“Comprendiamo la richiesta che il commissario prefettizio di MonteCompatri ha rivolto al presidente della Regione Lazio, Piero Marrazzo, di cambiare il nome della stazione di Pantano in stazione di Montecompatri, o per lo meno in stazione di Pantano-Montecompatri, ma senza voler alimentare alcuna polemica, le priorità della Roma-Pantano sono gli utenti e non i nomi da assegnare alle stazioni”. E’ il commento del CeSMoT, Centro Studi sulla Mobilità e i trasporti, intervenendo sulla questione del nome della stazione capolinea della Ferrovia regionale Roma-Pantano. “Sarebbe stato più interessante invece – puntualizza il CeSMoT – che il comune di Montecompatri, nella cui giurisdizione ricade inoltre la ex stazione di Laghetto, avesse inviato, coinvolgendo anche i comuni limitrofi, la richiesta a Provincia e Regione che la realizzazione del previsto corridoio della mobilità lungo la Casilina prevedesse il ripristino della vecchia ferrovia almeno fino a San Cesareo”. “Ma tornando nella quotidianità , e senza perdersi in chiacchiere – aggiunge il CeSMoT – la linea e l’utenza riscontrano quotidianamente problemi reali per i quali urgono interventi e non soltanto promesse. In attesa che arrivi il fatidico primo giorno di servizio della futura linea C, la Roma-Pantano continua ad essere una linea indispensabile per la mobilità del settore est della capitale. E nel suo futuro è necessario prevederne il mantenimento nella tratta tra Roma e Torrenova, come adduttice e dorsale di carico per i quartieri romani lungo la Casilina che da Centocelle in poi non verranno serviti dalla nuova linea di metropolitana. Pensarne la trasformazione in tranvia o ancor peggio lo smantellamento, porterebbe al degrado della mobilità in quel quadrante che già ad oggi, senza il ‘trenino’, sarebbe al collasso”. “La Roma-Pantano – prosegue il CeSMoT – necessita quindi indubbiamente di interventi per poter recuperare la dignità e il rispetto che merita, per essere una ferrovia capace di offrire un servizio rapido e sicuro, tutelando la sicurezza di chi viaggia e di chi lavora, passeggeri e personale con la realizzazione di adeguate protezioni e del sistema di precedenza semaforico, interventi che spettano di diritto agli oltre 80.000 passeggeri che quotidianamente la utilizzano come alternativa all’automobile, “. “I cittadini e gli utenti del trasporto pubblico capitolino – conclude il CeSMoT – hanno l’esigenza vitale di una rete di trasporto efficente, puntuale e veloce. E quotidianamente dimostrano una profonda coscienza e rispetto verso la città , operando la scelta di utilizzare le linee di trasporto urbano, unica medicina per guarire gli infiniti mali della mobilità capitolina”.