Apprendiamo dalla stampa che il Tar del Lazio ha rimandato ad ottobre 2017 la riapertura della tratta ferroviaria valle Aurelia Vigna Clara,nominando nel frattempo un “organismo di verifica” . Riteniamo assurdo ed incomprensibile che da un lato la burocrazia,dall’altro gli oscuri interessi di quattro gatti blocchino la riapertura di un collegamento strategico per la Mobilità cittadina,adducendo,tra l’altro, sterili e pretestuose motivazioni. La storia che le vibrazioni dei treni possano provocare danni ai palazzi é stucchevolmente vecchia e l’abbiamo già sentita ai tempi della costruzione della Linea A della metropolitana. Anche allora si spaventavano crolli e disastri (ma per fortuna non c’erano solerti giudici pronti a bloccare tutto)ma,a distanza di 37 anni,non ci risultano palazzi crollati a causa della metropolitana. La scusa é tanto più pretestuosa se pensiamo che nel 1990 nessuno si lamentó del transito dei treni,e,in questi anni non abbiamo,come CeSMoT,assistito a scene di cittadini preoccupati per gli effetti del traffico oppure indignati per i soldi spesi per un’opera abbandonata dopo 8 giorni di esercizio. Ci domandiamo perciò cosa ci sia realmente dietro questo ricorso è quali scopi abbiano questi “baldi cittadini” che stanno facendo fuoco e fiamme per non far riaprire la ferrovia:forse preferiscono che resti tutto in abbandono o magari che al posto della stazione sorgano magari palazzi o un centro commerciale. Auspichiamo e chiediamo perciò un intervento del Ministero dei Trasporti affinchè venga stabilità urgenza dell’opera al fine di arrivare,con urgenza,ad una decisione. É intollerabile che l’interesse della collettività debba soccombere davanti a sterili richieste di poche persone,e,ancora più intollerabile é lentezza della giustizia italiana nel decidere su un caso presentato,la prima volta già alcuni anni fa. Cosa dovrà mai verificare la commissione tecnica?dobbiamo forse pensare che i giudici faranno circolare dei treni vuoti fino ad ottobre per poi vedere cosa accade ai palazzi?