Comunicato Stampa – Trasporti, CeSMoT: bene stanziamento fondi TPL da parte Regione Lazio ma occorre lavorare a revisione reti ed integrazione tariffaria

TAF41_vignadivalleLa notizia del recente trasferimento di fondi per il TPL da parte della Regione Lazio a Roma Capitale ed agli altri comuni della regione è senza dubbio una notizia alquanto positiva in quanto costituisce una bocca d’ossigeno in un settore da sempre caratterizzato da cronica mancanza di risorse finanziare e, nel medio periodo, permetterà importanti interventi migliorativi come il rinnovo del parco mezzi. Tuttavia resta irrisolta l’annosa criticità  generata da sovrapposizioni di vettori e mancata integrazione tariffaria con i servizi locali, che genera, di fatto, inefficienze e spreco di risorse. Basti pensare ad alcuni eclatanti esempi come la direttrice Ostia – Torvaianica, servita sia dal Comune di Roma, per mezzo di ATAC, che dal Comune di Pomezia, tramite la Società Troiani, affidataria dei servizi di TPL, ove non esiste reciproco riconoscimento dei titoli di viaggio, oppure alla direttrice Anagnina – Ciampino servita da due vettori regionali, ATRAL e CoTraL, uno del comune di Roma, linea ATAC 515, e dal comune di Ciampino con i mezzi di Schiaffini, affidataria dei servizi di TPL. Senza dimenticare tutti quei comuni dove è praticamente impossibile avere informazioni sui servizi di TPL per la totale mancanza di indicazioni, a partire dai portali internet istituzionali (a titolo d’esempio, Atina in Provincia di Frosinone)

Per questi motivi, in ottica anche di incentivo all’uso del TPL, riteniamo come CeSMoT che sia necessario da parte della Regione, e din particolare dell’Assessore Civita  un impegno concreto, anche attraverso l’Agenzia AREMOL, al fine di estendere l’integrazione tariffaria dell’attuale e superato sistema Metrebus a tutti i servizi di TPL del Lazio nonchè alla revisione, in collaborazione con le provincie, la città metropolitana ed i comuni interessati, delle reti di TPL, eliminando tutte le sovrapposizioni di servizi e favorendo la creazione di servizi integrati, gestiti in tandem dalle varie società.  Urgente infine è anche una maggiore attenzione nel rispetto da parte di Trenitalia degli standard previsti dal contratto di servizio ed un concreto impegno per il miglioramento dell’offerta ferroviaria.

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Comunicato Stampa – Elezioni Roma: CeSMoT, le nostre pagelle in tema di TPL ai candidati a sindaco

9204_8gianicolenseGiunti ormai quasi alla vigilia dell’importante voto che tornerà a dare un sindaco alla città di Roma, abbiamo esaminato i programmi in tema di trasporti dei principali candidati, quelli che, anche dai sondaggi, saranno i protagonisti della volata finale. Come a scuola, ci apprestiamo a dare dato i voti a quanto letto, con qualche breve consiglio.  Questa la nostra personale pagella, con i promossi ed i bocciati

Giachetti: voto 7,5. Un programma indubbiamente ambizioso, che se venisse realizzato porterebbe finalmente  Roma a livelli di una moderna metropoli europea. Bene il sentir parlare di tram, anche se restiamo scettici di quanta utilità possa avere il c.d. “Tram della Musica” da Piazza Ungheria a Viale Angelico, specie perchè accanto all’auditorium passa già il tram 2. Bene il tram su Viale Marconi, specie se arriverà a servire il polo universitario. Ottimo che si voglia finalmente prolungare la Metro B fino a Casal Monastero anche se sarebbe necessario iniziare a pensare ad un suo prolungamento verso Settecamini e Casal Bianco. Non gli assegniamo 8 come voto sia perchè siamo poco convinti dell’effettiva utilità dei bus ad idrogeno, finora ancora troppo sperimentali, sia perchè nel suo programma Giachetti si dimentica di parlare del filobus: avremmo preferito un suo impegno nel rispolverare i progetti di riportare il filobus in centro con la trasformazione almeno del 60 Express ed un impegno nel completare in tempi rapidi la filovia sulla Laurentina.

Marchini: voto 7-. Un programma molto incentrato sul tram per il candidato del centro destra, che però si perde nel vago quando propone un non meglio identificato tram da Piazza Venezia a Largo Preneste, di cui sfugge l’utilità. Marchini inoltre  è fin troppo fumoso quando parla di interconnessioni pedonali tra le stazioni della metropolitana e quelle ferroviarie. Ci permettiamo umilmente di fargli presente che il collegamento tra Porta San Paolo e Roma Ostiense esiste già dal 1990, così come Valle AUrelia Metro / FS  e che non avrebbe molto senso realizzare una nuova stazione ferroviaria all’altezza di Porta Furba (al massimo si potrebbe sfruttare Roma Casilina) . Guadagna però la seconda posizione inserendo nel programma il completamento della filovia sulla Laurentina e l’ammodernamento delle 3 ferrovie regionali.

Meloni: voto 6,5 . Molta carne al fuoco per Giorgia Meloni che però ha il grosso limite di presentare un programma troppo generico in tema di TPL. Bene l’impegno sulla Metro C e sul prolungamento delle metropolitane esistenti, ma quali siano i suoi progetti di rilancio della rete tramviaria restano un grande mistero, così come resta un mistero cosa intenda la Meloni quando parla di “sviluppo delle modalità alternative che garantiscono una capacità di carico molto più ampia della gomma” . Sulla volontà di incrementare le “navette elettriche” , vista l’attuale fallimentare esperienza di ATAC con i minibus a batteria Tecnobus Gulliver, le cui unità rimaste atte al servizio si contano sulle dita di una mano, ci permettiamo di consigliare un ripensamento. Grave la mancanza di progetti sul versante delle ferrovie.

Fassina: voto 6-  . Troppo generico e fumoso il programma dell’altro candidato di sinistra, che parte bene quando parla di potenziamenti delle linee tramviarie, come portare il tram 8 a Termini, ma poi si perde su una inutile linea Saxa Rubra – Laurentina. Troppo vago sulle metropolitane: non si comprende il percorso dell’eventuale prolungamento della Metro C verso Magliana, mentre quando parla di prolungare la Metro A verso il raccordo dimentica che Anagnina è vicinissima al GRA. Se avesse inserito nel programma un prolungamento da Anagnina verso Morena avrebbe guadagnato punti nella ns “personale classifica” e sopratutto si sarebbe veramente dimostrato attento alle periferie.

Raggi: voto 3- . Da un “Movimento” che ha la pretesa di essere “il nuovo che avanza” , tutto web e social network, ci  saremmo aspettati maggiore attenzione in tema di TPL, ed invece il programma della candidata “grillina” è assolutamente inconsistente.  Forse abbagliata dai sondaggi che la danno vincente, dimenticando  l’antico proverbio ” chi entra papa in conclave ne esce cardinale” non dice assolutamente nulla in tema di trasporti, limitandosi a parlare di ciclabilità e di realizzare un piano pluriennale delle infrastruttura di TPL. Cosa intenda fare per tram, filobus, metropolitane e ferrovie regionali ci piacerebbe molto saperlo.

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Comunicato Stampa : CeSMoT, perplessi per sospensione lavori tratta ferroviaria Valle Aurelia – Vigna Clara

vignaclaraLa notizia della sospensiva dei lavori per la riattivazione della tratta ferroviaria Valle Aurelia – Vigna Clara a causa del ricorso al TAR di alcuni cittadini (http://www.vignaclarablog.it/2016052962014/tar-sospende-lavori-linea-vigna-clara-valle-aurelia/) ci lascia fortemente perplessi, e non solo per il fatto che il TAR abbia deliberato su un ricorso vecchio di oltre 14 anni.  Ancora una volta infatti l’interesse di pochi rischia di compromettere seriamente  la realizzazione di un’opera strategica per la mobilità romana, arrivata ad un passo dal suo completamento. In attesa di conoscere la posizione ufficiale di RFI sulla vicenda ed auspicando in un rapido ricorso al consiglio di stato che ribalti la sentenza del TAR,ci chiediamo come mai come sempre accade in Italia saltano fuori dei solerti cittadini pronti a protestare contro la realizzazione di un’opera ferroviaria,mentre nessuno protesta per il traffico che soffoca la zona. E probabilmente automobili,autobus e camion non producono vibrazioni,mentre il treno si. Dobbiamo forse pensare che ai cittadini che hanno proposto il ricorso faceva più piacere vedere la stazione di Vigna Clara in abbandono come lo è stata dal 1990 ad oggi?Si sono forse dimenticati tutti i soldi spesi all’epoca?Forse si è dimenticato che la riattivazione della tratta Vigna Clara – Valle Aurelia costituisce il primo passo verso la chiusura dell’anello ferroviario,opera da troppo tempo attesa e che riuscirà a diminuire traffico ed inquinamento a Roma.

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Comunicato Stampa – CeSMoT: bene stanziamento fondi per cura del ferro ma preoccupa assenza progetti per ferrovia Roma – Giardinetti

823_casilina_togliattiApprendiamo con viva soddisfazione il recente stanziamento di 1,4 mld di euro da parte del governo per la città di Roma, parte dei quali saranno destinati al rilancio e potenziamento del trasporto su ferro. Se da un lato è una buonissima notizia sapere che finalmente, dopo anni di immobilismo, vengono stanziati fondi per il tpl romano con i quali potranno essere realizzati interventi per ammodernamento e potenziamento delle ferrovie Roma – Civita Castellana – Viterbo e Roma – Lido di Ostia, ci preoccupa, e non poco la totale assenza di progetti ed investimenti verso la ferrovia Roma – Centocelle – Giardinetti, erede della Roma – Fiuggi – Frosinone,  che proprio quest’anno si appresta a spegnere le 100 candeline di onorato servizio. Mentre infatti ci si appresta a celebrare un centenario all’insegna della “nostalgia” , tale linea continua a pagare il totale e completo disinteresse dell’ente proprietario, ovvero la Regione Lazio, che sembra averla abbandonata a se stessa, in attesa che siano altri soggetti, come la futura amministrazione comunale capitolina,a decidere cosa farne. Allo stato attuale quella che potrebbe essere una importante direttrice su ferro, a servizio dei popolosi quartieri della Casilina,presenta un esercizio ibrido, ovvero un treno che in realtà segue i regolamenti tramviari ed un parco rotabili che nonostante gli interventi di ammodernamento ha oltre 60 anni di servizio ed è totalmente inaccessibile per disabili e chiunque abbia difficoltà a camminare. Inoltre, da quando lo scorso agosto ATAC ne ha deciso l’attestamento temporaneo a Centocelle in ottica di evitare sovrapposizioni con la Metro C, non solo non si è più realizzata la prevista stazione di interscambio all’altezza della Togliatti, ma si continua a navigare a vista, senza idee per il futuro. Un poco come avvenne in fase di ricostruzione: prima si realizzò la nuova infrastruttura per la “ferrovia” , poi si decise che si sarebbe dovuta utilizzare per la metro C rifacendo da zero gran parte delle opere, con conseguente spreco di soldi pubblici, o come è stato fatto per l’attestamento a Giardinetti, dopo 10 anni abbandonato. Come CeSMoT riteniamo indispensabile che da parte della Regione si faccia definitivamente chiarezza su quale debba essere il futuro della linea, che a nostro giudizio necessita la trasformazione in tramvia ed integrata nella rete urbana ATAC , così come anche previsto nel Ferrotramviario Rapporto 1.0 redatto tempo fa da Roma Servizi per la Mobilità e che rappresenta un valido strumento a cui fare riferimento. Proseguire con questa situazione ibrida avrà come unica conseguenza solo quello di una lenta agonia della linea, fino alla sua soppressione. Per questo riteniamo che una delle priorità del futuro sindaco sia quella di perfezionare il passaggio dell’infrastruttura al Comune: solo così la linea potrà essere potenziata ed ammodernata, magari realizzando il prolungamento verso Tor Vergata, rispondendo adeguatamente alla forte domanda di trasporto.

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Comunicato Stampa: CeSMoT, Roma – TPL sia al centro dei programmi del futuro sindaco

9220_3emanuelefilibertoCon il recente deposito delle liste elettorale è entrata ormai nel vivo la lunga “maratona” elettorale che nel mese di giugno porterà Roma ad avere un nuovo sindaco. Tuttavia, con vivo rammarico, dobbiamo constatare che finora da parte degli aspiranti sindaco, spesso troppo impegnati a polemizzare tra loro, si è parlato poco e niente del trasporto pubblico, e, quando lo si è fatto, sono state illustrate proposte che definire fantasiose e bizzarre, vedi la “funivia di boccea” , è dir poco. Riteniamo, come CeSMoT, che il futuro sindaco di Roma debba avere come priorità quella del rilancio della cura del ferro per la capitale,vigilando, in primis, sul rispetto del cronoprogramma per l’apertura della tratta Lodi – San Giovanni e San Giovanni – Colosseo – Venezia della Metro C. Urgente è anche, a nostro giudizio, definire il futuro delle ferrovie regionali strategiche per la mobilità dei cittadini.  Per la Termini – Centocelle – Giardinetti, occorre con la massima urgenza deciderne il futuro, con la trasformazione in tramvia ed ammodernamento della tratta attualmente aperta all’esercizio ed una rapida decisione su come realizzare l’auspicato prolungamento verso Tor Vergata, ovvero riutilizzando parzialmente la tratta sospesa all’esercizio Centocelle – Giardinetti oppure attraverso un  nuovo tracciato a servizio della zona di Via dei Romanisti. Per la Roma – Lido, anche in relazione al futuro stadio della Roma che si realizzerà a Tor di Valle, occorre invece proseguire verso la trasformazione in vera metropolitana, operando contestualmente un massiccio rinnovo del materiale rotabile. Rinnovo del materiale rotabile necessario anche per la terza ferrovia, la Roma – Civita CAstellana – Viterbo, per la quale è però imprescindibile operare in sinergia con la regione Lazio. La cura del ferro, sempre a nostro giudizio, non può e non deve tralasciare il rilancio di tram e filobus, mezzi ecologici per eccellenza, espandendo la rete attuale. Occorre prendere esempio da altre città italiane ed europee che negli ultimi anni stanno seriamente investendo su un TPL efficace ed efficente. Roma non può e non deve rimanere indietro. Auspichiamo perciò che, chiunque sarà il nuovo sindaco, sappia raccogliere il ns appello e lavori per una nuova era della mobilità

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Comunicato Stampa – Roma, CeSMoT: soddisfatti per immediata riapertura Termini – Centocelle, attendiamo riapertura fino a Giardinetti

051-422-057_torracciotorrenovaSiamo molto soddisfatti per la solerzia e l’impegno messo in campo da ATAC per riaprire in tempi brevissimi la tratta ferroviaria Termini – Centocelle, interrotta da lunedi’ scorso a causa di una voragine. In poco tempo si è così restituita alla cittadinanza una infrastruttura strategica per la mobilità del quadrante Casilino, con conseguente termine dei disagi per l’utenza, costretta, suo malgrado a servirsi dei bus. Per questa  volta l’azienda si è saputa distinguere, in positivo, per efficenza e rapidità. Tuttavia resta ancora pretestuosamente sospesa all’esercizio, ormai dallo scorso agosto, la tratta Centocelle – Giardinetti, per la quale ATAC sembra essere finora sorda a qualsiasi richiesta di riapertura, grazie anche al complice silenzio della regione Lazio. Con motivazioni del tutto arbitrarie, ovvero una presunta sovrapposizione alla Linea C della metropolitana, si è privata la cittadinanza di un rapido e veloce collegamento su ferro, obbligandola ad utilizzare il bus 106 (questo si quasi totalmente sovrapposto alla metro C)  e si è abbandonata una  infrastruttura realizzata circa di 10 anni fa, senza peraltro realizzare il nuovo nodo di interscambio a Togliatti con la Metro C, annunciato e mai realizzato.
Come CeSmoT vorremmo quindi che l’azienda, in coordinamento con le istituzioni competenti, applichi la stessa solerzia e rapidità per definire la questione della Centocelle – Giardinetti,riaprendola possibimente all’esercizio.
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CeSMoT – Preoccupati per futuro della Ferrovia Roma – Giardinetti

820_pontecasilinoLo svio odierno di un convoglio, per fortuna senza conseguenze gravi, avvenuto lungo la Ferrovia Termini – Giardinetti, apre preoccupanti dubbi su quale possa essere il futuro di questa importante linea, tra l’altro da circa un anno assurdamente mutilata della tratta Centocelle – Giardinetti, che a breve si appresta a compiere 100 anni

L’avanzata età del materiale rotabile, mediamente 60 anni, unita alla mancanza di progetti certi per il futuro della linea, non lasciano presagire nulla di buono.  Del resto appare fin troppo evidente che così com’è strutturata attualmente la Termini Giardinetti, ovvero una ferrovia gestita come fosse una tramvia, ben difficilmente potrà avere un futuro in assenza di radicali interventi di ammodernamento.

Come CeSMoT – Centro Studi sulla Mobilità e i Trasporti, torniamo a chiedere alla Regione Lazio, proprietaria dell’infrastruttura, finora colpevolmente assente, di fare una volta per tutte chiarezza, indicando chiaramente cosa vuole fare della linea.

Inoltre sollecitiamo gli aspiranti candidati a Sindaco di Roma ad illustrare quali siano le loro proposte circa il futuro della  Roma – Giardinetti. Siamo fermamente convinti che questa ferrovia, se opportunamente ammodernata e prolungata, magari fino a Tor Vergata, possa dventare un importante e strategico collegamento su ferro a servizio di una popolosa zona di Roma

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Comunicato Stampa – Ferrovie Regionali , CeSMoT: immobilismo regione Lazio è imbarazzant

480m-17L’ennesima odierna giornata di ritardi e disservizi sulla Ferrovia Roma – Lido purtroppo è solo l’ultima di una lunga serie di giornate di “passione” che ormai da troppo tempo funestano le tre ferrovie regionali (mal)gestite da ATAC.  Come CeSMoT – Centro Studi sulla Mobilità e i Trasporti riteniamo abbastanza imbarazzante il silenzio e l’immobilismo della Regione Lazio, con il Presidente Zingaretti e l’assessore CIvita forse troppo impegnati in “futili” iniziative, come  il bonus di 150 euro per l’acquisto di bici pieghevoli, per accorgersi delle condizioni in cui versano le 3 ferrovie di proprietà regionale: Roma Lido, Roma Civita Castellana – Viterbo e  Roma – Giardinetti (quest’ultima scandalosamente limitata da ATAC a Centocelle con motivazioni a dir poco ridicole e pretestuose) Ci chiediamo quali progetti abbia la Regione per ammodernare e potenziare queste tre infrastrutture strategiche per la mobilità dei cittadini. Riteniamo altresì inammissibile continuare, come finora accaduto, a navigare a vista, senza progetti, investimenti e senza alcun controllo sulla qualità del servizio erogato dal gestore

A nostro giudizio occorre inoltre fare immediatamente chiarezza su chi sarà il futuro gestore di queste tre linee: se per la Roma Lido si era ipotizzato l’arrivo dei francesi di RATP, nulla è ancora trapelato su chi (e come) dovrà gestire le restanti due linee, apparendo altresì evidente l’inadeguatezza ma soprattutto la difficoltà gestionale da parte di ATAC

Nel breve periodo chiediamo alla Regione Lazio di mettere in atto urgenti iniziative al fine di garantire la mobilità dei cittadini, vigilando altresì sul rispetto, da parte di ATAC, dell’orario di servizio delle tre ferrovie.

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Roma,CeSMoT: occorre chiarezza su futuro Polo Elettrico ATAC di Trastevere

640_125ltvdeglianguillaraLa recente “sospensione” della linea ATAC 125 ,una delle ultimi linee esercitate con minibus elettrici modello “Tecnobus Gulliver” ,pone dei seri interrogativi sul futuro del “Polo Elettrico” della Rimessa Trastevere e delle sorti della flotta di minibus,vanto delle passate amministrazioni capitoline. La soppressione della linea 125 é solo l’ultima di una serie di soppressioni di linee “elettriche” ,nessuna delle quali mai ufficialmente motivata da atac e dal comune. Alla luce di tutti i soldi spesi per dotare la città di Roma di una delle più grandi flotte di bus elettrici (ricordiamo anche i Mercedes Sprinter ZEV,i Fiat Scudo ed i Fiat Doblò, tutti misteriosamente scomparsi dalla circolazione)chiediamo che, una volta per tutte venga fatta chiarezza sul futuro delle vetture a zero emissioni. Se si ritiene che possano servire in una città come Roma soffocata da inquinamento sono allora necessari interventi urgenti per riportare in strada tutte le vetture. Altrimenti si trovi il coraggio di dichiarare fallito il progetto e si proceda alla ricerca di acquirenti per tutte le vetture ancora in grado di circolare.

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Trasporti, CeSMoT: plaudiamo a parole ministro Delrio, ma ora attendiamo fatti concreti per la cura del ferro

luna800x600Le dichiarazioni del Ministro Delrio, durante l’odierna commissione ambiente della Camera, ci lasciano ovviamente soddisfatti. Da sempre sosteniamo che la lotta all’inquinamento si deve fare attuando una radicale cura del ferro nelle città italiane, unico rimedio al “mal di traffico” . Tuttavia, vorremmo ricordare al Ministro che non è tutto oro quello che luccica. Infatti molte regioni, negli ultimi tempi, sono andate nettamente in controtendenza, sopprimendo, invece di potenziare, il trasporto su ferro. Desideriamo ricordare, tra tutte il Piemonte, con i suoi numerosi Km di linee soppresse, la Valle d’Aosta, che con scuse pretestuose,  ha da poco chiuso la Aosta – Prè Saint Didier o la Regione Abruzzo, che ha trasformato un collegamento strategico come la Sulmona – Carpinone  in una specie di plastico ferroviario in scala 1:1 dove portare solamente i turisti in gita con i treni storici, la stessa regione che ha finanziato i lavori di unificazione delle due stazioni di Castel di Sangro, entrambe poste su linee chiuse al traffico viaggiatori. Concordiamo pienamente con il Ministro quando dice che “a Roma c’è un utilizzo triplo di auto rispetto alle altre capitali europee dove si tende a ridurne l’uso” ma forse il Ministro ignora il totale disinteresse di Comune e Regione verso la cura del ferro. A Roma non solo non si realizzano nuove linee di tram, non solo si impiegano “ere geologiche” per aprire una metropolitana “monca” che non interscambia con niente, ma si è vergognosamente chiuso un collegamento strategico su ferro come la ferrovia Roma – Giardinetti, assecondando i “ditkat” dell’azienda di trasporto che millantava presunte sovrapposizioni con la nuova metropolitana, lasciando interi quartieri senza un indispensabile ed ecologico collegamento su ferro. E gli esempi, in tutta Italia, potrebbero essere, purtroppo, numerosi. Noi, come CeSMoT, chiediamo perciò al Ministro, che a queste bellissime parole a favore della cura del ferro, seguano rapidamente fatti concreti, che il Ministero si faccia promotore di una rinascita del trasporto su ferro in Italia, prendendo come esempio quelle città virtuose, come Palermo, che hanno rimesso il tram al centro del loro sistema di mobilità. . Leggiamo anche dell’impegno, insieme ad RFI, a collegare oltre che gli Aeroporti, i porti. Peccato che nel corso degli anni sia stata proprio RFI, insieme a Trenitalia,  a sopprimere sistematicamente numerosi collegamenti portuali, vedi ad esempio Olbia, Venezia, Salerno, Brindisi, Ancona o Civitavecchia. Non vorremmo perciò che tutte le belle parole del Ministro restino lettera morta: l’inquinamento si combatte solo ed esclusivamente con una seria e concreta politica di rilancio del trasporto su ferro.

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