Raccolta Ordini di Servizio STEFER – Tramvie

Continuiamo con la pubblicazione degli ordini di servizio STEFER/ACoTraL provenienti dalle copie del nostro archivio . Dopo le autolinee questa volta pubblichiamo i pochi ordini di servizio in nostro possesso riguardanti le tramvie dei castelli romani ed il servizio urbano Termini – Cinecittà e Termini – Capannelle. Ricordiamo che nel 1980, con l’apertura della Linea A della metropolitana, terminò anche l’esercizio sulla linea Termini – Cinecittà, ultima rimasta della rete dei castelli romani

  • OdS45_57 Linea Roma – Albano, rallentamento per costruzione cavalcavia ANAS
  • OdS012_64 Nuova sistemazione dei capolinea tramviari a Termini (con mappa)
  • OdS181_1966 Nuovo percorso tra Via Tuscolana e Piazza dei Consoli
  • OdS194_1967 Temporaneo spostamento del capolinea di Cinecittà
  • OdS108_78 Soppressione del servizio tramviario Termini – Capannelle
  • OdS13_1980 Riduzione con successiva riduzione del servizio Termini – Cinecittà
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Raccolta Ordini di Servizio STEFER – Autolinee Parte 2

Concludiamo in questa pagina,  con la seconda ed ultima parte, la pubblicazione degli Ordini di Servizio relativi al comparto autolinee STEFER provenienti dal nostro archivio. Qualora dovessimo reperire nuovi documenti, sarà nostra cura pubblicarli a parte. Tutti i file sono in formato pdf

 

OdS75_81 Autolinee transitanti sulla SP Castelforte – Minturno, istituzione fermata..

OdS327_83 Autolinee transitanti sulla SP S. Andrea – S. Apollinare …

OdS348_83 Autolinee transitanti sulla SS 609 Carpinetana , istituzione nuova fermata..

OdS350_83 Autolinee transitanti SS Aurelia . Istituzione nuova fermata facoltativa

OdS146_84 Autolinea Roma – Infernetto – Castel Porziano. Modifica Percorso

OdS147_84 Autolinea Roma – Infernetto – Castel Porziano. Modifica Percorso

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Raccolta Ordini di Servizio STEFER – Autolinee Parte 1

Nell’ambito del programma di diffusione e conservazione della memoria storica del TPL di Roma e Lazio, iniziamo la pubblicazione degli Ordini di Servizio STEFER/ACoTraL le cui copie, effettuate dalle raccolte originali custodite presso l’ex Parco Museo di Roma Porta San Paolo, fanno parte dell’archivio dell’Associazione. Data la vastità del materiale originale,specialmente per le autolinee, vennero fotocopiati solo alcuni ordini di servizio tra i più significativi. Alla prima parte seguirà nei prossimi giorni una seconda parte e successivamente provvederemo alla pubblicazione degli Ordini di Servizio dell’esercizio “Tramvie dei Castelli” e delle Ferrovie Roma – Fiuggi – Frosinone e Roma – Lido di Ostia. Per quanto riguarda il materiale sulla Ferrovia Roma – Civita Castellana – Viterbo, ne è pervenuto pochissimo a causa del fatto che formalmente la linea era esercitata dalla SRFN

A12_1938 : Autolinea Fiuggi – Frosinone: Abbonamenti per studenti

Ods14_57 : Autoservizi sostitutivi del Servizio Ferroviario

OdS105_71 Istituzione Autolinea Sperimentale Casal Palocco – Acilia Stazione

OdS114_71 Autolinea  Casal Palocco – Acilia Stazione:modifica percorso

OdS211_71 Esercizio delle Autolinee della Società “ALA”

OdS225_71 Autoservizio Urbano di Grottaferrata

OdS079_76 Trasferimento Autolinee Urbane di Roma all’ATAC …

OdS216_76 Attuazione concentramento di Genazzano

OdS241_76 Autolinea Roma – Sora , unificazione Capolinea

OdS262_76 Esercizio Autolinee ex I.N.T.

OdS157_78 Istituzione Autolinea Stazione P.le Stazione Enrico Fermi – Castel Porziano

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Sospensione attività

Il presidente,

alla luce delle oggettive difficoltà dovute al protrarsi dell’emergenza Covid-19 e della attuale situazione geopolitica

valutata impossibilità a proseguire le normali attività associative

consultato il consiglio direttivo ai sensi del vigente statuto

DELIBERA

la sospensione delle attività associative,ivi compresi comunicati stampa, a partire dal giorno 12/03 fino a data da destinarsi

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Comunicato Stampa – CeSMoT : contrari a qualsiasi ipotesi di smantellamento vecchia ferrovia Sangritana

Apprendiamo dalla stampa (https://www.abruzzolive.tv/lavoro-impresa/lanciano-paolini-ai-vertici-tua-giu-le-mani-da-sangritana-it31660.html) della crociata del sindaco di Lanciano, Filippo Paolini, contro la possibile scomparsa del logo Sangritana dai servizi ferroviari. Premettendo che di fatto sono anni che azienda è confluita nella nuova società TUA,e che il nome di chi gestisce il trasporto è sicuramente l’ultimo dei problemi, riteniamo che probabilmente il promo cittadino di Lanciano ignori,oltre al fatto che la ferrovia è di proprietà regionale, che non solo non esiste più il marchio Sangritana ma non esiste più nulla della storica e grande rete progettata oltre 100 anni fa dalla mente illuminata dell’ing. Besenzanica. Infatti tra il 2006 ed il 2007 è stata totalmente dismessa la linea San Vito Marina – Lanciano – Castel di Sangro,mentre le tratte Archi Atessa e Crocetta Ortona erano già defunte dal 1973 e dal 1982 (escludendo l’effimero servizio merci da Ortona per Caldari degli anni ’90). In cambio i pendolari hanno avuto una nuova (e costosa)linea che parte alla periferia di Lanciano e dopo aver tagliato fuori tutti i centri abitati raggiunge la nuova stazione RFI. Con una percorrenza inferiore di circa 3 minuti rispetto alla vecchia linea. La montagna che ha partorito il topolino!Il sindaco evidentemente ignota anche che per arrivare alla nuova ,moderna e sovradimensionata stazione di Via Bergamo occorra ora prendere un “ecologico” autobus o il mezzo privato, così come ignora che dalla vecchia stazione di Via Dalmazia al posto dei treni ora partono “ecologici” autobus per San Vito,Ortona o Castel di Sangro. Così come forse ignora che la stazione di Via Dalmazia è distante solamente 400 metri dal centro città,ovvero dal famoso Santuario del Miracolo Eucaristico,mentre la nuova stazione di Via Bergamo dista oltre 1,5 km sempre dal centro città. Ma è evidente che unico interesse del sindaco,come traspare dall’articolo,sia quello di realizzare strade e parcheggi al posto della ferrovia. Come CeSMoT immaginiamo che evidentemente il sindaco non abbia mai seguito le vicende della ferrovia negli ultimi anni, altrimenti invece di sprecare tempo dietro al mantenimento di un nome sarebbe corso in Regione a chiedere come mai, ad esempio non si intervenga per riaprire la tratta per Marina San Vito,che,tra l’altro,sarebbe raggiungibile anche dalla nuova stazione. O magari avrebbe potuto chiedere come mai si siano spesi soldi dei contribuenti regionali (quindi anche dei suoi concittadini)per unificare le due stazioni di Castel di Sangro (sebbene la linea FS sia chiusa da anni al servizio ordinario sempre per volontà della Regione) o per realizzare la linea Sevel – Archi dove i lavori di completamento vanno avanti con lentezza da anni.  Che l’Abruzzo sia una regione allergica al TPL lo dimostrano purtroppo sia la storia della Sangritana (emblematico fu quando anni fa la dirigenza pensava alla riforestazione in Costa Rica invece che a rilanciare il trasporto ai ferro)o le vicende delle filovie di Chieti e Pescara (tacendo sulla penosa vicenda del translohr a L’Aquila),e ci rammarica riscontrare questa allergia negli amministratori locali. Specialmente a Lanciano sembra esserci un odio verso la ferrovia visto che tempo fa qualcuno proponeva una ciclabile sul sedime ferroviario, ignorando probabilmente sia  le pendenze sia il fatto che fino a Villa Martelli la vecchia tratta è utilizzata per collegare il nuovo deposito. Caro sindaco,è la nostra associazione, che da sempre si batte in favore di una mobilità sostenibile, a gridare “giù le mani dalla ferrovia!”. Noi restiamo fermamente contrari a qualsiasi ipotesi di smantellamento e riteniamo che sia possibile un suo rilancio anche in chiave turistica, ricordando che l’allora Sangritana ,con il “Treno della Valle” fu tra le prime aziende a proporre un servizio ad hoc dedicato al turismo, senza dimenticare che l’iniziativa potrebbe essere ripetuta anche in inverno per raggiungere le nevi di Roccaraso. Senza dimenticare che in deposito a Lanciano, è custodita una storica locomotiva a vapore, praticamente unica in Italia. Inoltre sarebbe possibile sfruttare il vecchio sedime della ferrovia adriatica, abbandonato dopo il raddoppio e lo spostamento a monte, per realizzare un tram-treno costiero che possa liberare l’incantevole costa dei trabucchi da traffico e parcheggio selvaggio.

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Chiarimento di ANSFISA su scale mobili e ascensori metropolitana di Roma

In merito a quanto apparso sulle cronache romane di alcuni quotidiani in merito agli impianti di traslazione (ascensori e scale mobili) fuori servizio nelle stazioni della metropolitana di Roma, l’Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali chiarisce che solo 17 impianti sono attualmente pronti per il collaudo da parte di Ansfisa: 8 nelle stazioni della linea A, 2 nelle stazioni della linea B1-B e 7 nella stazioni della ferrovia Roma-Lido. Le visite dell’Unità Operativa Territoriale di Roma della stessa Agenzia verranno effettuate nei prossimi 10 giorni lavorativi. Gli altri 101 impianti risultano invece bloccati per diverse cause tecniche: l’assenza di idonea manutenzione da parte di Atac, la presenza di prescrizioni a tutela della sicurezza da parte dell’organo vigilante oppure la mancata richiesta di visite e prove da parte del gestore nei confronti della stessa Ansfisa. In particolare, l’Agenzia sottolinea come le prescrizioni già impartite da tempo al gestore Atac sono relative alla sostituzione integrale di componenti di sicurezza come il sistema di frenatura di emergenza (paracadute e dispositivo contro l’eccesso di velocità) e altri primari componenti dei sistemi di sicurezza. Si tratta di prescrizioni che se non ottemperate rendono assolutamente impossibile l’esercizio pubblico degli impianti stessi.

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Polo Museale ATAC Roma – CeSMoT,chiediamo concreto impegno ad istituzioni per tutela e rilancio della struttura

La recente notizia degli atti vandalici attuati ai danni degli storici tram STEFER 404 e 70 rappresenta il punto finale del declino della struttura pomposamente denominata “Polo Museale ATAC” ma che ormai,di fatto, di museo ha purtroppo ben poco. L’area realizzata nell’ex scalo merci della stazione di Porta San Polo dalle illuminate intenzioni dei dirigenti dell’allora Met.Ro. SpA , un giardino dove, accanto ad essenza arboree di vario tipo hanno trovato posto alcuni dei rotabili che avevano rappresentato la storia del trasporto ferrotramviario di Roma e Lazio è stata negli ultimi anni dimenticata da azienda ed istituzione e penalizzata da scelte astruse, come quella di avere orari da ufficio, che di fatto, la rendevano poco visitabile. Senza dimenticare i rotabili bisognosi di approfondito restauro ed invece riparati alla meno peggio con una mano di vernice o l’archivio storico STEFER, tutelato dalla sovrintendenza, difficilmente consultabile in quanto mancante, in primis,di una adeguata catalogazione informatica o di una sala lettura. In questi anni, gli eventi di successo realizzati presso la struttura sono stati resi spesso possibili dal lavoro gratuito,volontario e disinteressato delle associazioni di appassionati che si sono spesso rimboccate le maniche per supportare il personale della struttura,spesso ignorate dagli alti vertici aziendali che diverse volte hanno dimenticato anche il senso della semplice parola “grazie” . Da lungo tempo denunciamo l’abbandono di questa storica area che,dopo i ben noti eventi del “lockdown” non ha più riaperto al pubblico. Come CeSMoT chiediamo al ministro Franceschini,al governatore Zingaretti ed al Sindaco Gualtieri un urgente e rapido  impegno per trasformare il Polo Museale nella Pietrarsa del TPL laziale. L’esempio di Fondazione FS dovrebbe far riflettere: solo creando una struttura ad hoc,svincolata dalla governance aziendale ATAC,con un suo budget ed una sua capacità decisionale potrà salvare e rilanciare la memoria e la cultura storica del TPL di Roma e Lazio. Come associazione non ci siamo mai tirati indietro ,e lo dimostrano i successi delle manifestazioni organizzate sia al Polo Museale, dove abbiamo in passato impiegato le nostre risorse durante la Mobility Week o la Notte dei Musei, sia nel perimetro esterno come il Tram dell’Epifania oppure le celebrazioni per i 90 anni della Roma – Fiuggi. Auspichiamo che le istituzioni ascoltino il nostro appello, rendendoci disponibili,sin da subito,ad un tavolo di confronto,aperto ed in sinergia con tutte le realtà associative di Roma e Lazio,per illustrare le nostre proposte

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Intervista a RadioSapienza

Radio Sapienza riparte nella stagione 2021/2022. Nella prima puntata del Post-It Attualità ospite d’eccezione: Omar Cugini, presidente del Centro Studi sulla Mobilità e Trasporti, che,intervistato da Maria Concetta Lammardo ha parlato  della situazione dei trasporti a Roma.

Il podcast dell’intervista è disponibile a questo link: https://www.mixcloud.com/RadioSapienza/post-it-attualit%C3%A0-mercoled%C3%AC-10-novembre/

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Ferrovia Roma – Lido, CeSMoT: una vergogna annunciata, urgente ora minimizzare disagi

Come era abbondantemente prevedibile, dal prossimo 11 Novembre la ferrovia Roma Lido, la peggiore ferrovia d’Italia, perderà una ulteriore tratta e dopo la sospensione della tratta Lido Centro – Cristoforo Colombo vedrà anche la sospensione nei giorni feriali della tratta Roma Porta San Paolo – Eur Magliana con frequenze, teoriche, di circa 25 minuti. Le cause del disastro son ben note e sono dovute alla cronica mancanza di treni: si sono colpevolmente posticipate le previste revisioni fino a quando ANSFISA ha giustamente imposto ad ATAC il fermo di ben sette treni. In una situazione già compromessa da incapacità gestionali e stucchevoli scaricabarile tra proprietario dell’infrastruttura (Regione) ed esercente (ATAC e di conseguenza il Comune di Roma) si è arrivati con soli tre treni utilizzabili e l’impossibilità di garantire il servizio con frequenze accettabili sull’intera tratta. Come CeSMoT da lungo tempo, insieme alle altre associazioni ed ai comitati pendolari, abbiamo denunciato il declino della Roma Lido, infrastruttura strategica con i suoi circa 55 mila passeggeri trasportati ogni giorno. Appare evidente che le responsabilità del disastro sono molteplici: alle ben note incapacità gestionali di ATAC,che è riuscita nella non invidiabile impresa di affondare il servizio del metroferro (per non parlare di tram e filobus),si è sommato il colpevole disinteresse della Regione Lazio che si è sempre limitata ad erogare i corrispettivi previsti dal contratto di servizio senza mai interessarsi dello stato di salute della sua linea. Mentre in altre Regioni si procedeva al rinnovamento delle infrastrutture finanziando anche l’acquisto di nuovi mezzi, sulla Lido si tirava a campare. Prima il revamping delle MR100 trasformate in MR600 nel 2000, tentativo di allungare la vita operativa di rotabili esistenti;poi, dal 2005, il revamping delle MA100 ex Metro A, pomposamente chiamate “Freccia del Mare” e rimaste in servizio poco meno di 10 anni a causa dei ben noti problemi strutturali;poi ancora il dirottamento sulla linea delle MA200 e dei CAF MA300 ex Metro A,con un parco mezzi totalmente inadeguato alle esigenze di servizio. In tutti questi anni, l’unico cenno di vita da parte della Regione Lazio è stato annunciare il passaggio di gestione da ATAC ad ASTRAL e CoTraL annunciando che in futuro la ferrovia cambierà nome in “metromare” . Come se bastassero poche slide in power point e vaghe promesse per risolvere una situazione ormai compromessa. Sarebbe quindi troppo facile chiedere le (opportune) dimissioni dell’Assessore regionale Alessandri, praticamente e colpevolmente finora assente, o la rimozione del direttore d’esercizio e dei responsabili ATAC del disastro: anche se “rotolassero” delle teste la situazione non cambierebbe. Acquistare nuovi treni richiede tempo ed anche trovare convogli usati adatti alle caratteristiche della linea, ammesso di trovarli in Italia o all’estero, richiede dei passaggi amministrativi e normativi che non rendono possibile una situazione in tempi rapidi. Occorre perciò, ora che Comune e Regione sono dello stesso colore politico, che gli assessori Patanè ed Alessandri lavorino in sinergia per trovare soluzioni che possano mitigare i disagi,magari istituendo anche dei servizi bus integrativi Lido Centro – Magliana o Acilia – Magliana per supportare la ferrovia, accelerando contestualmente le revisioni dei convogli e programmando l’acquisto di nuovi convogli. Fra tre anni la Roma Lido compirà 100 anni ed è inammissibile che in 100 anni il servizio invece di migliorare sia ridotto in queste condizioni.

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Comunicato Stampa -CesMoT , auguri al nuovo assessore alla mobilità di Roma Capitale

Porgiamo i nostri migliori auguri all’onorevole Patanè per la nomina ad assessore alla mobilità  di Roma Capitale, incarico prestigioso ed impegnativo che ci auguriamo sappia ricoprire con la professionalità che il ruolo richiede. Il neo-assessore avrà davanti a lui un lavoro molto impegnativo soprattutto per la difficoltà di dover rilanciare il trasporto pubblico nella capitale, che paga decenni di cattive gestioni. Tra le prime priorità che il nuovo assessore dovrà risolvere riteniamo ci sia indubbiamente,oltre alla urgente riattivazione della ferrovia Centocelle – Giardinetti e della filovia Laurentina,l’attuale crisi della rete tramviaria. Gli ultimi eventi accaduti, tra cui il dissesto stradale in P.le del Verano, hanno messo in luce la necessità di intraprendere urgenti interventi di ammodernamento e potenziamento.con un programma di manutenzione infrastrutturale e di rinnovo del parco mezzi  Auspichiamo,come CeSMoT, che l’Assessore Patanè, di certo non un neofita del settore vista l’esperienza acquisita in Regione, sappia mettere in campo idee e progetti innovativi,sfruttando le sinergie con Governo Regione e municipi. Da parte nostra c’è la piena e completa disponibilità ad un costruttivo e positivo confronto per poter illustrare i nostri progetti, nell’ intento di contribuire a far crescere il  trasporto romano nella nostra bellissima città, per la quale è necessario un vero e proprio rinascimento trasportistico.

CeSMoT – Centro Studi sulla Mobilità e i Trasporti

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