitana fino a Piazza Venezia. In tutto questo “pasticcio” ci preoccupa l’opacità di Sindaco ed Assessore che nè confermano nè smentiscono queste voci. Troppo facile gettare il sasso (anzi, il ballast per restare in tema ferrotranviario) e “nascondere la mano”. Se veramente c’è l’intenzione di rinunciare al tram 19, il Sindaco Gualtieri e l’Assessore Patanè devono assumersene la responsabilità davanti ai cittadini,anche perchè tutto ciò cozzerebbe con la volontà di questa amministrazione nell’investire nel TPL.  Ci auguriamo che l’uscita del Sindaco Gualtieri sia stata dettata solo da superficialità e disattenzione, specialmente in quanto,dopo anni di giunte totalmente avulse al TPL, finalmente si è vista una amministrazione determinata a mettere in atto quella famosa cura del ferro iniziata, e non completata dall’allora sindaco Rutelli 25 anni fa. Abbiamo già assistito alla vergognosa campagna stampa orchestrata contro il tram in Via Nazionale ed alla altrettanta pretestuosa opposizione dell’Università di Tor Vergata verso il progettato prolungamento e trasformazione della ex ferrovia Centocelle – Giardinetti, opere a nostro giudizio che andrebbero cantierizzate nel più breve tempo possibile come la tranvia Ponte Mammolo – Subaugusta,chiediamo,per tanto, a Sindaco ed Assessore di fare immediata chiarezza sul futuro della Linea 19 e pretendiamo un impegno ad una rapida riapertura della linea. Roma ha urgente necessità di una robusta cura del ferro, occorre seguire e proseguire sulla scia di quanto già previsto nel Rapporto Ferrotranviario 1.0 redatto ed elaborato dall’Agenzia Roma Servizi per la Mobilità e dal PUMS:auspichiamo che tali documenti continuino ad essere il faro guida per dotare finalmente la città di Roma di una rete di trasporto su ferro efficiente,ecologica,efficace e sostenibile

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