Comunicato Stampa – CeSMoT,congratulazioni a Gualtieri, nuovo sindaco di Roma, ora si lavori a rilancio TPL

Con oltre il 50% delle sezioni scrutinate, appare ormai evidente che il nuovo sindaco di Roma sarà Roberto Gualtieri, a cui spetterà ingrato compito di risollevare la città dal disastro dei cinque anni di amministrazione grillina. Nel fare i complimenti al nuovo sindaco, democraticamente eletto dal popolo sovrano, auspicando che abbia a cuore le sorti della città e la volontà di rilancio del TPL, desideriamo ricordargli quelle che, a nostro giudizio, sono le priorità in tema TPL,ovvero ammodernamento e potenziamento della rete tramviaria, acquistando nuovi mezzi e provvedendo ad effettuare le necessarie ed improcastinabili manutenzioni infrastrutturali;il ripristino della filovia lungo la Via Laurentina,risolvendo le problematiche che da mesi tengono fermi i filobus;revisione della rete di superficie del TPL, finora caratterizzata da interventi randomici privi di qualsiasi logica come recentemente ad Ostia;la riapertura della tratta Centocelle – Giardinetti, in attesa dei futuristici lavori di prolungamento ed una revisione della rete di ciclabili, molte delle quali realizzate solo a fini propagandistici e prive di qualsiasi logica e razionalità (vedi Via Gregorio VII). Il processo di rinnovamento dovrà necessariamente passare per il rinnovo dei vertici di ATAC e RomaServiziMobilità,colpevoli quanto la passata giunta del disastroso stato del TPL romano.  Auspichiamo anche che il nuovo sindaco ascolti le richieste di associazioni e cittadini,nominando nei posti chiave persone competenti in materia TPL,senza cedere a logiche puramente politiche.  Attendiamo la composizione della nuova giunta ed il nuovo assessore alla mobilità per sapere quali saranno i primi interventi che si intendono realizzare nei primi 100 giorni di consiliatura. Come CeSMoT,fedeli ai nostri valori ed al nostro statuto, continueremo a batterci affinchè Roma possa finalmente avere un TPL degno di una capitale europea: non siamo ingenui e sappiamo benissimo che occorrerà tempo al nuovo sindaco per risolvere atavici problemi, ma pretendiamo un impegno concreto. Meno slogan e più concretezza. Sopratutto ora che il nuovo sindaco potrà contare sulla vicinanza politica della regione Lazio, finora fin troppo assente e disinteressata alle sorti delle sue tre ferrovie, il cui stato comatoso è purtroppo ben noto ad utenti e pendolari.

 

Share Button

Comunicato Stampa -Guidonia Montecelio, CeSMoT:bene nuovi bus e paline elettroniche ma resta necessaria riforma rete TPL

Dopo l’arrivo delle nuove vetture corte ,i cittadini di Guidonia Montecelio che si servono del TPL gestito da BIS hanno avuto la piacevole sorpresa di vedere in servizio ulteriori nuove vetture (King Long) e di vedere installate nei capolinea,come in Piazza Trilussa a Setteville,una palina elettronica che indica i tempi di attesa. Come CeSMoT siamo molto soddisfatti di queste necessarie migliorie, specialmente le nuove vetture hanno permesso di pensionare le vetture usate provenienti da altri gestori,tuttavia continuiamo a ritenere la rete di TPL totalmente inadeguata e non rispondente alle reali esigenze di mobilità della cittadinanza: percorsi tortuosi e frequenze da corriera di campagna non invogliano assolutamente utenza, così come assenza di un collegamento con la metropolitana di Rebibbia o la stazione RFI di Lunghezza e la mancanza di un servizio festivo. Auspichiamo che amministrazione comunale voglia realmente incentivare utilizzo del trasporto pubblico ed attendiamo urgente e necessaria riforma della rete

Share Button

Comunicato Stampa – Ferrovia Roma – Lido, CeSMoT: dalla Regione solo una serie infinita di favole mentre il servizio affonda

Tre  giorni fa abbiamo assistito al pomposo annuncio da parte della Regione Lazio che dal prossimo Gennaio,con il passaggio a CoTraL, la Ferrovia RomaLido diventerà la futura Metromare, il tutto condito da una sfilza di vaghe promesse: nuovi treni, risanamento dell’infastruttura ecc. Vorremmo tanto credere alle parole del Presidente ZIngaretti e dell’Assessore Alessandri ma non possiamo fare a meno di notare che sono ormai 9 anni che Zingaretti governa la Regione Lazio e di interventi per le tre ferrovie di proprietà regionale non se ne sono praticamente visti, nonostante i palesi disservizi causati anche da ATAC. Dove era la Regione quando ATAC chiudeva con futili scuse la tratta Centocelle – Giardinetti? Dove era la Regione quando ATAC creava il nuovo orario extraurbano sulla Roma – Civitacastellana – Viterbo infarcendolo di autobus?Dove era la Regione quando era palese che il sistema di gestione della circolazione sempre sulla tratta Catalano – Viterbo era non armonizzato con le nuove normative ANSF? Dove era la Regione Lazio quando sulla Roma-Lido l’orario era solo un qualcosa valido sulla carta?Purtroppo la risposta è che la Regione ha dormito in questi anni e che,dopo aver promesso la riapertura della funicolare di Rocca di Papa (che ancora attendiamo)ora promette un servizio migliore ai pendolari sulla RomaLido. Vorremmo tanto crederci ma è difficile poter offrire un buon servizio con soli 4 / 5 treni atti al servizio e con la linea attualmente limitata a Lido Centro. Non mettiamo in dubbio gli investimenti futuri,ma ci piacerebbe sapere che progetti ha la Regione per il breve periodo,tanto più che dal 2022 la linea verrà affidata a due società,ASTRAL e CoTraL, società sicuramente valide ma che,purtroppo, non hanno assolutamente esperienza nel settore ferroviario e cui spetterà un arduo compito. Come CeSMoT avremmo preferito che infrastruttura fosse stata affidata ad RFI e che per il servizio si fosse fatto ricorso alla collaborazione di una Impresa Ferroviaria già attiva,visto che inevitabilmente in questi anni è andato perduto il know-how ereditato da STEFER e successivamente Met.Ro SpA. Restiamo anche perplessi sulla scelta di realizzare un nuovo deposito ad Ostia: non che manchi lo spazio (l’area dell’ex scalo merci)ma semplicemente perchè riteniamo più coerente rilanciare il progetto di far diventare Magliana un importante polo manutentivo italiano. Abbiamo la sensazione che il recente annuncio sia solo una vuota lista di desideri e vaghe promesse, a volersi lavare la coscienza dopo anni di sonno profondo. Gli utenti della RomaLido (e non solo loro) di promesse ne hanno avute fin troppe, nessuna delle quali è stata mai realizzata. Restiamo in attesa di fatti concreti e,sopratutto, di un incontro aperto a tutte le associazioni e comitati, per illustrare un cronoprogramma certo per minimizzare i disagi dovuti alla mancanza di rotabili nonchè i disagi per i futuri cantieri annunciati. Tra 3 anni la RomaLIdo spegnerà 100 candeline, e,l’auspicio è che per quella data utenza possa riavere un valido ed efficiente collegamento ferroviario

Share Button

Comunicato Stampa – Ferrovia Roma Lido, CeSMoT:cronaca di un disastro annunciato

Con la limitazione odierna della ferrovia Roma Lido alla stazione di Lido Centro, a causa della mancanza di materiale rotabile, si completa l’annunciato disastro di una delle peggiori linee ferroviarie d’Italia. Un collegamento strategico,che già alla sua apertura, nel 1924, era all’avanguardia per essere a doppio binario, elettrificato e totalmente in sede propria senza interferenze con la circolazione stradale, negli ultimi anni, complice la mala gestione ATAC (comune a tutto il TPL romano)è diventato un vero incubo per l’utenza,con un servizio peggiorato di anno in anno. Sarebbe però ingeneroso addossare tutte le colpe alla pessima gestione di ATAC, sopratutto nel caso specifico poi della RomaLido dove la situazione è resa ancora più intricata dal groviglio di competenze che da anni affligge la linea,con la regione proprietaria dell’infrastruttura, ATAC, società municipalizzata esercente con contratto di servizio stipulato con la Regione e mezzi di proprietà del Comune di Roma. Un caos dove spesso e volentieri non si trova mai un vero responsabile dei disservizi e che serve alla politica per uno stucchevole scaricabarile. Sorprende ad esempio l’ostinazione della Regione ad aver lasciato la linea in gestione ad ATAC, rifiutando qualche anno fa l’offerta di un colosso dei trasporti come RATP. Sorprende anche la decisione di affidare infrastruttura ad ASTRAL, azienda che finora si è occupata di viabilità, mentre altre regioni come Emilia Romagna, Umbria e Puglia hanno affidato le loro ferrovie al Gruppo Ferrovie dello Stato (addirittura in Umbria la ferrovia Terni – Sansepolcro anche come infrastruttura è stata affidata ad RFI). Ormai prossimi alle elezioni,come CeSMoT, non vorremmo pensare che la Regione stia attuando un gioco sulle spalle dei pendolari,per sfruttare la ben nota incapacità gestionale di ATAC e Comune di Roma a favore del “candidato amico”. Del resto siamo sorpresi che i vari soggetti abbiano trascurato la carenza di materiale rotabile,sopratutto perchè sono anni che su questa linea invece di acquistare nuovi mezzi si mettono “pezze” riciclando treni usati provenienti dalla metropolitana. Tralasciando il revamping effettuato negli anni 2000 da Firema sulle MR100,mezzi risalenti agli anni ’60 gravati già dall’oneroso servizio sulla Linea B ed i rapidi Termini Lido,la linea ha ricevuto le MA100 ex Metro A; pomposamente ribattezzate “Frecce del Mare” e che hanno mostrato ben presto problemi, delle MA200 sempre ex Metro A ed infine,unico materiale abbastanza nuovo. dei treni CAF uguali a quelli già in servizio sulla Metro A e Metro B.  Non si è mai pensato di acquistare nuovi mezzi e rinnovare il parco rotabili. Ci sorprende anche che chi di dovere si sia “dimenticato” delle imminenti scadenze manutentive, ben sapendo anche i tempi non certo brevi, delle lavorazioni. A disastro ormai compiuto chiediamo un impegno concreto a minimizzare i disagi,con adozione di un orario di servizio adeguato che tenga conto delle reali disponibilità di mezzi ed un potenziamento delle navette sostitutive Lido Centro – Colombo. Per il futuro,come CeSMoT,chiediamo che termini questo groviglio di competenze sulla ferrovia: fermo restando l’affidamento tramite contratto di servizio, o i rotabili dovranno essere di proprietà regionali o della società esercente. E, sopratutto,chiediamo una vigilanza sul rispetto degli standard previsti,con applicazioni di penali al gestore in caso di inadempienze. Nel frattempo sarebbe opportuno che il Presidente della Regione Zingaretti insieme alla sindaca Raggi,agli assessori regionali e comunali Alessandri e  Calabrese,l’Amministratore Unico di ATAC Giovanni Mottura  ed il Direttore d’Esercizio della Ferrovia facessero il bel gesto di presentarsi a Porta San Paolo a chiedere per lo meno scusa agli utenti per tutti i disservizi.

Share Button

Comunicato Stampa – CeSMoT, assolutamente contrari a smantellamento ferrovia Foggia – Manfredonia

Apprendiamo con grande stupore le dichiarazioni dell’assessore regionale Anita Maurodinoia sulla volontà di smantellare la ferrovia Foggia Manfredonia per sostituirla con un non meglio identificato sistema BRT – Bus Rapid Transit. Forse la calura estiva deve aver annebbiato le idee all’assessore, altrimenti non si spiegherebbe la volontà di smantellare la ferrovia.  Che il pregresso progetto di tram-treno fosse autentica fantasia era evidente, se non altro per il non trascurabile dettaglio che tale sistema non esiste nei regolamenti RFI e ,per tanto, RFI stessa, come gestore dell’infrastruttura e “proprietario” della linea, non poteva assolutamente accettarlo. Fallito il primo tentativo di dismettere la ferrovia, la regione torna alla carica con un corridoio multimodale, ovvero togliere i binari per creare una strada riservata agli autobus. Che la Regione Puglia sia da tempo allergica al TPL non è una novità: se si eccettua il virtuoso progetto della filovia di Lecce,pensano come macigni la penosa vicenda della filovia barese, terminata da anni ma per la quale la regione non sembra volerne finanziare l’esercizio, la sospensione della ferrovia Rocchetta S.A.L – Spinazzola – Gioia del Colle e l’offerta ridicola di treni (prima della chiusura per inutili lavori di elettrificazione) sulla ferrovia Barletta – Spinazzola. Senza dimenticare i tagli del 2019 al servizio ferroviario di Ferrovie del Gargano. Come CeSMoT vorremmo intanto ricordare all’assessore che sta facendo i conti senza l’oste, ovvero RFI. Certamente come regione ha la possibilità di non pagare i treni Foggia – Manfredonia e far accomodare anche d’estate la numerosa utenza sui bus. Del resto già da anni la Regione Puglia ritiene che d’inverno utenza possa utilizzare il bus al posto del treno. Ma dubitiamo che la Regione possa decidere di smantellare un qualcosa che non gli appartiene, e la linea, fino a prova contraria è di RFI e fa parte dell’infrastruttura ferroviaria nazionale. Indubbiamente nel corso degli anni la ferrovia ha perso in parte l’antico ruolo, complice la posizione isolata di stazioni come Amendola o Frattarolo, indubbiamente la chiusura della RFIEnichem unita a politiche sbilanciate verso il trasporto su gomma delle merci ha fatto scomparire il traffico merci sulla linea (in barba ai soldi spesi per realizzare la nuova stazione di Frattarolo ed il raccordo merci che doveva servire anche al porto di Manfredonia) ma la linea è semplicemente mal sfruttata, complice la presenza di bus (regionali) totalmente sovrapposti al servizio ferroviario. Risibile e ridicola è la posizione del comune di Manfredonia: premesso che la ferrovia serve ottimamente la frazione balneare di Siponto, non ci sembra che i binari taglino in due la città. Forse al comune sono intrappolati in una bolla spazio-temporale e ricordano ancora quando negli anni ’70 i convogli arrivavano nella fermata di Manfredonia Città, ubicata nei giardini di Viale Kennedy. Invitiamo per tanto l’assessore a fare una retromarcia e a valutare, visti anche i soldi spesi per la realizzazione della fermata di Manfredonia Nord, a potenziare la ferrovia, creando un vero servizio integrato treno+bus. L’esempio della Foggia – Lucera, ramo secco per le allora FS e risorta a nuova vita grazie a Ferrovie del Gargano, avrebbe dovuto fare scuola. Se poi la Regione vuole essere miope ed insensibile, come lo sono state ad esempio Piemonte ed Abruzzo, la linea può diventare una risorsa turistica grazie a Fondazione FS, come avvenuto per linee come la Avellino – Rocchetta, Sulmona – Carpinone o Agrigento – Porto Empedocle

 

Share Button

Comunicato Stampa – CeSMoT,Ferrovia Roma – Lido: Regione Lazio ugualmente responsabile del disastro attuale insieme ad ATAC e Comune di Roma

Ancora una volta la Ferrovia Roma Lido di Ostia viene dimenticata dal suo proprietario, la Regione Lazio. Dopo anni di indifferenza, dopo aver rifiutato di passarla a RATP, quando ormai sembrava imminente il passaggio ad ASTRAL, arriva la doccia fredda per i pendolari con un comunicato del presidente Zingaretti che, su Twitter, chiedendo ancora pazienza, annuncia che da Gennaio partiranno i cantieri per l’ammodernamento. Nel frattempo si preannuncia un’altra estate di passione per gli utenti della linea, alle prese con disservizi e soppressioni di corse. Come CeSMoT vorremmo ricordare la presidente Zingaretti che è “solamente” dal 2018 che governa la Regione Lazio, proprietaria della linea, e ci chiediamo come mai finora non si sia accorto dei problemi della linea e non sia intervenuto per revocare la gestione ad ATAC. Ma, del resto, è la stessa amministrazione che ha avallato la chiusura della tratta Centocelle – Giardinetti della ex Roma Fiuggi ed ha assistito senza muovere dito al decadimento del servizio sulla Roma – Civita Castellana Viterbo, dove gli interventi di ammodernamento se avverranno è solo perchè ANSFISA ha emesso delle prescrizioni limitative rispetto all’attuale sistema di esercizio della tratta extraurbana.   Chiaramente le colpe del disastro non sono solo della Regione, visto che sia Comune di Roma che ATAC hanno fatto poco e niente per migliorare la situazione ed è innegabile che quando si scelse di effettuare la fusione tra Trambus, che gestiva il TPL di autobus e tram, e Met.Ro. Spa , erede della STEFER, in un’unica azienda si sia rapidamente disperso il know-how di chi da sempre gestiva il trasporto su ferro. Non vorremmo che il temporeggiamento da parte della Regione più che a cause tecniche fosse dovuto a cause politiche: in autunno ci saranno le elezioni comunali a Roma e, a voler pensare male (ma come diceva un politico del calibro di Andreotti “a pensar male si fa peccato ma quasi sempre si indovina” ) , anche la Lido potrebbe entrare nella campagna elettorale con la Regione, in caso di vittoria del candidato del PD, ovvero Gualtieri, disposta a lasciare tutto nelle mani di ATAC e Comune,mentre se vincesse un qualsiasi altro candidato allora la linea passerà nelle mani della Regione. Al di là della fantapolitica occorre un rapido cambio di rotta,occorre investire in nuovo materiale rotabile e rinnovare infrastruttura. Non importa chi sia il gestore, importante che utenti e pendolari di questa strategica infrastruttura possano avere un servizio efficace ed efficiente. Chiediamo per tanto al presidente Zingaretti ed all’assessore Alessandri, entrambi finora fin troppo assenti nell’interessarsi delle problematiche delle ferrovie regionali, di fare chiarezza sul futuro mettendo da parte i proclami e di non fare campagna elettorale sulla pelle dei pendolari. L’invito ovviamente è anche per l’attuale sindaco e per quello che verrà: meno proclami demagogici e più fatti concreti. Quanto ATAC, parlarne male è come sparare sulla Croce Rossa, fio a quando quella che un tempo era una gloriosa azienda sarà vittima dei giochi politici le cose non miglioreranno, e, vista la situazione attuale sotto gli occhi di tutti, unica strada è portare i libri contabili in tribunale, fare tabula rasa della attuale dirigenza e rifondare tutto da zero mettendo al comando tecnici esperti e slegati dalla politica, che abbiano come obbiettivo quello  di offrire un TPL degno di una capitale europea, supportato ovviamente da una comunicazione all’utenza incentrata alla cortesia ed alla customer satisfaction.

Share Button

Comunicato Stampa, CeSMoT: incontro Italia – Svizzera di stasera mostrerà anche all’estero inefficienze TPL romano

Il secondo incontro dei campionati europei di calcio in programma questa sera a Roma tra Italia e Svizzera sarà purtroppo occasione, ancora una volta, per mostrare anche all’estero il disastro del trasporto pubblico romano. I coraggiosi tifosi svizzeri che arriveranno oggi a Roma dovranno fare i conti con le consuete e ben note inefficienze ATAC con le quali i romani fanno i conti tutti i giorni: stazioni metro chiuse o totalmente inaccessibili ai disabili a causa dei guasti delle scale mobili, frequenze dei mezzi pubblici molto spesso non rispettate,senza dimenticare lo scandalo della linea tramviaria 2, rapido ed ecologico collegamento tra la metro Flaminio e lo Stadio Olimpico ormai sospeso dallo scorso 4 dicembre a causa dinon meglio specificati problemi all’infrastruttura. Più volte come CeSMoT abbiamo constato e denunciato il declino del TPL romano, vittima di 5 anni di nulla assoluto, chiedendo, inascoltati, un drastico cambio di rotta. I romani sono stati “raggirati” da presentazioni multiple degli stessi nuovi bus che sembravano uscite direttamente dai cinegiornali Luce degli anni ’30,e mentre la maggioranza si glorificava dei suoi presunti successi chiusa nel palazzo,complice l’imbarazzante silenzio di una opposizione praticamente evanescente, abbiamo assistito a situazioni paradossali, come il dover completamente chiudere delle stazioni della metropolitana per la sostituzione delle scale mobili giunte a fine operativa senza che nessuno si fosse preoccupato di pianificare interventi le cui scadenze dovrebbero essere ben note agli addetti ai lavori. Per non parlare della filovia fantasma sulla Laurentina,ormai diventata “busvia” (i filobus sono spariti da mesi ormai) , della linea 90 esercitata al 90% con autobus,il disastro delle tre ferrovie regionali ed i fantasiosi progetti del PUMS  come le funivie. Certamente la crisi del TPL romano viene da lontano, e sarebbe ingiusto scaricarle solo sull’attuale amministrazione sebbene sia sotto gli occhi di tutti che al di là dei proclami ,specialmente sui social dove è garantito l’applauso dei fedelissimi, si sia fatto poco e niente, complice anche l’immobilismo della Regione Lazio che ha assistito quasi in silenzio al declino delle tre ferrovie di sua proprietà e per le quali il passaggio da ATAC ad ASTRAL resta ancora un qualcosa di nebuloso. Auspichiamo che gli errori passati e presenti servano da lezione per il futuro sindaco,e che, prendendo spunto da essi si faccia finalmente una seria politica sulla mobilità, fatta di tram,filobus e metropolitane e non ad esempio di monopattini o di inutili ciclabili realizzate in maniera randomica senza alcuna pianificazione semplicemente disegnando strisce gialle sull’asfalto in strade assolutamente inadatte ai ciclisti (vedi Via Gregorio VII). Roma merita finalmente un TPL all’altezza del suo ruolo. Cambiare rotta si può e si deve e,gli esempi, anche in Italia non mancano certamente

Share Button

Comunicato Stampa – Ferrovia Roma Giardinetti, CeSMoT , bene le verifiche in corso ma futuro linea resta incerto

Apprendiamo con soddisfazione che in questi giorni ATAC sta svolgendo delle prove / verifiche lungo la tratta Centocelle – Giardinetti della ferrovia Roma – Giardinetti, da anni vergognosamente sospesa proprio per volontà di ATAC e Regione Lazio. Tuttavia,come dice il proverbio, una rondine non fa primavera: in questi anni abbiamo ascoltato fin troppe chiacchiere sul futuro della linea, senza che si arrivasse mai a qualcosa di concreto. Lo stesso faraonico PUMS lascia aperti fin troppi dubbi sul futuro della ferrovia. Appare evidente che finora nessuno voglia prendersi la responsabilità di decidere il futuro di questa linea, preferendo avventurarsi in demagogici progetti. Oltretutto riteniamo che non debba essere ATAC a gestire in futuro la linea, visto che in questi anni l’azienda è riuscita ,complice l’inerzia della regione Lazio, ad affossare le tre ferrovie ex concesse. Continuiamo ad attender,e come CeSMoT, che qualcuno decida di metterci la faccia definendo chiaramente il futuro della linea,anche perchè, con l’attuale parco mezzi disponibile,la riapertura della tratta Centocelle – Giardinetti, seppure doverosa, in assenza di progetti per il futuro, non faccia altro che prolungare l’agonia della linea,privando i cittadini di una infrastruttura strategica ed ecologica.

Share Button

Comunicato Stampa – Roma, CeSMoT :inconcepibile il crollo del servizio di tram e filobus, comune faccia urgente chiarezza

Da ormai diversi mesi stiamo assistendo ad un crollo verticale del servizio offerto a Roma da Tram e Filobus. Grazie ai dati pubblicati dal blogger “Mercurio Viaggiatore” ,ricavabili dagli open data messi a disposizione da Roma Servizi per la Mobilità (che alleghiamo) ,  si rileva che attualmente servizio è sotto al 60%. In un anno risultano spariti dal servizio  il 75% dei  Tram Roma2 serie 92xx (Fiat Ferroviaria Cityway 2 costruite nel 2000)  ed il 25% dei più vecchi tram articolati Stanga (serie 7xxx, vetture che ormai si avvicinano alla fine della vita operativa, considerando che sono state costruite a partire dal 1948). Il servizio resta assicurato, oltre che dalle Stanga Superstiti dai Citway Roma I (costruite da Fiat Ferroviaria a partire dal 1997)  ed, incredibilmente, dai Tram Socimi serie 90xx , nonostante le ben note vicende che li hanno visti coinvolti. Ricordiamo infatti che inizialmente era prevista una serie di 60 unità, ma che la loro produzione si interruppe nella primavera 1992 quando ne erano state consegnate soltanto 33, a causa del dissesto finanziario della SOCIMI, tanto che tre di queste unità (9030, 9032 e 9033) furono poi accantonate prematuramente per poter ricavare pezzi di ricambio per le altre vetture, non essendo più possibile ordinarli dalla casa costruttrice, nel frattempo fallita . In seguito l’ATM di Milano, che aveva rilevato lo stabilimento SOCIMI di Binasco, riuscì a completare la costruzione di altri 8 tram, consegnati ad ATAC nel corso del 2004  e numerati da 9034 a 9041. Senza dimenticare la Linea 2 ormai da mesi sospesa e sostituita da autobus per la quale i tempi di riattivazione non si preannunciano brevi. Ben più grave è la situazione dei filobus, con un servizio praticamente inesistente: da Maggio dell’anno scorso sono spariti i 45 Breda sulla linea 74, il famoso Corridoio Laurentina, vanto dell’attuale amministrazione che si prese il merito di averlo portato a termine dopo gli “sprechi” delle passate amministrazioni. Anche la linea 90 ha visto la sparizione dei filobus Breda e dopo la consueta pausa estiva sono tornati saltuariamente in servizio solo alcuni dei 30  Filobus Solaris Trollino, vetture che, ricordiamo, hanno avuto lunghi periodi di fermo a causa di problematiche alle batterie. Nonostante un servizio in caduta libera, il Comune non solo si ostina a non applicare penali ad ATAC,ma, continua a pagare il servizio al 100% . In questa situazione appare evidente che il PUMS, vanto ed orgoglio di Roma Servizi per la Mobilità e del Comune,resterà un magnifico esercizio di stile ,destinato a rimanere nel cassetto dei sogni, come già successo a tanti progetti passati. Del resto sembra che l’amministrazione pensi di risolvere tutti i problemi di mobilità disegnando ciclabili in maniera assolutamente casuale semplicemente disegnando  una striscia gialle in terra. Come CeSMoT temiamo che,al di là di qualche vga promessa elettorale, il TPL romano resti destinato a proseguire il suo inarrestabile declino: mentre altre città italiane ed europee si investe su tram e filobus, Roma resta al palo, umiliata da quattro anni di nulla cosmico complice la scarsa capacità degli assessori alla mobilità (o meglio dell’immobilità) Meleo prima e Calabrese ora . Ci piacerebbe che, in vista delle prossime elezioni,  i candidati a sindaco sottoscrivessero un chiaro impegno , davanti ai cittadini, a rilanciare il TPL: meglio poche opere ma fatte bene che scenografiche promesse irrealizzabili. Urgente ed improcrastinabile, a nostro giudizio, è in primis  l’acquisto di nuovi tram , necessari sia per potenziare il servizio sulla rete esistente sia se realmente oltre alle varie linee promesse si vorrà realizzare la linea  lungo C.so Vittorio/ Via Gregorio VII  fino a C:ne Cornelia: la famosa TVA, progettata quasi 20 anni fa, ciclicamente promessa e puntualmente riposta nel libro dei sogni. Roma ed i romani meritano  di avere un trasporto pubblico efficace ed efficiente, all’altezza di una capitale europea.  Nell’attesa di risposte da parte dell’amministrazione comunale  auspichiamo nell’intervento dell’ Agenzia per il controllo e la qualità dei servizi pubblici locali di Roma Capitale,per verificare il rispetto dei contratto di servizio tra Comune di Roma ed ATAC.

Share Button

Comunicato Stampa – Guidonia Montecelio: cambia il gestore del servizio TPL ma offerta resta inadeguata

Dallo scorso 1 Marzo la società BIS – Bus International Service è subentrata a SAP nella gestione delle linee di TPL del Comune di Guidonia Montecelio (e dei comuni di Marcellina, Montelibretti, Palombara Sabina e Santa Marinella). Se da un lato, almeno a Guidonia l’arrivo del nuovo gestore ha portato anche l’arrivo di nuove vetture (i BMC Neocity)restano in essere una serie di criticità che rendono ,almeno nel Comune di Guidonia, il servizio assolutamente non competitivo. Partiamo dai percorsi,che sono rimasti fondamentalmente invariati,con orari più simili a quelli di qualche sperduta città di campagna che di una grande città. Troviamo quantomeno singolare, come CeSMoT, che l’amministrazione comunale ritenga che dopo le 19 nessuno  abbia necessità di prendere l’autobus (e tutto sommato i cittadini di Guidonia sono fortunati, un viaggiatore che avesse la sventura di arrivare alla stazione di Marcellina dopo le 18:10 non avrebbe mezzi per raggiungere il paese),così come troviamo assurda la totale assenza di un qualsiasi cadenzamento,anche su linee molto corte come la 1/A e la 1/B che collegano Setteville con Setteville Nord e Marco SImone. Inoltre continua a non esistere alcun servizio festivo,penalizzando chi non ha la fortuna di avere la macchina o una linea CoTraL vicino casa che,di fatto, si vede privato del diritto alla mobilità. Una ulteriore criticità che riscontriamo è nel prezzo dei titoli di viaggio e nella difficile reperibilità degli stessi. Per quanto riguarda il prezzo, troviamo molto poco competitivo il prezzo di 1,10 € per la corsa semplice quando comuni come Fiumicino fanno pagare 1 € il biglietto orario da 90 minuti (gestore Trotta) o Pomezia 1,30 € il biglietto orario da 75 minuti (gestore Troiani) . Per quanto riguarda la reperibilità dei titoli di viaggio, sebbene la possibilità di utilizzare l’app “My Cicero” permette l’acquisto anche last minute del titolo di viaggio, troviamo assurdo che in una città come Guidonia l’unica biglietteria esistente sia quella nei pressi della stazione FS. Immaginiamo quindi che una persona anziana, di Setteville o Villalba, che non sia pratica delle nuove tecnologie e voglia prendere l’autobus, dovrà necessariamente viaggiare senza titolo di viaggio, con rischio di essere sanzionata in caso di controlli, oppure farsi accompagnare a Guidonia per fare adeguata scorta di biglietti. Appare evidente che con tali premesse, aggravate dalla assoluta mancanza di una mappa dei percorsi delle linee bus, il TPL di Guidonia resterà destinato a non essere mai competitivo, costringendo utenza ad usare nella migliore delle ipotesi il CoTraL e nella peggiore il mezzo privato.

Auspichiamo che l’amministrazione comunale  si metta subito al lavoro, insieme alla Regione Lazio (in particolare l’Assessore Alessandri da tempo abbastanza distratto in tema di TPL) ed a cittadini ed  associazioni,per superare rapidamente queste criticità, arrivando ad una revisione della rete e ad una futura integrazione nel sistema Metrebus. Nel breve periodo chiediamo,come CeSMoT, un impegno a pubblicare una mappa dei percorsi delle linee di TPL e ad individuare nei vari quartieri in cui è divisa la città (Setteville, Setteville Nord, Montecelio,Pichini, Villalba, Collefiorito…) dei punti vendita ove poter reperire i titoli di viaggio

Share Button