“Non cessano i disagi quotidiani per i pendolari della Fr4 Roma-Velletri, che lamentano la situazione di abbandono della linea ferroviaria dei Castelli e i continui gravi disagi ai viaggiatori che utilizzano il treno come mezzo di trasporto pubblico”. Lo afferma il CeSMoT, Centro Studi sulla Mobilità e i Trasporti, raccogliendo le segnalazioni provenienti dagli utenti della Fr4 Roma-Ciampino-Velletri. “Ci giungono continue segnalazioni prosegue il CeSMoT – soprattutto in questi giorni di grande caldo, di vetture senza aria condizionata e finestrini bloccati, e lamentele per i continui ritardi causati dagli incendi divampati nei giorni scorsi, conseguenza di una scarsa manutenzione ordinaria della vegetazione arbustiva che lambisce la ferrovia senza nessun intervento da parte di chi ha in gestione la linea per il mantenimento della stessa. Il servizio di trasporto è stato sospeso precauzionalmente già troppe volte con pesanti difficoltà subite da parte degli utenti rimasti bloccati per ore nelle stazioni lungo la tratta”. “Ad aggravare ulteriormente la situazione puntualizza il CeSMoT – è stato l’irresponsabile decisione di negare la dovuta informazione agli utenti presso la stazione Termini circa i guasti e l’entità dei ritardi, rendendo ulteriormente difficile così la possibilità ai cittadini di scegliere altri mezzi di trasporto pubblico, i pendolari di Velletri protestano vivamente per questo blackout informativo, perchè il diritto all’informazione è uno dei cardini fondamentali delle società democratiche e civili, molte volte ignorato invece dalle aziende di trasporto pubblico”. “Ci associamo anche noi – conclude il CeSMoT, alla richiesta dei nostri amici pendolari, che l’assessorato ai Trasporti della Regione Lazio applichi con rigorosità le penali previste dal contratto di servizio e proceda con provvedimenti disciplinari nei confronti dei responsabili di tale disservizio, agendo nel rispetto delle normative. I pendolari sono più disposti a subire alcun tipo di disagio, soprattutto se prevedibile ed eliminabile”.