Roma,dal 17 Marzo modifiche alla rete TPL del municipio XI

Dal lunedì 17 marzo verranno effettuate modifiche e potenziamo alla rete di TPL del municipio Roma XI.  Verrà attivata la nuova linea 96 tra Corviale (largo Cesare Reduzzi), la metro Piramide e la stazione Ostiense lungo il corridoio preferenziale di via Portuense. La linea avrà i seguenti orari:

 

Feriale escluso sabato:
prima e ultima corsa da Corviale: 5.28-24.00
prima e ultima corsa dalla stazione Ostiense: 5.28-24.00

Sabato feriale:
prima e ultima corsa da Corviale: 5.28-24.00
prima e ultima corsa dalla stazione Ostiense: 5.28-24.00

Festivo
prima e ultima corsa da Corviale: 6.00-22.30
prima e ultima corsa dalla stazione Ostiense: 6.00-22.30

Modificato il percorso della linea 780 (p.le P.L. Nervi – Stazione Trastevere) che arriverà alla metro di Piramide e farà capolinea alla stazione Ostiense (P.le Partigiani)

ORARI
Feriale escluso sabato:
prima e ultima corsa da Eur/piazzale Pier Luigi Nervi:5.30-24.00
prima e ultima corsa dalla stazione Ostiense: 5.15-24.00

Sabato feriale:
prima e ultima corsa da Eur/piazzale Pier Luigi Nervi:5.30-24.00
prima e ultima corsa dalla stazione Ostiense: 5.15-24.00

Festivo
prima e ultima corsa da Eur/piazzale Pier Luigi Nervi:5.30-24.00
prima e ultima corsa dalla stazione Ostiense: 5.45-24.00

Dal 17 marzo vengono disattivate la linea 023 (Candoni/Rimessa ATAC Magliana – Via di Malagrotta), il cui percorso è già coperto dalle linee 128, 701, 089, 808, 246 e la linea 718 (P.le Partigiani – Via Portuense – P.le Partigiani) il cui percorso verrà coperto dalla nuova linea 96

ATTENZIONE – sino al 20 marzo, a causa della chiusura di Ponte dell’Industria, le linee 96 e 780 seguono questi percorsi:

Linea 96: nella tratta via Antonio Pacinotti-stazione Ostiense percorre piazza della Radio, via Giovanni Volpato, via Ettore Rolli, via degli Stradivari, ponte Testaccio, largo Giovanni Battista Marzi, via Aldo Manuzio, via Beniamino Franklin, via Marmorata

Linea 780: nella tratta piazza della Radio-stazione Ostiense percorre via Giovanni Volpato, via Ettore Rolli, via degli Stradivari, ponte Testaccio, largo Giovanni Battista Marzi, via Aldo Manuzio, via Beniamino Franklin, via Marmorata

 

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Roma, le modifiche al servizio TPL

Queste le principali modifiche attualmente in vigore sulla rete di TPL di Roma:

  1. Per lavori potatura alberi nella corsia laterale di via Cristoforo Colombo (direzione Ostia) nel tratto compreso tra viale della Villa di Plinio e piazzale Cristoforo Colombo, deviate le linee 06-06sc-014-070-070sc e n070 .Linee 014 e n070 provenienti rispettivamente da Antifane e Agricoltura, giunte in via Cristoforo Colombo (corsia laterale) altezza semaforo di via del Circuito, si immettono sulla corsia centrale di via C. Colombo direzione Ostia fino a piazzale Cristoforo Colombo da dove riprendono il normale itinerario di linea. Linee 06-06sc-070 e 070sc provenienti dai rispettivi capolinea di Wolf Ferrari, Menippo, Stazione Metro EUR Fermi, giunti in via Cristoforo Colombo (corsia centrale) proseguono in corsia centrale fino a piazzale Cristoforo Colombo dove riprendono il normale itinerario di linea.
  2. Per consentire l’esecuzione di urgenti lavori di sostituzione binari in via dei Castani, tratto compreso tra via delle Acacie e via degli Ulivi, da lunedì 3 marzo e fino a cessate esigenze, il servizio delle linee tramviarie sarà sospeso e verranno attivati i seguenti servizi sostitutivi:
  • Istituzione (tratta stazione Termini/Palmiro Togliatti) unico servizio con vetture tram denominato 514.
  • Limitazione linea 19 nella tratta “largo Preneste-Valle Giulia” denominata 19L.
  • Istituzione servizio sostitutivo bus (piazza dei Gerani/largo Preneste) denominato 519

Linea 19 TRAM
Le vetture della linea 19, in partenza da Valle Giulia, limiteranno le corse a largo Preneste, dove inizieranno quelle di ritorno.

Linee tram 5 e 14
Sarà attivato un unico servizio tranviario denominato 514 da viale Palmiro Togliatti a stazione Termini (e viceversa) sul normale itinerario della linea 14.

Linea 519 bus
Proveniente da piazza dei Gerani: da piazza dei Gerani prosegue su viale delle Gardenie, via della Resede, via delle Acacie, via dei Castani, normale percorso in corsia tram fino a via Prenestina prima di largo Preneste, via Prenestina, largo Preneste (dove effettua capolinea). Proveniente da largo Preneste: immissione in corsia tram di via Prenestina altezza via di Acqua Bullicante, normale percorso tranviario fino a via dei Castani altezza via delle Acacie, svolta a via delle Acacie, via della Resede, viale delle Gardenie, piazza dei Gerani, normale percorso fino al capolinea.

Linea 313
Proveniente da via Longoni: normale percorso fino a via dei Castani altezza via delle Acacie, svolta su via delle Acacie, via della Resede, viale delle Gardenie, piazza dei Gerani, normale percorso; proveniente da Torre Maura: da piazza dei Gerani prosegue su viale delle Gardenie, via della Resede, via delle Acacie, via dei Castani, normale percorso.

Linea 450
Direzione Monti Tiburtini: da viale delle Gardenie altezza piazza dei Gerani, via dei Castani, via delle Robinie, viale Palmiro Togliatti, inversione di marcia, viale Palmiro Togliatti, normale percorso, direzione viale Alessandrino: da viale Palmiro Togliatti altezza via dei Gelsi, prosegue per viale Palmiro Togliatti, via delle Robinie, via dei Castani, via dei Faggi, via dei Frassini,  viale delle Gardenie, normale percorso

Linee n5 ed n543 da inizio servizio di martedì 4 marzo a cessate esigenze
Proveniente da piazza Venezia: normale percorso fino a via dei Castani altezza via delle Acacie, svolta su via delle Acacie, via della Resede, viale delle Gardenie, piazza dei Gerani, normale percorso; proveniente da viale Palmiro Togliatti/via Vertunni: da piazza dei Gerani, prosegue su viale delle Gardenie, via della Resede, via delle Acacie, via dei Castani, normale percorso.

 

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Tram di Roma, CeSMoT : bene ripresa servizio su quasi tutta la rete, attendiamo urgente ritorno del 19 a Piazza Risorgimento e partenza cantieri nuove linee

Dopo mesi  in cui avvistare un tram per le strade romane è stato come trovare un’oasi nel deserto, finalmente, con il termine dei vari cantieri di rinnovo dell’infrastruttura, nella giornata odierna è ripresa la circolazione su (quasi)tutta la rete tramviaria romana. Da oggi infatti romani e turisti potranno tornare ad utilizzare un mezzo di trasporto rapido, veloce ed ecologico,dopo essere stati costretti ad utilizzare gli scomodi bus sostituitivi. Tuttavia, in questa lieta giornata, spicca il mancato ritorno del tram 19 a Piazza Risorgimento, nonostante siano da tempo terminati i lavori di rifacimento di Via Ottaviano e Piazza Risorgimento. Su questa vicenda,nelle scorse settimane, spiccavano le assurde dichiarazioni del sindaco Gualtieri che, avventatamente, affermava che il tram 19 non poteva tornare a Piazza Risorgimento a causa delle interferenze provocate dal futuro cantiere della Linea C della metropolitana. Dichiarazioni a nostro avviso sconcertanti che il sindaco, finora non nè confermato, nè smentito, lasciando cadere tutto nel vuoto. Continuiamo a ritenere, come CeSMoT, che rinunciare ad un importante e strategico collegamento solo perchè forse, tra qualche anno potrebbe esserci in zona un cantiere della metropolitana, è una scusa pietosa e ridicola, che forse nasconde ben altre verità. Non vorremmo pensare che il tram dia “fastidio” a qualche potente esercizio commerciale in zona o che “disturbi”  qualche “importante” abitante . Auspichiamo che il Sindaco Gualtieri voglia fare chiarezza spiegando ai cittadini cosa impedisce il ritorno del tram a Piazza Risorgimento, soprattutto in considerazione della potenzialità di un servizio su rotaia a pochi metri dalla cattedra di san Pietro nell’attuale contesto giubilare. Sempre il Sindaco, che abbiamo visto tempo fa impegnatissimo a pubblicizzare l’avvio dei “lavori” di realizzazione della nuova linea tramviaria Ponte Mammolo – Subaugusta, dovrebbe spiegare lo stato di avanzamento di questi ed altri promessi lavori. Per quanto riguarda la Via Togliatti, a parte la pulizia dai rovi del tratto a ridosso del ponte della A24 e del viadotto che scavalca la ferrovia FL2,  non si vede l’ombra di un operaio,così come non si vede l’inizio dei lavori per portare il tram dal Verano alla Stazione Tiburtina e per la TVA, per la quale sembra che la tratta Porta Cavalleggeri – Termini subirà ulteriori ritardi. Resta anche in sospeso l’annosa questione della conversione della Ferrovia Termini – Giardinetti: dopo l’inconcepibile diniego da parte dell’Università di Tor Vergata, sembra calato il silenzio sull’opera: forse, a questo punto, in attesa che si arrivi ad un progetto definitivo, sarebbe opportuno riaprire all’esercizio la breve tratta dalla Stazione di Centocelle a Via Togliatti, al fine di garantire interscambio con la Metro C. Si tratterebbe semplicemente di adeguare l’infrastruttura esistente, realizzando tra l’altro quanto improvvidamente promesso all’epoca della (scandalosa)chiusura della tratta Centocelle – Giardinetti da Agenzia Mobilità, ATAC e Comune di Roma.   Non  i stancheremo mai di ribadire che solo una massiccia e robusta cura del ferro potrà rendere la città di Roma alla pari delle altre capitali europee. Le premesse sono buone, i progetti ci sono e finalmente abbiamo un Assessore alla Mobilità che sembra rendersi conto dell’importanza strategica del tram. Il Giubileo non può e non deve essere una scusa per non fare, specialmente in quanto molte delle linee promesse sono  ben lontane dagli itinerari giubilari. É però necessario che vi sia una sinergia tra Comune, Regione e Ministero dei Trasporti: il benessere dei cittadini deve venire prima di tutto, indipendentemente da qualsiasi differenza di ideologia e di colore politico, e le grandi opere,tipo il Ponte sullo Stretto di Messina, non possono e non devono essere realizzate a discapito delle opere necessarie per migliorare il TPL

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Piazza dei Cinquecento, attivi i capolinea bus

Inaugurata la nuova piazza dei Cinquecento, davanti alla stazione Termini.  Attivi i capolinea delle linee. L’intervento “da decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri originariamente era suddiviso in due lotti, il secondo doveva essere realizzato nel 2026. Questo lotto è completo circa all’85 per cento, entro l’estate 2025 inauguriamo il secondo lotto, invece, che nel 2026. Il grosso è fatto”. Così il sindaco Gualtieri.

“Possiamo restituire ai cittadini questo spazio per i capolinea dei bus e quello per il molo dei taxi, quest’area acquista un valore adeguato a essere la porta della Capitale d’Italia. Alcune piccole cose andranno a conclusione anche nelle prossime settimane”, ha aggiunto.

“Un progetto bello – ha sottolineato ancora Gualtieri – che ha a che fare sia col concetto dei binari, sia con l’architettura della stazione, con travertino e basaltina che si alternano in bicromia. Uno spazio grande e bello, ricco di storia che farà cogliere attorno a sé le Terme di Diocleziano, il Museo Nazionale Romano, le Mura Serviane”.

Ha continuato “E’ l’intervento più ampio del Giubileo in termini di superficie, sono 9 ettari ovvero 90 mila metri quadrati equivale a dire 9 campi da calcio. I lavori sono andati avanti senza interrompere il servizio, questo ha reso tutto più complicato. Ringrazio il sottosegretario Mantovano con cui abbiamo inaugurato questo metodo Giubileo, ringrazio il gruppo Ferrovie dello Stato, Anas (che ha svolto i lavori) e i suoi vertici, il ministro Salvini e tutta la struttura del ministero dei Trasporti”.

“Una prima risistemazione di questa piazza fu progettata per il Giubileo del 1925 e realizzata nel giubileo del 1950 – ha aggiunto il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano – è il primo punto di arrivo dei pellegrini. L’auspicio è che queste opere non si facciano soltanto per i Giubilei, altrimenti dovremmo chiedere al Santo Padre di proclamarne uno l’anno: la sfida che abbiamo avanti è questa, fare in modo che tutto questo non si realizzi soltanto in occasione delle cadenze giubilari”.

“Con l’apertura di piazza dei Cinquecento riconsegniamo una parte di città ai romani – commenta l’assessora ai Lavori Pubblici di Roma Capitale, Ornella Segnalini – L’intervento riguarda un’area molto ampia con un cantiere diffuso tra snodo ferroviario e piazza della Repubblica. La prima parte di fronte al Planetario è completa e già viva e vissuta. A breve anche il giardino di Dogali, luogo misconosciuto, vedrà il pieno completamento e potrà finalmente essere fruito da tutti. Si tratta di un intervento di qualità architettonica, con scelta di materiali di pregio che richiamano l’architettura della stazione Termini, nel rispetto del progetto originario di De Vico. Entro la prossima estate – conclude Segnalini – sarà tutto completato e Roma avrà un nuovo spazio riqualificato e in grande impatto visivo”.

“Nell’ambito di un piano da 100 miliardi di investimenti – le parole dell’amministratore delegato di Ferrovie dello Stato, Stefano Donnarumma – siamo molto contenti di prendere parte a queste iniziative, collaboriamo fattivamente con il Comune di Roma e con tutte le istituzioni coinvolte affinché l’opera di un’importante azienda, un patrimonio dello Stato, che quest’anno compirà 120 anni, sia anche incisiva su questo tipo di interventi”.

L’inaugurazione di piazza dei Cinquecento “è un altro tassello importante, abbiamo un insieme di interventi poderosi. Il più significativo è quello di piazza Pia inaugurata il 23 dicembre scorso. Oggi va in porto un altro tassello importante, questo è un complesso di interventi: piazza dei Cinquecento, piazza della Repubblica e le vie afferenti”, così Aldo Isi, amministratore delegato di Anas.

I numeri dell’intervento. Gli interventi riguardanti il solo perimetro di piazza dei Cinquecento, un’area di 45mila metri quadri, sono stati avviati il 9 ottobre 2023, per un importo di circa 21 milioni di euro. Sono stati posati 30mila metri quadri di marmi e pietre, 20mila metri quadri sanpietrini, 10mila metri quadri di cemento architettonico, 10mila metri quadri di nuove aree di giardini e aiuole e 6mila metri quadri di stese di asfalto.

I lavori hanno previsto la riorganizzazione del verde e la rimozione dei chioschi e hanno favorito la razionalizzazione degli spazi urbani, migliorando le condizioni di sicurezza e favorendo la pedonalità. E’ stato, inoltre, ridisegnato il terminal bus con un’area pari a 12 mila mq, di cui 6 mila con il marmo e 6 mila con il cemento architettonico; realizzato un nuovo molo taxi di 8 mila mq in sanpietrini e sono stati attivati un nuovo sistema di piste ciclabili e un’area pedonale di 5 mila mq in marmo con l’obiettivo di rendere lo spazio sempre più accessibile.

L’ingresso della stazione è stato liberato progressivamente andandosi così a integrare con i profili architettonici, archeologici e culturali dell’area, creando continuità spaziale con le Terme di Diocleziano, le Mura Serviane, il Museo di Palazzo Massimo, fino a piazza della Repubblica. Il lavoro ha puntato a valorizzare e accrescere l’integrazione tra monumenti e aree archeologiche circostanti, oltre a migliorare la qualità architettonica e ambientale di tutto il contesto.

Nell’area già realizzata la nuova piazza della Repubblica.

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Comunicato Stampa – CeSMoT , perplessi su nuova piazza dei cinquecento :pochi alberi e troppo cemento

Comunicato Stampa – CeSMoT , perplessi su nuova piazza dei cinquecento :pochi alberi e troppo cemento

L’inaugurazione odierna della riqualificata Piazza dei Cinquecento, che ha restituito a romani e turisti un’area finalmente rinnovata non ci convince in pieno. Come CeSMoT, sebbene plaudiamo alla riqualificazione necessaria di un’area abbandonata per troppo tempo al degrado, ed alle positive sinergie avvenute tra ANAS,Comune di Roma, Gruppo FS e Governo che hanno contribuito ad una, tutto sommato, rapida conclusione dei lavori, riscontriamo alcune “criticità” in alcune opere che, a nostro giudizio, potrebbero rendere poco fruibile la piazza. La prima cosa che salta all’occhio è la riduzione degli stalli destinati ai capolinea atac rispetto al passato. Per poter dare un giudizio definitivo attendiamo però che vengano avviati e terminati i lavori di riqualificazione sulla parte di piazza attualmente utilizzata dai bus ATAC. Ulteriore note dolente è il verde pubblico: sebbene non sia stato ancora realizzato l’annunciato arboreto,i cui lavori hanno subito un ritardo causa ritrovamento archeologici,è innegabile la sensibile riduzione del verde rispetto al passato che rende la nuova piazza una “triste distesa di cemento” . Non neghiamo che la riduzione delle alberature potrebbe ridurre l’annoso problema causato in passato dalle deiezioni aviarie che rendevano impossibile il transito in certi orari ma, a nostro giudizio, si potevano sostituire le alberature con siepi od aiuole per rendere più gradevole l’area. La maggiore criticità resta però, a nostro giudizio,la scarsa quantità di ripari e pensiline, dove utenza in attesa del bus possa in inverno riparasi dalla pioggia e dalle intemperie ed in estate dal caldo. Prendiamo atto dell’impegno di ANAS e Comune nel trovare soluzioni condivise, che auspichiamo rapide,così come auspichiamo che, tramite ACEA ATo2, possano essere installate fontanelle o case dell’acqua, indubbiamente utili e necessarie per combattere l’afa estiva. Ora che si è concluso questo importante e strategico cantiere, auspichiamo che possano essere completati i lavori sulla rete tram,con il ritorno del 19 a Piazza Risorgimento, ed essere cantierizzate alcune opere in aree non interessate dagli eventi giubilari, come ad esempio la tramvia Ponte Mammolo – Subaugusta

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Comunicato Stampa – CeSMoT : ancora non risolto problema della scarsità di pensiline alle fermate ATAC, sollecitiamo Comune a velocizzare installazione

Le roventi temperature di questi giorni (ed i prossimi saranno ancora peggio con picchi di 38/39 gradi)  riportano alla luce, specie nelle periferie romane, l’annoso problema dell’assenza delle pensiline che costringono l’utenza ad attendere il passaggio dei mezzi pubblici sotto il sole rovente. Con conseguenti disagi,specie nelle ore più calde della giornata,aggravati,sulle linee periferiche, dallo stato di fatiscenza delle vetture del gestore Roma TPL dove trovare aria condizionata funzionante è come trovare un’oasi nel deserto. Anche laddove,come in Via Tiburtina ad esempio,dove si è provveduto ad allargare la strada realizzando nuovi marciapiedi e spazi di fermata,anche in comune con CoTraL,riscontriamo la totale assenza di pensiline. Su questa strada la beffa è ancora maggiore se pensiamo ad esempio che prima dei lavori di allargamento in molti punti le pensiline stesse erano presenti (laddove sono rimaste è perché di competenza di altre amministrazioni comunali) Auspichiamo,come CeSMoT, che il problema sia già a conoscenza dei competenti enti comunali e che si possa trovare una rapida soluzione: per quanto attiene le vetture di Roma TPL,sollecitiamo maggiori e serrati controlli sulle vetture in circolazione,per le pensiline siamo speranzosi e fiduciosi che venga indetta al più presto una gara per la loro realizzazione e che, al netto delle tempistiche burocratiche,entro la prossima estate utenza possa finalmente aspettare il bus al riapro dal sole o dalla pioggia. Nel frattempo, per questa calda estate,  sarebbe auspicabile,  che Comune concordasse, in sinergia con le associazioni di protezione civile e volontariato, un piano per la distribuzione,laddove possibile, di acqua ,individuando anche nelle periferie quelle fermate particolarmente frequentate dall’utenza, al fine di alleviare i disagi dell’attesa.

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Comunicato Stampa – CeSMoT – Ennesima giornata di passione per utenti della ferrovia Roma Giardinetti, linea ormai dimenticata dal Comune di Roma

Nella giornata di oggi l’ennesimo svio di un convoglio nei pressi della Stazione di Centocelle ha paralizzato la ferrovia Roma – Giardinetti ,regalando l’ennesima giornata di passione all’utenza, costretta a servirsi dell’inadeguata linea 105 senza , tra l’altro alcuna informazione trasparente da parte di ATAC che invece di spiegare chiaramente accaduto e fornire tempi di ripristino, parla genericamente di “servizio modificato” . Come CeSMoT – Centro Studi sulla Mobilità e i Trasporti, sono anni che denunciamo l’assenza di un progetto organico di potenziamento della Ferrovia Termini – Giardinetti,che, ed è innegabile, dopo l’abusiva e scandalosa chiusura della tratta Centocelle – Giardinetti, attuata in maniera opaca e carbonara da atac diversi anni fa, sembra essere stata abbandonata al suo destino. Mentre il Sindaco Gualtieri e l’Assessore Patanè fanno trionfali annunci sui nuovi treni Hitachi destinati alla Metropolitana e sempre mentre qualcuno al Campidoglio “festeggia” per 9 anni di cantiere coi silos verdi a piazza Venezia, ci si dimentica delle periferie. Nonostante che lo scorso Novembre il Dipartimento Mobilità del Comune ci informava che ” Roma Capitale ha ottenuto, con D.M. n. 235 del 20 luglio 2020, il finanziamento per la realizzazione di una linea tranviaria denominata “Linea Termini – Giardinetti – Tor Vergata (linea tranviaria) – Soluzione a scartamento ordinario”  ovvero la trasformazione della linea ferroviaria in linea tranviaria con prolungamento , da un lato fino alla stazione termini e, dall’altro, a Tor Vergata e che  dopo il trasferimento dell’infrastruttura a Roma Capitale “per agevolare la realizzazione del sistema tranvie del Comune di Roma è stato, inoltre, nominato, il Commissario Straordinario arch. Maria Lucia Conti” e che “Roma Capitale ha quindi stanziato i finanziamenti per la progettazione e incaricato Roma Servizi per la Mobilità S.r.l. di pubblicare la gara di progettazione definitiva della tranvia Termini Tor Vergata e del deposito Centocelle Est, gara che è stata bandita il 21 dicembre 2022 ed ha avuto come esito l’affidamento, a marzo 2023, al Raggruppamento temporaneo di professionisti tra SYSTRA SOSTEGNI S.p.A. (Mandataria) – SWS Engineering S.p.A – Architecna Engineering S.r.l. – Ambiente S.p.A – GO Mobility S.r.l. – POLEIS Società Cooperativa a.r.l. – Ing. Spinosa (Mandanti) ” , non si hanno attualmente più notizie nè dell’iter progettuale nè dell’inizio dei lavori. Vogliamo credere che specialmente l’Assessore Patanè sia stato troppo preso dai tavoli sulla Tramvia TVA,opera indubbiamente strategica e necessaria,  ed impegnato a fronteggiare la feroce campagna anti-tram orchestrata da una certa stampa, da aver dimenticato la sorti del “trenino giallo” ,ma, desideriamo ricordargli, che i Cittadini della Casilina non sono Cittadini di Serie B e che da anni si vedono privare del loro diritto alla mobilità a causa di una infrastruttura ormai obsoleta e che appare sempre più gestita “tirando a campare” Se prima l’amministrazione comunale ed il vettore potevano dare la colpa alla Regione, proprietaria dell’Infrastruttura, ora non ci sono più scuse ma soprattutto non c’è più tempo. Riteniamo, come CeSMoT,  anzi che sia opportuno, invece di ricostruire da zero la linea, con tempistiche incerte (la Metrotranvia per Seregno, che doveva sostituire la tramvia Milano – Desio insegna)sia opportuno ottenere a livello ministeriale un declassamento da ferrovia a tramvia , seguendo gli esempi di Cagliari e Sassari, ed acquistare nuovi tram a scartamento ridotto. Qualora in futuro si decida di portare il tutto a scartamento ordinario basterà effettuare il cambio carrelli ai mezzi (operazione che si fa tra l’altro abitualmente in ambito ferroviario) In questo modo si tornerebbe a garantire alla cittadinanza il diritto alla mobilità, rendendo possibile viaggiare su mezzi moderni, confortevoli ed accessibili e non su mezzi che, nonostante si siano dimostrati nel tempo affidabili, hanno quasi tutti oltre 50 anni di vita operativa. Restiamo in attesa di un cenno di vita da parte del Campidoglio, auspicando che non si siano dimenticati cittadini ed elettori di importanti quartieri come Tor Pignattara, Centocelle o Alessandrino. In un’epoca in cui sempre più è importante la sostenibilità ecologica, riteniamo che sia la ferrovia, e non il bus,l’unico vettore ad emissioni zero

CeSMoT – Centro Studi sulla Mobilità e i Trasporti

Il presidente

Omar Cugini

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Comunicato Stampa – TRASPORTI: CESMOT, “Preoccupati per campagna anti tram di questi giorni; comune vada avanti con progetti approvati”

TRASPORTI: CESMOT, “Preoccupati per campagna anti tram di questi giorni; comune vada avanti con progetti approvati”

“Negli ultimi giorni stiamo assistendo, preoccupati, ad una massiccia campagna anti tram apparsa in particolare su un noto quotidiano romano, dove sedicenti esperti e comuni cittadini, non fanno altro che rilasciare dichiarazioni sulla presunta inutilità e pericolosità dei tram romani, suggerendone la totale sostituzione con autobus elettrici.”.

Lo dichiara il CeSMoT, Centro Studi sulla Mobilità e i Trasporti, analizzando le recenti dichiarazioni apparse sui quotidiani romani in merito al futuro del tram a Roma.

“Comprendiamo e condividiamo pienamente – aggiunge il CeSMoT – le preoccupazioni sulla durata dei cantieri, in una città come Roma dove ogni cantiere spesso ha durata indefinita,ma questo non può diventare una scusa per non fare. E non comprendiamo affatto le motivazioni di chi insiste nel dichiarare che il tram è un mezzo obsoleto, che mette a rischio la stabilità dei palazzi arrivando anche a millantare presunti danni alla salute provocati dal rumore delle vetture, in quanto i moderni mezzi non sono di certo paragonabili a quelli di 50 anni fa ed anche le attuali tecniche di costruzioni permettono di minimizzare rumori e vibrazioni”. “Improvvisamente – analizza il CeSMoT – sembra essere tornati indietro di quasi 60 anni, quando nelle città lo smantellamento delle reti tramviarie veniva salutato come una liberazione e persino le associazioni ambientaliste tuonavano contro la rete di alimentazione di tram e filobus rea, a loro dire, di deturpare il paesaggio impedendo la vista del cielo. “.

“Sappiamo benissimo – prosegue il CeSMoT – quanti danni abbia provocato una politica del TPL incentrata solo sul mezzo gommato, tanto che, negli ultimi anni, sono state numerose le città che, strette nella morsa dell’inquinamento, hanno deciso nuovamente di investire sul tram, come ad esempio Firenze, Palermo, Cagliari, Padova, Bergamo e Venezia, città dove oggi, grazie alla lungimiranza delle amministrazioni locali, i cittadini possono godere di un mezzo di trasporto a zero emissioni, efficace ed efficiente. Certamente Roma, rispetto ad altre città italiane ed europee, paga il gap dovuto ad una classe politica spesso distratta sulle tematiche del TPL, dove i progetti giacciono dimenticati per anni nei cassetti e dove l’esercente manda spesso in giro vetture tranviarie che, soggettivamente, danno una spiacevole impressione di precarietà. Sarebbe da domandarsi, ad esempio, come mai ATM Milano consideri le famose vetture a carrelli “ventotto” un vanto per l’azienda e la città, tanto da farne quasi un simbolo mentre le STANGA di ATAC, più giovani di una ventina d’anni rispetto alla “cugine” milanesi, girino spesso con verniciatura scrostata e chiazze di ruggine.”

“Lo sviluppo della rete tranviaria – conclude il CeSMoT – tra cui la famosa TVA , Termini – Vaticano – Aurelio, di cui si parla sin dal Giubileo del 2000, deve restare una priorità per l’amministrazione comunale, a cui chiediamo di avere il coraggio di ignorare le sparute critiche NIMBY dei classici quattro gatti, ai quali interessa solo poter parcheggiare il SUV in tripla fila per andare al bar a bere il caffè, e di andare avanti con i progetti approvati, per rendere finalmente la città eterna, al pari di altre capitali europee”.

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Comunicato Stampa – CeSMoT : TPL sia priorità per futuro sindaco di Guidonia Montecelio

Con l’avvicinarsi delle prossime votazioni per il rinnovo dell’amministrazione comunale di Guidonia, come CeSMoT rinnoviamo appello a tutti i candidati a  sindaco affinchè il TPL sia tra le prime priorità della loro agenda. Come abbiamo più volte in passato sottolineato la città di Guidonia ha una rete di TPL totalmente inefficace ed inefficiente,con poche linee, orari del tutto scollegati dalla reale domanda di trasporto, percorsi cervellotici  e totale assenza di servizio nei giorni festivi e nelle ore serali. Il cambio di gestore, da SAP (passata a gestire alcune linee del consorzio Roma TPL) a BIS ha solamente portato un rinnovamento della flotta mezzi ,con 11 vetture, ed alcune paline elettroniche installate nei capolinea sulla cui utilità e ,sopratutto leggibilità delle indicazioni, ci permettiamo di dubitare. Appare evidente che finora si è preferito effettuare una semplice operazione di facciata piuttosto che investire in un potenziamento del servizio. Evidentemente non c’è alcun interesse a convincere i cittadini a lasciare l’automobile privata per utilizzare il trasporto pubblico, ma del resto, nella attuale situazione è abbastanza improbabile che un cittadino di Guidonia si convinca a fare ciò. Ad aggravare la situazione è indubbiamente anche la mancata integrazione tariffaria. Complice l’incapacità gestionale dell’assessorato regionale, il Metrebus è stato finora considerato un dogma intoccabile: solo ATAC,CoTraL e Trenitalia,lasciando fuori i vettori locali. A queste condizioni è palese che l’utenza  cerchi di evitare il più possibile il doppio salasso e dove può o utilizza il CoTraL per i propri spostamenti o il mezzo privato.  Lasciando gli autobus pagati dal comune a girare praticamente vuoti,con conseguente spreco di denaro pubblico. Auspicando un veloce cambio di rotta ed una riforma del TPL, in sinergia anche con i comuni limitrofi, restiamo in attesa di leggere le proposte dei candidati, e,come sempre, vigileremo sul rispetto delle promesse della campagna elettorale. Ci aspettiamo un impegno concreto verso una mobilità sostenibile.

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Chiarimento di ANSFISA su scale mobili e ascensori metropolitana di Roma

In merito a quanto apparso sulle cronache romane di alcuni quotidiani in merito agli impianti di traslazione (ascensori e scale mobili) fuori servizio nelle stazioni della metropolitana di Roma, l’Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali chiarisce che solo 17 impianti sono attualmente pronti per il collaudo da parte di Ansfisa: 8 nelle stazioni della linea A, 2 nelle stazioni della linea B1-B e 7 nella stazioni della ferrovia Roma-Lido. Le visite dell’Unità Operativa Territoriale di Roma della stessa Agenzia verranno effettuate nei prossimi 10 giorni lavorativi. Gli altri 101 impianti risultano invece bloccati per diverse cause tecniche: l’assenza di idonea manutenzione da parte di Atac, la presenza di prescrizioni a tutela della sicurezza da parte dell’organo vigilante oppure la mancata richiesta di visite e prove da parte del gestore nei confronti della stessa Ansfisa. In particolare, l’Agenzia sottolinea come le prescrizioni già impartite da tempo al gestore Atac sono relative alla sostituzione integrale di componenti di sicurezza come il sistema di frenatura di emergenza (paracadute e dispositivo contro l’eccesso di velocità) e altri primari componenti dei sistemi di sicurezza. Si tratta di prescrizioni che se non ottemperate rendono assolutamente impossibile l’esercizio pubblico degli impianti stessi.

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