Dopo una campagna elettorale decisamente sottotono ed un primo turno dove ha prevalso l’astensione, Guidonia si appresta a scegliere il nuovo sindaco dopo mesi di commissariamento. Come CeSMoT – Centro Studi sulla Mobilità e i Trasporti, facendoci portavoce delle istanze ricevute dalla popolazione, chiediamo al futuro sindaco un impegno concreto volto al miglioramento ed al potenziamento del servizio di trasporto pubblico, servizio che allo stato attuale presenta poche luci e molte ombre, con un’offerta di trasporto spesso del tutto insufficiente e che costringe, complice anche l’assoluta mancanza alle fermate di indicazioni su linee, orari e percorsi, all’utilizzo dell’automobile. La nuova amministrazione dovrà necessariamente rivedere i percorsi e gli orari per evitare l’isolamento di alcune frazioni, studiare un servizio festivo attualmente assente e lavorare in sinergia con i comuni vicini e con la regione Lazio al fine di estendere la validità dei titoli metrebus Lazio anche sui collegamenti urbani. Un TPL efficace ed efficiente porta, nel medio e nel lungo periodo, ad un miglioramento della qualità della vita, rendendo la città più a misura di cittadino.
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Comunicato Stampa: CeSMoT, rimodulazione orari Linea 117 ennesimo esempio di malagestione ATAC
A partire da domani (https://muoversiaroma.it/it/content/linea-117-cambia-lorario) la linea 117, ovvero ciò che resta della fiorente rete di bus elettrici un tempo fiore all’occhiello di Roma, vede perdere una corsa, con il taglio della partenza delle 11;27 da San Giovanni e delle 12:50 da Piazza del Popolo. Invece di tentare di rimettere in strada ulteriori vetture elettriche, anche eventualmente recuperando quelle abbandonate dentro la ex rimessa di San Paolo, al fine di rendere la linea con frequenze da servizio urbano e non da corriera di campagna, la fantastica e fantasiosa gestione ATAC, complice il sonno apatico dell’assessore Meleo, forse troppo impegnata nel progettare la funivia di Boccea, riduce ancora di più il servizio all’utenza. Arrivati a questo punto tanto varrebbe ammettere il completo fallimento delle linee “elettriche” e l’incapacità di gestire l’unica vettura modello Tecnobus Gulliver superstite ed invece di prendere in giro l’utenza sopprimere definitivamente il collegamento ormai rimasto del tutto fine a se stesso. Come CeSMoT ovviamente auspichiamo il recupero di vetture lautamente pagate con i soldi dei contribuenti, ma, a quanto sembra, a Roma il vento non è affatto cambiato ed il “Nuovo che avanza” sembra drammaticamente uguale al “vecchio avanzato” e temiamo che rivedere in strada altre vetture elettriche sia solamente un sogno, o meglio una fantasia da “sedicenti esperti di trasporti”
Comunicato Stampa: CeSMoT, riduzione corse Roma TPL ennesima beffa all’utenza
A partire da domani i romani avranno la sgradita sorpresa di trovare una drastica riduzione del servizio sulla rete periferica gestita dal consorzio Roma TPL. Dopo la riduzione delle corse operata sulla rete ATAC, l’impalpabile duo Meleo/Stefàno, mette a segno l’ennesima beffa ai danni dei romani. Invece di trovare una soluzione ai disagi ed ai disservizi, ancora una volta si sceglie, spacciandola per “operazione verità” la strada della riduzione del servizio, dando però la colpa, come bambini, alle giunte precedenti. Per troppe volte abbiamo sentito questo stucchevole ritornello e riteniamo che sia giunta l’ora che chi governa ed è stato eletto da quasi un anno si prenda finalmente le sue responsabilità. Il TPL romano è ormai allo sbando, e se davvero si vuole, come nei proclami, disincentivare uso dell’automobile, occorre, invece di pensare alle funivie, un piano per rilanciare seriamente il trasporto pubblico, riprendendo la razionalizzazione dei percorsi, acquistando nuove vetture anche corte e costruendo nuove linee tramviarie e filoviarie. Nel frattempo, come simbolico indennizzo per i cittadini, sarebbe opportuno offrire almeno un giorno di viaggi gratuiti
Comunicato Stampa, CeSMoT: perplessi su proposta funivia Casalotti, occorre puntare su sistemi di trasporto integrati
Apprendiamo dalla stampa che il sindaco di Roma ha ieri presentato in pompa magna il progetto della funivia Casalotti – Boccea. Invece di pensare a potenziare la rete esistente di trasporto pubblico, prolungando ad esempio la Metro A come da progetti esistenti, si insiste nel voler realizzare la funivia, basandosi solo ed esclusivamente su una fantomatica proposta proveniente “dal basso” ovvero da un comitato locale. Appare elementare rilevare che non si tratta di un progetto integrato nella rete dei trasporti cittadini, e che di tale progetto non vi è alcuna traccia nei vari piani strategici sulla mobilità pubblicati da Roma Servizi per la Mobilità. Le iniziative “sparse”, per quanto possano essere intrinsecamente lodevoli in quanto dimostrano una attenzione da parte dei cittadini verso le tematiche del TPL, nascono inevitabilmente condannate in quanto manca loro quel respiro ampio che può essere garantito solo ed esclusivamente da una visione integrata. Occorre quindi puntare solo ed esclusivamente su una programmazione integrata del futuro del trasporti della capitale. Inoltre i dati presentati ci lasciano ampiamente perplessi. Premesso che la portata dichiarata sebbene risulti superiore a qualsiasi linea autobus, si posiziona a livello di una linea tram periferica Al di là che attualmente i costruttori di sistemi a fune si contano sulle dita di una mano, con il rischio concreto, come avvenuto nelle città che hanno adottato il sistema Translohr, di essere legati alle scelte del fornitore, riteniamo che un tram o un filobus,ad esempio, ammesso e non concesso che siano effettivamente più costosi di una funivia, si integrano nella reste esistente del trasporto pubblico, oltre ad essere prodotti già collaudati ed ampiamente presenti sul mercato, con la concreta possibilità di ottenere un concreto risparmio.. In una città soffocata dal traffico e dalla spazzatura, dove la rete di trasporto fa acqua da tutte le parti, ci sembra totalmente sconsiderato investire soldi pubblici in un sistema totalmente avulso alla rete di TPL esistente. Come CeSMoT chiediamo, con forza, l’abbandono immediato di un simile progetto, valutando il progetto esistente di RomaMetropolitane con il prolungamento della Metro A da Battistini a Torrevecchia o, in alternativa, realizzando una diramazione della linea tramviaria da Ottaviano a Cornelia, di cui è necessario iniziare quanto prima i lavori, che punti verso la zona di Casalotti. Ma, se proprio il sindaco e il suo assessore, magari confortati dalla “fantasia” di ATAC, decidessero nonostante tutto di andare avanti con il progetto, non ci resta che sperare in qualche forte nevicata invernale a Roma, prevedendo anche cannoni da neve qualora gli inverni fossero magri di precipitazioni e la cabinovia rischiasse di non essere incorniciata dal candido manto, e che lo skipass per la funivia venga incluso nel sistema metrebus.
Comunicato Stampa – Roma, CeSMoT: necessario ed urgente investire sul tram ma con progetti concreti
Apprendiamo dalla stampa dell’interesse dell’attuale amministrazione comunale nel potenziare la rete di tram romana, riciclano progetti sepolti nei cassetti dalle precedenti amministrazioni. Seppur soddisfatti dell’interesse dell’amministrazione, dobbiamo notare, ancora una volta, che si stanno riciclando, senza troppa convinzione e purtroppo con scarsa fantasia, progetti più volte annunciati e più volte rimasti sulla carta . Oltretutto, il primo di questi progetti, ovvero collegare Piazza Vittorio con Largo Corrado Ricci e Piazza Venezia, ci sembra totalmente privo di logica e di fondamento,in quanto insisterebbe su una direttrice con poca domanda di trasporto, senza dimenticare i possibili veti della sovrintendenza al passaggio del tram lungo Via dei Fori Imperiali (a suo tempo ebbero da ridire sul bifilare filoviario oltre Porta Pia…figuriamoci i veti per un tram…). Da sempre sosteniamo che la priorità per il centro storico è la realizzazione dell’asse tramviario lungo Via Nazionale, portando a compimento, in alternativa al costoso ed incerto prolungamento della Metro C oltre Piazza Venezia verso Ottaviano,della famosa linea Termini – Vaticano – Aurelia, progettata sin dai tempi dell’amministrazione Rutelli e mai realizzata per oscuri motivi. Con questo progetto si porterebbe realmente a compimento la chiusura di Via Nazionale e Corso Vittorio al traffico privato, restituendo queste strade, finalmente libere dalla morsa delle automobili, agli antichi fasti, rendendole un salotto per romani e turisti. Restiamo scettici anche sul tram Verano – Stazione Tiburtina, in pratica una riedizione in forma ridotta del vecchio 11, che per essere realizzata, richiederebbe un riassetto viario della zona e che avrebbe poco senso se non prolungato lungo la Tiburtina a servire le zone non servite dalla Metro B, mentre riteniamo assurdo che dopo tante parole ancora non si sia obbligata ATAC a riaprire la tratta Centocelle – Giardinetti arbitrariamente e pretestuosamente sospesa da oltre due anni. Reiteriamo perciò il nostro invito all’assessore Meleo ed al Presidente Stefàno ad attivare un tavolo di confronto con le varie associazioni che su Roma studiano il TPL, al fine di arrivare a soluzioni condivise ed a lungo respiro che possano rimettere il tram al centro della mobilità cittadina, rendendoci disponibili ad un incontro per presentare i nostri progetti. Di promesse e di linee tracciate sulla carta ne abbiamo sentite fin troppe in tutti questi anni: mentre altre città, vedi Firenze e Palermo, continuano ad investire sul tram, Roma, la capitale d’Italia, resta ferma ad una impostazione di rete vecchia di oltre 30 anni. E tutto ciò, se davvero si vuole combattere l’inquinamento e garantire una mobilità ecosostenibile, non è assolutamente ammissibile
Comunicato Stampa-Roma,CesMoT: ripristino linea 34 notizia positiva per utenza
La notizia della prossima riattivazione della linea 34,che dal 3 aprile tornerà a via monte del Gallo,é una notizia positiva per gli abitanti della zona,da mesi privi di tpl a causa delle ben note inefficienze gestionali di ATAC. Grazie al proficuo e fattivo impegno del Municipio XIII,in particolare dell’Assessore Cajani,che ha recepito le istanze di cui anche noi,come CeSMoT ci siam fatti portavoce,attivandosi rapidamente nella ricerca di una soluzione,si é risolta positivamente una situazione di criticità che stava privando i cittadini del loro diritto alla mobilità. Quando la politica recepisce le istanze dei cittadini,e lavora compatta,si risolvono tutti i problemi. E di questo siamo grati.
Comunicato Stampa – Roma, CeSMoT : slittamento riapertura ferrovia Termini – Giardinetti ennesima beffa di ATAC verso i pendolari. Enti preposti prendano provvedimenti urgenti
La notizia dello slittamento al prossimo 20 marzo della riapertura della Ferrovia Termini – Giardinetti, comunicata da ATAC con la consueta “intempestività” nel fine settimana, suona come l’ennesima beffa verso utenti e pendolari costretti, ancora per una settimana (se saranno fortunati) e per colpa delle ben note inefficienze gestionali ATAC, a dover utilizzare insufficienti ed inquinanti collegamenti su gomma per i loro spostamenti. La motivazione ufficiale secondo la quale “Il ritardo nel completamento delle attività e il proseguimento dei lavori si è reso necessario dopo avere riscontrato situazioni non prevedibili, riconducibili alla vetustà degli impianti sui quali si è lavorato e che hanno richiesto un approfondimento tecnico per la messa in sicurezza” suona fortemente pretestuosa in quanto già nel 1986 , con lo smantellamento della diramazione per Piazza dei Mirti è stato modificato il piazzale ed anche negli anni successivi sono stati effettuati lavori di manutenzione in stazione . Né tantomeno può essere considerato obsoleto un apparato ACEI attivato negli anni ’70, all’atto della realizzazione dell’attuale stazione, se consideriamo che, in ambito RFI, troviamo stazioni di medio/grandi dimensioni dove sono in servizio apparati di controllo degli enti di stazione con più di 40 anni di servizio senza che questo generi particolari criticità. Anzi, qualsiasi attivazione di nuovi apparati in genere viene effettuata contestualmente alla dismissione di quelli vecchi, limitando a brevi periodi le eventuali interruzioni della circolazione. Inoltre appare fortemente anomalo che solo poco prima della data di fine lavori ATAC riscontri “situazioni imprevedibili” come se in tutti questi anni non si fossero mai effettuati lavori di manutenzione. Non volendo assolutamente prendere in considerazione questa ipotesi, che aprirebbe scenari inquietanti, ci chiediamo allora cosa stia realmente facendo ATAC a Centocelle e come mai l’azienda ed i suoi vertici abbiano autorizzato lavori su una infrastruttura di cui l’azienda in primis non ha ancora deciso il destino futuro e per la quale da oltre due anni, non solo non ha realizzato il tanto sbandierato nuovo capolinea davanti alla stazione Parco di Centocelle della Metro C ma anche con ostinata ed inspiegabile testardaggine neghi la riapertura della tratta Centocelle – Giardinetti,continuando a fornire assurde e pretestuose spiegazioni e millantando inesistenti sovrapposizioni con la Metro C quando la stessa azienda tiene ben due linee di bus sovrapposte alla metro stessa. Tutto ciò, unito ai disservizi sulle altre due ferrovie (mal)gestite da ATAC, rende evidente che occorra una immediata sostituzione dei responsabili del metroferro,a partire dai direttori di esercizio (che farebbero bene a rassegnare loro stessi le dimissioni) , e un rapido intervento da parte della Regione Lazio, ente proprietario finora fin troppo “dormiente”, per revocare quanto prima la concessine del servizio ad ATAC affidandola a soggetti dotati della volontà e delle capacità di rilanciare il servizio su una infrastruttura strategica per la mobilità cittadina. Oltre a ciò chiediamo una ferrea vigilanza da parte del Comune di Roma, finalmente attento alle esigenze dell’utenza grazie anche all’ottimo lavoro della Commissione Mobilità, atta ad impedire ulteriori slittamenti della riapertura ed una celere riattivazione della tratta Centocelle – Giardinetti, in attesa di realizzare il prolungamento verso Tor Vergata su cui anche il Comune stesso si è dimostrato interessato.
Comunicato Stampa – Trasporti, CeSMoT: dopo deragliamento su Roma Nord necessaria sostituzione dirigenti del Metroferro ATAC
Lo svio odierno, per fortuna senza conseguenze, di un convoglio sulla ferrovia Roma – Civita Castellana – Viterbo, è solo l’ultimo di una lunga serie di eventi che da alcuni anni a questa parte stanno funestando il settore metroferro di ATAC, costringendo i pendolari ad una autentica via crucis. Partendo proprio dalla Roma Nord, dove la cronica mancanza di treni costringe ad effettuare alcune corse con autobus distolti dal servizio urbano di Roma e dove il nuovo orario sembra studiato appositamente per scoraggiare l’utilizzo del treno, passando per la Roma Lido dove i continui guasti ai convogli, gran parte di essi con oltre 30 anni di servizio, provocano soppressioni “random di corse” fino ad arrivare alla ferrovia Roma – Giardinetti, da oltre due anni pretestuosamente limitata a Centocelle e dove, in barba a qualsiasi logica, sono in corso lavori di ammodernamento presso Centocelle senza che via sia alcun progetto da parte di ATAC su quale debba essere il futuro di una linea strategica per la mobilità del Casilino. Anche sulle metropolitane la situazione non è affatto rosea, come sulla Metro C, vanto ed orgoglio di ATAC sulla quale oltre a dover già sostituire gli assi dei convogli e tratti di armamento le frequenze, causa mancanza di treni, sono arrivate a 12 minuti, quasi quanto una ferrovia suburbana. Se a tutto questo aggiungiamo la non rosea situazione sulla rete di superficie, appare evidente che le scelte e le decisioni prese dai responsabili in questi mesi abbiano solo provocato danni, causando un decadimento del servizio. In una città come Roma, soffocata dall’inquinamento e con una domanda di mobilità in continua crescita, è intollerabile proseguire navigando a vista , nel classico “tirare a campare” . Proprio per questi motivi, per il bene dei cittadini, è bene che venga attuata una drastica “pulizia” in ambito ATAC, rimuovendo quanto prima tutti i dirigenti (ir)responsabili di tale scempio verso il TPL. In atetsa dei risultati della commissione d’inchiesta sull’incidente odierno, chiediamo ed auspichiamo dal Campidoglio e dalla Regione Lazio, quest’ultima finora colpevolmente distratta, un segnale forte , al fine di non vanificare i piccoli passi finora attuati per riavvicinare i cittadini romani al TPL. Una capitale europea merita un TPL di qualità, adeguato al ruolo che riveste.
Omar Cugini
Presidente CeSMoT – Centro Studi sulla Mobilità e i Trasporti
Comunicato Stampa – Roma Capitale, CeSMoT: urgente acquisto nuove vetture corte per ATAC
Anche nella giornata appena trascorsa si è assistito, come purtroppo capita ormai da diverso tempo, alla sospensione di alcune linee ATAC, nella fattispecie 115 ed 870, a causa dell’indisponibilità di autobus di tipo corto. Finora, la ben nota indisponibilità di vetture corte, giunte ormai al termine della loro vita operativa, è stata sottovalutata dalle precedenti amministrazioni comunali, preferendo all’acquisto di nuove vetture, la cessione al consorzio Roma TPL di gran parte delle linee che, per le caratteristiche del loro percorso, necessitavano di essere esercitate con vetture di tipo corto. Considerando che, centro storico a parte, dove si attende la riattivazione delle linee esercitate con minibus elettrici, lo sviluppo urbanistico di Roma ha consegnato numerosi quartieri costellati di strade strette poco adatte al transito di bus ordinari, riteniamo indispensabile, al di là dell’acquisto dei nuovi bus da 18 e 12 metri, che l’amministrazione comunale provveda con sollecitudine, a provvedere all’acquisto / noleggio , di autobus corti al fine di superare l’attuale stato di emergenza.
Comunicato Stampa – Rimodulazione servizio TPL ATAC:urgente riforma rete ed indennizzare utenti
Con la scandalosa e pretestuosarimodulazione del servizio attuata a partire da ieri da parte di ATAC,il tpl romano ha toccato il punto più basso della sua centenaria storia. Quella che, auspichiamo in buona fede,l’amministrazione comunale, cercando di mitigare il disagio, ha chiamato “operazione trasparenza,è,purtroppo nei fatti un vero e proprio “raggiro”operato da atac nei confronti degli utenti, costretti a snervanti attese alle fermate a causa dei tagli “random” di corse, specie in periferia. Pur essendo palese l’inadeguatezza e l’obsolescenza del parco mezzi,appare molto strano il taglio medio del 20% di corse su quasi tutte le linee,per di più anche laddove non si erano mai registrate criticità,ovvero ad esempio su linee come 105 o 714 che vedevano impiego esclusivo di vetture nuove. Inoltre,se si analizzano le soppressioni,esse sono concentrate solo in alcune fasce orarie,il che è anomalo in quanto se manca una vettura salta l’intero turno ad essa associato. Non vorremmo dover pensare che ATAC, che già si è dimostrata scarsamente capace nel gestire il comparto metroferro,stia tentando di mascherare,con la scusa dell’indisponibilità di vetture le sue inefficenza gestionali,ovvero orari e tempi di percorrenza totalmente teorici e non rispondenti alla realtà romana. Riteniamo,come CeSMoT,che più che tagliare corse occorra tornare a lavorare con urgenza su una riforma delle rete che,ottimizzando i percorsi,possa aumentare la regolarità delle corse, ed auspichiamo che ciò possa essere quanto prima essere preso in considerazione da parte della Commissione Mobilità. Nel frattempo,qualora venisse appurato che le responsabilità della mancata manutenzione e disponibilità delle vetture fosse solo da addebitarsi ad atac (e visti i precedenti con i filobus Solaris Ganz e.con i minibus Tecnobus Gulliver temiamo sia così )appare necessario che l’Amministrazione Comunale operi un taglio,qualora possibile,dei corrispettivi erogati ad ATAC previsti dal contratto di servizio,studiando,contemporaneamente,forme di indennizzo per i pendolari che,negli ultimi mesi,hanno pagato un abbonamento ricevendo in cambio un servizio spesso scadente e vigilando affinchè in futuro simili situazioni non si vengano a ripetere.