Ferrovia Roma – Lido, CeSMoT: una vergogna annunciata, urgente ora minimizzare disagi

Come era abbondantemente prevedibile, dal prossimo 11 Novembre la ferrovia Roma Lido, la peggiore ferrovia d’Italia, perderà una ulteriore tratta e dopo la sospensione della tratta Lido Centro – Cristoforo Colombo vedrà anche la sospensione nei giorni feriali della tratta Roma Porta San Paolo – Eur Magliana con frequenze, teoriche, di circa 25 minuti. Le cause del disastro son ben note e sono dovute alla cronica mancanza di treni: si sono colpevolmente posticipate le previste revisioni fino a quando ANSFISA ha giustamente imposto ad ATAC il fermo di ben sette treni. In una situazione già compromessa da incapacità gestionali e stucchevoli scaricabarile tra proprietario dell’infrastruttura (Regione) ed esercente (ATAC e di conseguenza il Comune di Roma) si è arrivati con soli tre treni utilizzabili e l’impossibilità di garantire il servizio con frequenze accettabili sull’intera tratta. Come CeSMoT da lungo tempo, insieme alle altre associazioni ed ai comitati pendolari, abbiamo denunciato il declino della Roma Lido, infrastruttura strategica con i suoi circa 55 mila passeggeri trasportati ogni giorno. Appare evidente che le responsabilità del disastro sono molteplici: alle ben note incapacità gestionali di ATAC,che è riuscita nella non invidiabile impresa di affondare il servizio del metroferro (per non parlare di tram e filobus),si è sommato il colpevole disinteresse della Regione Lazio che si è sempre limitata ad erogare i corrispettivi previsti dal contratto di servizio senza mai interessarsi dello stato di salute della sua linea. Mentre in altre Regioni si procedeva al rinnovamento delle infrastrutture finanziando anche l’acquisto di nuovi mezzi, sulla Lido si tirava a campare. Prima il revamping delle MR100 trasformate in MR600 nel 2000, tentativo di allungare la vita operativa di rotabili esistenti;poi, dal 2005, il revamping delle MA100 ex Metro A, pomposamente chiamate “Freccia del Mare” e rimaste in servizio poco meno di 10 anni a causa dei ben noti problemi strutturali;poi ancora il dirottamento sulla linea delle MA200 e dei CAF MA300 ex Metro A,con un parco mezzi totalmente inadeguato alle esigenze di servizio. In tutti questi anni, l’unico cenno di vita da parte della Regione Lazio è stato annunciare il passaggio di gestione da ATAC ad ASTRAL e CoTraL annunciando che in futuro la ferrovia cambierà nome in “metromare” . Come se bastassero poche slide in power point e vaghe promesse per risolvere una situazione ormai compromessa. Sarebbe quindi troppo facile chiedere le (opportune) dimissioni dell’Assessore regionale Alessandri, praticamente e colpevolmente finora assente, o la rimozione del direttore d’esercizio e dei responsabili ATAC del disastro: anche se “rotolassero” delle teste la situazione non cambierebbe. Acquistare nuovi treni richiede tempo ed anche trovare convogli usati adatti alle caratteristiche della linea, ammesso di trovarli in Italia o all’estero, richiede dei passaggi amministrativi e normativi che non rendono possibile una situazione in tempi rapidi. Occorre perciò, ora che Comune e Regione sono dello stesso colore politico, che gli assessori Patanè ed Alessandri lavorino in sinergia per trovare soluzioni che possano mitigare i disagi,magari istituendo anche dei servizi bus integrativi Lido Centro – Magliana o Acilia – Magliana per supportare la ferrovia, accelerando contestualmente le revisioni dei convogli e programmando l’acquisto di nuovi convogli. Fra tre anni la Roma Lido compirà 100 anni ed è inammissibile che in 100 anni il servizio invece di migliorare sia ridotto in queste condizioni.

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Comunicato Stampa – Ferrovia Roma – Lido, CeSMoT: dalla Regione solo una serie infinita di favole mentre il servizio affonda

Tre  giorni fa abbiamo assistito al pomposo annuncio da parte della Regione Lazio che dal prossimo Gennaio,con il passaggio a CoTraL, la Ferrovia RomaLido diventerà la futura Metromare, il tutto condito da una sfilza di vaghe promesse: nuovi treni, risanamento dell’infastruttura ecc. Vorremmo tanto credere alle parole del Presidente ZIngaretti e dell’Assessore Alessandri ma non possiamo fare a meno di notare che sono ormai 9 anni che Zingaretti governa la Regione Lazio e di interventi per le tre ferrovie di proprietà regionale non se ne sono praticamente visti, nonostante i palesi disservizi causati anche da ATAC. Dove era la Regione quando ATAC chiudeva con futili scuse la tratta Centocelle – Giardinetti? Dove era la Regione quando ATAC creava il nuovo orario extraurbano sulla Roma – Civitacastellana – Viterbo infarcendolo di autobus?Dove era la Regione quando era palese che il sistema di gestione della circolazione sempre sulla tratta Catalano – Viterbo era non armonizzato con le nuove normative ANSF? Dove era la Regione Lazio quando sulla Roma-Lido l’orario era solo un qualcosa valido sulla carta?Purtroppo la risposta è che la Regione ha dormito in questi anni e che,dopo aver promesso la riapertura della funicolare di Rocca di Papa (che ancora attendiamo)ora promette un servizio migliore ai pendolari sulla RomaLido. Vorremmo tanto crederci ma è difficile poter offrire un buon servizio con soli 4 / 5 treni atti al servizio e con la linea attualmente limitata a Lido Centro. Non mettiamo in dubbio gli investimenti futuri,ma ci piacerebbe sapere che progetti ha la Regione per il breve periodo,tanto più che dal 2022 la linea verrà affidata a due società,ASTRAL e CoTraL, società sicuramente valide ma che,purtroppo, non hanno assolutamente esperienza nel settore ferroviario e cui spetterà un arduo compito. Come CeSMoT avremmo preferito che infrastruttura fosse stata affidata ad RFI e che per il servizio si fosse fatto ricorso alla collaborazione di una Impresa Ferroviaria già attiva,visto che inevitabilmente in questi anni è andato perduto il know-how ereditato da STEFER e successivamente Met.Ro SpA. Restiamo anche perplessi sulla scelta di realizzare un nuovo deposito ad Ostia: non che manchi lo spazio (l’area dell’ex scalo merci)ma semplicemente perchè riteniamo più coerente rilanciare il progetto di far diventare Magliana un importante polo manutentivo italiano. Abbiamo la sensazione che il recente annuncio sia solo una vuota lista di desideri e vaghe promesse, a volersi lavare la coscienza dopo anni di sonno profondo. Gli utenti della RomaLido (e non solo loro) di promesse ne hanno avute fin troppe, nessuna delle quali è stata mai realizzata. Restiamo in attesa di fatti concreti e,sopratutto, di un incontro aperto a tutte le associazioni e comitati, per illustrare un cronoprogramma certo per minimizzare i disagi dovuti alla mancanza di rotabili nonchè i disagi per i futuri cantieri annunciati. Tra 3 anni la RomaLIdo spegnerà 100 candeline, e,l’auspicio è che per quella data utenza possa riavere un valido ed efficiente collegamento ferroviario

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Comunicato Stampa – Ferrovia Roma Lido, CeSMoT:cronaca di un disastro annunciato

Con la limitazione odierna della ferrovia Roma Lido alla stazione di Lido Centro, a causa della mancanza di materiale rotabile, si completa l’annunciato disastro di una delle peggiori linee ferroviarie d’Italia. Un collegamento strategico,che già alla sua apertura, nel 1924, era all’avanguardia per essere a doppio binario, elettrificato e totalmente in sede propria senza interferenze con la circolazione stradale, negli ultimi anni, complice la mala gestione ATAC (comune a tutto il TPL romano)è diventato un vero incubo per l’utenza,con un servizio peggiorato di anno in anno. Sarebbe però ingeneroso addossare tutte le colpe alla pessima gestione di ATAC, sopratutto nel caso specifico poi della RomaLido dove la situazione è resa ancora più intricata dal groviglio di competenze che da anni affligge la linea,con la regione proprietaria dell’infrastruttura, ATAC, società municipalizzata esercente con contratto di servizio stipulato con la Regione e mezzi di proprietà del Comune di Roma. Un caos dove spesso e volentieri non si trova mai un vero responsabile dei disservizi e che serve alla politica per uno stucchevole scaricabarile. Sorprende ad esempio l’ostinazione della Regione ad aver lasciato la linea in gestione ad ATAC, rifiutando qualche anno fa l’offerta di un colosso dei trasporti come RATP. Sorprende anche la decisione di affidare infrastruttura ad ASTRAL, azienda che finora si è occupata di viabilità, mentre altre regioni come Emilia Romagna, Umbria e Puglia hanno affidato le loro ferrovie al Gruppo Ferrovie dello Stato (addirittura in Umbria la ferrovia Terni – Sansepolcro anche come infrastruttura è stata affidata ad RFI). Ormai prossimi alle elezioni,come CeSMoT, non vorremmo pensare che la Regione stia attuando un gioco sulle spalle dei pendolari,per sfruttare la ben nota incapacità gestionale di ATAC e Comune di Roma a favore del “candidato amico”. Del resto siamo sorpresi che i vari soggetti abbiano trascurato la carenza di materiale rotabile,sopratutto perchè sono anni che su questa linea invece di acquistare nuovi mezzi si mettono “pezze” riciclando treni usati provenienti dalla metropolitana. Tralasciando il revamping effettuato negli anni 2000 da Firema sulle MR100,mezzi risalenti agli anni ’60 gravati già dall’oneroso servizio sulla Linea B ed i rapidi Termini Lido,la linea ha ricevuto le MA100 ex Metro A; pomposamente ribattezzate “Frecce del Mare” e che hanno mostrato ben presto problemi, delle MA200 sempre ex Metro A ed infine,unico materiale abbastanza nuovo. dei treni CAF uguali a quelli già in servizio sulla Metro A e Metro B.  Non si è mai pensato di acquistare nuovi mezzi e rinnovare il parco rotabili. Ci sorprende anche che chi di dovere si sia “dimenticato” delle imminenti scadenze manutentive, ben sapendo anche i tempi non certo brevi, delle lavorazioni. A disastro ormai compiuto chiediamo un impegno concreto a minimizzare i disagi,con adozione di un orario di servizio adeguato che tenga conto delle reali disponibilità di mezzi ed un potenziamento delle navette sostitutive Lido Centro – Colombo. Per il futuro,come CeSMoT,chiediamo che termini questo groviglio di competenze sulla ferrovia: fermo restando l’affidamento tramite contratto di servizio, o i rotabili dovranno essere di proprietà regionali o della società esercente. E, sopratutto,chiediamo una vigilanza sul rispetto degli standard previsti,con applicazioni di penali al gestore in caso di inadempienze. Nel frattempo sarebbe opportuno che il Presidente della Regione Zingaretti insieme alla sindaca Raggi,agli assessori regionali e comunali Alessandri e  Calabrese,l’Amministratore Unico di ATAC Giovanni Mottura  ed il Direttore d’Esercizio della Ferrovia facessero il bel gesto di presentarsi a Porta San Paolo a chiedere per lo meno scusa agli utenti per tutti i disservizi.

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Comunicato Stampa – CeSMoT,Ferrovia Roma – Lido: Regione Lazio ugualmente responsabile del disastro attuale insieme ad ATAC e Comune di Roma

Ancora una volta la Ferrovia Roma Lido di Ostia viene dimenticata dal suo proprietario, la Regione Lazio. Dopo anni di indifferenza, dopo aver rifiutato di passarla a RATP, quando ormai sembrava imminente il passaggio ad ASTRAL, arriva la doccia fredda per i pendolari con un comunicato del presidente Zingaretti che, su Twitter, chiedendo ancora pazienza, annuncia che da Gennaio partiranno i cantieri per l’ammodernamento. Nel frattempo si preannuncia un’altra estate di passione per gli utenti della linea, alle prese con disservizi e soppressioni di corse. Come CeSMoT vorremmo ricordare la presidente Zingaretti che è “solamente” dal 2018 che governa la Regione Lazio, proprietaria della linea, e ci chiediamo come mai finora non si sia accorto dei problemi della linea e non sia intervenuto per revocare la gestione ad ATAC. Ma, del resto, è la stessa amministrazione che ha avallato la chiusura della tratta Centocelle – Giardinetti della ex Roma Fiuggi ed ha assistito senza muovere dito al decadimento del servizio sulla Roma – Civita Castellana Viterbo, dove gli interventi di ammodernamento se avverranno è solo perchè ANSFISA ha emesso delle prescrizioni limitative rispetto all’attuale sistema di esercizio della tratta extraurbana.   Chiaramente le colpe del disastro non sono solo della Regione, visto che sia Comune di Roma che ATAC hanno fatto poco e niente per migliorare la situazione ed è innegabile che quando si scelse di effettuare la fusione tra Trambus, che gestiva il TPL di autobus e tram, e Met.Ro. Spa , erede della STEFER, in un’unica azienda si sia rapidamente disperso il know-how di chi da sempre gestiva il trasporto su ferro. Non vorremmo che il temporeggiamento da parte della Regione più che a cause tecniche fosse dovuto a cause politiche: in autunno ci saranno le elezioni comunali a Roma e, a voler pensare male (ma come diceva un politico del calibro di Andreotti “a pensar male si fa peccato ma quasi sempre si indovina” ) , anche la Lido potrebbe entrare nella campagna elettorale con la Regione, in caso di vittoria del candidato del PD, ovvero Gualtieri, disposta a lasciare tutto nelle mani di ATAC e Comune,mentre se vincesse un qualsiasi altro candidato allora la linea passerà nelle mani della Regione. Al di là della fantapolitica occorre un rapido cambio di rotta,occorre investire in nuovo materiale rotabile e rinnovare infrastruttura. Non importa chi sia il gestore, importante che utenti e pendolari di questa strategica infrastruttura possano avere un servizio efficace ed efficiente. Chiediamo per tanto al presidente Zingaretti ed all’assessore Alessandri, entrambi finora fin troppo assenti nell’interessarsi delle problematiche delle ferrovie regionali, di fare chiarezza sul futuro mettendo da parte i proclami e di non fare campagna elettorale sulla pelle dei pendolari. L’invito ovviamente è anche per l’attuale sindaco e per quello che verrà: meno proclami demagogici e più fatti concreti. Quanto ATAC, parlarne male è come sparare sulla Croce Rossa, fio a quando quella che un tempo era una gloriosa azienda sarà vittima dei giochi politici le cose non miglioreranno, e, vista la situazione attuale sotto gli occhi di tutti, unica strada è portare i libri contabili in tribunale, fare tabula rasa della attuale dirigenza e rifondare tutto da zero mettendo al comando tecnici esperti e slegati dalla politica, che abbiano come obbiettivo quello  di offrire un TPL degno di una capitale europea, supportato ovviamente da una comunicazione all’utenza incentrata alla cortesia ed alla customer satisfaction.

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Comunicato Stampa, CeSMoT: incontro Italia – Svizzera di stasera mostrerà anche all’estero inefficienze TPL romano

Il secondo incontro dei campionati europei di calcio in programma questa sera a Roma tra Italia e Svizzera sarà purtroppo occasione, ancora una volta, per mostrare anche all’estero il disastro del trasporto pubblico romano. I coraggiosi tifosi svizzeri che arriveranno oggi a Roma dovranno fare i conti con le consuete e ben note inefficienze ATAC con le quali i romani fanno i conti tutti i giorni: stazioni metro chiuse o totalmente inaccessibili ai disabili a causa dei guasti delle scale mobili, frequenze dei mezzi pubblici molto spesso non rispettate,senza dimenticare lo scandalo della linea tramviaria 2, rapido ed ecologico collegamento tra la metro Flaminio e lo Stadio Olimpico ormai sospeso dallo scorso 4 dicembre a causa dinon meglio specificati problemi all’infrastruttura. Più volte come CeSMoT abbiamo constato e denunciato il declino del TPL romano, vittima di 5 anni di nulla assoluto, chiedendo, inascoltati, un drastico cambio di rotta. I romani sono stati “raggirati” da presentazioni multiple degli stessi nuovi bus che sembravano uscite direttamente dai cinegiornali Luce degli anni ’30,e mentre la maggioranza si glorificava dei suoi presunti successi chiusa nel palazzo,complice l’imbarazzante silenzio di una opposizione praticamente evanescente, abbiamo assistito a situazioni paradossali, come il dover completamente chiudere delle stazioni della metropolitana per la sostituzione delle scale mobili giunte a fine operativa senza che nessuno si fosse preoccupato di pianificare interventi le cui scadenze dovrebbero essere ben note agli addetti ai lavori. Per non parlare della filovia fantasma sulla Laurentina,ormai diventata “busvia” (i filobus sono spariti da mesi ormai) , della linea 90 esercitata al 90% con autobus,il disastro delle tre ferrovie regionali ed i fantasiosi progetti del PUMS  come le funivie. Certamente la crisi del TPL romano viene da lontano, e sarebbe ingiusto scaricarle solo sull’attuale amministrazione sebbene sia sotto gli occhi di tutti che al di là dei proclami ,specialmente sui social dove è garantito l’applauso dei fedelissimi, si sia fatto poco e niente, complice anche l’immobilismo della Regione Lazio che ha assistito quasi in silenzio al declino delle tre ferrovie di sua proprietà e per le quali il passaggio da ATAC ad ASTRAL resta ancora un qualcosa di nebuloso. Auspichiamo che gli errori passati e presenti servano da lezione per il futuro sindaco,e che, prendendo spunto da essi si faccia finalmente una seria politica sulla mobilità, fatta di tram,filobus e metropolitane e non ad esempio di monopattini o di inutili ciclabili realizzate in maniera randomica senza alcuna pianificazione semplicemente disegnando strisce gialle sull’asfalto in strade assolutamente inadatte ai ciclisti (vedi Via Gregorio VII). Roma merita finalmente un TPL all’altezza del suo ruolo. Cambiare rotta si può e si deve e,gli esempi, anche in Italia non mancano certamente

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Comunicato Stampa – Ferrovia Roma Giardinetti, CeSMoT , bene le verifiche in corso ma futuro linea resta incerto

Apprendiamo con soddisfazione che in questi giorni ATAC sta svolgendo delle prove / verifiche lungo la tratta Centocelle – Giardinetti della ferrovia Roma – Giardinetti, da anni vergognosamente sospesa proprio per volontà di ATAC e Regione Lazio. Tuttavia,come dice il proverbio, una rondine non fa primavera: in questi anni abbiamo ascoltato fin troppe chiacchiere sul futuro della linea, senza che si arrivasse mai a qualcosa di concreto. Lo stesso faraonico PUMS lascia aperti fin troppi dubbi sul futuro della ferrovia. Appare evidente che finora nessuno voglia prendersi la responsabilità di decidere il futuro di questa linea, preferendo avventurarsi in demagogici progetti. Oltretutto riteniamo che non debba essere ATAC a gestire in futuro la linea, visto che in questi anni l’azienda è riuscita ,complice l’inerzia della regione Lazio, ad affossare le tre ferrovie ex concesse. Continuiamo ad attender,e come CeSMoT, che qualcuno decida di metterci la faccia definendo chiaramente il futuro della linea,anche perchè, con l’attuale parco mezzi disponibile,la riapertura della tratta Centocelle – Giardinetti, seppure doverosa, in assenza di progetti per il futuro, non faccia altro che prolungare l’agonia della linea,privando i cittadini di una infrastruttura strategica ed ecologica.

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Comunicato Stampa – Roma, CeSMoT :inconcepibile il crollo del servizio di tram e filobus, comune faccia urgente chiarezza

Da ormai diversi mesi stiamo assistendo ad un crollo verticale del servizio offerto a Roma da Tram e Filobus. Grazie ai dati pubblicati dal blogger “Mercurio Viaggiatore” ,ricavabili dagli open data messi a disposizione da Roma Servizi per la Mobilità (che alleghiamo) ,  si rileva che attualmente servizio è sotto al 60%. In un anno risultano spariti dal servizio  il 75% dei  Tram Roma2 serie 92xx (Fiat Ferroviaria Cityway 2 costruite nel 2000)  ed il 25% dei più vecchi tram articolati Stanga (serie 7xxx, vetture che ormai si avvicinano alla fine della vita operativa, considerando che sono state costruite a partire dal 1948). Il servizio resta assicurato, oltre che dalle Stanga Superstiti dai Citway Roma I (costruite da Fiat Ferroviaria a partire dal 1997)  ed, incredibilmente, dai Tram Socimi serie 90xx , nonostante le ben note vicende che li hanno visti coinvolti. Ricordiamo infatti che inizialmente era prevista una serie di 60 unità, ma che la loro produzione si interruppe nella primavera 1992 quando ne erano state consegnate soltanto 33, a causa del dissesto finanziario della SOCIMI, tanto che tre di queste unità (9030, 9032 e 9033) furono poi accantonate prematuramente per poter ricavare pezzi di ricambio per le altre vetture, non essendo più possibile ordinarli dalla casa costruttrice, nel frattempo fallita . In seguito l’ATM di Milano, che aveva rilevato lo stabilimento SOCIMI di Binasco, riuscì a completare la costruzione di altri 8 tram, consegnati ad ATAC nel corso del 2004  e numerati da 9034 a 9041. Senza dimenticare la Linea 2 ormai da mesi sospesa e sostituita da autobus per la quale i tempi di riattivazione non si preannunciano brevi. Ben più grave è la situazione dei filobus, con un servizio praticamente inesistente: da Maggio dell’anno scorso sono spariti i 45 Breda sulla linea 74, il famoso Corridoio Laurentina, vanto dell’attuale amministrazione che si prese il merito di averlo portato a termine dopo gli “sprechi” delle passate amministrazioni. Anche la linea 90 ha visto la sparizione dei filobus Breda e dopo la consueta pausa estiva sono tornati saltuariamente in servizio solo alcuni dei 30  Filobus Solaris Trollino, vetture che, ricordiamo, hanno avuto lunghi periodi di fermo a causa di problematiche alle batterie. Nonostante un servizio in caduta libera, il Comune non solo si ostina a non applicare penali ad ATAC,ma, continua a pagare il servizio al 100% . In questa situazione appare evidente che il PUMS, vanto ed orgoglio di Roma Servizi per la Mobilità e del Comune,resterà un magnifico esercizio di stile ,destinato a rimanere nel cassetto dei sogni, come già successo a tanti progetti passati. Del resto sembra che l’amministrazione pensi di risolvere tutti i problemi di mobilità disegnando ciclabili in maniera assolutamente casuale semplicemente disegnando  una striscia gialle in terra. Come CeSMoT temiamo che,al di là di qualche vga promessa elettorale, il TPL romano resti destinato a proseguire il suo inarrestabile declino: mentre altre città italiane ed europee si investe su tram e filobus, Roma resta al palo, umiliata da quattro anni di nulla cosmico complice la scarsa capacità degli assessori alla mobilità (o meglio dell’immobilità) Meleo prima e Calabrese ora . Ci piacerebbe che, in vista delle prossime elezioni,  i candidati a sindaco sottoscrivessero un chiaro impegno , davanti ai cittadini, a rilanciare il TPL: meglio poche opere ma fatte bene che scenografiche promesse irrealizzabili. Urgente ed improcrastinabile, a nostro giudizio, è in primis  l’acquisto di nuovi tram , necessari sia per potenziare il servizio sulla rete esistente sia se realmente oltre alle varie linee promesse si vorrà realizzare la linea  lungo C.so Vittorio/ Via Gregorio VII  fino a C:ne Cornelia: la famosa TVA, progettata quasi 20 anni fa, ciclicamente promessa e puntualmente riposta nel libro dei sogni. Roma ed i romani meritano  di avere un trasporto pubblico efficace ed efficiente, all’altezza di una capitale europea.  Nell’attesa di risposte da parte dell’amministrazione comunale  auspichiamo nell’intervento dell’ Agenzia per il controllo e la qualità dei servizi pubblici locali di Roma Capitale,per verificare il rispetto dei contratto di servizio tra Comune di Roma ed ATAC.

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Comunicato Stampa – CeSMoT, ancora un venerdì di “passione” per gli utenti del TPL Romano

Ancora una volta purtroppo  registriamo ed assistiamo ad una  giornata tragica per gli utilizzatori del disastrato TPL romano,costretti a fare i conti con l’ennesimo vergognoso guasto sulla Linea B della metropolitana e navette sostitutive ampiamente insufficienti. Ancora una volta ATAC riesce a dare il peggio di se,prova provata di una manifesta incapacità, al di là della propaganda, di riuscire ad assicurare il diritto alla mobilità dei romani. Con le tre ferrovie regionali agonizzanti (complice il disinteresse della Regione, anche essa finora capace solo di futili promesse),la rete tram che a dispetto dei progetti strombazzati aspetta un serio rilancio (e la riattivazione della linea 2), il corridoio filoviario sulla Laurentina che da mesi vede solo autobus e due stazioni della Metro B ancora chiuse per lavori, ci chiediamo se l’amministrazione comunale ed in particolare l’assessore Calabrese ritengano opportuno mettere in campo qualche azione correttiva o se pensano che la mobilità cittadina possa basarsi solo su monopattini e ciclabili progettate senza alcuna logica e spesso totalmente inutili. Come sempre Roma,capitale d’Italia, continua a fare i conti con politiche per la mobilità evanescenti,e,cosa più grave,senza nessuno che ammetta le proprie responsabilità,preferendo invece lo scaricabarile. Auspichiamo che la mobilità rappresenti un cardine nei programmi del futuro sindaco,con meno fantasie e più certezze

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Comunicato Stampa – CeSMoT,preoccupati per futuro del tram a Roma

Le recenti notizie di stampa, emerse dal resoconto della commissione mobilità dello scorso 1 febbraio, secondo le quali sussiste a Roma un forte debito manutentivo sia dell’infrastruttura che dei mezzi tramviari ci rendono estremamente preoccupati in quanto sussiste il serio rischio che i cittadini romani, già privati dallo scorso dicembre della linea 2, si vedano a breve privati di importanti linee come il 3 e l’8. Ci stupisce come sia l’amministrazione comunale che l’azienda abbiano peccato in pianificazione e come, dopo due gare per la fornitura dei binari andate praticamente deserte non sia suonato un campanello d’allarme. Appare evidente che, quando accadono simili situazioni, vi siano responsabilità sia dei tecnici che dei politici. Ma considerando  anche che ben presto occorrerà provvedere anche al rinnovo del parco mezzi,specialmente se andranno in porto gli sbandierati progetti previsti dal PUMS come la tanto attesa tramvia TVA da Termini a Cornelia, non ci interessa trovare capri espiatori ma ci interessa che qualcuno spieghi chiaramente ai cittadini quali saranno gli scenari del breve periodo e come intenda agire. Non riusciamo inoltre a comprendere,come CeSMoT,come mai Roma, capitale d’Italia, da anni abbia un pesante gap trasportistico in confronto anche ad altre città italiane (non parliamo dell’Europa dove il confronto è palesemente impietoso) dove si è deciso di puntare seriamente sul tram,come ad esempio i recenti progetti annunciati a Bologna e Reggio Emilia o anche come a Firenze o Palermo dove si è deciso di prolungare la rete esistente. Forse sarebbe opportuno che finalmente la politica smetta di inseguire fantasiosi progetti utili solo ad avere titoli sui giornali (vedi le famose funivie promesse dall’attuale amministrazione) e si concentri sulle reali esigenze dei cittadini. E su un rilancio del trasporto pubblico a Roma auspichiamo che tutti coloro che a breve inizieranno la corsa per diventare il prossimo sindaco della capitale prendano un serio impegno con i cittadini, garantendo interventi per una mobilità ecologica e sostenibile,ovvero sviluppando la rete tramviaria e filoviaria con rinnovo del parco mezzi e prendendo anche una decisione definitiva sul futuro di ciò che resta della Termini – Giardinetti, ormai ridotta ad un ibrido totalmente incapace di rispondere al meglio delle esigenze di mobilità dei cittadini. I fondi europei potranno essere sicuramente validamente d’aiuto per sviluppare ed ampliare il TPL romano, a patto che si agisca in fretta senza perdere tempo in futili chiacchiere. Roma non può e non deve perdere il tram

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Comunicato Stampa- CeSMoT, intollerabili disservizi odierni su Metro C

Questa mattina i pendolari romani hanno avuto l’amara sorpresa di trovare la Metro C completamente interrotta, a causa dell’indisponibilità del personale, nello specifico Agenti di Stazione, non sufficiente, a detta di ATAC, per garantire l’esercizio in sicurezza della linea. Ancora una volta l’azienda capitolina, già famosa per i suoi autobus soggetti “ad autocombustione” riesce a dare il peggio di se, riuscendo a trovarsi improvvisamente senza personale e, contemporaneamente, non riuscendo ad organizzare un servizio sostitutivo decente.  Inutile ora che Atac dichiari che sta controllando i documenti giustificativi giunti in azienda da parte del personale assente, anche per valutare eventuali azioni davanti alle autorità, anche perchè riteniamo che nessun lavoratore sarebbe così stolto da produrre documentazione falsa rischiando licenziamento ed azioni penali. Invece di minacciare il personale sia l’azienda che l’assessore capitolino alla mobilità (che passa il tempo ad insultare gli avversari politici sui social) , dovrebbero presentare le loro scuse all’utenza,spiegare chiaramente se sussistono critictà nel personale disponibile  ed impegnarsi a risolvere le attuali problematiche presenti nel TPL romano, come le improvvise soppressioni di corse sulla Ferrovia Roma Civita Castellana Viterbo o i disagi sulla Ferrovia Roma Giardinetti, penalizzata sia dalla scandalosa limitazione a Centocelle, decisa arbitrariamente da ATAC in barba a tutti i soldi spesi per costruire il nuovo capolinea di Giardinetti, sia dalla mancanza di progetti certi sul futuro della linea.  gli utenti del trasporto pubblico romano non meritano apprendisti stregoni e dilettanti allo sbaraglio in un settore strategico come la mobilità, specialmente in un periodo delicato come quello attuale. Auspichiamo , come CeSMoT, che la mobilità sia prioritaria nei programmi dei futuri candidati a sindaco di Roma, ritenendo purtroppo difficile che attuale amministrazione, dopo cinque anni spesi in chiacchiere e propaganda, riesca ad attuare una seria e concreta politica dei trasporti.

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