Nella giornata odierna, proprio mentre il peggior sindaco che Roma abbia mai avuto era impegnato nell’ennesima presentazione farsa dei nuovi bus ATAC (già in servizio dal 1 agosto) , nei pressi di Acilia, un Mercedes Citaro, matricola 6165, in servizio sulla linea 04 veniva interessato da un incendio, per fortuna senza conseguenze per i viaggiatori. Viene lecito domandarsi per quale motivo si continuano a distogliere dal servizio vetture nuove per impiegarle in discutibili iniziative che non si vedevano dai tempi dei cinegiornali dell’Istituto Luce, lasciando in servizio vetture ormai giunte a termine vita operativa. Quanto accaduto oggi è l’ennesima dimostrazione del disastro ATAC (che sicuramente si affretterà a sminuire l’incendio con toni degni della Pravda ai tempi di Stalin) : dietro la propaganda di ATAC e Comune c’è, purtroppo, solo un servizio in caduta verticale,fatto solo di disagi e disservizi quotidiani, come ben sanno gli utenti rimasti in città in questo periodo. Desideriamo ricordare che da inizio anno sono andate già distrutte 9 vetture per incendi.
Comunicato Stampa – CeSMoT, Roma – Civita Castellana – Viterbo : urgente trovare delle mitigazioni meno impattanti sul servizio ferroviario
La presa in carico da parte di CoTraL a partire da oggi di alcuni autobus sostitutivi delle corse ferroviarie sulla Roma – Civita Castellana – Viterbo è indubbiamente un evento positivo per i pendolari in quanto il servizio viene preso in carico da un soggetto dotato dei mezzi e del know-how necessario a gestire un servizio automobilistico extraurbano. Tuttavia, come CeSMoT, continuiamo a ritenere l’intera vicenda assolutamente paradossale. Una linea che fino a quando è stata di competenza dell’USTIF era perfettamente in regola improvvisamente, per un cambio di soggetto preposto alle verifiche in tema di sicurezza ferroviaria, è diventata insicura e fuori norma. Ci teniamo a ricordare che all’epoca della creazione di ANSF ad RFI vennero concessi ben 10 anni per l’adeguamento, mentre ora si pretende che in 24 mesi si trasformino delle linee “dimenticate da Dio” in gioielli di alta tecnologia. Con quali fondi però non è dato sapere. Ovviamente tutti questo accanimento che c’è sul ferro non si vede sul concorrente gommato che può ancora fare il lavoro che faceva 50 anni fa senza spendere neanche “1cent” in sistemi di sicurezza: del resto è ben noto che fanno notizia solo gli incidenti ferroviari, non quelli provocati dai TIR. Ad aggravare la situazione della Roma – Civita Castellana – Viterbo c’è anche il totale disinteresse da parte di ATAC, i cui interventi mitigativi sono stati solamente quelli di togliere i treni. Come se a loro nulla importasse dell’esercizio ferroviario, trattato solo come la gallina dalle uova d’oro per prendere i km del contratto di servizio. Nel chiedere con urgenza di trovare delle mitigazioni meno impattanti sul servizio ferroviario, in attesa dei necessari interventi di ammodernamento della linea, come hanno fatto le altre aziende, desideriamo anche ricordare, come CeSMoT, che il DECRETO 3/2019 che disciplina il periodo transitorio tra l’esercizio in regime USTIF (con le autorizzazioni rilasciate ai sensi del DPR 753/80) e quello nel nuovo regime ANSF, non sono impone provvedimenti urgenti di minimizzazione dei rischi da attuare obbligatoriamente a priori di alcuna analisi ma stabilisce che “spetta ai singoli esercenti svolgere un’analisi dei rischi che individui tali provvedimenti” che devono “tenere conto delle caratteristiche della tratta ferroviaria, dei veicoli e del servizio di trasporto” . Se ATAC non è interessata a gestire la linea , rinunci quanto prima all’esercizio,ma prima sarebbe opportuno forse che cambiasse il direttore d’esercizio delle ferrovie regionali: nonostante un passato nel gruppo Ferrovie dello Stato è innegabile che dal 2010, data della sua nomina, le tre ferrovie regionali abbiano imboccato una preoccupante parabola discendente, specie in termini di servizio offerto.
Comunicato Stampa – CeSMoT, apertura filovia Laurentina sia partenza verso una nuova mobilità sostenibile
Con la tanto attesa apertura della filovia sulla Laurentina, anche i 5stelle finalmente dopo 3 anni di consiliatura sono riusciti ad inaugurare un’opera,seppur avviata da Veltroni, ed arenatasi durante l’epoca Alemanno. Dopo ritardi e sospensioni , da oggi cittadini hanno a disposizione, per raggiungere la metro Laurentina, un sistema di trasporto ecologico, efficiente e pienamente accessibile alle persone diversamente abili. Tuttavia questa nuova ed importante opera strategica, non cancella i ben noti problemi di una mobilità romana ormai al collasso e le responsabilità dei vari enti coinvolti. Come CeSMoT siamo fortemente preoccupati dello stallo attuale, con il futuro incerto di RomaMetropolitane e con una amministrazione finora dimostratesi certamente bravissima in propaganda ma carente nei fatti. Auspichiamo che la filovia laurentina possa essere un punto di partenza verso una nuova mobilità sostenibile ed ecologica, ignorando il partito dei nimby. A nostro giudizio ora occorre con urgenza cantierizzare i lavori per il tram Termini – Vaticano – Aurelia, per il prolungamento della Metro B a Casal Monastero e per far arrivare la Metro C a Piazza Venezia, abbandonando contemporaneamente opere inutili come la funivia Casalotti – Boccea o il people mover Jonio – Porta di Roma, progetti tra l’altro già sonoramente bocciati dai romani nel PUMS. Un’ amministrazione monocolore con un governo nazionale amico non dovrebbe avere particolari problemi ad ottenere nuovi ed ulteriori finanziamenti per far non morire di traffico la città di Roma.
Comunicato Stampa – CeSMoT, Regione Lazio, ATAC ed ANSF uccidono anche la ferrovia Roma – Giardinetti
Con il passaggio delle competenze in materia di circolazione ferroviaria a partire da Lunedì sotto ANSF,anche la Roma – Giardinetti resterà purtroppo vittima delle cervellotiche norme dei tristi burocrati fiorentini, che, in nome di una presunta sicurezza stanno ingessando il sistema ferroviario. Pur riconoscendo la natura tramviaria della linea è stata infatti imposta la velocità massima di 30 Km/h e la battuta di arresto ad ogni incrocio. In pratica da Lunedì i treni dovranno fermarsi anche con il semaforo tramviario disposto per la via libera al treno. Dopo l’ assurda e pretestuosa limitazione a Centocelle ancora una volta la Regione Lazio ed Atac dimostrano totale disinteresse nei confronti della linea e non hanno ritenuto opportuno fare qualcosa,lavandosene beatamente le mani. A pensare male si potrebbe ipotizzare che lo scopo fosse proprio quello di costringere utenza ad abbandonare la linea per chiuderla definitivamente,facendo felici gli abitanti di Via Giolitti che non vedono l’ora di avere tanti parcheggi al posto dei binari. In una capitale come Roma, soffocata da inquinamento e traffico, mezzi ecologici come le ferrovie concesse non vengono tutelate ed aggiornate. Finora, nonostante i proclami ed i progetti , tra cui quello di portare la ferrovia a Tor Vergata, non si sono visti interventi, complice anche l’evanescenza dell’amministrazione comunale che ancora non ha concordato acquisizione della linea . Ci domandiamo come CeSMoT se il presidente Zingaretti,ormai terminata la campagna elettorale delle amministrative,trovi finalmente il tempo e la voglia di pensare alla sua regione ed ai trasporti. Altrimenti,se fosse troppo gravoso sommare i ruoli di segretario di partito e presidente della Regione,rinunciasse ad uno dei due incarichi. Nel frattempo,ancora una volta,nel triste gioco della burocrazia,a rimetterci saranno sempre e solo i pendolari. Vittime di questo gioco al massacro
Comunicato Stampa – CeSMoT, ferrovia RomaNord assassinata dalla burocrazia e da disinteresse Regione Lazio
Con il passaggio delle competenze in materia di circolazione ferroviaria a partire da Lunedì sotto ANSF,si è completato il delitto perfetto per assassinare definitivamente la ferrovia Roma Civita castellana Viterbo che vedrà i treni extraurbani sostituiti da “comodi” e “veloci” autobus. A tutto discapito dell’utenza. Nonostante ci fossero i soldi per l’ammodernamento , il protocollo con RFI e nonostante lo si sapesse da un anno e mezzo che la linea ,ancora esercitata come negli anni ’30, non rispondesse alla maggior parte delle cervellotiche norme dei burocrati fiorentini, né la Regione Lazio né Atac hanno ritenuto opportuno fare qualcosa,lavandosene le mani in ossequio alla filosofia “Treno fermo rischio azzerato” . A pensare male si potrebbe ipotizzare che lo scopo fosse proprio quello di costringere utenza ad abbandonare la linea per chiuderla definitivamente,come come hanno fatto con la Centocelle – Giardinetti.Mentre nel resto d’Italia le infrastrutture vengono rinnovate,come ad esempio in Umbria dove la ex FCU è stata ceduta dalla regione ad RFI per il rinnovamento, in una capitale come Roma, soffocata da inquinamento e traffico, mezzi ecologici come le ferrovie concesse non vengono tutelate ed aggiornate. A questo punto sarebbe addirittura auspicabile che un buon avvocato denunci Atac per interruzione di pubblico servizio. E la Regione, se non fosse corresponsabile, di mancato rispetto del cds.
Ci domandiamo come CeSMoT se il presidente Zingaretti,ormai terminata la campagna elettorale Delle amministrative,trovi il tempo e la voglia di pensare alla sua regione o ai trasporti. Altrimenti,se fosse troppo gravoso sommare i ruoli di segretario di partito e presidente della Regione,rinunciasse ad uno dei due incarichi. Nel frattempo,ancora una volta,nel triste gioco della burocrazia,a rimetterci saranno sempre e solo i pendolari.
Il Centro Commerciale di Fiumara ospita il nuovo autobus elettrico di AMT.
Il Centro Commerciale di Fiumara ospita il nuovo autobus elettrico di AMT. L’appuntamento per una nuova iniziativa a favre della mobilità sostenibile è per sabato 8 giugno dalle 14.30 alle 18 negli spazi esterni del Centro Commerciale Fiumara, dove sarà esposto uno dei primi due nuovi mezzi elettrici di AMT, consegnati all’Azienda che gestisce il trasporto pubblico genovese proprio la settimana scorsa. L’esposizione del mezzo rientra nell’iniziativa “Muoviti giusto”, la campagna che Fiumara ha lanciato in queste settimane per sensibilizzare i cittadini sull’importanza della mobilità sostenibile, attraverso eventi e concorsi dedicati al pubblico, anche ai più piccini. Con l’esposizione del nuovissimo autobus Rampini – modello Alè EL E80, la Direzione del Centro Commerciale intende promuovere e sostenere un corretto utilizzo della mobilità pubblica. Nella giornata di sabato sarà presente personale AMT per fornire indicazioni e informazioni sul mezzo elettrico che, assieme al suo gemello sarà in servizio a partire da metà giugno, con l’entrata in vigore dell’orario estivo, sulla linea 518 interna all’ospedale di San Martino. Il nuovo bus è lungo 7,8 metri, è full electric, con 45 posti totali di cui 10 a sedere, è dotato di pianale ribassato, pedana per l’accesso delle persone in carrozzella, porta centrale scorrevole, impianto di climatizzazione e telecamere per la videosorveglianza a bordo. I veicoli sono completamenti elettrici ed hanno batterie a bordo per un totale di 180 kWh con sistema di ricarica notturna in rimessa (over night charging).
Comunicato Stampa , CeSMoT: sconcertati da ennesimo ricorso contro apertura stazione Vigna Clara
La notizia dell’ennesimo ricorso al TAR contro l’apertura della tratta ferroviaria per Vigna Clara ci lascia interdetti e sconcertati. Arrivati a questo punto, constatato ormai l’evidente e palese ostracismo degli abitanti verso la ferrovia, chiediamo che RFI provveda a smantellare tutto ,addebitando integralmente tutti i costi ai residenti, che potranno così finalmente dormire sonni tranquilli cullati dalle vibrazioni continue, costanti e letali provocate dal traffico automobilistico intenso sulle strade del quartiere,respirando a pieni polmoni salutari boccate di PM10.
Ancora una volta Il nimby di quattro gatti trionfa sui bisogni della collettività, ma non possiamo aspettarci altro da una cittadinanza votata e devota al dio automobile. Al posto della ferrovia, chiediamo che il sedime della stazione venga adibito a stoccaggio delle balle di rifiuti solidi urbani: solo questo meritano coloro i quali da anni,con scuse pretestuose,stanno impedendo la riapertura di un’opera strategica per la mobilità cittadina.
Podcast intervista su RadioRomaCapitale 03/09/2019
Disponibile il podcast dell’intervista del Presidente Omar Cugini su RadioRomaCapitale, trasmessa il 3 giugno 2019
clicca qui per ascoltare
Comunicato Stampa – Nuova rete notturna Roma, CeSMoT: poche buone idee e tanta confusione
La nuova rete notturna al via a partire da oggi, con il primo prolungamento di 15 linee diurne fino alle ore 2 mostra alcune buone idee ma tanta confusione da parte di chi l’ha progettata. Se da un lato il prolungamento d’orario di linee ad alta frequentazione come 38,170 e 451 rappresenta indubbiamente un incentivo all’utilizzo del mezzo pubblico, ci chiediamo la ratio dei prolungamenti d’orario di alcune linee periferiche come 246, 314 , 404, 444 o 881, dubitando seriamente che possa esistere una domanda che giustifichi il prolungamento di orario. Esaminando invece la riforma che partirà dalla prossima settimana restiamo, come CeSMoT, fortemente perplessi: i numeri dati a caso, con la “scusa” che la linea notturna prenderà il numero di riferimento della linea diurna corrispondente che presenta il maggior tratto in sovrapposizione , porteranno solo confusione nell’utenza. Con una furia quasi iconoclasta l’evanescente e poco capace giunta capitolina con la complicità di ATAC e Roma Mobilità ha smantellato la riforma entrata in vigore il 10/06/1999 che aveva avuto il pregio non solo di istituire nove nodi di scambio (questi fortunatamente mantenuti in parte), ma anche di stabilire un criterio di numerazione facile da ricordare per l’utenza, con linee numerate da n1 ad n27.Ci chiediamo che senso abbia rinumerare n1, n2 ed n27 stile codice fiscale, ovvero nMA , nMB, nMC oppure dare alla n3, sostitutiva della Roma – Lido il nome di nME solo perché,forse un giorno diventerà la metro E della metropolitana (ammesso e non concesso che ciò accada), per non parlare dell’assurdità di numerare l’attuale n12 in n5, con il rischio che un utente abituato ad utilizzare il collegamento per Via Togliatti si ritrovi a Monte Mario, idem la n18 che diventerà n11. Sembra come si voglia spacciare per nuovo qualcosa che nuovo non è, cancellando nel contesto una delle poche cose sensate fatte in tema di TPL a Roma negli ultimi 20 anni. Ci domandiamo anche se realmente esista una domanda sulla direttrice periferia – centro dai quartieri Ponte di Nona e Colle degli Abeti, dove anche la domanda diurna non è che sia elevatissima. Come CeSMoT riteniamo opportuno che venga rimandata la seconda fase dei provvedimenti, eliminando nel contesto i cambi di numerazione e rivedendo la rete per eliminare alcuni doppioni (come 38 ed nmB1)ed infine chiediamo che, come già avviene in altre città europee, venga effettuato il servizio notturno sulle direttrici tramviarie non con autobus ma bensì con tram, in un’ottica di mobilità eco-sostenibile, estendendo anche orario di servizio delle metropolitane.
CeSMoT – Centro Studi sulla Mobilità e i Trasporti
Nuova rete notturna, ennesimo pasticcio di una giunta inadeguata
La nuova rete notturna che a breve debutterà sulle strade romane (https://muoversiaroma.it/it/content/dal-36-la-nuova-rete-notturna#sthash.Qa1ll2Pq.dpbs) è il solito pasticcio di un’amministrazione comunale ormai palesemente allo sbando e priva di qualsiasi idea in tema di TPL (stesso discorso vale per ATAC) . Invece di analizzare concretamente domanda ed offerta, si sceglie la facile strada di spacciare per grandi novità dei semplici cambi di numero che altro non faranno che disorientare utenza. Ad esempio, invece di lavorare per prolungare il servizio della metropolitana durante la notte, come in altre capitali europee, si sceglie di rinumerare le attuali n1 ed n2 in nMA ed nMB, senza che cambi nulla nel percorso Oppure si aggiunge il suffisso n al servizio notturno di alcune linee, invece di elencare semplicemente che faranno servizio h24. Oltretutto ci domandiamo a chi o cosa possa servire lo 075 tutta la notte oppure la nMB1 quando sarebbe bastato mantenere in servizio h24 il 38. A voler pensar male, questa riforma totalmente pasticciata annunciata oggi, serve solamente ad una giunta in evidente difficoltà dopo la tornata elettorale, a far vedere che stanno lavorando e per sfuggire dalla realtà dei fatt.. Ancora una volta, dietro la demagogia c’è il nulla, con una città paralizzata ed un TPL totalmente insufficiente. Ci chiediamo quanto ancora i romani dovranno essere governati dai dei veri dilettanti allo sbaraglio, specialisti nelle bufale colossali (vedi l’inutile funivia di Casalotti).