CeSMoT: Condanniamo Occupazioni FrecciaClub

imag0513COMUNICATO STAMPA :

Condanniamo con forza quanto accaduto nella giornata di ieri, quando pochi facinorosi dimostranti, con pretestuose motivazioni,  hanno deciso di occupare i FrecciaClub di Roma, Torino e Bologna causando forti disagi ai viaggiatori. La loro richiesta di ottenere treni a prezzi “politici” per partecipare alla manifestazione di sabato è una decisione commerciale che spetta solo ed esclusivamente a Trenitalia, e che, a nostro giudizio, non può e non deve essere estorta con manifestazioni come quella accaduta che hanno come unico scopo quello di “creare confusione e disagi” . Pur essendo lieti del fatto che i manifestanti vogliano arrivare a Roma con un mezzo ecologico come il treno, invece che con autobus o macchine,  non possiamo non notare la palese contraddizione di chi da un lato si professa “No-TAV” e dall’altro vorrebbe utilizzare proprio il Treno Alta Velocità a cui tanto si oppone, per di più ad un prezzo inferiore a quello praticato ai comuni viaggiatori. Desideriamo infine esprimere tutta la nostra solidarietà ai viaggiatori colpiti dai disagi ed al personale Trenitalia coinvolto, auspicando, per il futuro, maggiore controllo da parte delle strutture preposte affinché si eviti i ripetersi di simili eventi.

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Incidente ferrovia Termini-Giardinetti «Basta navigare a vista»

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«L’incidente avvenuto sulla ferrovia regionale Termini-Giardinetti ha evidenziato, ancora una volta, la necessità di intraprendere una concreta riflessione sul futuro della linea, anche in relazione all’imminente apertura della Linea C della metropolitana».

  È quanto riferisce in una nota il Cesmot, Centro Studi sulla Mobilità e i Trasporti, riguardo il tamponamento di due treni regionali della linea Termini-Giardinetti, avvenuto il 7 ottobre all’altezza dell’intersezione a raso via Walter Tobagi, località Torre Maura.

  «Occorre, con urgenza, intraprendere un concreto programma di ammodernamento dell’infrastruttura e dei rotabili, dando garanzia alle migliaia di utenti che ogni giorno usufruiscono di questa linea. Continuare a “navigare a vista”, come s’è fatto finora, non fornisce alcuna garanzia sulla sopravvivenza della ferrovia in questione».

  «La drammatica situazione della Giardinetti – aggiunge David Nicodemi, ex-delegato ai trasporti del Municipio Roma VI – rispecchia il decadimento etico ed economico di Atac SpA, che in questi anni ha trattato le ex-concesse come un salvadanaio, incassando i proventi del Contratto di Servizio senza mai reinvestire un solo euro nelle infrastrutture e nei rotabili, specie sulla Giardinetti».

  «In merito al tamponamento – continua -, le cui cause sono da accertare, potrebbe aver avuto rilievo la tipologia e la tecnologia obsoleta del materiale rotabile, e la loro manutenzione, nonché il mancato rinnovo del Regolamento Circolazione Treni, che, seppur garantisca la sicurezza dello stesso esercizio, aspetta ancora d’essere ottimizzato rispetto alle peculiarità che la linea ha assunto negli anni. Quanto tempo dobbiamo ancora attendere prima che accada un altro sinistro, magari stavolta dovuto allo stato penoso dell’armamento? Mi auguro – conclude Nicodemi – che su quanto sta accadendo sulla Giardinetti, intervenga direttamente la preposta Direzione del Ministero dei Trasporti».

Roma, 9 ottobre 2013

 

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3 ottobre 1839: la locomotiva Vesuvio inaugura la Napoli – Portici e fa il suo ingresso nella storia d’Italia

Locomotiva Bayard al Museo di Pietrarsa (NA)Locomotiva Bayard al Museo di Pietrarsa (NA)

Era il 3 ottobre del 1839 quando la locomotiva a vapore Vesuvio inaugurava la prima linea ferroviaria italiana percorrendo il tratto tra Napoli – Portici. Alle 10 del mattino di 174 anni fa, alla presenza del re Ferdinando II di Borbone e delle più alte cariche del Regno delle Due Sicilie, la locomotiva sbuffò la sua prima nuvola nera iniziando il suo viaggio su quel tratto a doppio binario della lunghezza di 7,25 km che da lì avrebbe cambiato la storia d’Italia. L’evento segnò l’inizio della gloriosa storia delle strade ferrate italiane, che dalla Napoli – Portici iniziarono quel lungo percorso che negli anni avrebbe infatti mutato le abitudini sociali, culturali ed economiche dell’intero Paese. La fortunata intuizione regale di Ferdinando II, che diede il via alla costruzione delle nuova ferrovia, fece intravedere ampie prospettive economiche, motivo per cui nacque il famoso edificio borbonico di Pietrarsa – oggi tra i musei ferroviari più importanti del mondo – che presto divenne un’officina specializzata nella costruzione di locomotive e materiale rotabile. Il 3 ottobre del 1839 la locomotiva Vesuvio non inaugurò solo una moderna concezione di trasporto, ma seguì l’inizio di un periodo storico dove il Sud Italia fu un florido modello di industria meccanica e siderurgica.

 

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Rimettiamo il tram al centro della mobilità romana

7061_5castani Per troppo tempo, a Roma, abbiamo assistito ad una autentica “guerra santa” nei confronti del tram, Avevamo una delle reti più estese d’Italia e la si è distrutta passo dopo passo. Dopo anni di oblio, è giunto il tempo che Roma recuperi il gap che ha rispetto ad altre capitali europee nel tpl. Per far ciò occorre, in primis, tornare ad investire sul tram, mezzo di trasporto veloce, comodo ed ecologico. I progetti di espansione della rete non mancano, sono anni che assistiamo a roboanti promesse di nuove linee, tutti progetti serissimi ed utili, ma che purtroppo restano sulla carta, come il recente Rapporto ferrotramviario 2.0 redatto da Roma Servizi Mobilità.  Occorre perciò tornare ad investire sul tram, liberi da ogni pregiudizio, liberi dai condizionamenti di chi contesta il presunto “inestetismo” della linea aerea di alimentazione, liberi dai pregiudizi di chi dice che meglio una metropolitana di un tram, salvo poi opporsi a prescindere a tutto. Roma ha bisogno di infrastrutture, Roma ha bisogno di un rilancio del TPL. Il tram, in ogni caso non è alternativo alla metropolitana, ma ad essa complementare, nell’ottica di realizzazione di una rete veramente integrata. Con la realizzazione del recente capolinea di Piazza Venezia si è persa l’ennesima occasione di portare la Linea 8 a Termini, per non parlare della Linea 3 che, dopo anni di sospensione è ancora limitata a Piazzale Ostiense e non ci sono ancora previsioni per il suo ritorno al capolinea originario di Stazione Trastevere. Facciamo ripartire i cantieri, facciamo tornare i tram sulle nostre strade.

 

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TPL: vent’anni di storia dei trasporti a Roma nel libro di Sciarra. La presentazione, i protagonisti

(FERPRESS) – Roma, 27 SET – Vent’anni di storia dei trasporti a Roma e Lazio nel racconto del libro di Enrico Sciarra “I 500 giorni di Metrebus e altre storie” (Gangemi Editore) e attraverso le testimonianza dei protagonisti. La presentazione del volume e il dibattito – coordinato da Lorenzo Gallico, di FerPress – che ne è seguito.

Il volume di Sciarra ripercorre la storia del trasporto pubblico locale a Roma e nel Lazio dal 1992 al 2008, attraverso una gran mole di documenti e il racconto e i commenti dell’autore, che è stato protagonista in prima persona delle vicende rievocate, prima come Direttore del Trasporto regionale Lazio di Ferrovie dello Stato e poi nei vari incarichi ricoperti nell’ambito del trasporto locale (oggi Sciarra è Dirigente di Roma Servizi per la Mobilità”.

Il dibattito ha visto la partecipazione, insieme all’autore, di numerosi protagonisti delle vicende narrate nel libro e di quegli anni che videro il compiersi di esperienze “pilota” – e per certi versi rivoluzionarie – nell’evoluzione del trasporto locale a Roma e nel Lazio.

Dopo una breve introduzione dell’autore, sono intervenuti nel dibattito Gabriele Bariletti, membro della Direzione nazionale Assoutenti, una delle associazioni dei consumatori che cominciarono ad avere un ruolo e a diventare protagonisti di un dialogo con le aziende e con le istituzioni poi diventato una costante proprio in quegli anni; Vincenzo Saccà, all’epoca dirigente di Trenitalia incaricato proprio di tenere il rapporto con la clientela e con le associazioni consumeristiche e protagonista di una stagione che segnò un’innovazione anche in questo campo; Paolo Ripa, oggi dirigente di NTV (Nuovo Trasporto Viaggiatori, la prima impresa ferroviaria privata a operare in concorrenza nel settore passeggeri dell’Alta velocità), ma all’epoca protagonista di una breve stagione nella Direzione Trasporto regionale di FS; Willy Montagnoli, componente di quella “squadra” di dirigenti FS  che – sotto la guida di Cesare Vaciago – furono protagonisti del processo di unificazione della guida delle aziende che gestivano il trasporto sia ferroviario, sia metropolitano che dei bus a Roma e Lazio e che portò poi alla nascita del Consorzio Metrebus e grandi innovazioni nella gestione delle aziende (in pochi mesi, si ebbe un recupero del 30 per cento della produttività e furono avviate riforme decisive come l’istituzione delle ferrovie metropolitane, il cadenzamento orario e l’integrazione tariffaria); Angelo Curci, dirigente di Cotral e Metro, testimone del processo di rivitalizzazione di quelle aziende in quegli anni; e poi Omar Cugini, presidente dell’Associazione Ce.S.Mo.T, che si batte per un ritorno agli investimenti sullo sviluppo della rete tranviaria nella Capitale e per la ripresa dei molti progetti (prolungamento del tram 8 fino Termini, tramvia sulla corsia centrale della Palmiro Togliatti e vari altri progetti) via via abbandonati e che oggi ritornano d’attualità (soprattutto dopo le ultime vicende legate allo sviluppo delle metropolitane sotterranee); e, infine, Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio, che punta sul nuovo Piano della Mobilità annunciato dal Comune di Roma e dall’Assessore ai Trasporti Guido Improta affinchè la città intraprenda il percorso di uno sviluppo di una mobilità sostenibile ed ecologicamente compatibile.

Il libro è stata l’occasione per l’avvio di una riflessione che vivrà altri momenti di incontro (è già previsto un altro appuntamento per la discussione di “I 500 giorni di Metrebus e altre storie”  il prossimo 8 ottobre alla Biblioteca del Senato della Repubblica) e che non si concluderà con la pubblicazione di questo volume. Enrico Sciarra ha già annunciato per l’anno prossimo la pubblicazione di un altro volume (sempre per i tipi di Gangemi Editore) che riguarderà questa volta l’arco temporale degli anni che vanno dal 2008 ai giorni nostri che, per ragioni di spazio e di economia del volume, non hanno formato oggetto della puntuale ricostruzione operata dall’autore nel primo volume oggi dato alle stampe.

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I 500 GIORNI DI METREBUS E ALTRE STORIE

Il presidente del CeSMoT , Omar Cugini interverrà Giovedì 26 settembre 2013, alle ore 17 presso la Sala Mostre e Convegni Gangemi Editore via Giulia 142, Roma alla presentazione del libro di Enrico Sciarra 500 GIORNI DI METREBUS E ALTRE STORIE

 

 

 

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RFI, LINEA FL4A ROMA – ALBANO: NEL FINE SETTIMANA LAVORI NELLA STAZIONE DI MARINO

ALe 801/940 a MarinoCantieri aperti dalle 23.00 di venerdì 20 alle 23.00 di domenica 22 settembre 2013 per interventi di completamento del sottopassaggio della stazione di Marino, sulla linea FL4A Roma – Albano. Saranno rimosse le travi provvisorie e sostituite con le campate definitive. Le attività prevedono scarico di pietrisco, saldature, livellamento del binario e adeguamento della linea di alimentazione elettrica dei treni. Per consentire la realizzazione di tali interventi sarà necessario sospendere la circolazione ferroviaria. La mobilità sarà garantita da un servizio di autobus sostitutivi fra Ciampino e Albano. I bus fermeranno nei piazzali antistanti le stazioni, ad eccezione di: ACQUA ACETOSA, fermata prevista all’altezza dell’incrocio fra via Venezia e via delle Mura Francesi, CASTEL GANDOLFO, stessa fermata Cotral (incrocio strada Provinciale e via della Stazione) e VILLETTA, fermata all’altezza dell’incrocio di vicolo degli Stazi e la strada statale APPIA. Gli orari di partenza e arrivo dei bus potranno variare in funzione delle condizioni del traffico

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CeSMoT:sconcertati per mancata riapertura Avezzano – Roccasecca

La notizia della mancata riapertura della ferrovia Avezzano – Roccasecca ( http://www.fsnews.it/cms/v/index.jsp?
vgnextoid=da11c31e913f0410VgnVCM1000008916f90
aRCRD
)ci lascia assolutamente sconcertati.
Pur comprendendo la necessitá dei lavori di manutenzione ci chiediamo come mai durante il petiodo estivo,in cui era stata annunciata la chiusura per lavori di “manutenzione” non sia stato fatto asdolutamente nulla e non si sia vista l’ombra di un solo operaio.
Non vorremmo che dietro la scusa dei lavori ci sia la precisa volontá di sbarazzarsi definitivamente della linea,cosí come giá avvenuto in altre parti d’Italia. Chiediamo con urgenza un concreto impegno da parte delle regioni Lazio ed Abruzzo d per una rapida riapertura della linea e l’istituzione di un osservatorio permanente sullo stato dei lavori,così come chidiamo af RFI di definire un piano di interventi indicando chiaramente un cronoprogramma dei lavori. Desideriamo infine far ricordare all’Ing. Moretti ed ai vertici del gruppo FS,che l’Italia non è composta solo dalle linee af Alta Velocità,di cui nessuno nega l’utilità e dove riconosciamo gli ottimi risultati ottenuti dal Gruppi FS,ma anche di tante linee secondarie che assicurano la mobilitá di studenti e pedolari.Un importante patrimonio che non puó e non deve scomparire

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Chiusura Ferrovie Secondarie

Ancora una volta assistiamo alla chiusura di alcune tratte ferroviarie italiane. Dopo un’estate trascorsa con il ventilato rischio di soppressione della Roccasecca – Avezzano, l’autunno porta nuovi tagli in Piemonte, con la sospensione del servizio sulla Vercelli – Casale Monferrato, linea che si aggiunge al copioso elenco di linee chiuse dalla folle e sconsiderata politica in materia di trasporti della Regione Piemonte. Nubi minacciose aleggiano anche sulla Cecina – Saline di Volterra, che non vede treni dal lontano giugno 2012 (da allora è stato un continuo di immotivate e misteriose soppressioni giornaliere) e di cui sembra quasi certa la chiusura.

Senza dimenticare le linee sospese a tempo “indeterminato” a causa di eventi naturali, come la Sacile – Gemona, la Priverno – Terracina, la Benevento – Bosco Redole e la Trapani – Palermo (via Milo) i cui lavori di ripristino non sono mai iniziati e dove, anzi, si assiste ad un continuo rimpallo di “competenze” tra RFI ed enti locali.

In un periodo di crisi come questo, con il prezzo della benzina destinato ad aumentare e la necessità di ridurre l’inquinamento atmosferico, ci sembra incoerente abbandonare a loro stesse le ferrovie secondarie, etichettandole come “rami secchi”. gran parte di esse sono vittime di mala gestione e di orari spesso poco rispondenti alle reali necessità dell’utenza, senza dimenticare che spesso si assiste ad una scarsa, se non nulla, integrazione con gli altri vettori locali (autolinee).

Auspichiamo, da parte di Regioni, RFI e Trenitalia, una radicale inversione di tendenza e la messa in campo di concrete iniziative per il rilancio del trasporto ferroviario sulla rete “secondaria” italiana

 

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TRAM 3, CESMOT: “BENE IL RIPRISTINO DAL 9 SETTEMBRE, MA LINEA DEVE TORNARE A STAZIONE TRASTEVERE”

La notizia del prossimo ritorno della linea 3 “sui binari” annunciata da Roma Servizi Mobilità (http://www.muoversiaroma.it/muoversiaroma/articolo.aspx?id=4498)dopo l’incomprensibile sospensione estiva non può che lasciarci soddisfatti, ma rimane il disagio della necessità del trasbordo a Porta San paolo sulla linea bus 3B per gli utenti che devono recarsi verso Viale Trastevere e P.le Biondo. Per questo motivo chiediamo al Sindaco, ad ATAC e a Roma Servizi per la Mobilità un impegno concreto affinché  quanto prima la linea torni al suo naturale capolinea di Stazione Trastevere e che vengano indicate chiaramente quali sono le cause che al momento impediscono di effettuare servizio da Via Marmorata verso Viale Trastevere su una tratta, che è bene ricordarlo, viene regolarmente percorsa dai tram della linea 8 per rientrare in deposito a fine giornata

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