Comunicato Stampa – Ferrovia Termini Giardinetti,CeSMoT: perplessi su scelte ATAC,urgente definire futuro linea

056-421-063_centocellePrendiamo atto che ATAC abbia deciso di effettuare a partire da oggi alcuni lavori di “ammodernamento” nella stazione di Centocelle della ferrovia Termini – Giardinetti,sebbene riteniamo assurda ed incomprensibile scelta di effettuarli in un periodo come questo,di normale utilizzo invece che nei mesi estivi, provocando seri disagi e disservizi per utenti e pendolari. La cosa tuttavia non ci sorprende affatto visto l’assoluto e totale disinteresse dell’azienda verso le esigenza di mobilità del quadrante Casilina, privato già da due anni del collegamento con Giardinetti a causa della assurda e pretestuosa limitazione della linea a Centocelle attuata unilateralmente da Atac con il complice silenzio della Regione Lazio. Il tutto nel patetico e risibile tentativo di aumentare utilizzo della metro C nonchè di aumentare i km percorsi dai mezzi di superficie grazie alle linee 105 e 106 che corrono parallele a ferrovia e metropolitana. In questo sconfortante quadro,con la ex Fiuggi che continua a sopravvivere senza che Atac abbia ancora dichiarato cosa intende farne,suonano speranzose e soddisfacenti le parole dell’Assessore Meleo che,oltre ad aver dichiarato l’interesse capitolino verso in rilancio della linea,ha anche dichiarato la volontà di studiare il prolungamento verso Tor Vergata,come anche noi sosteniamo da tempo. Proprio in virtù di ciò auspichiamo di poter incontrare quanto prima sia l’Assessore Meleo,sia il Presidente della Commissione Mobilità Stéfano,anche lui dimostratosi attivamente interessato alle sorti di questa strategica infrastruttura,al fine di poter illustrare nel dettaglio le nostre proposte ed iniziare un proficuo e futuro dialogo sul Purtroppo disastrato TPL romano. Nel frattempo chiediamo all’Amministrazione Capitolina una attenta vigilanza sui lavori sia per il rispetto dei tempi di riapertura sia nel verificare che ATAC non approfitti della situazione per rendere modificare il Piazzale di Centocelle rendendo impossibile il ripristino del collegamento con Giardinetti.

Omar Cugini
Presidente CeSMoT – Centro Studi sulla Mobilità e i Trasporti

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Comunicato Stampa – CeSMoT, Buon Compleanno Metro A, 37 anni tra speranze ed occasioni mancate

IMG_0084Il 16 febbraio 1980, dopo anni di attese rinvii e disagi, dopo che i primi cantieri erano iniziati nel “lontano 1963, apriva finalmente all’esercizio la linea A della metropolitana, che, da quel giorno, avrebbe rivoluzionato la mobilità cittadina, mettendo rapidamente in collegamento il quartiere Prati con Piazza di Spagna, Termini, l’Appio e i quartieri della Tuscolana.  Purtroppo, a distanza di 37 anni, non possiamo fare a meno di riflettere sulle occasioni mancate per la città di Roma. Occasioni mancate in quanto la Linea A per anni è stata un “unicum” , tanto che si dovrà attendere il 1990 per vedere espandersi nuovamente la rete “sotteranea” con l’apertura del prolungamento Termini – Rebibbia della Linea B della metropolitana, mentre, per quanto riguarda la Metro A, solo nel 2000 vedrà spostare il capolinea da Ottaviano a Cornelia, a servizio dei quartieri a nord ovest della città. In tutti questi anni, nonostante i numerosi progetti e le tante parole, a Roma stenta a decollare una vera e propria cura del ferro, e la stessa Linea A della metropolitana attende di vedere realizzati i necessari prolungamenti a nord verso Boccea ed a Sud verso Morena e Ciampino. Non si riesce a comprendere come mai solo a Roma sembri essere così complicato realizzare nuove metropolitane, come mai solo a Roma, Metro C docet, i costi di realizzazione aumentino in maniera esponenziale. Senza dimenticare le proteste, più o meno strumentali, di finti ecologisti, pronti alle barricate se un cantiere tocca due o tre cespugli, o rischia di dover “spostare” qualche “antico vaso” dimenticato , ma pronti ad ignorare i danni prodotti dal traffico privato. Roma ha necessità di una vera cura su ferro, che integri , in maniera complementare Tram e Metropolitane. 37 anni fa, con l’apertura della metropolitana, si pensionò, forse frettolosamente, ciò che restava dell’antica rete delle tramvie dei castelli, dimenticando che, mentre in effetti la Linea Termini – Cinecittà era coperta dalla metropolitana (sebbene ancora oggi troviamo un bus San Giovanni – Cinecittà in sovrapposizione, per la gioia dei “portoghesi” ) , la tratta per Capannelle, sospesa già nel 1978, poteva essere ammodernata e recuperata. Un poco la stessa storia accaduta quando, con l’apertura della Metro C ATAC ha pretestuosamente ed arbitrariamente, complice il sonno apatico della Regione Lazio, sospeso la tratta ferroviaria Centocelle – Giardinetti adducendo “fantasiose” sovrapposizioni.

La speranza è che, finalmente, si impari dagli errori del passato e si smetta di inseguire fantasiose funivie o improbabili modalità di trasporto alternativo, che si ricordi che Roma, con i suoi 7 colli non è una città da percorrere totalmente in bicicletta, stile Amsterdam e che si torni a progettare ed ad investire sulle metropolitane e più in generale sul trasporto su ferro, abbandonando le scuse puerili fino ad oggi addotte per “non fare” nonché le barricate politiche ed ideologiche per le quali se un’opera è proposta dalla parte politica avversa automaticamente è da scartare. Se la politica persegue il bene comune nonché segue e controlla minuziosamente tutte le fasi , dal progetto in poi, si eliminano sprechi e ruberie. E si dota la città di un TPL efficace ed efficiente

In attesa dell’apertura delle nuove tratte della Linea C e sul finanziamento dei prolungamenti per la Linea A, desideriamo fare gli auguri alla “linea arancione” che il 16 febbraio spegnerà le 37 candeline e che in questi anni è diventata compagna insostituibile di viaggio di romani e turisti. E, il nostro grazie, oltre agli uomini ed alle donne di ATAC, macchinisti, DCT, agenti di stazione, operai  e personale delle officine che ogni giorno lavorano per garantire il servizio alla città, va anche a chi, quel 16 febbraio 1980, rese possibile l’avvio del servizio, consapevole, forse, di scrivere una piccola pagina di storia del trasporto romano. Infine, il nostro doveroso ricordo va anche al “tram blu dei castelli” che passò il testimone proprio alla metro, chiudendo l’esercizio alle 14:20 del 15 Febbraio 1980, dopo un’ultima affollatissima corsa di commiato.     

 

Omar Cugini

Presidente CeSMoT – Centro Studi sulla Mobilità e i Trasporti

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Comunicato Stampa – CeSMoT,intollerabile ennesimo rinvio apertura ferrovia Valle Aurelia – Vigna Clara

IMG_20161123_130406Apprendiamo dalla stampa che il Tar del Lazio ha rimandato ad ottobre 2017 la riapertura della tratta ferroviaria valle Aurelia Vigna Clara,nominando nel frattempo un “organismo di verifica” . Riteniamo assurdo ed incomprensibile che da un lato la burocrazia,dall’altro gli oscuri interessi di quattro gatti blocchino la riapertura di un collegamento strategico per la Mobilità cittadina,adducendo,tra l’altro, sterili e pretestuose motivazioni.  La storia che le vibrazioni dei treni possano provocare danni ai palazzi é stucchevolmente vecchia e l’abbiamo già sentita ai tempi della costruzione della Linea A della metropolitana. Anche allora si spaventavano crolli e disastri (ma per fortuna non c’erano solerti giudici pronti a bloccare tutto)ma,a distanza di 37 anni,non ci risultano palazzi crollati a causa della metropolitana. La scusa é tanto più pretestuosa se pensiamo che nel 1990 nessuno si lamentó del transito dei treni,e,in questi anni non abbiamo,come CeSMoT,assistito a scene di cittadini preoccupati per gli effetti del traffico oppure indignati per i soldi spesi per un’opera abbandonata dopo 8 giorni di esercizio. Ci domandiamo perciò cosa ci sia realmente dietro questo ricorso è quali scopi abbiano questi “baldi cittadini” che stanno facendo fuoco e fiamme per non far riaprire la ferrovia:forse preferiscono che resti tutto in abbandono o magari che al posto della stazione sorgano magari palazzi o un centro commerciale. Auspichiamo e chiediamo perciò un intervento del Ministero dei Trasporti affinchè venga stabilità urgenza dell’opera al fine di arrivare,con urgenza,ad una decisione. É intollerabile che l’interesse della collettività debba soccombere davanti a sterili richieste di poche persone,e,ancora più intollerabile é lentezza della giustizia italiana nel decidere su un caso presentato,la prima volta già alcuni anni fa. Cosa dovrà mai verificare la commissione tecnica?dobbiamo forse pensare che i giudici faranno circolare dei treni vuoti fino ad ottobre per poi vedere cosa accade ai palazzi?

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Comunicato Stampa – CeSMoT,positivo interesse Municipio Roma 13 su problemi linea ATAC 34

4072_34montedelgalloNella giornata odierna,davanti alla commissione Ambiente e Mobilità del Municipio 13 abbiamo avuto modo di parlare delle problematiche della Linea 34,che da inizio anno non raggiunge più Via Monte del Gallo,e di illustrare le nostre soluzioni per superare le attuali criticità (soluzioni che alleghiamo) .Abbiamo riscontrato un positivo interesse da parte della Commissione per le nostre proposte e riteniamo molto proficuo l’incontro avuto. Riteniamo molto importante e positivo l’interesse e l’impegno del Municipio nel voler tornare a dare,in tempi brevi un collegamento agli abitanti di Via Monte del Gallo. Desideriamo ringraziare l’Assessore Cajani e tutta la commissione per averci ascoltato e per aver accolto.le istanze dei cittadini.É sempre positivo quando una amministrazione é vicina alle esigenze del territorio che amministra. Unico neo della giornata é stata l’assenza di un qualsiasi rappresentante di ATAC:a nostro giudizio sarebbe stato molto costruttivo avere il punto di vista dell’azienda di trasporto,anche per capire come mai,fino allo scorso anno l’azienda abbia ritenuto necessario affittare 7 minibus a biogas dalla Società Giovi Srl ,come mai per il 2017 si é ritenuto non proseguire il noleggio e,sopratutto,cosa si intende fare per risolvere i disagi dovuti alla carenza di vetture corte,carenza che sta causando la sospensione quasi quotidiana di linee come 115 ed 870. Auspichiamo perciò un futuro incontro anche con i responsabili di ATAC SpA e di Roma Servizi per la Mobilità,alla presenza dell’Assessore Meleo e del Presidente Stéfano al fine di portare alla loro attenzione le nostre proposte.

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Comunicato Stampa – Roma Capitale, CeSMoT: urgente acquisto nuove vetture corte per ATAC

1775_C19romagnoliAnche nella giornata appena trascorsa si è assistito, come purtroppo capita ormai da diverso tempo, alla sospensione di alcune linee ATAC, nella fattispecie 115 ed 870, a causa dell’indisponibilità di autobus di tipo corto. Finora, la ben nota indisponibilità di vetture corte, giunte ormai al termine della loro vita operativa, è stata sottovalutata dalle precedenti amministrazioni comunali, preferendo all’acquisto di nuove vetture, la cessione al consorzio Roma TPL di gran parte delle linee che, per le caratteristiche del loro percorso, necessitavano di essere esercitate con vetture di tipo corto. Considerando che, centro storico a parte, dove si attende la riattivazione delle linee esercitate con minibus elettrici, lo sviluppo urbanistico di Roma ha consegnato numerosi quartieri costellati di strade strette poco adatte al transito di bus ordinari, riteniamo indispensabile, al di là dell’acquisto dei nuovi bus da 18 e 12 metri, che l’amministrazione comunale provveda con sollecitudine, a provvedere all’acquisto / noleggio , di autobus corti al fine di superare l’attuale stato di emergenza.

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Comunicato Stampa – Trasporti CeSMoT: preoccupati da immobilismo amministrazione capitolina

4120_360zamaDopo oltre 100 giorni dall’insediamento della nuova giunta, dobbiamo purtroppo constatare il quasi totale immobilismo che regna nel settore dei trasporti. Se si eccettua il ritorno del tram 3 a Trastevere e l’immissione dei nuovi bus, entrambi frutto di decisioni delle precedenti amministrazioni, e le poche e confuse ideee sul futuro della metro C, il bilancio sull’operato dell’AssessorE Meleo è da ritenersi, allo stato attuale, del tutto insoddisfacente,e tutto ciò ci preoccupa fortemente. Non basta di certo “l’operazione trasparenza” sulle corse effettive della rete di superficie (servita alla fine quasi solo ad ATAC per coprire le sue inefficienze gestionali) o l’annunciata modifica alla linea 51, in vigore da domani, per gettare luce su una gestione del tutto “minimale” in linea con il minimalista programma che aveva il sindaco in campagna elettorale. Ci chiediamo ad esempio i motivi per cui non è stata ripresa l’opera di ottimizzazione della rete di superficie, o dove sono finiti i programmi di espansione della rete tramviaria. Finora abbiamo purtroppo sentito tanti fiumi di parole, più sui social network o su blog di partito che sul portale istituzionale del comune,  a cui non sono seguiti altrettanti fatti concreti. Speravamo che dopo il senatore assessore per hobby e l’immobilismo della gestione commissariale le cose cambiassero e ci fosse più attenzione verso il tpl e verso le esigenze di mobilità dei cittadini romani, ma dobbiamo constatare che per ora quasi nulla è cambiato. E, di certo, non aiutano le teorie complottistiche su presunti sabotaggi o le scuse che la situazione attuale è colpa delle precedenti amministrazioni. I romani hanno scelto di dare fiducia a chi ha promesso un cambio rispetto al passato, ed anche noi, come CeSMoT, ci aspettiamo fatti concreti. Urgente, a nostro giudizio, è definire una volta per tutte definire il futuro della ferrovia Roma – Giardinetti, il potenziamento della rete tramviaria con istituzione di nuove linee, la definizione della penosa questione dei minibus elettrici e delle linee un tempo esercitate con queste vettura scandalosamente soppresse da ATAC senza cercare alcuna alternativa, l’espansione della rete filoviaria, con il ritorno del 90 Express  totalmente esercitato con vetture filoviarie e la ripresa della riforma della rete di superficie, a partire da quella di Ostia,che, ricordiamo, essere ancora in gran parte risalente come percorsi agli anni ’60. Restiamo convinti e siamo d’accordo che sia per il momento saggia una politica dei piccoli passi, meglio piccole opere oggi ma certe che grandi opere dal futuro incerto. Questo non significa abbandonare ad esempio lo sviluppo della rete di metropolitane, come il prolungamento della B a Casal Monastero, ma semplicemente ridefinire i programmi, cercando l’adeguata copertura finanziaria e vigilando sulla realizzazione. Con RomaMetropolitane si è deciso di buttare l’acqua sporca con tutto il bambino, scaricando sui lavoratori le colpe di una pregressa malagestione, ma siamo convinti che anche per questa vicenda si riuscirà a trovare la giusta quadratura del cerchio, liquidando un’entità nata sotto i migliori buoni propositi ma trasformatesi in un pozzo senza fondo, senza danneggiare i lavoratori. Auspichiamo perciò che il giovane assessore, aiutato magari dalle competenze dei membri della commissione mobilità, in primis del presidente Stéfano, recuperi rapidamente il tempo perso e riesca nell’impresa di garantire ai romani il diritto alla mobilità. Ovviamente il ns auspicio è anche che l’opposizione sappia valutare i provvedimenti o proporre valide alternative senza “guerre di religione” .Perchè il trasporto pubblico è, lo ricordiamo, un bene comune e non ha e non deve avere colore politico.

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Comunicato Stampa – Commissariamento ATAC, CeSMoT: provvedimento inutile, urgenti investimenti per rilanciare azienda e TPL

4120_360zamaApprendiamo dalla stampa la notizia dell’approvazione in Senato dell’ordine del giorno, che punta al commissariamento di Atac collocando temporaneamente la partecipazione di Atac all’interno di un organismo statale dotato delle necessarie competenze affidando  contestualmente a una struttura tecnica scelta ad hoc il compito del risanamento industriale e patrimoniale dell’azienda Tale provvedimento, a nostro giudizio, non ha nè capo nè coda ed appare essere solo l’ennesima “boutade” politica. Per troppo tempo, quella stessa politica che ora vorrebbe commissariare ATAC, ha fatto finta di non vedere la crisi dell’azienda, affossata da mancanza di investimenti e da cattive gestioni. Senza dimenticare che appare anche improbabile, dal punto di vista normativo, che il governo centrale possa decidere le sorti di un’azienda non di proprietà statale. Solo il comune, in quanto proprietario, può decidere le sorti di ATAC Riteniamo, come CeSMoT, che la politica, invece di continuare con stucchevoli beghe da cortile, debba rendersi finalmente conto dell’importanza di un  TPL efficace ed efficente, e che lavori, unita, ad un progetto urgente di rilancio di ATAC, decidendo, una volta per tutte e senza pregiudizi ideologici quale debba essere il suo futuro. Allo stato attuale, infatti, l’azienda rischia non solo il default finanziario ma anche di non poter partecipare alla futura gara per l’affidamento del TPL romano. Continuare a giocare sulla pelle dei cittadini, facendo barricate ideologiche sul TPL, a nostro giudizio, è un comportamento da irresponsabili.

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Comunicato Stampa – Roma, CeSMoT: preoccupati per futuro TPL ATAC

6021_01ducadigenovaNonostante la recente riduzione “d’ufficio” delle corse autobus voluta dall’attuale giunta comunale più per demagogia che per reale volontà di rilanciare il servizio, il futuro per il servizio di superficie su gomma di ATAC non è affatto roseo, nonostante il quotidiano e virtuoso impegno del personale delle rimesse per mettere in strada più vetture possibili. Dai dati in nostro possesso ( vedi file :elenco_bus) a fronte di una dotazione di circa 2900 vetture (alle quali vanno sommati circa 380 furgoni), il parco potenzialmente atto al servizio ammonta a 1978 vetture circa, con un saldo negativo di oltre 500 vetture. Se esaminiamo nel dettaglio, già nel segmento dei 18 metri, a fronte di 240 vetture radiate, ne sono arrivate solo 131, mentre per i 12 metri abbiamo avuto 146 vetture già radiate, 602 di prossima radiazione e solamente 206 vetture arrivate (irisbus citelis Roma 12) a cui si dovranno aggiungere le 150 vetture acquistate dalla precedenti amministrazione e promesse in prossimo arrivo dall’attuale assessore. Una goccia nell’immenso mare  che lascia seri interrogativi sul futuro del TPL gestito da ATAC, futuro che diventa ancora più nebuloso se consideriamo la cronica mancanza di vetture corte da 9 metri (129 teoricamente atte al servizio) di cui non è prevista a breve alcuna sostituzione e la necessità di rinnovare il parco tramviario e filoviario. Come CeSMoT, stante la più volta strombazzata volontà dell’attuale amministrazione di mantenere ATAC “pubblica” impedendo l’arrivo a Roma di eventuali nuovi gestori, ci domandiamo quali siano le iniziative previste per garantire il diritto alla mobilità dei cittadini. In questi 100 giorni abbiamo purtroppo solo ascoltato scuse patetiche e scaricabarile demagogici su di chi fosse la colpa dell’attuale crisi ATAC,e, la scellerata e pretestuosa rinuncia alle Olimpiadi ha potenzialmente privato la città di futuri stanziamenti che potevano essere utilizzati per ammodernare e potenziare le reti di trasporto pubblico. Riteniamo che più che pensare demagogicamete al passato sia urgentemente necessario reperire i fondi necessari ad un rinnovo della flotta su gomma autofilotramviaria di ATAC ed al suo salvataggio, portando contestualmente a completamento il piano di revisione della rete di superficie che permetterà di ottimizzare i percorsi. La lotta all’inquinamento si può fare solo incentivando il TPL: solo così si potranno instaurare dei comportamenti virtuosi che porteranno Roma ad essere alla pari di altre capitali europee.

 

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CeSMoT, favorevoli a Roma 2024 solo con investimenti a favore tpl

9220_3emanuelefilibertoIl dibattito sull’opportunità o meno di proporre Roma come città candidata alle Olimpiadi del 2024,animato più da questionin ideologiche che pratiche,non tiene finora assolutamente in considerazione quali e quanti investimenti fare nel TPL, incentrando tutto sugli impianti da realizzare e sulle “location” delle gare. Come CeSMoT siamo favorevoli alla candidatura olimpica se e solo se gli investimenti riguarderanno infrastrutture per la città. Altre cattedrali nel deserto raggiungibili solo con la macchina lungo una strada a due corsie e senza parcheggi, non servono e ne abbiamo già abbastanza. Quindi, si alle olimpiadi SOLO se gli investimenti riguarderanno il tpl. Se invece il programma  riguarda SOLO realizzare impianti restiamo assolutamente contrari,vista anche esperienza dei Mondiali di Nuoto. Ovviamente fare  investimenti nel tpl non vuol dire fare ad esempio una preferenziale in mezzo al prato fino a tor vergata,dove.si prevede il Villaggio Olimpico,ma vuol dire farci arrivare una metropolitana,come ad esempio il prolungamento come metropolitana leggera della Roma -Giardinetti. Prima di pensare alla realizzazione degli impianti, occorre realizzare le infrastrutture: solo così evento Olimpico potrà essere occasione di crescita per la città. Le tante criticate Olimpiadi del 1960,hanno si comportato la soppressione di numerose linee tramviarie (ma si trattava di percorsi in gran parte ormai superati,risalenti alla riforma del 1929) ma hanno lasciato in eredità alcuni importanti assi viari ed in generale un rinnovamento del tpl. E,probabilmente,se non si fosse stati in pieno boom aitomobilistico,avrebbero lasciato in eredità anche nuovi collegamenti su ferro. Riteniamo che se il Comitato Organizzatore ed il.Governo mettano nero su bianco precisi impegni in tema di tpl,l’amministrazione comunale non debba farsi sfuggire occasione,fermo restando che devono essere progetti immediatamente cantierizzabili e da realizzarsi a prescindere se Roma verrà scelta o meno. Altrimenti conviene disimpegnarsi ed evitare cattedrali nel deserto ed ulteriori colate di cemento

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Comunicato Stampa – Rimodulazione servizio TPL ATAC:urgente riforma rete ed indennizzare utenti

Foto2736Con la scandalosa e pretestuosarimodulazione del servizio attuata a partire da ieri da parte di ATAC,il tpl romano ha toccato il punto più basso della sua centenaria storia. Quella che, auspichiamo  in buona fede,l’amministrazione comunale, cercando di mitigare il disagio, ha chiamato “operazione trasparenza,è,purtroppo nei fatti un vero e proprio “raggiro”operato da atac nei confronti degli utenti, costretti a snervanti attese alle fermate a causa dei tagli “random” di corse, specie in periferia. Pur essendo palese l’inadeguatezza e l’obsolescenza del parco mezzi,appare molto strano il taglio medio del 20% di corse su quasi tutte le linee,per di più anche laddove non si erano mai registrate criticità,ovvero ad esempio su linee come 105 o 714 che vedevano impiego esclusivo di vetture nuove. Inoltre,se si analizzano le soppressioni,esse sono concentrate solo in alcune fasce orarie,il che è anomalo in quanto se manca una vettura salta l’intero turno ad essa associato. Non vorremmo dover pensare che ATAC, che già si è dimostrata scarsamente capace nel gestire il comparto metroferro,stia tentando di mascherare,con la scusa dell’indisponibilità di vetture le sue inefficenza gestionali,ovvero orari e tempi di percorrenza totalmente teorici e non rispondenti alla realtà romana. Riteniamo,come CeSMoT,che più che tagliare corse occorra tornare a lavorare con urgenza su una riforma delle rete che,ottimizzando i percorsi,possa aumentare la regolarità delle corse, ed auspichiamo che ciò possa essere quanto prima essere preso in considerazione da parte della Commissione Mobilità. Nel frattempo,qualora venisse appurato che le responsabilità della mancata manutenzione e disponibilità delle vetture fosse solo da addebitarsi ad atac (e visti i precedenti con i filobus Solaris Ganz e.con i minibus Tecnobus Gulliver temiamo sia così )appare necessario che l’Amministrazione Comunale operi un taglio,qualora possibile,dei corrispettivi erogati ad ATAC previsti dal contratto di servizio,studiando,contemporaneamente,forme di indennizzo per i pendolari che,negli ultimi mesi,hanno pagato un abbonamento ricevendo in cambio un servizio spesso scadente e vigilando affinchè in futuro simili situazioni non si vengano a ripetere.

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