La nuova rete notturna al via a partire da oggi, con il primo prolungamento di 15 linee diurne fino alle ore 2 mostra alcune buone idee ma tanta confusione da parte di chi l’ha progettata. Se da un lato il prolungamento d’orario di linee ad alta frequentazione come 38,170 e 451 rappresenta indubbiamente un incentivo all’utilizzo del mezzo pubblico, ci chiediamo la ratio dei prolungamenti d’orario di alcune linee periferiche come 246, 314 , 404, 444 o 881, dubitando seriamente che possa esistere una domanda che giustifichi il prolungamento di orario. Esaminando invece la riforma che partirà dalla prossima settimana restiamo, come CeSMoT, fortemente perplessi: i numeri dati a caso, con la “scusa” che la linea notturna prenderà il numero di riferimento della linea diurna corrispondente che presenta il maggior tratto in sovrapposizione , porteranno solo confusione nell’utenza. Con una furia quasi iconoclasta l’evanescente e poco capace giunta capitolina con la complicità di ATAC e Roma Mobilità ha smantellato la riforma entrata in vigore il 10/06/1999 che aveva avuto il pregio non solo di istituire nove nodi di scambio (questi fortunatamente mantenuti in parte), ma anche di stabilire un criterio di numerazione facile da ricordare per l’utenza, con linee numerate da n1 ad n27.Ci chiediamo che senso abbia rinumerare n1, n2 ed n27 stile codice fiscale, ovvero nMA , nMB, nMC oppure dare alla n3, sostitutiva della Roma – Lido il nome di nME solo perché,forse un giorno diventerà la metro E della metropolitana (ammesso e non concesso che ciò accada), per non parlare dell’assurdità di numerare l’attuale n12 in n5, con il rischio che un utente abituato ad utilizzare il collegamento per Via Togliatti si ritrovi a Monte Mario, idem la n18 che diventerà n11. Sembra come si voglia spacciare per nuovo qualcosa che nuovo non è, cancellando nel contesto una delle poche cose sensate fatte in tema di TPL a Roma negli ultimi 20 anni. Ci domandiamo anche se realmente esista una domanda sulla direttrice periferia – centro dai quartieri Ponte di Nona e Colle degli Abeti, dove anche la domanda diurna non è che sia elevatissima. Come CeSMoT riteniamo opportuno che venga rimandata la seconda fase dei provvedimenti, eliminando nel contesto i cambi di numerazione e rivedendo la rete per eliminare alcuni doppioni (come 38 ed nmB1)ed infine chiediamo che, come già avviene in altre città europee, venga effettuato il servizio notturno sulle direttrici tramviarie non con autobus ma bensì con tram, in un’ottica di mobilità eco-sostenibile, estendendo anche orario di servizio delle metropolitane.
CeSMoT – Centro Studi sulla Mobilità e i Trasporti