Comunicato Stampa – Roma, Tram 19: CeSMoT, preoccupati su voci mancato ritorno a Piazza Risorgimento. Sindaco ed Assessore facciano urgente chiarezza

Da diversi giorni si susseguono, specialmente online,diverse  voci secondo le quali, nonostante la conclusione dei lavori di restyling di Piazza Risorgimento, il tram 19 non tornerà più nello storico capolinea. Il tutto nasce da alcune (improvvide) dichiarazioni rilasciate dal sindaco Gualtieri durante l’inaugurazione della rinnovata Stazione Metro di Ottaviano nelle quali la causa del mancato ritorno è stata addebitata a futuribili lavori per la linea C della Metropolitana che interferirebbero sul percorso tramviario. Come CeSMoT siamo fortemente preoccupati per queste notizie che, se confermate, priverebbero la città,specie durante il Giubileo, di un importante collegamento ecologico e sostenibile. Oltretutto,rinunciare al capolinea di Piazza Risorgimento,dopo che la zona è stata sottoposta a restyling e liberata in parte dal traffico privato,  comporterebbe anche abbandonare il futuro sfioccamento della TVA che prevede un collegamento proprio con Piazza Risorgimento. Rinunciare ad un tram oggi per una futura metropolitana domani ci sembra una mossa poco saggia,specialmente in quanto da un lato abbiamo una infrastruttura già esistente, dall’altra un progetto ancora tutto sulla carta, mentre siamo in attesa del prolungamento della metropolitana fino a Piazza Venezia. In tutto questo “pasticcio” ci preoccupa l’opacità di Sindaco ed Assessore che nè confermano nè smentiscono queste voci. Troppo facile gettare il sasso (anzi, il ballast per restare in tema ferrotranviario) e “nascondere la mano”. Se veramente c’è l’intenzione di rinunciare al tram 19, il Sindaco Gualtieri e l’Assessore Patanè devono assumersene la responsabilità davanti ai cittadini,anche perchè tutto ciò cozzerebbe con la volontà di questa amministrazione nell’investire nel TPL.  Ci auguriamo che l’uscita del Sindaco Gualtieri sia stata dettata solo da superficialità e disattenzione, specialmente in quanto,dopo anni di giunte totalmente avulse al TPL, finalmente si è vista una amministrazione determinata a mettere in atto quella famosa cura del ferro iniziata, e non completata dall’allora sindaco Rutelli 25 anni fa. Abbiamo già assistito alla vergognosa campagna stampa orchestrata contro il tram in Via Nazionale ed alla altrettanta pretestuosa opposizione dell’Università di Tor Vergata verso il progettato prolungamento e trasformazione della ex ferrovia Centocelle – Giardinetti, opere a nostro giudizio che andrebbero cantierizzate nel più breve tempo possibile come la tranvia Ponte Mammolo – Subaugusta,chiediamo,per tanto, a Sindaco ed Assessore di fare immediata chiarezza sul futuro della Linea 19 e pretendiamo un impegno ad una rapida riapertura della linea. Roma ha urgente necessità di una robusta cura del ferro, occorre seguire e proseguire sulla scia di quanto già previsto nel Rapporto Ferrotranviario 1.0 redatto ed elaborato dall’Agenzia Roma Servizi per la Mobilità e dal PUMS:auspichiamo che tali documenti continuino ad essere il faro guida per dotare finalmente la città di Roma di una rete di trasporto su ferro efficiente,ecologica,efficace e sostenibile

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Comunicato Stampa – Ferrovia Roma Giardinetti, CeSMoT , bene le verifiche in corso ma futuro linea resta incerto

Apprendiamo con soddisfazione che in questi giorni ATAC sta svolgendo delle prove / verifiche lungo la tratta Centocelle – Giardinetti della ferrovia Roma – Giardinetti, da anni vergognosamente sospesa proprio per volontà di ATAC e Regione Lazio. Tuttavia,come dice il proverbio, una rondine non fa primavera: in questi anni abbiamo ascoltato fin troppe chiacchiere sul futuro della linea, senza che si arrivasse mai a qualcosa di concreto. Lo stesso faraonico PUMS lascia aperti fin troppi dubbi sul futuro della ferrovia. Appare evidente che finora nessuno voglia prendersi la responsabilità di decidere il futuro di questa linea, preferendo avventurarsi in demagogici progetti. Oltretutto riteniamo che non debba essere ATAC a gestire in futuro la linea, visto che in questi anni l’azienda è riuscita ,complice l’inerzia della regione Lazio, ad affossare le tre ferrovie ex concesse. Continuiamo ad attender,e come CeSMoT, che qualcuno decida di metterci la faccia definendo chiaramente il futuro della linea,anche perchè, con l’attuale parco mezzi disponibile,la riapertura della tratta Centocelle – Giardinetti, seppure doverosa, in assenza di progetti per il futuro, non faccia altro che prolungare l’agonia della linea,privando i cittadini di una infrastruttura strategica ed ecologica.

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Comunicato Stampa – CeSMoT,preoccupati per futuro del tram a Roma

Le recenti notizie di stampa, emerse dal resoconto della commissione mobilità dello scorso 1 febbraio, secondo le quali sussiste a Roma un forte debito manutentivo sia dell’infrastruttura che dei mezzi tramviari ci rendono estremamente preoccupati in quanto sussiste il serio rischio che i cittadini romani, già privati dallo scorso dicembre della linea 2, si vedano a breve privati di importanti linee come il 3 e l’8. Ci stupisce come sia l’amministrazione comunale che l’azienda abbiano peccato in pianificazione e come, dopo due gare per la fornitura dei binari andate praticamente deserte non sia suonato un campanello d’allarme. Appare evidente che, quando accadono simili situazioni, vi siano responsabilità sia dei tecnici che dei politici. Ma considerando  anche che ben presto occorrerà provvedere anche al rinnovo del parco mezzi,specialmente se andranno in porto gli sbandierati progetti previsti dal PUMS come la tanto attesa tramvia TVA da Termini a Cornelia, non ci interessa trovare capri espiatori ma ci interessa che qualcuno spieghi chiaramente ai cittadini quali saranno gli scenari del breve periodo e come intenda agire. Non riusciamo inoltre a comprendere,come CeSMoT,come mai Roma, capitale d’Italia, da anni abbia un pesante gap trasportistico in confronto anche ad altre città italiane (non parliamo dell’Europa dove il confronto è palesemente impietoso) dove si è deciso di puntare seriamente sul tram,come ad esempio i recenti progetti annunciati a Bologna e Reggio Emilia o anche come a Firenze o Palermo dove si è deciso di prolungare la rete esistente. Forse sarebbe opportuno che finalmente la politica smetta di inseguire fantasiosi progetti utili solo ad avere titoli sui giornali (vedi le famose funivie promesse dall’attuale amministrazione) e si concentri sulle reali esigenze dei cittadini. E su un rilancio del trasporto pubblico a Roma auspichiamo che tutti coloro che a breve inizieranno la corsa per diventare il prossimo sindaco della capitale prendano un serio impegno con i cittadini, garantendo interventi per una mobilità ecologica e sostenibile,ovvero sviluppando la rete tramviaria e filoviaria con rinnovo del parco mezzi e prendendo anche una decisione definitiva sul futuro di ciò che resta della Termini – Giardinetti, ormai ridotta ad un ibrido totalmente incapace di rispondere al meglio delle esigenze di mobilità dei cittadini. I fondi europei potranno essere sicuramente validamente d’aiuto per sviluppare ed ampliare il TPL romano, a patto che si agisca in fretta senza perdere tempo in futili chiacchiere. Roma non può e non deve perdere il tram

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Comunicato Stampa: CeSMoT, Buon compleanno Tram 2, da 30 anni al servizio dei romani

Il 7 giugno 1990, esattamente 30 anni fa, a Roma veniva inaugurata la nuova linea tramviaria 225 (attuale 2) da P.le Flaminio a Piazza Mancini, realizzata nell’ambito delle opere previste per i mondiali di calcio del 1990 per collegare lo Stadio Olimpico con la metropolitana. Corsie riservate, avveniristiche palline dotate di display che avrebbero fornito i tempi di attesa,percorso interamente in sede protetta, priorità semaforica, e i nuovi tram bidirezionali Socimi a pianale ribassato ordinati appositamente per fare servizio su questa linea in via prioritaria (seppur ancora non in servizio da subito) portarono a definire il 225 come “metropolitana leggera”, con corse regolari, frequenti e puntuali. Un livello che non si riuscì a bissare 8 anni dopo con la linea 8 Torre Argentína-Casaletto. Nonostante alcune scelte discutibili fatte negli anni, come non utilizzare il capolinea davanti alla stazione della Ferrovia Roma Nord, la mancata attivazione dei display elettronici in fermata (errore ripetuto anche con la linea 8)  e lo smantellamento del capolinea ad anello per realizzare un nuovo capolinea tronco in Via Flaminia, la linea rappresenta non solo un collegamento fondamentale per la mobilità del quadrante flaminia ma anche un esempio di come andrebbero progettate le linee tramviarie. Il nostro auspicio è che l’amministrazione capitolina, indipendentemente dai colori politici attuali e futuri, si renda finalmente conto della convenienza ad investire nei tram, riqualificando le linee esistenti al livello della linea 225 di 30 anni fa, e che si prosegua con determinazione e rapidità nella realizzazione di quanto previsto dal PUMS a partire dalla riapertura e dal prolungamento della Termini-Giardinetti e della TVA. Urgente, a nostro giudizio, è procedere anche al rinnovo della flotta di tram utilizzando anche gli  appositi strumenti contrattuali per ampliare gli ordini prevedendo opzioni ed un valido servizio di manutenzione e logistica dei ricambi a lungo termine. Attualmente Roma è in forte ritardo sull’ammodernamento della flotta tramviaria, in considerazione del fatto che i mezzi più moderni, ovvero i tram Fiat modello Cityway, risalgono ai primi anni 2000, mentre le Stanga, seppur ancora affidabili, hanno ormai oltre 70 anni di servizio sulle “ruote” e le Socimi,oltre ad avere 30 anni di servizio, si son portate dietro le ben note vicende della società costruttrice che portarono alla consegna di sole 33 vetture

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Comunicato stampa, CeSMoT,:aumentano ricavi Atac ma peggiora il servizio

mb_maglMentre Atac annuncia con toni trionfalistici, degni di un cinegiornale dell’Istituto Luce aumento dei ricavi dalla vendita dei biglietti, i cittadini romani fanno i conti con un servizio ogni giorno sempre più scadente,con linee di autobus sospese o soppresse (vedi il 117), ritardi abissali sulle linee di metropolitana dovuti genericamente a “carenza di treni” e risibili attivazioni di nuove linee spacciate come grandi opere. Sarebbe,a ns giudizio opportuno,che l’impalpabile assessore Meleo,invece di fare tour promozionali nei municipi a propagandare il nulla cosmico del PUMS (strumento volto solo a raccogliere proposte demenziali in tema di trasporto) decidesse insieme al sindaco di operare una seria riforma del TPL romano,rispettando anche i voleri dei cittadini romani che hanno firmato un referendum per chiedere che vengano fatte le gare per l’affidamento dei servizi di TPL. Insistere a voler affidare tutto ad un’azienda inefficiente e sull’orlo del fallimento come Atac, è un qualcosa di folle, demagogico e sconsiderato ed indegno di una capitale europea

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