Anche nella giornata odierna assistiamo alla consueta farsa del blocco delle macchine diesel per tentare di diminuire inquinamento atmosferico. Al di là della beffa per chi è possessore di una nuova automobile Euro6 diesel, è dimostrato che simili misure emergenziali hanno effetti molto limitati,un poco come se in una stanza chiusa piena di fumatori ne smettono di fumare una decina: sicuramente il fumo diminuisce ma fino a quando non si apre finestra aria non si purifica. Riteniamo che ciò che da sempre manchi a Roma è una politica orientata allo sviluppo di un TPL efficace, efficiente ed ecosostenibile. Oltre ad essere terribilmente indietro con il rinnovo del parco mezzi (Atac fa girare ancora vetture Euro3 con quasi 20 anni di servizio)a Roma manca un potenziamento di tram, metropolitane e filobus,unici mezzi veramente a zero emissioni.Anzi,nella giornata odierna ,per motivi non chiariti,assistiamo al paradosso di vedere la linea 90 esercitata solamente con inquinanti autobus,mentre i filobus sono fermi in deposito. Un vero paradosso, così come è un paradosso che si blocchi il traffico privato e non si attui nessun piano per potenziare o favorire uso del trasporto pubblico. Perché il “bravo e competente” assessore non ha pensato a chiedere ad Atac di mettere in strada più vetture? perché,come in alcune città,non si è pensato ad estendere ad esempio validità oraria dei biglietti? I provvedimenti emergenziali sono solo un palliativo: la vera lotta all’inquinamento si fa con una inversione di tendenza ed incentivando uso del tpl. A Roma non ci sembra che questo stia accadendo.
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CeSMoT, Domeniche Ecologiche,iniziative virtuose ma inutili senza un concreto potenziamento trasporto pubblico
Apprendiamo la notizia che il Campidoglio ha deciso di posticipare la prossima domenica ecologica, prevista per il 17 Gennaio, al giorno 31 Gennaio, prevedendo, contestualmente, un potenziamento “spot” del Trasporto Pubblico. Pur apprezzando il lodevole operato del Commissario Tronca, anche in tema di tutela ambientale, restiamo fermamente convinti della plateale e palese inutilità delle domeniche ecologiche, iniziative che, seppur virtuose, servono solo a rinfrescare l’immagine e a fare finta che per un giorno l’inquinamento non esista. La vera lotta all’inquinamento si può effettuare solo attraverso un serio e concreto piano di sviluppo del TPL, non con potenziamenti estemporanei come rischiano di essere quelli del prossimo 31 gennaio. Ma, purtroppo, tutto questo a Roma resta un sogno impossibile.
Resta fresco nella mente di tutti il caos dello scorso lunedì avvenuto per un misterioso guasto che ha causato il blocco della Mero A con le navette sostitutive gestite in maniera alquanto approssimativa e senza che si vedesse alle fermate, come ad esempio sull’Appia, personale ATAC a fornire indicazioni all’utenza, per non parlare delle vetture tabellate in maniera non omogenea, con conseguente disorientamento dell’utenza, sballottata tra autobus riconoscibili come navette solo dal grado di affollamento . Del resto, negli ultimi mesi l’azienda ATAC si è distinta, negativamente, per una cattiva e quotidiana gestione dei trasporti romani ed una scarsa, se non nulla attenzione verso le problematiche ambientali. Ricordiamo infatti, tra le tante decisioni “sballate” di ATAC, la ben nota e scandalosa chiusura della ferrovia Centocelle -Giardinetti, avvenuta con il complice ed imbarazzante silenzio della regione Lazio, il mancato prolungamento del tram 3 alla Stazione Trastevere, nonostante siano stati completati i lavori alle banchine di Via Marmorata e Via Induno, il filobus 90 Express esercitato parzialmente con autobus, la soppressione di quasi tutte le linee del centro storico gestite con minibus elettrici ed una riforma della rete di superficie che sembra essere caduta nel dimenticatoio insieme ai roboanti progetti di istituzione di nuove linee tramviarie. Riteniamo, per tanto, che solo attraverso una completa riforma di ATAC, aprendo magari il mercato del TPL ad altri soggetti privati, si possa veramente iniziare a combattere l’inquinamento che soffoca la nostra città, senza dover ricorrere ad iniziative estemporanee come appunto lo sono le domeniche ecologiche. Proprio per questo chiediamo con forza al Commissario Tronca un impegno nel “costringere” ATAC non solo a fare un doveroso passo indietro in tutte le pessime scelte gestionali finora attuate,ma di attuare una forte pulizia interna, snellendo la mastodontica struttura, migliorando il rapporto con l’utenza, finora abbastanza “evanescente” e de facto limitato al canale “infoatac” su twitter , facendo contestualmente partire tutti quei progetti di “cura del ferro” che da troppo tempo giacciono ben nascosti nei cassetti, come ad esempio il tram in centro su Via dei Fori Imperiali e Corso Vittorio Emanuele, il prolungamento della Metro A verso Boccea da un lato e Morena dall’altro, la realizzazione di un collegamento su ferro da Rebibbia a Guidonia e da Rebibbia a Cinecittà. Solo così si potranno convincere i cittadini romani a lasciare la propria macchina a casa a ad usare il mezzo pubblico. Ed al posto delle domeniche ecologiche avremmo le settimane ecologiche, ma senza dover coattivamente bloccare la circolazione automobilistica
Siamo di fronte alla scelta se morire di traffico o diventare una virtuosa città ecologica. Ed il tempo dell’attesa sta, drammaticamente, finendo.
Comunicato Stampa – Roma, CeSMoT: bene iniziativa “Ecobit” ma servono investimenti seri sul trasporto su ferro
Apprezziamo e siamo felici che finalmente, nelle due giornate di circolazione a targhe alterne a Roma, l’amministrazione capitolina ed ATAC e Trenitalia abbiano deciso di estendere la validità del BIT – Biglietto Integrato a Tempo fino alla mezzanotte al fine di incentivare gli spostamenti con i mezzi pubblici. Riteniamo però che tali iniziative, seppur lodevoli anche se arrivate in ritardo rispetto ad altre città, siano , de facto, una goccia del mare senza un concreto piano di investimenti sul trasporto su ferro. Mentre in altre città d’Italia, come da ultima Palermo che domani inaugurerà la sua nuova rete tramviaria, si investe seriamente sulla “rotaia” , implementando o realizzando reti metropolitane o ferro-tramviarie, ecologiche per eccellenza, Roma, capitale d’Italia, resta tristemente al palo con un TPL sempre più alla deriva. Se si escludono i lodevoli sforzi del Gruppo Ferrovie dello Stato, volti a riprendere la famosa “cura del ferro” , non si vede traccia, nella nostra città, di interventi a favore del trasporto su ferro. Anzi, abbiamo assistito alla vergognosa e pretestuosa sospensione della ferrovia Centocelle – Giardinetti, ai quotidiani e ricorrenti disservizi sulla ferrovia Roma – Lido di Ostia (dove le priorità di ATAC sembrano invece quelle di installare delle pseudo barriere anti rumore ad Ostia, autentici muri contestati anche dai residenti), e ad una rete tramviaria i cui annunciati sviluppi e prolungamenti sono rimasti solamente bellissimi disegni sulla carta. Riteniamo necessario come CeSMoT, che il Commissario Tronca abbia il coraggio e la forza di rompere con il passato e di varare rapidamente provvedimenti volti a far riprendere anche a Roma, la cura del ferro. Primo fra tutti, il ritorno del tram 3 al capolinea di Stazione Trastevere e la revoca della scandalosa sospensione della Ferrovia Centocelle – Giardinetti. Passando poi a cantierizzare il prima possibile i vari progetti di sviluppo della rete tramviaria che ormai da troppo tempo prendono polvere nei cassetti.