Blocco Metro B, CeSMoT: oggi violato diritto alla mobilità dei cittadini romani

Roma_treno_RA394_metro_B_PiramideLe proteste attualmente in corso del c.d. “movimento dei forconi” oggi hanno fatto un “salto di qualità” con i manifestanti che hanno occupato i binari della Metro B, con conseguente blocco della circolazione tra Castro Pretorio e Magliana. Non entriamo nelle ragioni della protesta, ma osserviamo che, ancora una volta, dei  manifestanti facinorosi,  con arroganza, violano il diritto alla mobilità dei cittadini, costretti, loro malgrado, a subire disagi. Condanniamo con forza il gesto odierno, ma non possiamo fare a meno di chiederci come abbiano fatto i manifestanti ad entrare indisturbati nelle stazioni. Dobbiamo forse credere che erano tutti abbonati Metrebus o che avevano acquistato il biglietto?

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Biglietti Clonati: CeSMoT, “Scenario gravissimo, chiediamo rapide indagini e commissariamento di ATAC”

661L’inchiesta pubblicata oggi sul quotidiano La Repubblica, che ha portato alla luce un sistema parallelo di biglietti clonati , apre gravissimi scenari sui quali è doveroso che venga fatta luce quanto prima dai soggetti competenti. Finora gli utenti hanno pagato biglietti ed abbonamenti, anche dopo l’aumento tariffario, nella consapevolezza sia di pagare per il servizio offerto, sia di finanziare in parte il servizio stesso ricevendo oltretutto in cambio spesso ritardi e disservizi ed un servizio non in linea con gli standard di una capitale europea. Alla luce di quanto apparso oggi sulla stampa,la nostra associazione chiede con forza al Sindaco Marino di istituire una commissione d’inchiesta che possa, in tempi brevi, individuare le responsabilità dei soggetti coinvolti e di azzerare quanto prima gli attuali vertici di ATAC SpA commissariando l’azienda, visti i coinvolgimenti ad alti livelli della dirigenza. Contestualmente chiediamo un impegno da parte di Comune di Roma e Regione Lazio per una radicale revisione e modifica del sistema di bigliettazione, passando dagli attuali ed obsoleti titoli cartacei ad altri sistemi, come le smart card, che offrono maggiori standard di sicurezza  e di affidabilità.

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Protesta Autisti ATAC: CeSMoT, comune si impegni a risolvere criticità

TurbocityIn questi giorni stiamo assistendo alla protesta degli autisti ATAC che, contestando l’utilizzo sistematico dello straordinario per garantire il servizio, dal momento che l’organico è ridotto rispetto alle reali esigenze dell’azienda, rifiutano di effettuare gli straordinari, generando ritardi e disservizi sulle linee del TPL romano.  Comprendiamo le ragioni della protesta degli autisti ed  invitiamo i soggetti competenti, in primis il Comune di Roma finora troppo impegnato in opere non urgenti come la pedonalizzazione  di Via dei Fori Imperiali, a risolvere al più presto la situazione di criticità che si è venuta a trovare reperendo le risorse necessarie per coprire i posti vacanti.  In tal modo dovrebbero ridursi i notevoli disagi all’utenza, che già quotidianamente è costretta a convivere con i disservizi dovuti ad un rete di TPL non più adeguata alle reali esigenze di mobilità di una capitale europea

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CeSMoT: Condanniamo Occupazioni FrecciaClub

imag0513COMUNICATO STAMPA :

Condanniamo con forza quanto accaduto nella giornata di ieri, quando pochi facinorosi dimostranti, con pretestuose motivazioni,  hanno deciso di occupare i FrecciaClub di Roma, Torino e Bologna causando forti disagi ai viaggiatori. La loro richiesta di ottenere treni a prezzi “politici” per partecipare alla manifestazione di sabato è una decisione commerciale che spetta solo ed esclusivamente a Trenitalia, e che, a nostro giudizio, non può e non deve essere estorta con manifestazioni come quella accaduta che hanno come unico scopo quello di “creare confusione e disagi” . Pur essendo lieti del fatto che i manifestanti vogliano arrivare a Roma con un mezzo ecologico come il treno, invece che con autobus o macchine,  non possiamo non notare la palese contraddizione di chi da un lato si professa “No-TAV” e dall’altro vorrebbe utilizzare proprio il Treno Alta Velocità a cui tanto si oppone, per di più ad un prezzo inferiore a quello praticato ai comuni viaggiatori. Desideriamo infine esprimere tutta la nostra solidarietà ai viaggiatori colpiti dai disagi ed al personale Trenitalia coinvolto, auspicando, per il futuro, maggiore controllo da parte delle strutture preposte affinché si eviti i ripetersi di simili eventi.

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Incidente ferrovia Termini-Giardinetti «Basta navigare a vista»

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«L’incidente avvenuto sulla ferrovia regionale Termini-Giardinetti ha evidenziato, ancora una volta, la necessità di intraprendere una concreta riflessione sul futuro della linea, anche in relazione all’imminente apertura della Linea C della metropolitana».

  È quanto riferisce in una nota il Cesmot, Centro Studi sulla Mobilità e i Trasporti, riguardo il tamponamento di due treni regionali della linea Termini-Giardinetti, avvenuto il 7 ottobre all’altezza dell’intersezione a raso via Walter Tobagi, località Torre Maura.

  «Occorre, con urgenza, intraprendere un concreto programma di ammodernamento dell’infrastruttura e dei rotabili, dando garanzia alle migliaia di utenti che ogni giorno usufruiscono di questa linea. Continuare a “navigare a vista”, come s’è fatto finora, non fornisce alcuna garanzia sulla sopravvivenza della ferrovia in questione».

  «La drammatica situazione della Giardinetti – aggiunge David Nicodemi, ex-delegato ai trasporti del Municipio Roma VI – rispecchia il decadimento etico ed economico di Atac SpA, che in questi anni ha trattato le ex-concesse come un salvadanaio, incassando i proventi del Contratto di Servizio senza mai reinvestire un solo euro nelle infrastrutture e nei rotabili, specie sulla Giardinetti».

  «In merito al tamponamento – continua -, le cui cause sono da accertare, potrebbe aver avuto rilievo la tipologia e la tecnologia obsoleta del materiale rotabile, e la loro manutenzione, nonché il mancato rinnovo del Regolamento Circolazione Treni, che, seppur garantisca la sicurezza dello stesso esercizio, aspetta ancora d’essere ottimizzato rispetto alle peculiarità che la linea ha assunto negli anni. Quanto tempo dobbiamo ancora attendere prima che accada un altro sinistro, magari stavolta dovuto allo stato penoso dell’armamento? Mi auguro – conclude Nicodemi – che su quanto sta accadendo sulla Giardinetti, intervenga direttamente la preposta Direzione del Ministero dei Trasporti».

Roma, 9 ottobre 2013

 

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Rimettiamo il tram al centro della mobilità romana

7061_5castani Per troppo tempo, a Roma, abbiamo assistito ad una autentica “guerra santa” nei confronti del tram, Avevamo una delle reti più estese d’Italia e la si è distrutta passo dopo passo. Dopo anni di oblio, è giunto il tempo che Roma recuperi il gap che ha rispetto ad altre capitali europee nel tpl. Per far ciò occorre, in primis, tornare ad investire sul tram, mezzo di trasporto veloce, comodo ed ecologico. I progetti di espansione della rete non mancano, sono anni che assistiamo a roboanti promesse di nuove linee, tutti progetti serissimi ed utili, ma che purtroppo restano sulla carta, come il recente Rapporto ferrotramviario 2.0 redatto da Roma Servizi Mobilità.  Occorre perciò tornare ad investire sul tram, liberi da ogni pregiudizio, liberi dai condizionamenti di chi contesta il presunto “inestetismo” della linea aerea di alimentazione, liberi dai pregiudizi di chi dice che meglio una metropolitana di un tram, salvo poi opporsi a prescindere a tutto. Roma ha bisogno di infrastrutture, Roma ha bisogno di un rilancio del TPL. Il tram, in ogni caso non è alternativo alla metropolitana, ma ad essa complementare, nell’ottica di realizzazione di una rete veramente integrata. Con la realizzazione del recente capolinea di Piazza Venezia si è persa l’ennesima occasione di portare la Linea 8 a Termini, per non parlare della Linea 3 che, dopo anni di sospensione è ancora limitata a Piazzale Ostiense e non ci sono ancora previsioni per il suo ritorno al capolinea originario di Stazione Trastevere. Facciamo ripartire i cantieri, facciamo tornare i tram sulle nostre strade.

 

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CeSMoT:sconcertati per mancata riapertura Avezzano – Roccasecca

La notizia della mancata riapertura della ferrovia Avezzano – Roccasecca ( http://www.fsnews.it/cms/v/index.jsp?
vgnextoid=da11c31e913f0410VgnVCM1000008916f90
aRCRD
)ci lascia assolutamente sconcertati.
Pur comprendendo la necessitá dei lavori di manutenzione ci chiediamo come mai durante il petiodo estivo,in cui era stata annunciata la chiusura per lavori di “manutenzione” non sia stato fatto asdolutamente nulla e non si sia vista l’ombra di un solo operaio.
Non vorremmo che dietro la scusa dei lavori ci sia la precisa volontá di sbarazzarsi definitivamente della linea,cosí come giá avvenuto in altre parti d’Italia. Chiediamo con urgenza un concreto impegno da parte delle regioni Lazio ed Abruzzo d per una rapida riapertura della linea e l’istituzione di un osservatorio permanente sullo stato dei lavori,così come chidiamo af RFI di definire un piano di interventi indicando chiaramente un cronoprogramma dei lavori. Desideriamo infine far ricordare all’Ing. Moretti ed ai vertici del gruppo FS,che l’Italia non è composta solo dalle linee af Alta Velocità,di cui nessuno nega l’utilità e dove riconosciamo gli ottimi risultati ottenuti dal Gruppi FS,ma anche di tante linee secondarie che assicurano la mobilitá di studenti e pedolari.Un importante patrimonio che non puó e non deve scomparire

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TRAM 3, CESMOT: “BENE IL RIPRISTINO DAL 9 SETTEMBRE, MA LINEA DEVE TORNARE A STAZIONE TRASTEVERE”

La notizia del prossimo ritorno della linea 3 “sui binari” annunciata da Roma Servizi Mobilità (http://www.muoversiaroma.it/muoversiaroma/articolo.aspx?id=4498)dopo l’incomprensibile sospensione estiva non può che lasciarci soddisfatti, ma rimane il disagio della necessità del trasbordo a Porta San paolo sulla linea bus 3B per gli utenti che devono recarsi verso Viale Trastevere e P.le Biondo. Per questo motivo chiediamo al Sindaco, ad ATAC e a Roma Servizi per la Mobilità un impegno concreto affinché  quanto prima la linea torni al suo naturale capolinea di Stazione Trastevere e che vengano indicate chiaramente quali sono le cause che al momento impediscono di effettuare servizio da Via Marmorata verso Viale Trastevere su una tratta, che è bene ricordarlo, viene regolarmente percorsa dai tram della linea 8 per rientrare in deposito a fine giornata

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TRAM 8, CESMOT: “CAPOLINEA A PIAZZA VENEZIA NON BASTA”

“Prolungare una linea tram di 300 metri, precludendogli ogni opportunità di arrivare a Termini non possiamo considerarlo un profondo investimento per il rilancio del trasporto su rotaia. Il nuovo capolinea dell’8 a piazza Venezia è servito a sanare la ‘provvisorietà’ dell’attestamento a Largo Argentina, ma non basta. Il termine naturale della linea 8 è Termini, passando per via Nazionale, e l’attuale attestamento rende ancora più complicata la sua prosecuzione”. Lo comunica, in una nota, il CeSMoT, Centro Studi sulla Mobilità e i Trasporti commentando l’inaugurazione odierna del nuovo capolinea della linea 8 a Piazza Venezia.

“A parte il non riuscire a cogliere i benefici reali di questa nuova opera – prosegue il CeSMoT – che non aggiunge nulla rispetto al precedente capolinea sia come interscambi che nella regolarità del servizio, ci dispiace vedere che l’investimento che è stato promesso in questi 5 anni per il rilancio della rete tram romana si è ridotto alla semplice ricostruzione di due capolinea di Flaminio e Venezia.

“Abbiamo ben sperato – aggiunge il CeSMoT – in questi anni di vedere la posa di nuovi binari in diverse zone della città, su via Togliatti, via Gregorio VII, viale Marconi e via Ostiense, senza aver mai

abbandonato la speranza di un ripensamento per il tram su via Nazionale e lungo la direttrice Termini-Corso Vittorio San Pietro. Auspichiamo – conclude – che nel programma di governo della prossima

giunta il rilancio del tram possa essere ripensato in modo serio e a vantaggio di romani e turisti”.

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