Comunicato Stampa, CeSMoT: addio al tram Milano – Limbiate, la svolta” ecologica” di ATM punta sui bus

Comunicato Stampa, CeSMoT: addio al tram Milano – Limbiate, la svolta” ecologica” di ATM punta sui bus

Con la giornata di oggi si chiudono, ingloriosamente, oltre 140 anni di storia della tramvia Milano – Limbiate. ATM ed il suo proprietario, ovvero il Comune di Milano, lo stesso Comune che in nome del populismo ecologista è capace solo di inventare nuove ZTL, hanno “pazientemente” atteso con colpevole inerzia che  infrastruttura si deteriorasse quasi ignorando quasi sistematicamente gli avvisi provenienti dai burocrati di ANSFISA, campioni italiane di norme cervellotiche, fino ad arrivare all’inevitabile sospensione dell’esercizio per mancanza dei requisiti di sicurezza. Un servizio che garantiva ogni giorno lo spostamento di oltre 3000 persone (un tempo anche 6000,la riduzione dei passeggeri ricordiamo è stata causata dai tagli effettuati da ATM), in maniera rapida, puntuale ed ecologica, sostituito da un giorno all’altro da “ecologici” e “comodi” bus a gasolio che contribuiranno solamente ad aumentare il traffico sulla Comasina, con aumento non solo dell’inquinamento ma dei tempi di percorrenza. Come già avvenuto per la gemella tramvia per Desio il Comune di Milano ed ATM si dimostrano estremamente miopi nel non voler salvare un’infrastruttura che, se riqualificata a dovere, sarebbe un importante asse di trasporto ad impatto nullo, quindi ecologico. Come CeSMoT riteniamo questa scelta assolutamente scellerata e priva di alcuna logica, tanto più che la situazione dell’infrastruttura era ben nota e vi erano anche soldi stanziati per il suo ammodernamento. Possiamo certamente criticare la rigidità di ANSFISA e dei suoi tecnici incapaci di distinguere un tram da una linea AV, ma questo non attenua le colpe dell’esercente, il quale colpevolmente chiude la porta della stalla quando i buoi sono scappati. Sembra di assistere ad un copione ben noto in Italia: si lascia deteriorare una infrastruttura fino a quando arriva l’inevitabile sospensione dell’esercizio, salvo poi promettere fantastici e fantasmagorici lavori di ammodernamento che non partiranno mai. Restando in zona l’esempio della Desio è lampante: a distanza di anni dalla chiusura i binari sono diventati parcheggi per incivili cittadini e ci sono volute petizioni popolari per riuscire per lo meno a salvare dall’incuria i mezzi storici abbandonati nel deposito di Desio. Quanto ai promessi lavori, non se n’è vista l’ombra. Così come avvenne per la Ferrovia Roma – Fiuggi o sulla Sangritana. La cosa ancora più grave è che le scellerate decisioni del Comune di Milano e di ATM ricadranno interamente sui cittadini della Provincia, che neanche potranno “punire” alle prossime elezioni i colpevoli,  non solo in quanto non residenti a Milano ma anche perché la Provincia, che aveva competenze sulla linea, non esiste più, sostituita da un inutile ente chiamato Città Metropolitana per la quale non solo a capo vi è lo stesso sindaco del capoluogo ma i cui componenti non vengono più votati dai cittadini a causa dell’ assurda riforma,voluta dall’allora Ministro Delrio. Ritenendo come CeSMoT che la chiusura della tramvia Milano – Limbiate privi i cittadini del loro diritto alla mobilità, chiediamo,in attesa dei futuri progetti di ammodernamento, interventi urgenti per garantire la ripresa dell’esercizio per lo meno per tutta la durata dell’anno scolastico e contemporaneamente un programma con tempistiche certe dei lavori. La linea dovrà chiudere solo il giorno prima della cantierizzazione delle opere. Delle promesse future e futuribili utenti e pendolari non sanno cosa farsene

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Metrotranvia Milano-Limbiate, Terzi: 13,6 milioni per la riqualificazione

7013_15missoriUno stanziamento di 13,6 milioni di euro per la riqualificazione della metrotranvia Milano-Limbiate. Lo prevede una delibera approvata dalla Giunta regionale su proposta dell’assessore alle Infrastrutture, Trasporti e Mobilità sostenibile, Claudia Maria Terzi. “L’investimento – ha spiegato Terzi – riguarda il rifacimento del primo lotto, ovvero la tratta da Milano Comasina a Varedo. La tranvia necessita di interventi di ristrutturazione e potenziamento per efficientare il servizio. Come Regione riteniamo strategica questa infrastruttura, fondamentale nel sistema di collegamenti tra Milano, le città dell’area metropolitana e la provincia di Monza e Brianza. Agli stanziamenti regionali si aggiungono i 68 milioni recentemente sbloccati dal Governo nazionale oltre alle risorse appostate dai Comuni, per un investimento complessivo di 98,2 milioni di euro”.

La delibera approva lo schema di accordo tra Regione Lombardia, Città Metropolitana di Milano, Provincia di Monza e della Brianza, Comune di Milano, Comune di Cormano, Comune di Paderno Dugnano, Comune di Senago, Comune di Varedo, Comune di Limbiate e Agenzia TPL del Bacino della Città Metropolitana di Milano, Monza e Brianza, Lodi e Pavia per la realizzazione della metrotranvia Milano Comasina – Limbiate Ospedale, primo lotto funzionale.

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Smantellamento linea filobus di Cremona, l’attacco di Cesmot…

Articolo apparso sull’edizione online di Cremona Oggi:

http://www.cremonaoggi.it/2015/11/10/smantellamento-linea-filobus-lattacco-di-cesmot-una-scelta-anacronistica-e-antiecologica/

Mentre a Cremona sta terminando lo smantellamento delle vecchie linee della filovia, in tutta Europa le altre città tornano ad investire sul filobus. E’ il caso ad esempio di Verona, dove l’amministrazione comunale sta investendo proprio in questa forma di trasporto pubblico, per soppiantare il vecchio autobus. Stessa cosa vale per Bologna, che già sta facendo realizzare i nuovi filobus, in quali già dai primi mesi del 2016 saranno in circolazione. O ancora come Pescara, dove sono in corso i lavori per il completamento della filovia.

A denunciare la situazione cremonese è il CeSMoT (Centro Studi sulla Mobilità e i Trasporti). “Mentre altre città italiane investono seriamente su un trasporto pubblico ecosostenibile implementando tram e filobus, la città di Cremona continua ad essere purtroppo in netta controtendenza” evidenzia il presidente Omar Cugini. “Apprendiamo infatti dai giornali che l’attuale giunta comunale ha deciso lo smantellamento della filovia, sospesa cervelloticamente all’esercizio sin dal 2002 per dar spazio in centro ad un’isola pedonale ‘blindata’ a tutto ciò che non fossero pedoni”.

Questa sarebbe una scelta anacronistica, secondo l’associazione. “Invece di dare un netto segno di discontinuità con il passato, investendo per il ritorno di uno dei mezzi ecologici per eccellenza, si sceglie ancora una volta di lasciare il passo a traffico ed inquinamento” continua Cugini. “Il tutto con il plauso della stampa che, riciclando un triste slogan coniato a Roma negli anni ’70 da ecologisti che lo erano solo di nome, parla di ‘operazione cieli puliti’ come se fosse il bifilare filoviario ad ‘deturpare lo skyline’ mentre invece automobili camion ed autobus, con le loro emissioni no”.

“Come CeSMoT – Centro Studi sulla Mobilità e i Trasporti, desideriamo ‘umilmente’ suggerire al Sindaco Galimberti ed alla sua ‘antiecologica’ giunta un istruttivo viaggio in altre città italiane più evolute, dove si è scelto di continuare ad investire su un TPL ecosostenibile” continua Cugini. “Basti pensare ad esempio alla vicina Milano, o, in tema di filovie, a Bologna, una delle città ecologiche per eccellenza, che con un massiccio piano di investimenti sta ponendo le basi per uno sviluppo della sua rete filoviaria. Parlando con i suoi omologhi colleghi forse l’illustre primo cittadino ed i suoi collaboratori potrebbero finalmente aprire gli occhi e rendersi conto del grosso errore che stanno commettendo. E fermare l’inutile smantellamento ed il relativo spreco di soldi.  Desideriamo ricordare infine  che la città di Cremona e la sua azienda di trasporto si sono distinte per aver buttato, dopo neanche 10 anni di servizio due nuovissimi filobus acquistati con fondi regionali e che sebbene la filovia inattiva dal 2002, si erano mantenute in essere tutte le servitù per l’ancoraggio del bifilare filoviario e, con costi sostenuti sarebbe stato possibile riattivare il tutto. Ora, con la scellerata e assurda decisione, si mette davvero la parola  fine ad una gloriosa storia ecologica iniziata nel 1940. Con buona pace dei cremonesi che ora potranno godersi il loro ‘bel’ cielo e respirare a pieni polmoni i gas di scarico”.

 

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Comunicato Stampa: CeSMoT, Cremona città antiecologica, assurdo smantellamento filovia

800px-17650-Fil_Breda_F12_28Mentre altre città italiane investono seriamente su un trasporto pubblico ecosostenibile implementando tram e filobus, la città di Cremona continua ad essere purtroppo in netta controtendenza. Apprendiamo infatti dai giornali che l’attuale giunta comunale ha deciso lo smantellamento della filovia, sospesa cervelloticamente all’esercizio sin dal 2002 per dar spazio in centro ad un’isola pedonale “blindata ” a tutto ciò che non fossero pedoni. Invece di dare un netto segno di discontinuità con il passato, investendo per il ritorno di uno dei mezzi ecologici per eccellenza, si sceglie ancora una volta di lasciare il passo a traffico ed inquinamento. Il tutto con il plauso della stampa che, riciclando un triste slogan coniato a Roma negli anni ’70 da ecologisti che lo erano solo di nome, parla di “operazione cieli puliti” come se fosse il bifilare filoviario ad “deturpare” lo “skyline” mentre invece automobili camion ed autobus, con le loro emissioni no. Onestamente, nel 2015, non avremmo mai pensato di dover ancora ascoltare simili slogan anacronistici, ma evidentemente in tema di trasporto pubblico la disinformazione ed i luoghi comuni regnano sovrani. Come CeSMoT – Centro Studi sulla Mobilità e i Trasporti, desideriamo “umilmente” suggerire al Sindaco Galimberti ed alla sua “antiecologica” giunta un istruttivo viaggio in altre città italiane più evolute, dove si è scelto di continuare ad investire su un TPL ecosostenibile. Basti pensare ad esempio alla vicina Milano, o, in tema di filovie, a Bologna, una delle città ecologiche per eccellenza, che con un massiccio piano di investimenti sta ponendo le basi per uno sviluppo della sua rete filoviaria. Parlando con i suoi omologhi colleghi forse l’illustre primo cittadino ed i suoi collaboratori potrebbero finalmente aprire gli occhi e rendersi conto del grosso errore che stanno commettendo. E fermare l’inutile smantellamento ed il relativo spreco di soldi.  Desideriamo ricordare infine  che la città di Cremona e la sua azienda di trasporto si sono distinte per aver buttato, dopo neanche 10 anni di servizio due nuovissimi filobus acquistati con fondi regionali e che sebbene la filovia inattiva dal 2002, si erano mantenute in essere tutte le servitù per l’ancoraggio del bifilare filoviario e, con costi contenuti sarebbe stato possibile riattivare il tutto. Ora, con la scellerata e assurda decisione, si mette davvero la parola  fine ad una gloriosa storia ecologica iniziata nel 1940. Con buona pace dei cremonesi che ora potranno godersi il loro “bel” cielo e respirare a pieni polmoni i gas di scarico.

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TRASPORTI: CESMOT, “CON NUOVO TRAM A BERGAMO SI INVESTE SUL FUTURO”

TRASPORTI: CESMOT, “CON NUOVO TRAM A BERGAMO SI INVESTE SUL FUTURO”

“Oggi a Bergamo si è tracciato un segno importante per il rilancio del trasporto su ferro, unica soluzione per una mobilità ecologica e veloce. L’inaugurazione della nuova linea T1 per Alzano ed Albino è l’esempio tangibile di come investire fattivamente sul futuro e il benessere dei cittadini”.
Lo dichiara il CeSMoT, Centro Studi sulla Mobilità e i Trasporti, a commento dell’inaugurazione della prima tratta della metrotramvia Bergamo-Alzano-Albino.
“La nuova linea – prosegue il CeSMoT -pone rimedio a distanza di 40 anni alla scellerata soppressione delle ferrovie delle valli Seriana e Brembana, offrendo, con la rinascita del trasporto su ferro, un nuovo collegamento strategico per la
mobilità nell’area del bergamasco”.
“Bergamo è una perla nel panorama della mobilità nazionale – conclude il CeSMoT – l’esempio concreto di come vada  realizzata una metrotranvia, un collegamento rapido,  veloce ed ecologico grazie alla sede interamente protetta e  separata dal traffico veicolare privato”.

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