Dal nostro archivio storico pubblichiamo la scansione integrale dell’orario di servizio (STEFER) Numero 6, valido dal 14 luglio 1963 ed aggiornato al 16 luglio 1969, della ferrovia Roma – Fiuggi – Alatri, che comprende anche i treni urbani tra Roma Laziali e Grotte Celoni / Pantano e le corse sostitutive automobilistiche notturne. Non sono indicati gli orari dei servizi tramviari urbani per Piazza dei Mirti nè i tempi di percorrenza tra Laziali e Piazza dei Mirti. L’orario comprende solo treni viaggiatori ordinari, il che fa presumere che non vi fosse traffico merci ordinario e che eventuali treni venissero probabilmente effettuati come straordinari al bisogno. Clicca qui per scaricare il file in formato pdf
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Comunicato Stampa – CeSMoT : felici per firma contratto acquisto nuovi tram per Roma
Questo anno il CeSMoT vuole chiuderlo con la bella notizia della firma del contratto di acquisto dei 121 nuovi tram da parte del comune di Roma con il costruttore spagnolo CAF (Construcciones y Auxiliar de Ferrocarriles). CAF è già conosciuta a Roma per i treni forniti a partire dal 2005 per le linee A, B della metropolitana e sulla Roma-Lido. Per quanto riguarda i tram, i mezzi CAF circolano con successo in innumerevoli città europee (come Cagliari, Lisbona,Tallin e Stoccolma) ed extraeuropee (come Kansas City e Sydney) e ci auguriamo che anche nella città eterna possano avere lo stesso successo. Attendiamo il 2025 per vedere il primo esemplare sui binari romani e ci auguriamo che nel più breve tempo possibile si possa iniziare a trasportare i cittadini sui nuovi mezzi e soprattutto sulle nuove linee di cui Roma ha disperato bisogno. Per l’anno che verrà auspichiamo che Comune di Roma tenga la barra dritta verso la cantierizzazione delle nuove tramvie promesse,primo importante tassello verso la cura del ferro che la città aspetta da troppi anni, come la TVA, il tram per Subaugusta ed il tanto agognato rilancio ed ammodernamento della ex Roma – Giardinetti.
Comunicato Stampa – CeSMoT,felici per ripresa esercizio ferrovia Roma – Giardinetti
Dopo 6 lunghi giorni di sospensione,da questa mattina è finalmente ripreso il servizio sulla ferrovia Roma – Giardinetti. Il CeSMoT si felicita che la nostra denuncia abbia contribuito a fare risolvere la problematica e a fare riprendere la circolazione in tempi ragionevoli. Ora dobbiamo mantenere alta l’attenzione su questa importante infrastruttura che deve continuare a garantire il servizio finché non si concluderanno gli importanti investimenti previsti. A tal fine confidiamo nell’ impegno e nella sensibilità mostrata dall’ Assessore Eugenio Patanè nel portare avanti la necessaria cura del ferro per la città di Roma
Comunicato Stampa – CeSMoT, preoccupati per lunga chiusura ferrovia Roma – Giardinetti
Ormai da alcuni giorni la ferrovia Roma – Giardinetti (che ricordiamo essere stata alcuni anni fa pretestuosamente limitata alla stazione di Centocelle) è chiusa e non effettua alcun servizio, senza che all’utenza,da parte del gestore , già “colpevole” della scellerata limitazione, venga fornita alcuna spiegazione sull’accaduto e sulle tempistiche di ripristino. Non è un mistero che per troppo tempo su questa ferrovia si sia “navigato” essenzialmente a vista, con poche e confuse idee sul futuro. Avendo apprezzato i recenti sforzi dell’amministrazione comunale che è riuscita ad ottenere il finanziamento per il prolungamento della linea fino a Tor Vergata e conoscendo quanto l’Assessore Patanè abbia fatto della “cura del ferro” uno dei suoi cavalli di battaglia, chiediamo, come CeSMoT, un intervento proprio dell’Assessore presso l’esercente ATAC al fine di poter fornire ad utenza, attualmente penalizzata dal dover utilizzare gli insufficienti ed inquinanti bus della linea 105, delle tempistiche certe sulla riapertura della ferrovia. Chiediamo inoltre all’assessore di sensibilizzare esercente a fornire informazioni , pro futuro, più precise e dettagliate all’utenza, senza nascondersi dietro una generica informazione di “servizio modificato” che oltre ad essere fin troppo generica, lascia pensare che si voglia nascondere chissà quale “grave evento accaduto” ) Gli inconvenienti di esercizio capitano ovunque (non solo a Roma) e sono “fisiologici” , importante , a nostro giudizio è informare utenza su accaduto e, soprattutto, sulle tempistiche di ripristino. Attualmente ci sembra che stiano mancando entrambe le cose, specialmente la seconda. Se ATAC ritiene di non dove fornire spiegazioni sulle motivazioni della lunga interruzione ormai è ininfluente(e probabilmente all’utenza interessa poco sapere, ad esempio, se i primi freddi hanno allettato il 90% dei macchinisti o se c’è stata una impennata di guasti dovuti alla veneranda età dei convogli),la cosa importante è avere una tempistica certa di ripristino in quanto la ferrovia rappresenta un importante, rapido ed ecologico collegamento per i quartieri attraversati.
CeSMoT – Centro Studi sulla Mobilità e i Trasporti
Comunicato Stampa – Ryder Cup, CeSMoT: pochi vantaggi, tanti disagi
Dalla giornata di ieri, i cittadini di Roma e di Guidonia Montecelio stanno subendo i pesanti disagi dovuti alle assurde modifiche alla viabilità ed al TPL attuate per la Ryder Cup di Golf. Non mettiamo il dubbio del prestigio della manifestazione, che vede la partecipazione dei migliori golfisti di Europa e Stati Uniti, così come non contestiamo l’istituzione delle navette ad esclusivo servizio degli spettatori, in quanto presumiamo ed auspichiamo siano state totalmente a carico degli organizzatori, ma riteniamo folle e sconsiderata la chiusura delle strade,con relativa paralisi del traffico e ,cosa ben più grave, la chiusura della Metro B1, per presunti misteriosi ed indifferibili lavori,che, di fatto, ha isolato interi quartieri. Non vorremmo pensare male (ma a pensar male spesso ci si azzecca, come diceva Andreotti) ma gli indifferibili lavori sono casualmente capitati solo ed esclusivamente nella settimana della Ryder Cup. Come CeSMoT, non avendo prove provate che la chiusura della Metro B1 sia stata solo ed esclusivamente per favorire gli spostamenti verso Rebibbia (ma in tal caso l’assessore Patanè avrebbe fatto più bella figura a dire le cose come stavano) prendiamo per buone le motivazioni comunicate, ma riteniamo che, in generale, i disagi per la cittadinanza siano ben maggiori dei vantaggi: il completamento dell’allargamento della tiburtina, senza una reale protezione della corsia preferenziale è solo un palliativo, così come la mega rotatoria tra Via Marco Simone e Via Tiburtina (realizzata a tempo di record solo ed esclusivamente per la Ryder Cup) migliora relativamente poco la mobilità della zona. In tutti questi anni si è solamente pensato a trasformare la Tiburtina in una specie di autostrada, accantonando qualsiasi intervento concreti sulla mobilità del quadrante. I progetti per portare la Metro B per lo meno a Casal Monastero, di realizzare una filovia o una tramvia almeno fino a Bagni di Tivoli sono rimasti nel libro dei sogni, così come rimane nel libro dei sogni la possibilità per gli abitanti di Guidonia di avere un TPL efficace ed efficiente. Anzi, il Comune di Guidonia neanche si è degnato di potenziare il suo ridicolo ed inefficiente servizio urbano, preferendo ai fatti i post autocelebrativi sui social network di qualche consigliere comunale. Alla fine di questa settimana di passione,spenti i riflettori sulla Ryder Cup, nulla cambierà per i cittadini di Roma Est e di Guidonia, che continueranno ad essere obbligati ad utilizzare il mezzo privato per i loro spostamenti, non potendo contare su un trasporto pubblico efficace ed efficiente. Eppure vi era tutto il tempo per intervenire, ma, evidentemente, i politici di Roma e Guidonia, sono bravi solo nell’arte dell’autocelebrazione
Comunicato Stampa – TRASPORTI: CESMOT, “Preoccupati per campagna anti tram di questi giorni; comune vada avanti con progetti approvati”
TRASPORTI: CESMOT, “Preoccupati per campagna anti tram di questi giorni; comune vada avanti con progetti approvati”
“Negli ultimi giorni stiamo assistendo, preoccupati, ad una massiccia campagna anti tram apparsa in particolare su un noto quotidiano romano, dove sedicenti esperti e comuni cittadini, non fanno altro che rilasciare dichiarazioni sulla presunta inutilità e pericolosità dei tram romani, suggerendone la totale sostituzione con autobus elettrici.”.
Lo dichiara il CeSMoT, Centro Studi sulla Mobilità e i Trasporti, analizzando le recenti dichiarazioni apparse sui quotidiani romani in merito al futuro del tram a Roma.
“Comprendiamo e condividiamo pienamente – aggiunge il CeSMoT – le preoccupazioni sulla durata dei cantieri, in una città come Roma dove ogni cantiere spesso ha durata indefinita,ma questo non può diventare una scusa per non fare. E non comprendiamo affatto le motivazioni di chi insiste nel dichiarare che il tram è un mezzo obsoleto, che mette a rischio la stabilità dei palazzi arrivando anche a millantare presunti danni alla salute provocati dal rumore delle vetture, in quanto i moderni mezzi non sono di certo paragonabili a quelli di 50 anni fa ed anche le attuali tecniche di costruzioni permettono di minimizzare rumori e vibrazioni”. “Improvvisamente – analizza il CeSMoT – sembra essere tornati indietro di quasi 60 anni, quando nelle città lo smantellamento delle reti tramviarie veniva salutato come una liberazione e persino le associazioni ambientaliste tuonavano contro la rete di alimentazione di tram e filobus rea, a loro dire, di deturpare il paesaggio impedendo la vista del cielo. “.
“Sappiamo benissimo – prosegue il CeSMoT – quanti danni abbia provocato una politica del TPL incentrata solo sul mezzo gommato, tanto che, negli ultimi anni, sono state numerose le città che, strette nella morsa dell’inquinamento, hanno deciso nuovamente di investire sul tram, come ad esempio Firenze, Palermo, Cagliari, Padova, Bergamo e Venezia, città dove oggi, grazie alla lungimiranza delle amministrazioni locali, i cittadini possono godere di un mezzo di trasporto a zero emissioni, efficace ed efficiente. Certamente Roma, rispetto ad altre città italiane ed europee, paga il gap dovuto ad una classe politica spesso distratta sulle tematiche del TPL, dove i progetti giacciono dimenticati per anni nei cassetti e dove l’esercente manda spesso in giro vetture tranviarie che, soggettivamente, danno una spiacevole impressione di precarietà. Sarebbe da domandarsi, ad esempio, come mai ATM Milano consideri le famose vetture a carrelli “ventotto” un vanto per l’azienda e la città, tanto da farne quasi un simbolo mentre le STANGA di ATAC, più giovani di una ventina d’anni rispetto alla “cugine” milanesi, girino spesso con verniciatura scrostata e chiazze di ruggine.”
“Lo sviluppo della rete tranviaria – conclude il CeSMoT – tra cui la famosa TVA , Termini – Vaticano – Aurelio, di cui si parla sin dal Giubileo del 2000, deve restare una priorità per l’amministrazione comunale, a cui chiediamo di avere il coraggio di ignorare le sparute critiche NIMBY dei classici quattro gatti, ai quali interessa solo poter parcheggiare il SUV in tripla fila per andare al bar a bere il caffè, e di andare avanti con i progetti approvati, per rendere finalmente la città eterna, al pari di altre capitali europee”.
Comunicato Stampa – CeSMoT,con orari estivi del Tpl Guidonia è praticamente isolata da Roma
Con l’arrivo dell’estate e la fine delle scuole,come ogni anno,utilizzare il Tpl in molti comuni del Lazio diventa impresa eroica. Abbiamo sperimentato infatti,nel caso specifico,il comune di Guidonia Montecelio. Il già evanescente servizio urbano,gestito da BIS,a partire dal 1 luglio ha visto un radicale taglio di corse,con ad esempio il collegamento Setteville – Guidonia, utile per raggiungere il mercato o gli uffici comunali,che ha una corsa alle 7.40 del mattino e la successiva dopo ben 4 ore. E non va meglio se si decide di utilizzare il CoTraL,la cui utenza deve fare i conti con buchi di orario (anche qui con intervalli oltre le due ore)ed una app,da dove si potrebbero cercare orari,lenta e macchinosa (e piena di bug)
Come CeSMoT desideriamo ricordare agli enti locali, Regione Lazio in primis,che il diritto alla mobilità deve essere garantito ogni giorno dell’anno, specialmente a quelle fasce di popolazione che non possono (o non vogliono) usare l’automobile. È perfettamente inutile riempirsi la bocca con il finto ecologismo se poi si costringono i cittadini ad utilizzare automobile. Restiamo in attesa di capire quali sono le idee in materia di TPL della nuova amministrazione regionale: fare peggio di quella passata è difficilissimo,ma se il buongiorno si vede dal mattino,le premesse non sono affatto incoraggianti.
Comunicato Stampa – CeSMoT : perplessi per sospensione fermata Civita Castellana in occasione del carnevale
Restiamo fortemente stupiti e perplessi dalla decisione di CoTraL di sopprimere, in occasione dei festeggiamenti per il Carnevale, la fermata di Civita Castellana lungo la Ferrovia Roma – Civita Castellana – Viterbo (https://www.cotralspa.it/rmvt-civita-castellana). Invece di potenziare il servizio ferroviario,magari inserendo treni straordinari(magari anche recuperando il materiale storico colpevolmente inutilizzato da tempo) per agevolare chi volesse recarsi ad assistere ai festeggiamenti o visitare la cittadina laziale senza l’utilizzo del mezzo privato, si disincentiva l’utilizzo del treno, che tra l’altro,ferma praticamente in centro città,sospendendo la fermata. Come CeSMoT davvero non comprendiamo la ratio della scelta, tanto più che da anni, grazie al colpevole disinteresse della regione Lazio, unito alla pessima pregressa gestione ATAC, il servizio festivo lungo la linea è davvero risibile,e per tanto, non appare plausibile neanche un ipotetico disturbo dovuto alla chiusura del Passaggio a Livello ubicato subito dopo la stazione in direzione Viterbo. Auspichiamo ,pro futuro, maggiore attenzione verso il treno,unico mezzo di trasporto completamente ecosostenibile, ed invitiamo gli enti che hanno autorizzato simile provvedimento a riflettere sulla sua inutilità ed a ritirarlo, se possibile, con urgenza o, in alternativa, ad istituire un servizio bus navetta da/per la stazione di Catalano.
Comunicato Stampa – CeSMoT : Bocciatura filovia Pescara è solo ultima disavventura del TPL abruzzese
La recente bocciatura della filovia pescarese ad opera del TAR è soltanto l’ultima delle “disavventure” che da anni segnano il TPL della Regione Abruzzo. Premettiamo con amarezza, senza entrare nel merito delle motivazioni della sentenza, che purtroppo ancora una volta il completamento di un’opera pubblica resta impantanato in ricorsi e controricorsi alla giustizia amministrativa. Un’eventuale riforma delle procedure di ricorso è materia che esula dal campo del TPL; nello specifico caso di Pescara, in tutta onestà intellettuale, c’è purtroppo da dire che il progetto sin dall’inizio appariva alquanto “fumoso” e di incerta utilità, non solo per la scelta di utilizzare l’ex sedime ferroviario tra Pescara e Montesilvano, ovvero una viabilità leggermente più interna rispetto al frequentato lungomare, ma anche per la decisione di utilizzare l’innovativo (e praticamente mai usato) Phileas, sistema filoviario con guida assistita, piuttosto che una normalissima filovia. Le vicende sono ben note: il fallimento della ditta costruttrice ha costretto a rivedere il progetto originario con tutti i ritardi del caso. Come CeSMoT vogliamo però ricordare che se Pescara piange, altre città abruzzesi non ridono. A L’Aquila, ad esempio, era prevista una linea tranviaria di tipo Translohr con percorso Coppito/Ospedale – Centro storico – Terminal Collemaggio, per una lunghezza di 7,5 km. I lavori sono stati “funestati” da varie battute di arresto: prima per problemi con la Sovrintendenza, poi per una procedura d’infrazione dell’Unione Europea, fino a bloccarsi a causa di problemi finanziari e per modifiche progettuali al percorso originariamente previsto. Il terremoto del 2009 ha dato il colpo di grazia al progetto causandone l’abbandono: nel 2013 sono iniziati i lavori di smantellamento della linea nonostante fosse già avvenuta la realizzazione del deposito e la posa della rotaia, della linea aerea e delle pensiline nella maggioranza del percorso. Soldi spesi per non avere nulla. Oppure come non dimenticare la tragicomica storia della filovia di Chieti? Gli impianti vennero chiusi nel 1992 a causa del pessimo stato della rete. I lavori, invece di durare pochi anni, si trascinarono fino al 2009 quando la linea venne riaperta utilizzando i “nuovi-vecchi” Menarini F201-LU, vetture risalenti al 1985, mentre un regolare esercizio è ripreso solo nel 2013 quando sono arrivate nuove vetture. La tratta fino allo stadio ed al nuovo deposito in zona Fiera è inutilizzabile per errori di progettazione. Per non parlare della diramazione per Strada San Martino, mai entrata in servizio. Per lo meno qui , sebbene negli anni siano stati spesi soldi a non finire, si è riusciti a riattivare la linea filoviaria. Sorvoliamo sulle tristi e note vicende della ex Sangritana, sulle quali andrebbe scritto un romanzo (come spendere tanti soldi per avere solo 14 Km di inutile nuova linea ed una stazione alla periferia di Lanciano) o le vicende delle linee ferroviarie secondarie (la chiusura al traffico della Sulmona – Castel di Sangro – Carpinone è uno scempio che ancora oggi grida vendetta) Il CeSMoT confida fiducioso in una rapida e positiva conclusione della lunga vicenda pescarese, anche in virtù dell’arrivo dei mezzi e dei soldi finora spesi. Per il futuro auspichiamo che i politici abruzzesi sappiano prendere spunto dagli errori del passato per non rischiare di ripeterli e per dotare finalmente la Regione di un TPL efficace, efficiente ed ecologico.
Comunicato Stampa – CeSMoT Polo Museale Porta San Paolo, bene riapertura,ora attendiamo progetti di rilancio
Apprendiamo con molto favore e soddisfazione la riapertura del Polo Museale ex ATAC di Porta San Paolo dopo anni di colpevole disinteresse. Il seme gettato anni fa, in sordina, insieme ad altre associazioni ha generato una timida piantina ed anche le istituzioni sembrano finalmente essersi ricordate dell’esistenza di questa struttura. Siamo lieti che l’assessore Patanè abbia accennato all’idea di creare una “Fondazione ATAC” che gestisca il patrimonio storico del TPL romano: del resto l’esempio di Fondazione FS, che è riuscita anche nella non facile impresa di far circolare treni turistici su linee ferroviarie in disuso da anni, ormai ha fatto scuola. Del resto, e lo abbiamo sempre sostenuto, il TPL è una cosa, il patrimonio storico è altra cosa. E per gestirlo occorre un soggetto ad hoc, che abbia come core business il recupero e la valorizzazione di ciò che resta della gloriosa storia del TPL romano. Avremmo piacere che ASTRAL si impegnasse anche nel ripristinare lo storico “Treno della Tuscia” sulla Roma – Viterbo , vanto ed orgoglio dell’allora Met.Ro. SpA , ed auspichiamo che da parte del Comune si voglia riprendere in mano il progetto Archeotram di rutelliana memoria, ovvero una linea che tocchi i principali luoghi d’interesse romani servita da tram storici. Un po’ come avviene a Torino.
Restiamo fiudciosi in attesa di futuri sviluppi, auspicando si possa arrivare ad un tavolo condiviso al quale, se ce ne verrà concessa l’opportunità, saremo ben lieti di portare le nostre idee ed il nostro know-how acquisito negli anni anche con l’organizzazione di eventi storico-culturali come i 90 anni della Ferrovia Roma – Fiuggi ed i 75 anni della Ferrovia Roma – Civita Castellana – Viterbo.