Apprendiamo con viva soddisfazione il recente stanziamento di 1,4 mld di euro da parte del governo per la città di Roma, parte dei quali saranno destinati al rilancio e potenziamento del trasporto su ferro. Se da un lato è una buonissima notizia sapere che finalmente, dopo anni di immobilismo, vengono stanziati fondi per il tpl romano con i quali potranno essere realizzati interventi per ammodernamento e potenziamento delle ferrovie Roma – Civita Castellana – Viterbo e Roma – Lido di Ostia, ci preoccupa, e non poco la totale assenza di progetti ed investimenti verso la ferrovia Roma – Centocelle – Giardinetti, erede della Roma – Fiuggi – Frosinone, che proprio quest’anno si appresta a spegnere le 100 candeline di onorato servizio. Mentre infatti ci si appresta a celebrare un centenario all’insegna della “nostalgia” , tale linea continua a pagare il totale e completo disinteresse dell’ente proprietario, ovvero la Regione Lazio, che sembra averla abbandonata a se stessa, in attesa che siano altri soggetti, come la futura amministrazione comunale capitolina,a decidere cosa farne. Allo stato attuale quella che potrebbe essere una importante direttrice su ferro, a servizio dei popolosi quartieri della Casilina,presenta un esercizio ibrido, ovvero un treno che in realtà segue i regolamenti tramviari ed un parco rotabili che nonostante gli interventi di ammodernamento ha oltre 60 anni di servizio ed è totalmente inaccessibile per disabili e chiunque abbia difficoltà a camminare. Inoltre, da quando lo scorso agosto ATAC ne ha deciso l’attestamento temporaneo a Centocelle in ottica di evitare sovrapposizioni con la Metro C, non solo non si è più realizzata la prevista stazione di interscambio all’altezza della Togliatti, ma si continua a navigare a vista, senza idee per il futuro. Un poco come avvenne in fase di ricostruzione: prima si realizzò la nuova infrastruttura per la “ferrovia” , poi si decise che si sarebbe dovuta utilizzare per la metro C rifacendo da zero gran parte delle opere, con conseguente spreco di soldi pubblici, o come è stato fatto per l’attestamento a Giardinetti, dopo 10 anni abbandonato. Come CeSMoT riteniamo indispensabile che da parte della Regione si faccia definitivamente chiarezza su quale debba essere il futuro della linea, che a nostro giudizio necessita la trasformazione in tramvia ed integrata nella rete urbana ATAC , così come anche previsto nel Ferrotramviario Rapporto 1.0 redatto tempo fa da Roma Servizi per la Mobilità e che rappresenta un valido strumento a cui fare riferimento. Proseguire con questa situazione ibrida avrà come unica conseguenza solo quello di una lenta agonia della linea, fino alla sua soppressione. Per questo riteniamo che una delle priorità del futuro sindaco sia quella di perfezionare il passaggio dell’infrastruttura al Comune: solo così la linea potrà essere potenziata ed ammodernata, magari realizzando il prolungamento verso Tor Vergata, rispondendo adeguatamente alla forte domanda di trasporto.
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Comunicato Stampa: CeSMoT, Roma – TPL sia al centro dei programmi del futuro sindaco
Con il recente deposito delle liste elettorale è entrata ormai nel vivo la lunga “maratona” elettorale che nel mese di giugno porterà Roma ad avere un nuovo sindaco. Tuttavia, con vivo rammarico, dobbiamo constatare che finora da parte degli aspiranti sindaco, spesso troppo impegnati a polemizzare tra loro, si è parlato poco e niente del trasporto pubblico, e, quando lo si è fatto, sono state illustrate proposte che definire fantasiose e bizzarre, vedi la “funivia di boccea” , è dir poco. Riteniamo, come CeSMoT, che il futuro sindaco di Roma debba avere come priorità quella del rilancio della cura del ferro per la capitale,vigilando, in primis, sul rispetto del cronoprogramma per l’apertura della tratta Lodi – San Giovanni e San Giovanni – Colosseo – Venezia della Metro C. Urgente è anche, a nostro giudizio, definire il futuro delle ferrovie regionali strategiche per la mobilità dei cittadini. Per la Termini – Centocelle – Giardinetti, occorre con la massima urgenza deciderne il futuro, con la trasformazione in tramvia ed ammodernamento della tratta attualmente aperta all’esercizio ed una rapida decisione su come realizzare l’auspicato prolungamento verso Tor Vergata, ovvero riutilizzando parzialmente la tratta sospesa all’esercizio Centocelle – Giardinetti oppure attraverso un nuovo tracciato a servizio della zona di Via dei Romanisti. Per la Roma – Lido, anche in relazione al futuro stadio della Roma che si realizzerà a Tor di Valle, occorre invece proseguire verso la trasformazione in vera metropolitana, operando contestualmente un massiccio rinnovo del materiale rotabile. Rinnovo del materiale rotabile necessario anche per la terza ferrovia, la Roma – Civita CAstellana – Viterbo, per la quale è però imprescindibile operare in sinergia con la regione Lazio. La cura del ferro, sempre a nostro giudizio, non può e non deve tralasciare il rilancio di tram e filobus, mezzi ecologici per eccellenza, espandendo la rete attuale. Occorre prendere esempio da altre città italiane ed europee che negli ultimi anni stanno seriamente investendo su un TPL efficace ed efficente. Roma non può e non deve rimanere indietro. Auspichiamo perciò che, chiunque sarà il nuovo sindaco, sappia raccogliere il ns appello e lavori per una nuova era della mobilità
Intervista su Radio Vaticana
Comunicato Stampa – Roma, CeSMoT: soddisfatti per immediata riapertura Termini – Centocelle, attendiamo riapertura fino a Giardinetti
Analisi Ferrovia Roma – Giardinetti
Pubblichiamo il nostro studio effettuato sulla Ferrovia Termini – Giardinetti,con un’analisi della situazione attuale e dei possibili sviluppi futuri che tale linea potrebbe avere con opportuno potenziamento. Inoltre, alla luce della pretestuosa chiusura della tratta Centocelle – Giardinetti, abbiamo provveduto a contestare punto per punto le tesi addotte da ATAC per motivarne la sospensione
Il file è scaricabile cliccando sul link sottostante:
CeSMoT – Preoccupati per futuro della Ferrovia Roma – Giardinetti
Lo svio odierno di un convoglio, per fortuna senza conseguenze gravi, avvenuto lungo la Ferrovia Termini – Giardinetti, apre preoccupanti dubbi su quale possa essere il futuro di questa importante linea, tra l’altro da circa un anno assurdamente mutilata della tratta Centocelle – Giardinetti, che a breve si appresta a compiere 100 anni
L’avanzata età del materiale rotabile, mediamente 60 anni, unita alla mancanza di progetti certi per il futuro della linea, non lasciano presagire nulla di buono. Del resto appare fin troppo evidente che così com’è strutturata attualmente la Termini Giardinetti, ovvero una ferrovia gestita come fosse una tramvia, ben difficilmente potrà avere un futuro in assenza di radicali interventi di ammodernamento.
Come CeSMoT – Centro Studi sulla Mobilità e i Trasporti, torniamo a chiedere alla Regione Lazio, proprietaria dell’infrastruttura, finora colpevolmente assente, di fare una volta per tutte chiarezza, indicando chiaramente cosa vuole fare della linea.
Inoltre sollecitiamo gli aspiranti candidati a Sindaco di Roma ad illustrare quali siano le loro proposte circa il futuro della Roma – Giardinetti. Siamo fermamente convinti che questa ferrovia, se opportunamente ammodernata e prolungata, magari fino a Tor Vergata, possa dventare un importante e strategico collegamento su ferro a servizio di una popolosa zona di Roma
Focus Ferrovie Regionali Lazio
Sulla scia delle numerose notizie che in questi giorni stanno circolando sulle 3 ferrovie regionali del Lazio, in concessione ad ATAC ,riteniamo, in virtù dell’importanza di esse nella mobilità del Lazio, sia necessario fare un breve e doveroso approfondimento sul futuro delle stesse. Premettiamo intanto che tutte e tre le linee pagano un enorme gap dovuto a mancanza di investimenti e progetti a lungo periodo da parte del proprietario,ovvero la Regione Lazio, fino ad ora colpevolmente assente. Tutto questo ha ovviamente provocato un generale invecchiamento del materiale rotabile,provato anche dall uso intenso. Con conseguenti guasti e disagi
1) Roma – Giardinetti: quello che restava della ferrovia per Fiuggi è attualmente limitato alla stazione di Centocelle (limitazione a ns giudizio affrettata ed inopportuna) in attesa di decisioni concrete sul futuro, decisioni che nessuno sembra voler prendere, preferendo invece lanciarsi in fantasmagorici progetti. Una ricostruzione integrale con conversione a scartamento ordinario appare secondo noi troppo onerosa e priverebbe per anni la Casilina di un comodo e veloce mezzo di trasporto. Con pesanti ripercussioni sulla già critica viabilità della zona. La strada migliore sarebbe quella di acquistare mezzi tramviari a scartamento ridotto (vedi Sassari) e cantierizzare il prolungamento da Giardinetti a Tor Vergata, facendo diventare la linea una moderna “metro tranvia” Occorre però decidere in fretta cosa farne: i mezzi più nuovi hanno ormai 20 anni di servizio mentre i “bloccati” serie 100 e 420 hanno oltre 50 anni di onorata carriera sulle spalle e mostrano i loro limiti. Ed il rischio chiusura definitiva incombe
2) Roma – Lido : la lungimiranza di Paolo Orlando che negli anni ’20 si battè per far costruire una moderna ferrovia a doppio binario ed elettrificata a servizio del costruendo borgo marittimo ha fatto sì che al giorno d’oggi tantissimi pendolari possano usufruire di un mezzo di trasporto veloce ed ecologico. Purtroppo ai lavori di ammodernamento della infrastruttura avvenuti a partire dagli anni ‘90 non son mai seguiti interventi sul materiale rotabile,anzi,la linea ha sempre ricevuto treni di “seconda mano” : prima le MR100/200/300 provenienti dalla Metro B, poi le c.d. “Frecce del Mare” , che altro non erano che le MA100 della Metro A ristrutturate negli interni, infine sempre dalla Metro A le MA200 di AnsaldoBreda. Con rotabili ormai anziani i guasti e le soppressioni sono all’ordine del giorno e l’orario di servizio resta,purtroppo,un qualcosa di molto teorico. Attendiamo di vedere se e quando arriveranno i nuovi treni promessi,ritenendo altresì che vada anche attentamente approfondita l’ipotesi ventilata anni fa di un prolungamento verso Torvaianica nonché valutato attentamente quanto siano concrete le voci che parlano di un interessamento dei francesi di RATP nell’acquisto della linea
3) Roma – Civita Castellana – Viterbo: la RomaNord è l’emblema delle contraddizioni delle ferrovie regionali del Lazio: mentre la tratta urbana è stata oggetto di numerosi interventi di ammodernamento che l’hanno trasformata quasi in una moderna metropolitana, la tratta extraurbana Montebello – Viterbo è rimasta sostanzialmente immutata sin dai tempi della sua costruzione da parte dell’Ing Besenzanica negli anni ‘30: segnali ad ala e scambi manovrati a mano sono sicuramente molto caratteristici ma decisamente superati e sono quasi del tutto scomparsi in Italia. Oltre ad un rinnovo infrastrutturale occorre inoltre un rinnovo del materiale rotabile, che risente degli oltre 20 anni di utilizzo, (il progetto della Freccia Flaminia Beta naufragò a causa della crisi aziendale dell’allora Firema)ed un orario che tenga conto delle diverse direttrici di traffico. Necessaria è anche la nuova stazione urbana di Roma, in costruzione annunciata da anni ma di cui sembra non esserci alcuna certezza sulla fine dei lavori. Infine,viste le potenzialità turistiche della linea andrebbe recuperato il materiale storico de “Il treno della Tuscia” , che tanto ritorno di immagine assicurava ai tempi di Met.Ro. Spa ,materiale purtroppo attualmente non autorizzato al servizio viaggiatori per problematiche “burocratiche”
Intervista a Radio Roma Capitale
Roma,CeSMoT: occorre chiarezza su futuro Polo Elettrico ATAC di Trastevere
La recente “sospensione” della linea ATAC 125 ,una delle ultimi linee esercitate con minibus elettrici modello “Tecnobus Gulliver” ,pone dei seri interrogativi sul futuro del “Polo Elettrico” della Rimessa Trastevere e delle sorti della flotta di minibus,vanto delle passate amministrazioni capitoline. La soppressione della linea 125 é solo l’ultima di una serie di soppressioni di linee “elettriche” ,nessuna delle quali mai ufficialmente motivata da atac e dal comune. Alla luce di tutti i soldi spesi per dotare la città di Roma di una delle più grandi flotte di bus elettrici (ricordiamo anche i Mercedes Sprinter ZEV,i Fiat Scudo ed i Fiat Doblò, tutti misteriosamente scomparsi dalla circolazione)chiediamo che, una volta per tutte venga fatta chiarezza sul futuro delle vetture a zero emissioni. Se si ritiene che possano servire in una città come Roma soffocata da inquinamento sono allora necessari interventi urgenti per riportare in strada tutte le vetture. Altrimenti si trovi il coraggio di dichiarare fallito il progetto e si proceda alla ricerca di acquirenti per tutte le vetture ancora in grado di circolare.
Vandali in azione, come difendersi
Vandali in azione, come difendersi
da http://www.muoversiaroma.it/muoversiaroma/articolo.aspx?id=16788
Un altro conducente di bus vittima della prepotenza del “branco”. Lo scorso fine settimana, un gruppo di ragazzi è salito a bordo di un bus della linea 20 Express, a Tor Bella Monaca. Uno dei giovani ha preso l’estintore e lo ha scaricato all’interno della vettura.
L’autista ha aperto le porte e fatto uscire i passeggeri ma alla fine è dovuto ricorrere alle cure dei medici del pronto soccorso del Policlinico Tor Vergata a causa dell’intossicazione provocata dalla polvere dell’estintore.
Servizio essenziale per centinaia di migliaia di cittadini, a Roma il trasporto pubblico non vale nulla, almeno per alcuni. Come se non bastassero i problemi economici, le inefficienze, il traffico, la doppia fia. E, come sottolineato, dai conducenti della Roma Tpl intervistati la scorsa settimana, con i passeggeri c’è sempre meno solidarietà.
“L’autista – spiega Omar Cugini del Cesmot (Centro studi sulla mobilità e i trasporti) – viene considerato a torto il responsabile di una situazione che si può risolvere solo con ingenti investimenti, soprattutto sul trasporto su ferro, tram e metro. Ma deve cambiare la cul tura. Il trasporto pubblico deve farsi apprezzare anche grazie alla sua affidabilità”. In effetti a giudicare dalle segnalazioni che arrivano dagli utenti, questo sembra uno dei fattori chiave.
“Stasera ho aspettato il 341 dalle 17,10 alle 18”, scrive Francesco, mentre Giuseppe chiede di fare chiarezza sugli orari “Desidero segnalare che gli orari degli automezzi Atac indicati online non corrispondono a quelli effettivi di partenza dai capolinea. Questo crea non pochi problemi e disagi all’utenza”. Richieste e sfoghi più che giustiCcabili, ma se la reazione è quella di Antonio la partita tra autisti e passeggeri sembra persa: “Vorrei sapere perché diverse corse delle linee 5 e 14 limitano a Porta Maggiore. Forse per i signori lavoratori è troppo faticoso fare anche le 4 fermate che mancano per arrivare alla stazione Termini?”.
La limitazione della corsa, però, non la decide chi guida ma gli ispettori e la centrale operativa. E per un motivo valido. Nel caso di Porta Maggiore, guasti, incidenti sui binari, a volte per le auto parcheggiate male. Ma la sfiucia è quasi sempre rivolta ai conducenti.