Apprendiamo con stupore dalla stampa che per arginare la diffusa illegalità all’interno della stazione di Roma Termini si vorrebbero reintrodurre delle barriere d’ingresso così come accadeva fino agli anni ’90. A nostro giudizio tale intervento sarà come nascondere la polvere sotto al tappeto.
La stazione, che dopo i lavori di restauro avvenuti nel 2000 si è aperta ai cittadini ospitando attività commerciali e servizi, deve restare una piazza urbana aperta a tutti così come accade in tutte le principali metropoli europee e non un semplice luogo dove prendere il treno.
La situazione di illegalità, sia all’interno che all’esterno della stazione, è frutto di mancanza di prevenzione e di una diffusa sottovalutazione, per anni, del problema.
Non dobbiamo inoltre dimenticare che in stazione sono presenti situazioni di forte disagio sociale, accentuate dal perdurare della crisi economica. Situazioni sui cui sarà doveroso, per le strutture competenti, intervenire.
Auspichiamo quindi un ripensamento sulla decisione di trasformare la stazione di Roma Termini in un bunker accessibile solamente ai viaggiatori, e chiediamo maggiori controlli e maggiori sinergie tra le forze dell’ordine, la polizia municipale di Roma Capitale e le strutture di Ferrovie dello Stato, anche al fine di sanare il diffuso degrado
presente nelle aree esterne alla stazione.
Quale è allora la vostra proposta concreta per arginare questi fenomeni?
Maggiori controlli e prevenzione a partire dalle zone esterne. I tornelli spostano aolo il problema non lo riaolvono