Il disservizio di ieri sulla Linea A, oltre a mostrare la inevitabile fragilità del sistema dei bus sostitutivi, anche a causa della non eccessiva presenza in strada della polizia municipale che avrebbe dovuto rendere più fluida la circolazione stradale, apre inquietanti dubbi su quali siano state le reali cause del blocco del servizio. L’unico dato certo è che il “Problema tecnico” si è verificato nella stazione di San Giovanni. Cosa sia realmente accaduto non è dato saperlo, visto che ATAC, nel corso della giornata, è arrivata a cambiare più volte versione fino a dare la colpa ad una non meglio identificata “perdita di isolamento di uno degli attacchi della rotaia” , termine sicuramente affascinante ma che in realtà dice poco e niente, in quanto l’eventuale perdita di isolamento può al massimo causare un malfunzionamento del sistema di blocco che gestisce il distanziamento dei treni o del segnalamento, ma limitatamente alla tratta interessata dal guasto, che, come previsto dai regolamenti, può essere gestita anche in condizioni “degradate” . Senza dimenticare che, a quanto si diceva, i lavori nei cantieri della Metro C erano stati sospesi a seguito dei ben noti mancati pagamenti. Notiamo, ancora una volta, un’azienda ATAC in costante affanno, che, come un bambino pescato con le mani nel barattolo di marmellata, cerca di inventare una scusa plausibile per giustificare l’accaduto. Riteniamo che i cittadini che quotidianamente utilizzano il martoriato trasporto pubblico romano abbiano il dovere di essere informati con tempestività e chiarezza sugli eventi che provocano perturbazioni dell’esercizio, e che debbano avere informazioni chiare ed efficienti sui tempi di ripristino del servizio stesso. Non è ammissibile che la comunicazione verso l’utenza di ATAC sia affidata quasi esclusivamente al canale del social network twitter, gestito per di più in maniera del tutto arbitraria da non meglio identificate persone che bloccano gli utenti, rei di porre domande “scomode”. Inoltre, tale canale di comunicazione, taglia, de facto, una larga fetta di utenza, poco avvezza all’uso di questo social network . Auspichiamo, per tanto, che il Commissario Tronca voglia al più presto istituire una commissione d’inchiesta sull’accaduto odierno e che, insieme al futuro Direttore Generale ATAC possa rapidamente efficentare la carente comunicazione ATAC, migliorando la presenza fisica sul territorio del personale e limitando lo strapotere di chi, anonimo dietro una tastiera, si permette di decidere quali utenti siano degni di ricevere risposte sullo stato del servizio e quali no.