Il 7 giugno 1990, esattamente 30 anni fa, a Roma veniva inaugurata la nuova linea tramviaria 225 (attuale 2) da P.le Flaminio a Piazza Mancini, realizzata nell’ambito delle opere previste per i mondiali di calcio del 1990 per collegare lo Stadio Olimpico con la metropolitana. Corsie riservate, avveniristiche palline dotate di display che avrebbero fornito i tempi di attesa,percorso interamente in sede protetta, priorità semaforica, e i nuovi tram bidirezionali Socimi a pianale ribassato ordinati appositamente per fare servizio su questa linea in via prioritaria (seppur ancora non in servizio da subito) portarono a definire il 225 come “metropolitana leggera”, con corse regolari, frequenti e puntuali. Un livello che non si riuscì a bissare 8 anni dopo con la linea 8 Torre Argentína-Casaletto. Nonostante alcune scelte discutibili fatte negli anni, come non utilizzare il capolinea davanti alla stazione della Ferrovia Roma Nord, la mancata attivazione dei display elettronici in fermata (errore ripetuto anche con la linea 8) e lo smantellamento del capolinea ad anello per realizzare un nuovo capolinea tronco in Via Flaminia, la linea rappresenta non solo un collegamento fondamentale per la mobilità del quadrante flaminia ma anche un esempio di come andrebbero progettate le linee tramviarie. Il nostro auspicio è che l’amministrazione capitolina, indipendentemente dai colori politici attuali e futuri, si renda finalmente conto della convenienza ad investire nei tram, riqualificando le linee esistenti al livello della linea 225 di 30 anni fa, e che si prosegua con determinazione e rapidità nella realizzazione di quanto previsto dal PUMS a partire dalla riapertura e dal prolungamento della Termini-Giardinetti e della TVA. Urgente, a nostro giudizio, è procedere anche al rinnovo della flotta di tram utilizzando anche gli appositi strumenti contrattuali per ampliare gli ordini prevedendo opzioni ed un valido servizio di manutenzione e logistica dei ricambi a lungo termine. Attualmente Roma è in forte ritardo sull’ammodernamento della flotta tramviaria, in considerazione del fatto che i mezzi più moderni, ovvero i tram Fiat modello Cityway, risalgono ai primi anni 2000, mentre le Stanga, seppur ancora affidabili, hanno ormai oltre 70 anni di servizio sulle “ruote” e le Socimi,oltre ad avere 30 anni di servizio, si son portate dietro le ben note vicende della società costruttrice che portarono alla consegna di sole 33 vetture
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Mobilità, CeSMoT : continuano ad esistere nel Lazio pendolari di serie A e pendolari di Serie B, Regione sani queste differenze.
Nel giorno in cui è ufficialmente terminato il periodo di lockdown totale dovuto all’emergenza covid e ci si avvia verso una graduale ripartenza, dobbiamo amaramente constare, come CeSMoT, che nel Lazio esistono pendolari di serie A e pendolari di serie B, sostanzialmente dimenticati dalle istituzioni. Ci riferiamo nel dettaglio, agli utenti della ferrovia Avezzano – Cassino, che continuano ad avere due soli autobus sostitutivi sulla tratta Sora – Cassino, agli utenti del TPL che continuano ad avere difficoltà nel raggiungere al mattino presto il posto di lavoro a causa della non ripresa del servizio notturno ATAC, agli utenti della Laurentina che, a causa delle “dimenticanze” del comune hanno degli inadeguati ed inquinanti autobus al posto degli ecologici e capienti filobus, ed ai pendolari della Casilina che, nonostante ormai da anni abbiano richiesto a gran voce la riattivazione della tratta ferroviaria Centocelle – Giardinetti, chiusa pretestuosamente da ATAC, si sono puntualmente scontrati contro un muro di gomma, ricevendo solo sdegnosi silenzi. In compenso da oggi è stato permesso ad ATAC di attivare delle inutili linee express, noleggiando, non si sa a quale prezzo, 70 autobus GT da vettori privati che altro non faranno che aumentare traffico ed inquinamento. Mentre in altre regioni si investe seriamente nel TPL, nel Lazio continuiamo ad assistere a preoccupanti amnesie da parte dell’assessore Alessandri. Vogliamo credere tuttavia alla buona fede della regione che, troppo impegnata a seguire le giravolte governative in materia di covid-19, non si è ricordata di ricalibrare il TPL in alcuni bacini. Auspichiamo però un rapido cambio di rotta: gli assembramenti odierni su autobus e metropolitane ci preoccupano enormemente in quanto è ben nota, in questa fase, l’importanza del distanziamento sociale come principale forma di prevenzione. Ci attendiamo rapide risposte a queste problematiche e torniamo a sollecitare la regione ad impegnarsi nello sviluppo di un trasporto pubblico ecosostenibile, mettendo in campo rapide azioni. Desideriamo ricordare alla regione che non solo è indispensabile sollecitare Trenitalia a far tornare i treni tra Sora e Cassino ed ATAC a riaprire la Centocelle – Giardinetti,ma che continuano a sussistere gravi problemi da troppo tempo irrisolti come i disservizi sulla Roma – Civita Castellana – Viterbo e sulla Roma – Lido, il mancato inizio dei lavori di riattivazione della ferrovia Fossanova – Terracina ed il mancato completamento del ripristino della funicolare di Rocca di Papa. Non possono e non devono più esistere pendolari di serie A e pendolari di serie B: regione si impegni, insieme agli enti competenti, nel sanare queste differenze.
Coronavirus, l’Ordinanza Regione Lazio su TPL va nella direzione auspicata
Apprezziamo e sosteniamo l’Ordinanza della Regione Lazio di prossima emanazione. In piena emergenza epidemiologica da Codiv-19, la rimodulazione degli orari, la chiusura del servizio TPL alle ore 21 su tutto il territorio regionale, ivi comprese le metropolitane, e la contingentazione degli accessi nelle vetture, punti salienti del documento, vanno nella direzione auspicata da tempo dalle associazioni dei pendolari e dai lavoratori. Una stretta al servizio era indispensabile per contenere i contagi e risparmiare risorse pubbliche. È necessario però che la Regione si adoperi, assieme alle Amministrazioni Comunali, per verificare: se le imprese di TPL, pubbliche e private, grandi e piccole, adottino o meno le prescrizioni introdotte dall’Ordinanza; se le stesse introducano le misure preventive in tutela del personale front-line e dell’utenza. Riteniamo intollerabile infatti, quanto scoperto nei giorni scorsi sui bus della SAP-Autolinee, società che gestisce il TPL di Guidonia-Montecelio, sprovvisti di barriere atte a mantenere le distanze tra gli autisti e l’utenza. Occorre prestare la massima attenzione, pertanto chiediamo alla Regione di indurre altresì le imprese a una maggiore pulizia/igienizzazione delle vetture e di fornire al personale del movimento mascherine e guanti, da indossare durante l’espletamento del servizio. Infine, auspichiamo che la riduzione/rimodulazione delle corse avvenga secondo i dettami prescritti e, soprattutto, in considerazione del tessuto sociale dei territori. E non compromettano sensibilmente i collegamenti periferici nelle zone periferiche di Roma Capitale. È quanto riferiscono in una nota congiunta le associazioni TrasportiAmo e Cesmot-Centro Studi sulla Mobilità e i Trasporti.
Comunicato Stampa Coronavirus, nessuna prevenzione per gli autisti e utenti SAP di Guidonia
In un momento di emergenza nazionale a causa del proliferare del coronavirus, con numerose imprese di TPL, pubbliche e private, che hanno adottato misure a tutela del personale e dei viaggiatori, come ad esempio obbligo di salita dalle porte posteriori, restiamo perplessi dalla mancanza di qualsiasi informazioni proveniente sia dal Comune di Guidonia Montecelio sia da parte della società SAP-Autolinee, gestore del servizio urbano locale.A preoccuparci maggiormente è il fatto che sui mezzi del trasporto urbano è ancora prevista la vendita a bordo dei titoli di viaggio da parte degli autisti, oltre al fatto che i mezzi sono prevalentemente a due porte e senza cabina isolata dal resto della vettura.Appare evidente che allo stato attuale personale ed utenza sono potenzialmente esposti al rischio di un eventuale contagio. Come associazioni chiediamo con urgenza di sapere dal Sindaco Michel Barbet quali misure l’Amministrazione voglia mettere in atto a tutela di lavoratori ed utenti, e di prevedere in via transitoria la distribuzione dei titoli di viaggio a terra. Chiediamo di sapere inoltre se le vetture in servizio vengano sottoposte a sanificazione. Così in una nota congiunta l’Associazione TrasportiAmo e il Cesmot – Centro Studi sulla Mobilità e Trasporti.
Comunicato Stampa – CeSMoT, Ferrovia Roma-Giardinetti: da incontro di oggi richiesta a gran voce riapertura linea
Nel corso dell’incontro svoltosi oggi, lunedì 24, organizzato dal Comitato di Quartiere di Torre Maura e moderato da Alessandra Vasselli tutte le associazioni presenti hanno ribadito la necessità improcastinabile di riaprire la tratta Centocelle – Giardinetti, chiusa ormai dal 2015 da ATAC con scuse pretestuose. Nel corso dell’incontro il Presidente del CeSMoT, Omar Cugini, nel ripercorrere le vicende che hanno portato alla chiusura della linea ha ribadito che tutte le motivazioni finora addotte da ATAC e Roma Capitale (Percorso sovrapposto alla Linea C della Metropolitana, Forte Evasione tariffaria, Risparmio di costi d’esercizio..) per giustificare la chiusura della linea sono state puramente pretestuose, non sussistendone alcuna, tra cui, in primis alcuna sovrapposizione tra ferrovia e Linea C della Metropolitana, che pur avendo alcune fermate in comune intercettano flussi di traffico differenti. “Nel ringraziare Andrea Trebbi, presidente del Comitato di Quartiere di Torre Maura, per l’invito e l’ospitalità, torniamo a ribadire l’importanza di non perdere un importante collegamento su ferro, strategico per la mobilità del quadrante Casilino. Concordiamo in pieno con i colleghi delle associazioni intervenute, ovvero TrasportiAmo, Osservatorio Regionale Trasporti, Legambiente ed UTP sulla necessità di intervenire con progetti mirati e di facile realizzazione, accantonando futuristiche trasformazioni a scartamento ordinario, che rischierebbero solo di causare una chiusura a tempo indeterminato con conseguenti disagi e spreco di risorse. Come purtroppo sta accadendo in Lombardia con la linea Milano – Desio. Siamo consapevoli che la riunione di oggi, che ha visto una nutrita partecipazione dei cittadini, non è che un punto di partenza e che la battaglia sarà lunga, ma siamo ottimisti anche in virtù del fatto che anche la politica è finalmente consapevole dell’importanza della linea, e lo dimostra la partecipazione del consigliere regionale Gianluca Quadrana e della consigliera capitolina Svetlana Celli, che si è fatta recentemente promotrice di una mozione volta proprio ad impegnare l’amministrazione ad operare verso una riapertura della tratta oggetto della riunione odierna. Troppi anni sono stati persi, non possiamo perdere questo treno, tanto più in un’epoca in cui l’inquinamento atmosferico, causato in primis dal traffico gommato, è diventato un problema grave da non sottovalutare.
Comunicato stampa, CeSMoT: gravissimo episodio scala mobile Furio Camillo, pretendiamo verifiche
Quanto accaduto ieri nella stazione di Furio Camillo,dove è avvenuto cedimento di una scala mobile, è un avvenimento gravissimo e ci rende molto preoccupati per la sicurezza degli utenti,anche perché nella stessa stazione erano già avvenuti dei guasti tali da comportare la chiusura dell’impianto. Come CeSMoT torniamo a chiedere urgenti chiarimenti ad Atac e comune di Roma, chiarimenti che vadano oltre le sterile propaganda di regime dove si dice che è colpa di chi c’era prima,ma che mirino ad accertare responsabilità ed azioni correttive. Le elezioni sono avvenute nel 2016,è da allora abbiamo assistito a cambi dei vertici Atac e di assessori. Ma non ad un miglioramento del servizio. Desideriamo ricordare che la famosa ditta “colpevole” Delle cattive pregresse manutenzioni aveva vinto regolare gara di appalto indetta nel 2018 dalla stessa Atac. É giunto quindi il tempo dell’assunzione delle responsabilità. Nessuno pretende miracoli,ma non è più tollerabile una propaganda di regime volta a.minimizzare ogni evento, o, peggio, a nasconderlo come fatto dal profilo twitter infoatac. Il disastro del TPL romano è sotto gli occhi di tutti. E chi governa deve assumersi le sue responsabilità perché ha ricevuto dai cittadini un mandato a governare. Altrimenti,se il peso del comando fosse troppo insostenibile, può tranquillamente rassegnare le dimissioni e lasciare ai cittadini la scelta di un nuovo sindaco.
Comunicato stampa, CeSMoT: intollerabile chiusura odierna ferrovia Roma Giardinetti
Nella giornata che vede la riapertura beffa della stazione metro Barberini,i romani devono fare i conti con l’ennesimo disservizio sulla ferrovie ex concesse. Come se non bastassero la quotidiane rimodulazioni sulla Lido e le altrettanto quotidiane soppressioni di treni sulla RomaNord,da questa mattina la ferrovia Termini Giardinetti è chiusa per mancanza di personale. Stando a quanto comunicato da Atac, sembrerebbe che su 43 macchinisti in turno,solo in sei si siano presentati al lavoro. Non entriamo nel merito della questione perché non spetta a noi valutare la veridicità della documentazione fornita dal personale assente,ma,quanto avvenuto, qualora fosse un segnale di disagio da parte del personale,ci preoccupa moltissimo,in quanto finora né la politica né i sindacati sembrano aver mai sollevato alcun problema. Al di là delle considerazioni sulla scarsità di personale (43 macchinisti in turno,48 totali per 18 mezzi attualmente atti servizio sono pochini),non vorremmo che quanto avvenuto oggi sia solo una “prova tecnica di chiusura”,ovvero un modo “elegante” per convincere utenza a migrare verso altri vettori e fare definitivamente fuori una linea che da anni è vittima del disinteresse della politica e delle attuali e ben note inefficienze gestionali di Atac. Oltretutto, anche l’annunciato potenziamento del 105 è rimasto sulla carta: solo quattro vetture in circolazione, per sostituire treni da 280 posti, sono indubbiamente una presa in giro verso utenza. Ci aspettiamo qualcosa di più di uno sterile comunicato stampa ,avremmo molto piacere se fossero il presidente Simioni ed il direttore di esercizio Nicastro a metterci la faccia, scusandosi con utenza e magari convocando una riunione insieme agli organi politici / sindacali competenti per chiarire problemi attuali e prospettive future di una linea che,a nostro giudizio, continua ad essere strategica per la mobilità della Casilina.
Comunicato Stampa -CeSMoT: commissione mobilità e MIT decretano morte ferrovia Roma Giardinetti
Nella Commissione Mobilità di ieri è andata in scena la condanna a morte della Ferrovia Roma Giardinetti. Dietro la scusa di accettare le assurde imposizioni del MIT,ovvero il cambio di scartamento per “integrare la linea nel resto della rete romana” ,si nasconde nei fatti la volontà di smantellare definitivamente l’infrastruttura. Oltre a cambiare totalmente armamento, dovendo installare le classiche rotaie tipo Phoenix tramviarie, occorreranno nuove sse,in quanto si riduce la tensione del 60%. Il serio rischio è che avvenga come è accaduto sulla tramvia Milano – Desio di ATM,ovvero una chiusura a tempo indeterminato in attesa di lavori che chissà se mai partiranno o,ancora peggio, che chiudano tutto,asfaltino la sede a al posto del treno faranno un corridoio della mobilità per “ecologici” autobus,stile Togliatti. Come CeSMoT riteniamo che la cosa più saggia da attuare per garantire la mobilità dei cittadini della Casilina sia quella di riclassificare la Termini Giardinetti in tramvia,mantenendo lo scartamento ridotto. Si tratterebbe semplicemente,invece di impelagarsi in costosi lavori Dalla dubbia durata,di limitarsi ad acquistare nuovi mezzi di tipo tramviario a scartamento ridotto,salvando contestualmente infrastruttura e deposito. Gli esempi di Cagliari e Sassari ,per restare in Italia, dimostrano che è tranquillamente possibile avere una infrastruttura tramviaria a scartamento ridotto. Facciamo presente a Comune e Ministero che già attualmente la linea garantisce interscambio con le altre linee tramviarie romane è che non sussiste alcuna necessità di attuare pesanti lavori di riconversione. Piuttosto torniamo a chiedere con massima urgenza la riapertura della tratta Centocelle Giardinetti,chiusa da troppi anni con pretestuose scuse da parte di atac.
Comunicato Stampa: CeSMoT -Roma,blocco traffico misura inutile senza politiche di potenziamento TPL
Anche nella giornata odierna assistiamo alla consueta farsa del blocco delle macchine diesel per tentare di diminuire inquinamento atmosferico. Al di là della beffa per chi è possessore di una nuova automobile Euro6 diesel, è dimostrato che simili misure emergenziali hanno effetti molto limitati,un poco come se in una stanza chiusa piena di fumatori ne smettono di fumare una decina: sicuramente il fumo diminuisce ma fino a quando non si apre finestra aria non si purifica. Riteniamo che ciò che da sempre manchi a Roma è una politica orientata allo sviluppo di un TPL efficace, efficiente ed ecosostenibile. Oltre ad essere terribilmente indietro con il rinnovo del parco mezzi (Atac fa girare ancora vetture Euro3 con quasi 20 anni di servizio)a Roma manca un potenziamento di tram, metropolitane e filobus,unici mezzi veramente a zero emissioni.Anzi,nella giornata odierna ,per motivi non chiariti,assistiamo al paradosso di vedere la linea 90 esercitata solamente con inquinanti autobus,mentre i filobus sono fermi in deposito. Un vero paradosso, così come è un paradosso che si blocchi il traffico privato e non si attui nessun piano per potenziare o favorire uso del trasporto pubblico. Perché il “bravo e competente” assessore non ha pensato a chiedere ad Atac di mettere in strada più vetture? perché,come in alcune città,non si è pensato ad estendere ad esempio validità oraria dei biglietti? I provvedimenti emergenziali sono solo un palliativo: la vera lotta all’inquinamento si fa con una inversione di tendenza ed incentivando uso del tpl. A Roma non ci sembra che questo stia accadendo.
Comunicato Stampa – Roma – Giardinetti, CeSMoT: intollerabile l’ assordante silenzio delle istituzioni su futuro ferrovia
Mentre il MIT accantona il progetto di riqualificazione della Roma-Giardinetti, inserito nel PUMS, la Regione Lazio continua a glissare e Roma Capitale tarda ad acquisire l’infrastruttura, la linea affonda giorno dopo giorno. Come se non bastassero i disservizi quotidiani, complice un materiale ormai vetusto, uno svio, fortunatamente senza conseguenze, è avvenuto questa mattina presso il deposito di Centocelle, durante le consuete operazioni di manovra. Il tempo delle chiacchiere è ormai terminato e questa linea, che gioca un ruolo fondamentale nella mobilità della Casilina, deve uscire dal limbo nel quale è caduta a causa dell’intollerabile menefreghismo istituzionale. Come CeSMoT ci uniamo alle richieste delle altre associazioni del settore, tra cui TrasportiAmo, e riteniamo sia urgente ed indifferibile che Regione e Comune si affrettino a spiegare ai cittadini cosa intendono fare della linea e se nel 2020 dovranno continuare a fare i conti con l’inefficiente gestione ATAC, colpevole anche dell’assurda limitazione della linea a Centocelle. Il tempo delle chiacchiere è terminato, ora è tempo di rilanciare un’infrastruttura strategica per la mobilità della Casilina