Ferrovia Mesolcinese – COMUNICATO STAMPA UFFICIALE DELLA SEFT – 28.10.2013

BDe491  a Castione

BDe 491 a Castione

La stagione 2013 della ferrovia turistica Castione-Cama, 19esima di una serie  ininterrotta iniziata il 3 giugno 1995 per iniziativa di alcuni appassionati e  con il supporto della Ferrovia retica, si è conclusa domenica 27 ottobre con una  frequenza mai registrata. Sono stati contati infatti ben 763 viaggiatori sui  convogli d’epoca rosso-verdi gestiti dalla SEFT (Società per l’esercizio  ferroviario turistico). La notizia di un’eventuale deconcessione della linea ha  indubbiamente indotto parecchie persone, più o meno appassionate di treni, a  percorrere i 13 km fra Castione-Arbedo FFS e Cama. In realtà niente è deciso. Il  futuro della linea è di unica competenza del Consiglio federale la cui  decisione, eminente politica, si baserà sulla raccomandazione dell’Ufficio  federale dei trasporti. La SEFT prenderà posizione dopo la decisione di Berna.
L’associazione, che in nessun caso verrà sciolta, si augura di poter continuare  anche nel 2014 e nei successivi anni fino alla scadenza della concessione nel  dicembre 2020 con proposte di treni d’epoca in movimento e non solo fermi nel deposito/officina di Grono. Si tratterebbe della continuazione di un’iniziativa  di successo che ha avuto ampi consensi anche all’estero: lo dimostrano i numerosi contributi su youtube e le citazioni sugli organi di stampa quotidiana e sulle riviste specializzate.

La direzione SEFT
www.seft-fm.ch
079.617.39.79

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CeSMoT: Condanniamo Occupazioni FrecciaClub

imag0513COMUNICATO STAMPA :

Condanniamo con forza quanto accaduto nella giornata di ieri, quando pochi facinorosi dimostranti, con pretestuose motivazioni,  hanno deciso di occupare i FrecciaClub di Roma, Torino e Bologna causando forti disagi ai viaggiatori. La loro richiesta di ottenere treni a prezzi “politici” per partecipare alla manifestazione di sabato è una decisione commerciale che spetta solo ed esclusivamente a Trenitalia, e che, a nostro giudizio, non può e non deve essere estorta con manifestazioni come quella accaduta che hanno come unico scopo quello di “creare confusione e disagi” . Pur essendo lieti del fatto che i manifestanti vogliano arrivare a Roma con un mezzo ecologico come il treno, invece che con autobus o macchine,  non possiamo non notare la palese contraddizione di chi da un lato si professa “No-TAV” e dall’altro vorrebbe utilizzare proprio il Treno Alta Velocità a cui tanto si oppone, per di più ad un prezzo inferiore a quello praticato ai comuni viaggiatori. Desideriamo infine esprimere tutta la nostra solidarietà ai viaggiatori colpiti dai disagi ed al personale Trenitalia coinvolto, auspicando, per il futuro, maggiore controllo da parte delle strutture preposte affinché si eviti i ripetersi di simili eventi.

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Incidente ferrovia Termini-Giardinetti «Basta navigare a vista»

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«L’incidente avvenuto sulla ferrovia regionale Termini-Giardinetti ha evidenziato, ancora una volta, la necessità di intraprendere una concreta riflessione sul futuro della linea, anche in relazione all’imminente apertura della Linea C della metropolitana».

  È quanto riferisce in una nota il Cesmot, Centro Studi sulla Mobilità e i Trasporti, riguardo il tamponamento di due treni regionali della linea Termini-Giardinetti, avvenuto il 7 ottobre all’altezza dell’intersezione a raso via Walter Tobagi, località Torre Maura.

  «Occorre, con urgenza, intraprendere un concreto programma di ammodernamento dell’infrastruttura e dei rotabili, dando garanzia alle migliaia di utenti che ogni giorno usufruiscono di questa linea. Continuare a “navigare a vista”, come s’è fatto finora, non fornisce alcuna garanzia sulla sopravvivenza della ferrovia in questione».

  «La drammatica situazione della Giardinetti – aggiunge David Nicodemi, ex-delegato ai trasporti del Municipio Roma VI – rispecchia il decadimento etico ed economico di Atac SpA, che in questi anni ha trattato le ex-concesse come un salvadanaio, incassando i proventi del Contratto di Servizio senza mai reinvestire un solo euro nelle infrastrutture e nei rotabili, specie sulla Giardinetti».

  «In merito al tamponamento – continua -, le cui cause sono da accertare, potrebbe aver avuto rilievo la tipologia e la tecnologia obsoleta del materiale rotabile, e la loro manutenzione, nonché il mancato rinnovo del Regolamento Circolazione Treni, che, seppur garantisca la sicurezza dello stesso esercizio, aspetta ancora d’essere ottimizzato rispetto alle peculiarità che la linea ha assunto negli anni. Quanto tempo dobbiamo ancora attendere prima che accada un altro sinistro, magari stavolta dovuto allo stato penoso dell’armamento? Mi auguro – conclude Nicodemi – che su quanto sta accadendo sulla Giardinetti, intervenga direttamente la preposta Direzione del Ministero dei Trasporti».

Roma, 9 ottobre 2013

 

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3 ottobre 1839: la locomotiva Vesuvio inaugura la Napoli – Portici e fa il suo ingresso nella storia d’Italia

Locomotiva Bayard al Museo di Pietrarsa (NA)Locomotiva Bayard al Museo di Pietrarsa (NA)

Era il 3 ottobre del 1839 quando la locomotiva a vapore Vesuvio inaugurava la prima linea ferroviaria italiana percorrendo il tratto tra Napoli – Portici. Alle 10 del mattino di 174 anni fa, alla presenza del re Ferdinando II di Borbone e delle più alte cariche del Regno delle Due Sicilie, la locomotiva sbuffò la sua prima nuvola nera iniziando il suo viaggio su quel tratto a doppio binario della lunghezza di 7,25 km che da lì avrebbe cambiato la storia d’Italia. L’evento segnò l’inizio della gloriosa storia delle strade ferrate italiane, che dalla Napoli – Portici iniziarono quel lungo percorso che negli anni avrebbe infatti mutato le abitudini sociali, culturali ed economiche dell’intero Paese. La fortunata intuizione regale di Ferdinando II, che diede il via alla costruzione delle nuova ferrovia, fece intravedere ampie prospettive economiche, motivo per cui nacque il famoso edificio borbonico di Pietrarsa – oggi tra i musei ferroviari più importanti del mondo – che presto divenne un’officina specializzata nella costruzione di locomotive e materiale rotabile. Il 3 ottobre del 1839 la locomotiva Vesuvio non inaugurò solo una moderna concezione di trasporto, ma seguì l’inizio di un periodo storico dove il Sud Italia fu un florido modello di industria meccanica e siderurgica.

 

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