Comunicato Stampa , CeSMoT: sconcertati da ennesimo ricorso contro apertura stazione Vigna Clara

La notizia dell’ennesimo ricorso al TAR contro l’apertura della tratta ferroviaria per Vigna Clara ci lascia interdetti e sconcertati. Arrivati a questo punto, constatato ormai l’evidente e palese ostracismo degli abitanti verso la ferrovia, chiediamo che RFI provveda a smantellare tutto ,addebitando integralmente tutti i costi ai residenti, che potranno così finalmente dormire sonni tranquilli cullati dalle vibrazioni continue, costanti e letali provocate dal traffico automobilistico intenso sulle strade del quartiere,respirando a pieni polmoni salutari boccate di PM10.
Ancora una volta Il nimby di quattro gatti trionfa sui bisogni della collettività, ma non possiamo aspettarci altro da una cittadinanza votata e devota al dio automobile. Al posto della ferrovia,  chiediamo che il sedime della stazione venga adibito a stoccaggio delle balle di rifiuti solidi urbani: solo questo meritano coloro i quali da anni,con scuse pretestuose,stanno impedendo la riapertura di un’opera strategica per la mobilità cittadina.

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Comunicato Stampa – Nuova rete notturna Roma, CeSMoT: poche buone idee e tanta confusione

La nuova rete notturna al via a partire da oggi, con il primo prolungamento di 15 linee diurne fino alle ore 2 mostra alcune buone idee ma tanta confusione da parte di chi l’ha progettata. Se da un lato il prolungamento d’orario di linee ad alta frequentazione come 38,170 e 451 rappresenta indubbiamente un incentivo all’utilizzo del mezzo pubblico, ci chiediamo la ratio dei prolungamenti d’orario di alcune linee periferiche come 246, 314 , 404, 444 o 881, dubitando seriamente che possa esistere una domanda che giustifichi il prolungamento di orario. Esaminando invece la riforma che partirà dalla prossima settimana restiamo, come CeSMoT, fortemente perplessi: i numeri dati a caso, con la “scusa” che la linea notturna prenderà il numero di riferimento della linea diurna corrispondente che presenta il maggior tratto in sovrapposizione ,   porteranno solo confusione nell’utenza. Con una furia quasi iconoclasta l’evanescente e poco capace giunta capitolina con la complicità di ATAC e Roma Mobilità ha smantellato la riforma entrata in vigore il 10/06/1999 che aveva avuto il pregio non solo di istituire nove nodi di scambio (questi fortunatamente mantenuti in parte), ma anche di stabilire un criterio di numerazione facile da ricordare per l’utenza, con linee numerate da n1 ad n27.Ci chiediamo che senso abbia rinumerare n1, n2 ed n27 stile codice fiscale, ovvero nMA , nMB, nMC oppure dare alla n3, sostitutiva della Roma – Lido il nome di nME solo perché,forse un giorno diventerà la metro E della metropolitana (ammesso e non concesso che ciò accada), per non parlare dell’assurdità di numerare l’attuale n12 in n5, con il rischio che un utente abituato ad utilizzare il collegamento per Via Togliatti si ritrovi a Monte Mario, idem la n18 che diventerà n11. Sembra come si voglia spacciare per nuovo qualcosa che nuovo non è, cancellando nel contesto una delle poche cose sensate fatte in tema di TPL a Roma negli ultimi 20 anni. Ci domandiamo anche se realmente esista una  domanda sulla direttrice periferia – centro dai quartieri Ponte di Nona e Colle degli Abeti, dove anche la domanda diurna non è che sia elevatissima. Come CeSMoT riteniamo opportuno che venga rimandata la seconda fase dei provvedimenti, eliminando nel contesto i cambi di numerazione e rivedendo la rete per eliminare alcuni doppioni (come 38 ed nmB1)ed infine chiediamo che, come già avviene in altre città europee, venga effettuato il servizio notturno sulle direttrici tramviarie non con autobus ma bensì con tram, in un’ottica di mobilità eco-sostenibile, estendendo anche orario di servizio delle metropolitane.

CeSMoT – Centro Studi sulla Mobilità e i Trasporti

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Comunicato stampa – CeSMoT,perplessi su risultato analisi costi-benefici linea Torino Lione

AGV+ETR500L’analisi costi-benefici sulla linea Torino – Lione ,resa finalmente nota, ci lascia fortemente perplessi. Sebbene fosse purtroppo evidente  che ci  fosse una forza  politica che spingeva per avere a tutti i costi un parere tecnico negativo per giustificare la sua opposizione all’opera,tanto da nominare una commissione che non ha mai fatto mistero della sua contrarietà (è stato come mettere dei vegani a capo di una commissione per decidere se macellare un maiale per fare un prosciutto)  è anche abbastanza evidente che alcuni dati siano abbastanza falsati. Ad esempio viene indicato un costo complessivo di 12 mld, gonfiato di 1,2mld,con un costo per l’Italia che viene dichiarato di 5,5mld quando è in realtà di 3 mld. Questo perché hanno in sede di analisi si è evitato di calcolare il 40% del contributo UE. Oltre a ciò non viene assolutamente considerato che la Torino-Lione un’opera strategica inserita nel corridoio europeo Lisbona Kyiv , che permetterà un veloce movimento di merci e persone. Per non parlare dei limiti attuali della linea Torino Modane. Opporsi alle ferrovie significa non avere a cuore l’ambiente e non volere togliere tir dalle strade. Ci teniamo infine a ricordare  che in caso di stop all’opera,oltre alle penali da pagare ci sarebbero i fondi da restituire all’Unione Europea che, presumibilmente,li assegnerà a stati non governati da chi ha fatto della decrescita felice la sua bandiera. Auspichiamo,come CeSMoT,che il Parlamento sovrano esamini attentamente utilità dell’opera dandone via libera

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Comunicato Stampa, CeSMoT: #ATACRinasce ma il servizio affonda

522_07vespucciNonostante l’ottimismo dell’amministrazione capitolina  e la propaganda internet a base dell’hashtag #ATACRinasce , i romani continuano a fare i conti con un servizio di TPL che ogni giorno peggiora sempre più. Nella giornata odierna, al consueto blocco delle linee servite da vetture corte (115,188,52…)si è avuto il blocco totale della metro B a causa di un guasto tecnico e le stazioni Barberini (Metro A) e Graniti (Metro C) chiuse per guasti tecnici. Senza dimenticare i treni soppressi sulla ferrovia Roma Viterbo,  le “rimodulazioni” di orario sulla Roma – Lido e i numerosi impianti di traslazione nelle stazioni della metropolitana guasti da mesi. Eppure, nonostante una situazione disastrosa, i (poco) responsabili della mobilità cittadina, ovvero il Presidente di ATAC Simioni, il sindaco Raggi, l’assessore Meleo ed il Presidente della Commissione Mobilità Stèfano continuano a far finta che tutto vada bene e che in breve tempo il TPL romano raggiungerà livelli di eccellenza così elevati da fare invidia a Londra, Parigi o Zurigo.

Ci chiediamo, onestamente, se queste persone vivano a Roma , oppure altrove, in quanto è impossibile che non si siano resi conto della catastrofica situazione in cui versa il TPL romano. Ed il futuro non è affatto roseo:  come spiega il blogger e debunker Mercurio Viaggiatore, esperto di trasporto, Il 17 ottobre 2018 ATAC pubblica un bando,della durata di due anni, per l’acquisto di gasolio per rifornire gli autobus, ma la gara va deserta. Con l’appalto attuale in scadenza il 31 gennaio 2019 ATAC pubblica  un altro bando il 30/11/2018 con lotti della durata di soli 6 mesi al quale si presente una sola Società (cfr http://www.diarioromano.it/atac-e-quasi-a-secco-di-carburante-quanto-resistera-ancora/) . Tutto ciò significa, che in assenza di un nuovo bando, se pure arriveranno le famose vetture promesse (ammesso e non concesso si trovi qualche azienda disposta a vendere le sue vetture usate), i bus romani rischiano a Luglio di fermarsi per mancanza di carburante. Con conseguenze inimmaginabili. Sebbene sia innegabile che la crisi di ATAC e più in generale del TPL romano sia frutto anche di errate scelte avvenute in passato, e sebbene sia chiaro, e nessuno lo hai mai preteso, che tutto si potesse risolvere in pochissimo tempo, auspichiamo che i politici democraticamente scelti dai cittadini per governare la città mettano finalmente da parte la propaganda e , rimboccandosi le maniche, dicano chiaramente cosa intendono fare per superare l’attuale catastrofica situazione del TPL romano: fatti concreti, non generiche promesse . Altrimenti ammettano dignitosamente di aver fallito e si dimettano dal loro incarico. Per il bene di Roma e dei romani.

CeSMoT – Centro Studi sulla Mobilità e i Trasporti

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Comunicato Stampa – CeSMoT: anno nuovo, ATAC vecchia

1764_115piazzalegaribaldiIl nuovo anno per gli utenti del trasporto pubblico romano è iniziato così come era finito l’anno vecchio, ovvero con i consueti disservizi ATAC. Dopo la debacle della notte di capodanno, dove l’annunciato potenziamento di alcune linee di superficie , propagandato in grande stile dall’evanescente amministrazione grillina, si è rivelato un bluff, con 38 vetture in circolazione sulle 13 linee “potenziate” (https://www.odisseaquotidiana.com/2019/01/il-capodanno-di-atac.html), nelle giornate di ieri e di oggi l’Ospedale Pediatrico Bambin Gesù è rimasto isolato a causa della sospensione delle linee 115 ed 870 causata dalla presunte cronica indisponibilità di vetture corte. In attesa che l’amministrazione decida di acquistare vetture di tipo corto per ATAC, riteniamo urgente, come CeSMoT,  che le linee o vengano gestite da Roma TPL o che la Rimessa di Acilia, che ha maggiore disponibilità di vetture corte, tanto da usarle anche su linee dove non sono necessarie, ceda alla Rimessa Magliana, che gestisce le linee 115 ed 870 alcune delle sue vetture per tamponare emergenza.

 

 

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Comunicato Stampa – Referendum TPL Roma, CeSMoT: un risultato che premia solo Atac

3152lidocentroIl mancato raggiungimento del quorum al  referendum sul TPL romano,al di là delle varie e fantasiose interpretazioni politiche, mostra una città apatica e rassegnata. Il romano medio,sempre pronto al lamento specie sui social network, quando è stato chiamato a prendere una decisione ha ritenuto più opportuno decidere di non decidere. Indubbiamente in questo è stato aiutato da una campagna informativa abbastanza evanescente,condotta da entrambi gli schieramenti più a base di fake news che sugli effettivi argomenti del referendum, avendo come unico risultato quello di confondere le idee. E su questo dovrebbero riflettere un poco tutti: un referendum é a prescindere uno strumento di partecipazione e democrazia con il quale il cittadino è chiamato a dire la sua opinione. Non aver raggiunto il quorum ,oltre all’inevitabile spreco di soldi, rappresenta una sconfitta. Con il fallimento del referendum hanno vinto solamente le decine di dirigenti e quadri di atac che rimarranno tranquillamente al loro posto a prendere lo stipendio senza fare nulla se non burocratizzare le attività interne aziendali e a creare solo inutili costi e inefficienze,gli unici che veramente potevano correre rischi,visto e considerato che chiunque avesse vinto una gara per i servizi di tpl avrebbe avuto obbligo di assumere il personale operativo. Per il futuro,come CeSMoT, continuiamo a ritenere opportuno una messa a gara dei servizi in maniera intelligente, con lotti di linee omogenei e alcuni obblighi di partecipazione,considerando anche che le norme europee invogliano a farlo e che laddove si mette a gara il tpl vengono erogati fondi aggiunti da parte del ministero. Solo così si potrà avere un trasporto efficace ed efficiente, adeguato ad una capitale europea.

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Comunicato Stampa – CeSMoT,perplessi su spostamento autostazione Tibus ad Anagnina

 La decisione del Comune di Roma di spostare l’attuale autostazione Tibus, capolinea dei collegamenti autobus a lunga percorrenza, dall’attuale posizione nei pressi della Stazione Tiburtina ad Anagnina, ci lascia fortemente perplessi e critici. Se da un lato è assolutamente innegabile che l’attuale autostazione sia in una posizione poco felice, mal gestita ed in una zona purtroppo in balia della delinquenza, dall’altra portarla ad Anagnina, come ha deciso l’assessore fantasma alla mobilità, vuol dire non aver capito assolutamente nulla di trasporti e mobilità. Con questa scelta, infatti, si andrà solo a sovraccaricare ulteriormente la Linea A della metropolitana, che già attualmente in certe ore è abbondantemente satura. Eppure esisterebbero due soluzioni alternative che sarebbe doveroso prendere in considerazione. La prima è Pantano Borghese, capolinea della Metro C  dove fin dai tempi dell’ammodernamento della fu Roma – Fiuggi era stato previsto un nodo di scambio con i bus extraurbani,la seconda soluzione sarebbe Ponte Mammolo, posizione vicino  alla A24, raggiunta dalla Metro B che ancora ha capacità, ed una struttura che già esiste. Senza dimenticare che la Linea B direttamente collega le tre stazioni ferroviarie principali romane:  Tiburtina, Termini, Ostiense. In alternativa, volendo attuare un vero progetto di recupero urbano, mantenendo la localizzazione attuale, si può abbattere la Tangenziale Est, riorganizzando tutto il piazzale in modo orizzontale realizzando una nuova struttura ariosa, che da un senso di sicurezza.. In questo modo si attuerebbe anche  maggiore controllo eliminando tutti i punti d’ombra  ed un funzionale capolinea integrato bus urbani, extraurbani e tram. Ancora una volta, come CeSMoT,  dobbiamo quindi constatare che non solo l’attuale amministrazione ha poche idee, ma quelle poche che ha sono confuse ed evanescenti. Forse , dopo oltre due anni di amministrazione, sarebbe doveroso che Sindaco ed Assessori  abbandonassero il mondo dei social e dei post autocelebrativi per mettersi seriamente a studiare il territorio e dare ai romani risposte concrete alle loro esigenze di mobilità

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Comunicato Stampa – Trasporti, CeSMoT : preoccupati per futuro del tram di Messina

146-0017omarLe notizie che ci arrivano da Messina, dove l’esimio sindaco cateno de luca ha deciso di intraprendere una guerra santa al tram ci lasciano estremamente preoccupati ed esterrefatti. Mentre in Europa ed in Italia si sceglie giustamente di investire su un mezzo di trasporto veloce ed ecologico come il tram, unico antidoto a traffico e smog (vedi Firenze e Palermo ad esempio), Messina sembra voler intraprendere una strada esattamente opposta annunciando di voler buttare, dopo neanche 15 anni, un’opera costata circa 113 milioni di euro attuali e finanziata grazie a fondi UE. Tale decisione , a nostro parere è folle e sconsiderata e denota un totale disinteresse del sindaco verso una mobilità sostenibile. Del resto, anche l’annunciata e faraonica linea bus “shuttle” che dovrebbe rappresentare il futuro della mobilità messinese e sostituire il tram si è rivelata un fiasco totale e non certo per colpa dei messinesi ma per colpa di chi ha deciso di realizzare una linea lunghissima, che deve sostituire 22 linee autobus soppresse su un percorso non protetto, in barba a qualsiasi logica trasportistica.  .  Per non parlare del tram che secondo l’azienda viaggia vuoto alla domenica e che quindi va sospeso: gli autobus viaggiano pieni invece? Se le finanze di ATM sono in dissesto non è certo colpa del tram,che anzi, nonostante i ben noti problemi passati derivanti dalla mancata manutenzione che ha comportato il fermo di alcune vetture, si è dimostrato un valido mezzo di trasporto,  ma delle allegre e passate gestioni. Ma, probabilmente, il tram è un comodo capro espiatorio per nascondere la mala gestione del TPL messinese e far felice il partito degli automobilisti. Se le finanze di ATM sono in dissesto non è certo colpa del tram, che anzi, nonostante i ben noti problemi passati derivanti dalla mancata manutenzione che ha comportato il fermo di alcune vetture, si è dimostrato un valido mezzo di trasporto,  ma delle allegre e passate gestioni. Come CeSMoT ci associamo alle proteste di chi, come il movimento “Manteniamo il tram a Messina” ,giustamente, non vuole la soppressione del tram e si batte per il suo mantenimento.  Chiediamo all’Onorevole Presidente della Regione Sicilia Nello Musumeci un suo autorevole intervento a favore del tram ed invitiamo altresì il sindaco De Luca ed il presidente di ATM Campagna a farsi un giro nelle altre città tramviarie italiane (Torino, Milano, Bergamo, Padova, Venezia Mestre, Firenze, Roma, Napoli, Palermo, Sassari e Cagliari) per rendersi conto di persona della funzionalità e della potenzialità di questo mezzo di trasporto, anzi, se volessero passare per Roma, saremmo ben lieti di potergli fargli da guida e a farli ricredere sulla validità del tram.

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Comunicato Stampa – CeSMoT, Ferrovia RomaNord: l’assordante silenzio della Regione Lazio

26_santaluciaL’entrata in vigore dell’orario invernale sulla ferrovia RomaNord ha portato purtroppo nuovi disagi all’utenza che quotidianamente sta vedendo sopprimere quattro corse ferroviarie ed otto corse automobilistiche integrative .Se da un lato appare ormai evidente l’inadeguatezza di ATAC nel gestire la ferrovia, complice la ben nota situazione aziendale ed il concordato in corso, ciò che colpisce maggiormente è l’assenza della Regione Lazio, proprietaria della linea ,che,non solo sembra non svolgere il suo ruolo di “controllore” nel verificare il rispetto degli standard previsti dal contratto di servizio, ma anche sembra essere assente nel suo compito di proprietario, avendo finora investito poco e niente nel potenziamento di infrastruttura e materiale rotabile . In questa situazione a poco servono le buone intenzioni dell’assessore Mauro Alessandri che , dopo le reiterate proteste dei pendolari, ora promette interventi , senza però specificare modi e tempi: anche ammettendo che dalle scorse elezioni di Marzo non si sia accorto delle problematiche della linea, possibile che nè il suo predecessore Civita, nè il Presidente Zingaretti si siano mai accorti di nulla? Ci chiediamo anche come mai anche da parte dei numerosi comuni attraversati dalla ferrovia non si siano mai levate incisive proteste, come se il treno fosse un mezzo di trasporto “antiquato” . Eppure, il quotidiano traffico che interessa la Via Flaminia, dovrebbe far riflettere sulle potenzialità della ferrovia Roma – Civita Castellana – Viterbo, infrastruttura strategica per la mobilità dell’alto Lazio. Come CeSMoT auspichiamo rapidi interventi: sarebbe davvero paradossale la chiusura di una ferrovia che nel 2009, secondo i piani della Regione Lazio, sarebbe dovuta diventare il collegamento principale per il nuovo aeroporto di Viterbo e per la quale era previsto raddoppio ed ammodernamento.

 

 

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Comunicato Stampa – Roma, CeSMoT: intollerabili disservizi su collegamenti per Ospedale Bambin Gesù

1764_115piazzalegaribaldiAnche nella giornata odierna dobbiamo purtroppo rilevare l’incapacità di ATAC nell’assicurare un collegamento autobus decente per gli utenti dell’Ospedale Pediatrico Bambin Gesù del Gianicolo. Dopo la consueta sospensione della linea 115, sospensione ormai quotidiana che lascia pensare ad una sorta di “maledizione” per questa linea, dopo pranzo ha deciso di prendersi una “pausa” anche la linea 870 , che già veniva esercitata a vettura singola. Come CeSMoT, oltre a ritenere intollerabili simili disservizi che quotidianamente lasciano “a piedi” l’utenza di una importantissima struttura ospedaliera, ci domandiamo quali possano mai essere le cause di questi disservizi quotidiani. Non vorremmo che in realtà ci siano dietro altre cause, come la mancanza di personale, altrimenti si dovrebbe pensare ad inquietanti scenari, ovvero o  ad una assoluta mancanza di manutenzione da parte di ATAC verso le vetture di tipo corto o ad incapacità di riparare i guasti. Per questi motivi auspichiamo che l’assessore Meleo, oltre a sanzionare ATAC,  voglia fare presto luce su questa incresciosa situazione,  e che prenda inoltre provvedimenti per dotare Roma di nuove vetture corte, dato che le annunciate e future vetture da 10 metri acquistate tramite gara Consip , ammesso e non concesso che arriveranno,  non sono assolutamente adatte a circolare sulle linee 115 ed 870 per via della strade percorse

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