Comunicato Stampa – Ferrovie Regionali , CeSMoT: immobilismo regione Lazio è imbarazzant

480m-17L’ennesima odierna giornata di ritardi e disservizi sulla Ferrovia Roma – Lido purtroppo è solo l’ultima di una lunga serie di giornate di “passione” che ormai da troppo tempo funestano le tre ferrovie regionali (mal)gestite da ATAC.  Come CeSMoT – Centro Studi sulla Mobilità e i Trasporti riteniamo abbastanza imbarazzante il silenzio e l’immobilismo della Regione Lazio, con il Presidente Zingaretti e l’assessore CIvita forse troppo impegnati in “futili” iniziative, come  il bonus di 150 euro per l’acquisto di bici pieghevoli, per accorgersi delle condizioni in cui versano le 3 ferrovie di proprietà regionale: Roma Lido, Roma Civita Castellana – Viterbo e  Roma – Giardinetti (quest’ultima scandalosamente limitata da ATAC a Centocelle con motivazioni a dir poco ridicole e pretestuose) Ci chiediamo quali progetti abbia la Regione per ammodernare e potenziare queste tre infrastrutture strategiche per la mobilità dei cittadini. Riteniamo altresì inammissibile continuare, come finora accaduto, a navigare a vista, senza progetti, investimenti e senza alcun controllo sulla qualità del servizio erogato dal gestore

A nostro giudizio occorre inoltre fare immediatamente chiarezza su chi sarà il futuro gestore di queste tre linee: se per la Roma Lido si era ipotizzato l’arrivo dei francesi di RATP, nulla è ancora trapelato su chi (e come) dovrà gestire le restanti due linee, apparendo altresì evidente l’inadeguatezza ma soprattutto la difficoltà gestionale da parte di ATAC

Nel breve periodo chiediamo alla Regione Lazio di mettere in atto urgenti iniziative al fine di garantire la mobilità dei cittadini, vigilando altresì sul rispetto, da parte di ATAC, dell’orario di servizio delle tre ferrovie.

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CeSMoT: 32 anni senza Roma – Fiuggi

471-113serroneCon l’OdS dell’allora AcoTraL N° 349 del 9 dicembre 1983 si metteva la parola fine sulla ferrovia Roma – Fiuggi disponendo la sospensione , “fino a nuovo avviso” , dell’esercizio tra San Cesareo e Fiuggi a partire dal successivo 27 Dicembre. La sospensione, imposta dal Ministero, sotto certi aspetti metteva fine all’agonia di una linea che versava in condizioni a dir poco critiche: poco tempo prima, un sopralluogo dell’USTIF, aveva imposto pesanti rallentamenti, anche a 30 Km/h, sulle tratte ancora armate con binari da 27,5 Kg/m e la linea era, di fatto, limitata alla stazione di Cave a causa di una frana. A distanza di 32 anni dalla chiusura, con la linea ormai ridotta alla sola tratta Laziali – Centocelle a causa di una sconsiderata decisione di ATAC, con il forte dubbio se si riusciranno a festeggiare nel 2016 i 100 anni di esercizio, se paragoniamo il tracciato della linea con altre illustri ferrovie, come ad esempio il Bernina, è molto forte il rimpianto per ciò che si poteva fare e non si è fatto. Anni trascorsi senza un’idea per il futuro, con investimenti ridotti allo stretto indispensabile e mancate promesse di ammodernamento portarono all’inevitabile epilogo ed alla perdita di una infrastruttura, trasformata parzialmente in pista ciclabile dalla dubbia utilità, che da un lato poteva ancora giocare un ruolo per i collegamenti su ferro, dall’altro avrebbe potuto rivelare ampie potenzialità turistiche, specie nella tratta montana. Ora più che mai, dopo tutte le occasioni perdute ed i soldi spesi (vedi l’ammodernamento della tratta Torrenova – Pantano poi ricostruito da zero a causa delle varianti al progetto per la Metro C o la nuova stazione di Giardinetti buttata alle ortiche dopo neanche 10 anni) riteniamo occorra decidere in fretta il futuro di ciò che resta della linea che, nonostante gli anni,  mostra ancora enormi potenzialità e che, se ammodernata nell’infrastrutture e nei mezzi, potrebbe giocare un ruolo chiave per la mobilità del quadrante Roma Sud, magari con un auspicabile prolungamento da Giardinetti verso Tor Vergata o magari realizzando anche un collegamento di tipo tramviario tra Pantano Borghese Metro C e San Cesareo.  I progetti, sulla carta, non mancano, ma resta forte il dubbio che ci sia la reale volontà di passare dalle parole ai fatti, specie dopo avere osservato, con rammarico, l’assurdo silenzio della Regione Lazio sul futuro della linea. Per quanto riguarda il passato, inutile, purtroppo, piangere sul “latte versato” e chiedersi cosa sarebbe potuta essere la linea se…

I dubbi su cosa sarebbe potuto succedere con più investimenti, su cosa sarebbe potuto succedere se l’allora ACoTraL avesse davvero intrapreso i lavori richiesti dal Ministero, se fosse andato in porto il piano di ammodernamento proposto negli anni ’80, su cosa sarebbe potuto succedere senza le frane che prima tagliarono la linea tra Genazzano e Fiuggi e poi tra Pantano e San Cesareo…sono dubbi molto affascinanti, ma la storia non si fa con i se e con i ma e queste risposte purtroppo resteranno senza risposta. L’unico dato di fatto è che la tratta Torrenova – Pantano è stata salvata, ammodernata ed ora è diventata una moderna metropolitana, che, nonostante ATAC, esiste ancora la tratta Giardinetti – Roma Laziali e che si è conservata la memoria della linea sia con la realizzazione del museo ferroviario nella ex stazione di Colonna, sia con il restauro del locomotore 1 esposto presso il Polo Museale di Porta San Paolo. Occorre prendere esempio dalla storia e non ripetere gli errori del passato: Roma non può permettersi la perdita di ulteriori Km di ferrovia, ed il progetto di ATAC di limitare definitivamente ciò che resta della linea nei pressi della stazione di Centocelle altro non farebbe che far perdere, definitivamente, una importante infrastruttura ferroviaria.

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Trenitalia e Cotral escono dal Metrebus (articolo)

2001Farini0701Sul periodico online Gazzetta dei Trasporti / Il Pendolare Magazine, è stato pubblicato un articolo, a firma del presidente CeSMoT, Omar Cugini, sulla probabile ed annunciata fine dell’integrazione tariffaria nella Regione  Lazio.  L’articolo “Trenitalia e Cotral escono dal Metrebus, dal 2016 niente integrazione tariffaria a Roma e nel Lazio”  di cui riportiamo un estratto :

“Brutte notizie in arrivo per i pendolari di Roma e del Lazio. Come se non bastassero i disservizi quotidiani che rendono gli spostamenti una vera e propria via crucis e le possibilità di arrivare in orario a scuola o al lavoro pari quasi quanto a quelle di vincere al superenalotto, l’anno che verrà porterà con se molto probabilmente la morte del sistema tariffario integrato Metrebus, sorto negli anni ’90, con conseguente termine di validità degli abbonamenti cumulativi validi sui mezzi Atac, CoTraL e Trenitalia…” .è consultabile al seguente indirizzo:

http://www.ilpendolaremagazine.it/news/2015/10/26/trenitalia-cotral-escono-metrebus-2016-niente-integrazione-tariffaria-roma-lazio/

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Disservizi Roma – Lido: CeSMoT, necessario con urgenza definire futuro linea

MR600L’ennesimo disservizio odierno sulla ferrovia Roma – Lido, ultimo di una lunga serie, mette in luce, ancora una volta, lo stato di abbandono in cui versa la linea, che, nel totale disinteresse degli enti preposti sta vivendo una lenta ed inesorabile agonia. Al di là di alcune specifiche responsabilità del gestore ATAC, “reo” di aver ideato un orario di servizio praticamente quasi impossibile da rispettare, visto l’esiguo numero di treni a disposizione, appare sconcertante il silenzio ed il disinteresse della Regione Lazio, proprietaria della linea. Da troppo tempo mancano non solo investimenti ma anche qualsiasi idea di potenziamento per quella che potrebbe diventare la quarta metropolitana della capitale. Se la linea ancora riesce a “sopportare” l’esponenziale aumento del traffico lo dobbiamo solamente alla lungimiranza di chi, 90 anni fa, ideò una infrastruttura con caratteristiche, per l’epoca, innovative, pensando proprio al futuro ruolo chiave che la linea avrebbe potuto giocare per la mobilità cittadina.  In questa situazione di assoluta incertezza appaiono fortemente fuori luogo ed inutili l’ennesime esternazioni telematiche del senatore,”assessore alla mobilità per hobby” , Stefano Esposito, al quale caldamente ci sentiamo di consigliare di tornare nel mondo reale, abbandonando la demagogia dei proclami sui social network, incontrando quanto prima il suo omologo collega (anche di partito) della Regione Lazio, Michele Civita, per discutere, con urgenza di un piano di rilancio della linea.

I pendolari non hanno di certo necessità di avere in regalo “un mese di abbonamento” , cosa che tra l’altro andrebbe fatta per tutti gli abbonati metrebus non esistendo più da anni un abbonamento specifico solo per la Roma – Lido, ma di risposte concrete e di vedere garantito  il loro diritto alla mobilità

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Modifiche Rete ATAC: CeSMoT, perplessi da scelta di non riattivare ferrovia Centocelle – Giardinetti

8877_445bolognaLe annunciate modifiche alla rete di superficie ATAC del quadrante Casilina, che entreranno in vigore il prossimo Lunedì, ci lasciano fortemente perplessi. Ci riferiamo, in particolare, alla scelta di continuare a tenere in esercizio, potenziandola anche, la linea autobus 106, vero e proprio doppione della Linea C della Metropolitana e di non riattivare la tratta ferroviaria Centocelle – Giardinetti. Poco più di un mese fa, ricordiamo, questa linea è stata limitata a Centocelle proprio adducendo come motivazione principale la sovrapposizione con la metropolitana. A questo punto ci chiediamo come mai la ferrovia era sovrapposta alla metropolitana mentre una linea di autobus che da Centocelle arriva fino a Grotte Celoni invece non lo sia. Tanto più che gli autobus non potranno mai avere gli stessi tempi di percorrenza e la capienza dei convogli della sospesa ferrovia. Senza ovviamente dimenticare che mentre un autobus genera traffico ed inquinamento, il treno no. Il sospetto è che la scelta sia dovuta al fatto che, in un periodo di “spending review”, la Regione Lazio abbia scelto la strada del “risparmio” sulla pelle degli utenti sacrificando la ferrovia e lasciando poi ad atac il compito di trovare soluzioni per garantire la mobilità dei cittadini rimasti orfani del trenino. Tanto più che mentre il corrispettivo per l’esercizio della tratta ferroviaria spettante ad ATAC era a carico della regione Lazio, il corrispettivo per le linee su gomma viene erogato dal Comune di Roma. Un ente risparmia, l’altro ha un aggravio di costi. E a rimetterci alla fine è sempre l’utenza, che si ritrova un TPL forzatamente inefficiente. A nostro giudizio, in attesa che gli enti competenti, Regione Lazio in primis, finora assente e disinteressata,  decidano se far morire definitivamente la ferrovia Termini – Giardinetti o se investire su un suo potenziamento e prolungamento, riteniamo sia opportuno sopprimere le linea autobus  e riattivare, anche con frequenze differenti rispetto al passato, la tratta ferroviaria Centocelle – Giardinetti, il tutto con indubbi vantaggi sia per i pendolari che per l’ambiente. Inoltre la soppressione delle linee 106 e 107, nonchè dell’inutile navetta Centocelle – Parco di Centocelle permetterebbe ad ATAC di recuperare vetture e personale da impiegare per potenziare il servizio in altre parti della città, soprattutto in previsione dell’imminente Giubileo.

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Trasporti, CeSMoT: Bene riattivazione ferrovia Roma – Giardinetti,ma necessario definirne futuro

051-422-057filareteApprendiamo con piacere che in tempi relativamente brevi ATAC ha provveduto da oggi alla riapertura della ferrovia Roma – Giardinetti, interrotta da giorni nella tratta Centocelle – Laziali a causa di una voragine formatasi in Largo Alessi. É tuttavia necessario che i soggetti interessati nella gestione della linea, ovvero Regione Lazio, in qualità di proprietario dell’infrastruttura, ATAC e Comune di Roma, pianifichino il futuro della linea, definendo un programma di investimenti che contribuisca a migliorare il servizio, ammodernando ad esempio il materiale rotabile, spazzando via così ogni possibile ipotesi di soppressione, ipotesi che ciclicamente torna e che sarebbe folle e sconsiderato porre in opera, vista e considerata l’importanza della linea per la mobilità della zona Casilina.

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Roma Lido – necessari investimenti ed interventi per superare criticità

portasanpaolo

Le problematiche che stanno investendo da lungo periodo la ferrovia Roma Lido, con treni affollati, a volte senza aria condizionata, corse in ritardo o soppresse ecc sono purtroppo il risultato dell’anomalia tutta romana di questa linea, che si appresta a spegnere 90 candeline. Avere infatti la proprietà dell’infrastruttura da parte della Regione Lazio (da anni colpevolmente assente e latitante) ed una gestione da parte del Comune di Roma (con affidamento alla società ATAC SpA)  ha generato una situazione in cui il proprietario scarica sul gestore tutte le problematiche di esercizio, ed il gestore si trova con le mani legate essendo nell’impossibilità di effettuare i necessari interventi di miglioramento. Ed i risultati, nonostante i lodevoli  sforzi compiuti negli ultimi anni da Comune di Roma ed ATAC per migliorare, nei limiti del possibile il servizio,  sono purtroppo sotto gli occhi di tutti, vanificati dalla mancanza di interventi ed investimenti da parte dell’ente proprietario.  In questa situazione, la soluzione ottimale, a nostro giudizio, sarebbe nel passaggio di proprietà dalla Regione, che non sembra avere alcun interesse ad investire nel migliorare la linea,  al Comune di Roma , e l’avvio di un processo volto alla trasformazione di questa storica ferrovia, che svolge ormai un servizio di tipo suburbano interamente nel territorio del comune di Roma, in metropolitana, operazione che non richiederebbe ingenti investimenti e che sarebbe realizzabile in tempi relativamente brevi, con pochi disagi per l’utenza. Tale operazione avrebbe il vantaggio di realizzare delle economie gestionali, potendo realizzare, con un’unica infrastruttura 3 servizi indipendenti, utilizzando non solo gli stessi binari ma anche gli stessi mezzi, sul modello di quanto accade ad esempio in Germania. Pensiamo quindi ad una infrastruttura unitaria suddivisa però in 3 linee, ovvero la linea “B1”  Jonio – Laurentina;  la “B2 Rebibbia – Magliana – Acilia e  la “B3” Porta San Paolo – Lido di Ostia. I vantaggi di tutto ciò sarebbero anche economici per il gestore, che, in fase di acquisto dei mezzi, anziché dover effettuare due distinte gare, una per i mezzi della metropolitana ed una per i mezzi della ferrovia, potrebbe effettuarne una sola, senza dimenticare la possibilità di avere personale di macchina interscambiabile abilitato sull’intera infrastruttura. Nel breve periodo, in attesa del necessario ed auspicato passaggio di consegne, per risolvere la situazione attuale di forte criticità, in considerazione dell’esistenza di due distinti bacini di carico, ovvero da Ostia a Roma e da Acilia a Roma‎ (e viceversa), come Ce.S.Mo.T.  proponiamo l’istituzione, nelle ore di punta di due diversi servizi, ovvero  per  Acilia  di un servizio locale dedicato con corse da e per Roma e dei servizi Express Porta San Paolo – Lido di Ostia, che da Eur Magliana non effettuino fermate intermedie fino ad Ostia Antica.  Separando i due flussi di traffico si avrebbe così un servizio più regolare e meno affollamento sui treni. Con innegabili benefici per l’utenza.

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METRO C: CESMOT, “DISPIACIUTI PER FERROVIA, MA LAVORI INEVITABILI”

METRO C: CESMOT, “DISPIACIUTI PER FERROVIA, MA LAVORI INEVITABILI”

“Con dispiacere apprendiamo che dal 7 luglio il trenino della Roma-Pantano concederà i suoi binari da Giardinetti al capolinea esterno per trasformarsi nella futura linea C. Ma comprendiamo che è un sacrificio inevitabile per poter offrire al termine dei lavori un’infrastruttura nuova e più funzionale alle migliaia di persone che ogni giorno si muovono nella periferia est della Capitale”.

Lo dichiara il CeSMoT, Centro Studi sulla Mobilità e i Trasporti, commentando la chiusura prevista per il 7 luglio della tratta terminale della ferrovia regionale Roma-Pantano.

“Il piano alternativo per la mobilità – prosegue il CeSMoT – sulla carta presenta una sua validità che consentirà di ridurre e limitare i disagi dovuti alla chiusura della tratta esterna della ferrovia, garantendo tutte le esigenze di mobilità tra la periferia e il centro. Indubbiamente sopratutto i primi tempi le problematiche saranno evidenti, per questo chiediamo che nella fase iniziale venga attuato un monitoraggio costante del piano alternativo per portare a rodaggio il piano alternativo”.

“Con l’avvio di questa nuova fase di lavori per la realizzazione della terza linea di metropolitana romana – conclude il CeSMoT – si possono finalmente iniziare ad avere certezze sul rispetto dei tempi di realizzazione, che ci auguriamo possano essere celeri.

19 giugno 2008

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CeSMoT
Centro Studi sulla Mobilità e i Trasporti
http://www.cesmot.it
Il Presidente
OMAR CUGINI
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