Archivi autore: Ufficio Stampa Cesmot
Intervista a Radio Roma Capitale
Comunicato Stampa: Valle d’Aosta regione antiecologica, rinuncia al treno per favorire gli autobus
Lo scorso 24 dicembre, quasi di nascosto, si è consumato l’ennesimo ed efferato delitto contro il trasporto pubblico e l’ambiente. Con scellerata ed assurda decisione la Regione Valle d’Aosta ha infatti deciso di rinunciare, per motivi misteriosi, all’esercizio ferroviario sulla linea Aosta – Prè St. Didier, per sostituirlo con inquinanti bus, gestiti dalla SAVDA, gestore delle autolinee in Valle. Tale inconcepibile provvedimento, tra l’altro taciuto colpevolmente sia da Trenitalia che da RFI ,attuato ignorando arrogantemente le proteste delle popolazioni che chiedevano il mantenimento della ferrovia, appare in assoluta controtendenza in un periodo in cui l’emergenza inquinamento da polveri sottili, causate dal traffico automobilistico, è tornata di drammatica attualità. Ancora una volta, la Regione Valle d’Aosta, già distintasi per aver buttato al vento milioni di euro per non riaprire il collegamento ferroviario Cogne – Acque Fredde, nonostante la sua ricostruzione fosse stata completata, decide di rinunciare ad un mezzo di trasporto ecologico, puntando sulla gomma. Evidentemente le nefaste influenze del vicino Piemonte, dove numerose linee locali sono state barbaramente soppresse per far spazio al trasporto su gomma, devono aver contagiato ed annebbiato le menti degli amministratori regionali, che scandalosamente, hanno tra l’altro deciso di approfittare delle festività natalizie per compiere questo efferato delitto. Ci domandiamo se tutto ciò sia stato solo un caso o se si è voluto approfittare di un momento dove le attenzioni dell’utenza sono rivolte altrove e le scuole son chiuse per minimizzare eventuali proteste e mettere i cittadini ormai considerati alla stregua di “sudditi” davanti al fatto compiuto. Ci domandiamo inoltre da cosa derivi lo scandaloso silenzio da parte del vettore Trenitalia, che neanche sceglie la classica e banale tattica del “lavarsene le mani” facendo il classico scaricabarile sulla regione. Se il ruolo di Trenitalia nel trasporto regionale deve essere solo quello di soggetto passivo, che si limita ad eseguire (teoricamente) gli ordini delle regioni, senza intervenire nel merito di qualsiasi decisione, ci chiediamo allora cosa si aspetti per affidare il tutto alle regione o creare i presupposti per svolgere delle serie gare per gli affidamenti del trasporto su ferro, spezzando la dittatura del duopolio RFI/Trenitalia. Per quanto riguarda il collegamento ferroviario Aosta – Prè Saint Didier, chiediamo, come CeSMoT – Centro Studi sulla Mobilità e i Trasporti, con urgenza, al Ministero dei Trasporti ed alla Regione Valle d’Aosta , in particolare al presidente Augusto Rollandin ed al suo assessore ai trasporti Aurelio Marguerettaz di ascoltare la voce dei cittadini e di compiere un immediato e rapido passo indietro, rinunciando all’esercizio con i bus sostitutivi e ripristinando tutte le corse ferroviarie, tra l’altro regolarmente previste nel nuovo orario. Chiediamo inoltre ai sindaci dei comuni interessati, alle forze politiche ed a tutti coloro che hanno a cuore l’ambiente e la ferrovia di proseguire con la loro battaglia in difesa del treno. Nonostante il bacino di utenza non particolarmente elevato, il collegamento ferroviario rappresenta un vettore strategico per la Valle, tanto più con l’avvicinarsi del pieno della stagione invernale, dove le precipitazioni nevose ed il maltempo potrebbero rendere impraticabili le strade, isolando, di fatto, tutti quei paesi che fino al 25 dicembre erano comodamente serviti dal comodo e sicuro treno. Senza dimenticare le enormi capacità di “richiamo turistico” di una splendida ed incantevole ferrovia quasi centenaria che, oltre ad arrivare ai piedi del Monte Bianco, offre la caratteristica di avere l’architettura delle stazioni unica nel suo genere in Italia, splendido esempio di come le costruzioni si armonizzino perfettamente con il territorio. Ma evidentemente tutto questo sembra non bastare agli amministratori regionali che, come regalo di Natale, hanno preferito asfissiare la Valle con gli autobus.
Comunicato Stampa: CeSMoT, Cremona città antiecologica, assurdo smantellamento filovia
Mentre altre città italiane investono seriamente su un trasporto pubblico ecosostenibile implementando tram e filobus, la città di Cremona continua ad essere purtroppo in netta controtendenza. Apprendiamo infatti dai giornali che l’attuale giunta comunale ha deciso lo smantellamento della filovia, sospesa cervelloticamente all’esercizio sin dal 2002 per dar spazio in centro ad un’isola pedonale “blindata ” a tutto ciò che non fossero pedoni. Invece di dare un netto segno di discontinuità con il passato, investendo per il ritorno di uno dei mezzi ecologici per eccellenza, si sceglie ancora una volta di lasciare il passo a traffico ed inquinamento. Il tutto con il plauso della stampa che, riciclando un triste slogan coniato a Roma negli anni ’70 da ecologisti che lo erano solo di nome, parla di “operazione cieli puliti” come se fosse il bifilare filoviario ad “deturpare” lo “skyline” mentre invece automobili camion ed autobus, con le loro emissioni no. Onestamente, nel 2015, non avremmo mai pensato di dover ancora ascoltare simili slogan anacronistici, ma evidentemente in tema di trasporto pubblico la disinformazione ed i luoghi comuni regnano sovrani. Come CeSMoT – Centro Studi sulla Mobilità e i Trasporti, desideriamo “umilmente” suggerire al Sindaco Galimberti ed alla sua “antiecologica” giunta un istruttivo viaggio in altre città italiane più evolute, dove si è scelto di continuare ad investire su un TPL ecosostenibile. Basti pensare ad esempio alla vicina Milano, o, in tema di filovie, a Bologna, una delle città ecologiche per eccellenza, che con un massiccio piano di investimenti sta ponendo le basi per uno sviluppo della sua rete filoviaria. Parlando con i suoi omologhi colleghi forse l’illustre primo cittadino ed i suoi collaboratori potrebbero finalmente aprire gli occhi e rendersi conto del grosso errore che stanno commettendo. E fermare l’inutile smantellamento ed il relativo spreco di soldi. Desideriamo ricordare infine che la città di Cremona e la sua azienda di trasporto si sono distinte per aver buttato, dopo neanche 10 anni di servizio due nuovissimi filobus acquistati con fondi regionali e che sebbene la filovia inattiva dal 2002, si erano mantenute in essere tutte le servitù per l’ancoraggio del bifilare filoviario e, con costi contenuti sarebbe stato possibile riattivare il tutto. Ora, con la scellerata e assurda decisione, si mette davvero la parola fine ad una gloriosa storia ecologica iniziata nel 1940. Con buona pace dei cremonesi che ora potranno godersi il loro “bel” cielo e respirare a pieni polmoni i gas di scarico.
Disservizi Roma – Lido: CeSMoT, necessario con urgenza definire futuro linea
L’ennesimo disservizio odierno sulla ferrovia Roma – Lido, ultimo di una lunga serie, mette in luce, ancora una volta, lo stato di abbandono in cui versa la linea, che, nel totale disinteresse degli enti preposti sta vivendo una lenta ed inesorabile agonia. Al di là di alcune specifiche responsabilità del gestore ATAC, “reo” di aver ideato un orario di servizio praticamente quasi impossibile da rispettare, visto l’esiguo numero di treni a disposizione, appare sconcertante il silenzio ed il disinteresse della Regione Lazio, proprietaria della linea. Da troppo tempo mancano non solo investimenti ma anche qualsiasi idea di potenziamento per quella che potrebbe diventare la quarta metropolitana della capitale. Se la linea ancora riesce a “sopportare” l’esponenziale aumento del traffico lo dobbiamo solamente alla lungimiranza di chi, 90 anni fa, ideò una infrastruttura con caratteristiche, per l’epoca, innovative, pensando proprio al futuro ruolo chiave che la linea avrebbe potuto giocare per la mobilità cittadina. In questa situazione di assoluta incertezza appaiono fortemente fuori luogo ed inutili l’ennesime esternazioni telematiche del senatore,”assessore alla mobilità per hobby” , Stefano Esposito, al quale caldamente ci sentiamo di consigliare di tornare nel mondo reale, abbandonando la demagogia dei proclami sui social network, incontrando quanto prima il suo omologo collega (anche di partito) della Regione Lazio, Michele Civita, per discutere, con urgenza di un piano di rilancio della linea.
I pendolari non hanno di certo necessità di avere in regalo “un mese di abbonamento” , cosa che tra l’altro andrebbe fatta per tutti gli abbonati metrebus non esistendo più da anni un abbonamento specifico solo per la Roma – Lido, ma di risposte concrete e di vedere garantito il loro diritto alla mobilità
Comunicato Stampa: CeSmoT, assurdo rinunciare a realizzare metropolitana per nuovo stadio AS Roma
La notizia della decisione di ATAC di avallare la non realizzazione di una biforcazione della Linea B della metropolitana a servizio del nuovo stadio della AS Roma a Tor di Valle ma di potenziare semplicemente la Ferrovia Roma – Lido ha dell’incredibile e dimostra ancora di più la scarsa capacità dell’azienda a pianificare qualsiasi tipo di intervento a favore del trasporto su ferro ed una limitata visione degli scenari futuri. Invece di realizzare un’opera di grande respiro, come la metropolitana, che nel breve periodo favorirebbe gli spostamenti di un gran numero di persone verso il nuovo stadio e nel lungo periodo potrebbe favorire lo sviluppo di tutta la zona intorno al futuro stadio, lasciando aperti anche futuri scenari per ulteriori prolungamenti, si sceglie la strada più semplice e sbagliata, ovvero di limitarsi ad un generico potenziamento di una ferrovia, la Roma – Lido, che oltre a passare distante dall’area dove sorgerà il nuovo stadio, presente criticità infrastrutturali e gestionali. Una diramazione della Linea B permetterebbe di realizzare servizi diretti per lo Stadio da Rebibbia / Jonio passando per due importanti nodi di scambio con la rete ferroviaria , ovvero Tiburtina e Termini,ed il nodo di Ponte Mammolo che rappresenta l’hub CoTraL per tutte le linee automobilistiche del settore est della provincia di Roma, mentre il progetto adottato ed avallato da ATAC costringerebbe l’utenza ad una rottura di carico dovendo passare dalla metro B alla ferrovia Roma – LIdo. Non ci stupiremmo poi, viste le sconsiderate ultime decisioni in tema di riordino del TPL, che la promessa stazione per lo Stadio si rilevi l’ennesima bufala come l’annunciato capolinea “definitivo” della Ferrovia Termini – Giardinetti a Parco di Centocelle e che i servizi stadio continuino ad essere gestiti come è avvenuti in questi anni, ovvero a mezzo dei soliti ed inquinanti autobus. Senza dimenticare che l’eventuale trasformazione della Roma – Lido in metropolitana non può essere decisa da ATAC, ma solo dalla Regione Lazio, proprietaria dell’infrastruttura. A questo punto chiediamo che ATAC si degni di illustrare una volta per tutte i suoi progetti futuri per il settore metroferro e che , se non più interessata a gestirlo, si facesse da parte, favorendo l’ingresso di nuovi soggetti che possano garantire quegli standard qualitativi, degni di una capitale europea, che finora ATAC ha scarsamente garantito. Ribadiamo che a nostro giudizio l’unica scelta sensata per collegare il nuovo stadio è quella di un collegamento su ferro, così come avviene in altre città europee, come ad esempio Milano, dove lo stadio San Siro è raggiunto sia dalla nuova metropolitana che dalla rete tranviaria. Chiediamo perciò a tutti gli organi preposti di rivedere l’assurda decisione prese e di investire sulla realizzazione della metropolitana, opera strategica in un’ottica di mobilità sostenibile.
Comunicato Stampa: CeSMoT: sconcertati da dichiarazioni del DG ATAC Micheli su evasione tariffaria
Nel leggere l’intervista che il nuovo Direttore Generale di ATAC Francesco Micheli ha rilasciato recentemente al Corriere della Sera(http://roma.corriere.it/notizie/cronaca/15_agosto_08/micheli-atac-bigliettaio-tariffe-trasporti-metropolitane-89a1bd08-3df4-11e5-9df9-e4a39ac26db0.shtml) siamo letteralmente sobbalzati dalla sedia, pensando ad uno scherzo di carnevale fuori stagione o ad un colpo di sole. L’affermazione, riguardante il contrasto all’evasione tariffaria che non si combatte, secondo Micheli, mettendo controllo in quanto “Non siamo ad Amsterdam: se lo immagina il 64 fermo perché l’autista deve fare i biglietti? E di controllori ne servirebbero 1.600” è una implicita resa incondizionata di un’azienda sempre più alla deriva nei confronti degli evasori ed umilia tutte quelle persone oneste che timbrano il biglietto o comprano ogni mese l’abbonamento ai mezzi pubblici. Vorremmo ricordare che in altri paesi civili, come ad esempio nella vicina Austria, ma anche nella citata Olanda è normalissimo che autisti o tranvieri svolgano funzioni di controlleria in salita sulla vettura o vendano biglietti, ed è anche normale vedere un maggiore numero di controllori, anche in borghese, sui mezzi pubblici. Appare chiaro che ad ATAC non interessi minimamente combattere l’evasione tariffaria, in quanto, a prescindere dalla quantità di biglietti e abbonamenti venduti, non cambia la somma che il Comune di Roma eroga all’azienda sulla base del contratto di servizio. Siamo convinti che se il Comune pagasse ATAC anche (o solo) sulla base della quantità di titoli di viaggio venduti vedremmo in giro battaglioni di bigliettai e controllori. L’evasione tariffaria non si combatte con la demagogia, tanto cara anche al neo assessore/senatore Esposito che passa il tempo ad insultare sui social network chi non la pensa come lui invece di occuparsi di trasporti, nè, come vorrebbe far credere il DG Micheli, con una “una campagna di educazione sui bus, con personale di assistenza alla clientela” : Iniziative simili sono solo ed esclusivamente di facciata e non risolvono il problema. L’evasione tariffaria si combatte solo ed esclusivamente con più controlli e sanzioni salate per i trasgressori: sia per chi evade il biglietto, tanto più per chi si rende colpevole di aggressioni al personale.
Comunicato Stampa – Trasporti: Con chiusura ferrovia Roma-Giardinetti chiara strategia atac di smantellamento della rete ferro-tramviaria
La notizia della prossima ed improvvisa limitazione della ferrovia Termini – Giardinetti alla stazione di Centocelle e la soppressione della tratta rimanente ci lascia sconcertati e rende evidente e chiaro che l’unico interesse di ATAC,complice l’assordante silenzio della Regione Lazio, ormai è la riduzione dei servizi su ferro per concentrarsi unicamente sui servizi con autobus. Oggi si inizia dalla giardinetti, il prossimo passo sarà la soppressione dei servizi lungo la roma nord, per terminare a breve con la trasformazione in bus della Roma – Lido, le cui prove di soppressione sono già avvenute in questi giorni quando, invece di cercare di risolvere le criticità di esercizio, si è preferito attivare dei bus integrativi. Non ci sarebbe nulla di cui stupirsi se in futuro anche sulle linee A e B della metropolitana atac vorrà sovrapporre nuove 3 o più linee di bus lungo l’intero percorso, come già avviene, in maniera inconcepibile, sulla Metro C con le linee 106 e 107. Premessa ad una sostituzione futura delle metropolitane con autobus. Il sindaco Marino e il presidente della Regione Zingaretti intervengano prontamente e rapidamente per impedire quello che definire scempio è poco,convocando contestualmente un tavolo aperto anche ai cittadini ed alle associazioni dove illustrare e discutere il futuro di questa infrastruttura strategica per.la mobilità della Casilina. Gli Assessori regionale ai Trasporti Civita, e capitolino alla mobilità Esposito, insieme ai presidenti ed assessori dei municipi, provvedano attraverso i loro uffici a garantire il mantenimento dell’esercizio lungo l’intera linea Termini-Giardinetti arrivando, se necessario, anche alla rimozione immediata dei dirigenti responsabili, dei quali, per trasparenza, chiediamo vengano resi immediatamente pubblici i nomi. Auspichiamo, come CeSMoT, anche un intervento della Procura della Repubblica e della Corte dei Conti in merito a questo assurdo spreco di denaro pubblico. Ricordiamo, infatti, che il nuovo capolinea di Giardinetti è stato realizzato solo nel 2008, neanche 10 anni fa. Mentre tutte le città europee investono sul trasporto su ferro, a Roma si prosegue ad andare in controtendenza, e non ci stupiremmo neanche se le linee tram 3 ed 8, attualmente sospese per lavori, resteranno esercitate con autobus. Senza dimenticare la “filovia” 90 Express esercitata in prevalenza con inquinanti autobus. ATAC, dove speriamo che questa decisione sia solo effetto di un improvviso “colpo di calore” , sospenda immediatamente questo infausto provvedimento, se il “core business” aziendale è concentrato solo sui bus, si abbia almeno il coraggio di ammetterlo e di restituire alla regione Lazio le tre ferrovie.
Comunicato Stampa – Roma, protesta autisti ATAC: CeSMoT, prevalga il buon senso tra le parti
Da alcuni giorni stiamo assistendo a ritardi e disservizi, specie sulle Ferrovia Roma – Lido e Roma – Civita Castellana – Viterbo dovuti ad improvvisa indisponibilità di personale e mezzi con conseguente cancellazione di corse. Tale situazione dovuta secondo ATAC a comportamenti correlati all´estensione anche al personale operativo della sperimentazione di sistemi automatici di rilevazione delle presenze, sta amplificando il disagio dei viaggiatori, costretti spesso ad estenuanti attese in giornate di caldo torrido, senza avere la certezza dell’arrivo del proprio treno.
Senza potere e volere entrare nel merito della delicata questione, riteniamo, come CeSMoT, che il muro contro muro sia un atteggiamento fortemente irresponsabile ed incosciente, che finisce alla fine solo a ledere il diritto alla mobilità dei cittadini, unico anello “debole” della catena. Auspichiamo per tanto un gesto di responsabilità, in primis da parte del personale, e l’inizio di un confronto civile tra le parti in causa al fine di trovare una rapida risoluzione al contenzioso in atto ed una rapida cessazione degli inammissibili disservizi.
Comunicato Stampa – Prolungamento Metro B1: CeSMoT, soddisfatti per apertura al pubblico ma ora necessari lavori per prolungamento a Bufalotta
L’odierna apertura del prolungamento della Metro B1, dalla stazione di Conca d’Oro a quella di Jonio rappresenta un piccolo passo verso il potenziamento del tpl della città di Roma ed un magnifico regalo alla città proprio nel giorno del suo 2768° compleanno. Sebbene tale apertura ci lasci ovviamente molto soddisfatti riteniamo tuttavia che allo stato attuale il mini prolungamento non sia sufficente a soddisfare le esigenze di mobilità di una zona ormai densamente popolata. Proprio per questo riteniamo indispensabile che l’amministrazione comunale faccia partire quanto prima i lavori per il prolungamento della B1 da Jonio a Bufalotta. Tale prolungamento, già progettato da RomaMetropolitane che ne ha stimato costi e tempi di realizzazione, una volta realizzato porterà indubbibe notevoli benefici alla mobilità dei cittadini di Val Melaina e più in generale di tutto il quadrante di Roma Est,zona in via di forte sviluppo urbanistico e che nel medio periodo necessiterà di rapidi e veloci collegamenti con il centro città.
Omar Cugini
Presidente CeSMoT – Centro Studi sulla Mobilità e i Trasporti