“Nonostante il mese di agosto stia quasi giungendo al termine e i romani stiano rientrando dalle proprie ferie estive, di cantieri e lavori per la riqualificazione di via Nazionale non se ne è vista neanche l’ombra, ad esclusione degli interventi a ridosso del Traforo. Una brutta sorpresa per i cittadini, che tornati in città si ritroveranno a viaggiare ancora su una strada dissestata, scomoda e pericolosa per utenti del trasporto pubblico, per gli automobilisti e per i motorini”.
Lo denuncia il CeSMoT, Centro Studi sulla Mobilità e i Trasporti, evidenziando il mancato avvio dei lavori previsti per il restyling di via Nazionale ed annunciati per il mese di agosto.
“La principale strada romana per traffico pubblico e privato – prosegue il CeSMoT – continua ad essere un angosciante susseguirsi di buche, fondo stradale sconnesso e pessimo esempio di degrado urbano. Un triste e purtroppo evidente esempio dell’immobilismo romano che arreca grandi danni all’immagine della nostra capitale”.
“Dove sono finite le roboanti promesse fatte dal Comune nei mesi scorsi – si chiede il CeSMoT – che hanno generato aspri scontri con l’opposizione e con i difensori del sampietrino romano? Ci auguriamo che il rinvio di questi improcrastinabili interventi siano stati decisi dal desiderio del Comune e degli assessorati competenti di elaborare e presentare un progetto innovativo e definitivo che sfidando tutti gli oppositori, riporti il tram da piazza Venezia fino a Termini lungo proprio via Nazionale”.
“Realizzare da subito la linea tramviaria – precisa il CeSMoT – è l’unica vera soluzione per tutelare e migliorare l’immagine della via liberandola dal traffico e dallo smog, per salvare i sampietrini che rimarrebbero così come elemento caratterizzante della sede per i tram, e per migliorare la qualità della vita dei cittadini”.
“La vera soluzione per strappare Roma dalla morsa del traffico però – conclude il CeSMoT – non è un’effimera Ztl, ma investimenti forti e decisi per la pedonalizzazione del centro storico, così come si fa nelle grandi capitali europee, strappando le strade più importanti al caos e alla doppia fila e dedicandole al trasporto pubblico e ai pedoni”.