CeSMoT, Domeniche Ecologiche,iniziative virtuose ma inutili senza un concreto potenziamento trasporto pubblico

1708_33NsempioneApprendiamo la notizia che il Campidoglio ha deciso di posticipare la prossima domenica ecologica, prevista per il 17 Gennaio, al giorno 31 Gennaio, prevedendo, contestualmente, un potenziamento “spot” del Trasporto Pubblico. Pur apprezzando il lodevole operato del Commissario Tronca, anche in tema di tutela ambientale, restiamo fermamente convinti della plateale e palese inutilità delle domeniche ecologiche, iniziative che, seppur virtuose, servono solo a rinfrescare l’immagine e a fare finta che per un giorno l’inquinamento non esista. La vera lotta all’inquinamento si può effettuare solo attraverso un serio e concreto piano di sviluppo del TPL, non con potenziamenti estemporanei come rischiano di essere quelli del prossimo 31 gennaio. Ma, purtroppo, tutto questo a Roma resta un sogno impossibile.

Resta fresco nella mente di tutti il caos dello scorso lunedì avvenuto per un misterioso guasto che ha causato il blocco della Mero A con le navette sostitutive gestite in maniera alquanto approssimativa e senza che si vedesse  alle fermate, come ad esempio sull’Appia,  personale ATAC a fornire indicazioni all’utenza, per non parlare delle vetture tabellate in maniera non omogenea, con conseguente disorientamento dell’utenza, sballottata tra autobus riconoscibili come navette solo dal grado di affollamento .  Del resto, negli ultimi mesi l’azienda ATAC si è distinta, negativamente, per una cattiva e quotidiana gestione dei trasporti romani ed una scarsa, se non nulla attenzione verso le problematiche ambientali. Ricordiamo infatti, tra le tante decisioni “sballate” di ATAC,  la ben nota e scandalosa chiusura della ferrovia Centocelle -Giardinetti, avvenuta con il complice ed imbarazzante silenzio  della regione Lazio, il mancato prolungamento del tram 3 alla Stazione Trastevere, nonostante siano stati completati i lavori alle banchine di Via Marmorata e Via Induno, il filobus 90 Express esercitato parzialmente con autobus, la soppressione di quasi tutte le linee del centro storico gestite con minibus elettrici ed una riforma della rete di superficie che sembra essere caduta nel dimenticatoio insieme ai roboanti progetti di istituzione di nuove linee tramviarie. Riteniamo, per tanto, che solo attraverso una completa riforma di ATAC, aprendo magari il mercato del TPL ad altri soggetti privati, si possa veramente iniziare a combattere l’inquinamento che soffoca la nostra città, senza dover ricorrere ad iniziative estemporanee come appunto lo sono le domeniche ecologiche. Proprio per questo chiediamo con forza al Commissario Tronca un impegno nel “costringere” ATAC non solo a fare un doveroso passo indietro in tutte le pessime scelte gestionali finora attuate,ma di attuare una forte pulizia interna, snellendo la mastodontica struttura, migliorando il rapporto con l’utenza, finora abbastanza “evanescente” e de facto limitato al canale “infoatac” su  twitter , facendo contestualmente partire tutti quei progetti di “cura del ferro” che da troppo tempo  giacciono ben nascosti nei cassetti, come ad esempio il tram in centro su Via dei Fori Imperiali e Corso Vittorio Emanuele, il prolungamento della Metro A verso Boccea da un lato e Morena dall’altro, la realizzazione di un collegamento su ferro da Rebibbia a Guidonia e da Rebibbia a Cinecittà.  Solo così si potranno convincere i cittadini romani a lasciare la propria macchina a casa a ad usare il mezzo pubblico. Ed al posto delle domeniche ecologiche avremmo le settimane ecologiche, ma senza dover coattivamente bloccare la circolazione automobilistica

Siamo di fronte alla scelta se morire di traffico o diventare  una virtuosa città ecologica. Ed il tempo dell’attesa sta, drammaticamente, finendo.

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Disservizio Metro A, CeSMoT: occorre rapidamente fare chiarezza su accaduto

9752_nav_terminiIl disservizio di ieri sulla Linea A, oltre a mostrare la inevitabile fragilità del sistema dei bus sostitutivi, anche a causa della non eccessiva  presenza in strada della polizia municipale che avrebbe dovuto rendere più fluida la circolazione stradale, apre inquietanti dubbi su quali siano state le reali cause del blocco del servizio. L’unico dato certo è che il “Problema tecnico” si è verificato nella stazione di San Giovanni. Cosa sia realmente accaduto non è dato saperlo, visto che ATAC, nel corso della giornata, è arrivata a cambiare più volte versione fino a  dare la colpa ad una non meglio identificata “perdita di isolamento di uno degli attacchi della rotaia” , termine sicuramente affascinante ma che in realtà dice poco e niente, in quanto l’eventuale perdita di isolamento può al massimo causare un malfunzionamento del sistema di blocco che gestisce il distanziamento dei treni o del segnalamento, ma limitatamente alla tratta interessata dal guasto, che, come previsto dai regolamenti, può essere gestita anche in condizioni “degradate” . Senza dimenticare che, a quanto si diceva, i lavori nei cantieri della Metro C erano stati sospesi a seguito dei ben noti mancati pagamenti. Notiamo, ancora una volta, un’azienda ATAC in costante affanno, che, come un bambino pescato con le mani nel barattolo di marmellata, cerca di inventare una scusa plausibile per giustificare l’accaduto. Riteniamo che i cittadini che quotidianamente utilizzano il martoriato trasporto pubblico romano abbiano il dovere di essere informati con tempestività e chiarezza sugli eventi che provocano perturbazioni dell’esercizio, e che debbano avere informazioni chiare ed efficienti  sui tempi di ripristino del servizio stesso. Non è ammissibile che la comunicazione verso l’utenza di ATAC sia affidata quasi  esclusivamente al canale del social network twitter, gestito per di più in maniera del tutto arbitraria da non meglio identificate persone che bloccano gli utenti, rei di porre domande “scomode”. Inoltre, tale canale di comunicazione, taglia, de facto, una larga fetta di utenza, poco avvezza all’uso di questo social network . Auspichiamo, per tanto,  che il Commissario Tronca voglia al più presto istituire una commissione d’inchiesta sull’accaduto odierno e che, insieme al futuro Direttore Generale ATAC possa rapidamente efficentare la carente comunicazione ATAC, migliorando la presenza fisica sul territorio del personale e limitando  lo strapotere di chi,  anonimo dietro una tastiera, si permette di decidere quali utenti siano degni di ricevere risposte sullo stato del servizio e quali no.

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Atac: Card Over 70 anno 2016, come averla o rinnovarla Per cittadini romani con 70 anni compiuti ed ISEE inferiore o pari a 15 mila €

6021_01ducadigenovaL´Amministrazione Capitolina anche per l´anno 2016 rinnova la concessione dell´agevolazione Over 70, che consente di utilizzare gratuitamente i servizi di trasporto pubblico ai cittadini residenti a Roma Capitale che abbiano compiuto 70 anni, al momento della presentazione della domanda, e dispongano di un reddito, conteggiato con le modalità di calcolo ISEE, non superiore a 15.000 euro. Gli interessati al rinnovo dell´agevolazione speciale per il 2016, potranno recarsi dall’1 gennaio presso le biglietterie di ATAC S.p.A., di seguito indicate, presentando la certificazione ISEE in corso di validità, rilasciata da CAF o sedi e agenzie INPS e compilando l´apposito modulo disponibile presso le biglietterie Atac. Si evidenzia che la card Over 70 valida per il 2015 non potrà più essre utilizzata a partire dal 1° gennaio 2016 e che non sarà possibile rilasciare nuove card o rinnovare il titolo dopo il 31 di marzo 2016, data ultima stabilita per la concessione di tale agevolazione.

I cittadini interessati al primo rilascio dell´agevolazione speciale Over 70, per l´anno 2016, non in possesso della card ricaricabile, che abbiano compiuto il settantesimo al momento della presentazione della domanda, possono recarsi presso una delle suddette biglietterie e compilare il modulo di richiesta allegandovi, oltre alla certificazione del reddito ISEE (nuovo ISEE), la copia del documento d’identità; il personale della biglietteria, verificati i predetti requisiti minimi (residenza a Roma, età anagrafica, reddito ISEE) provvederà alla predisposizione ed alla consegna della tessera Over 70 per la libera circolazione sulla rete del trasporto pubblico locale.

Biglietterie Atac:

  • Metro A: Battistini, Ottaviano, Lepanto, Anagnina;
  • Metro B: Ponte Mammolo, Termini, Eur Fermi, Laurentina;
  • Metro B1: Conca D´Oro;
  • Ferrovia Roma-Viterbo: Flaminio
  • Ferrovia Roma-Lido; Porta San Paolo

Orario di apertura al pubblico:

  • dal lunedì al sabato: dalle 7.00 alle 20.00;
  • domenica e festivi: dalle 8.00 alle 20.00;

Si ricorda che la suddetta agevolazione speciale Over 70 riguarda esclusivamente la circolazione sulle linee del trasporto pubblico locale (bus, filobus, tram, metropolitane A, B, B1 e C e ferrovie regionali Roma-Lido, Roma-Giardinetti e Roma-Civitacastellana-Viterbo tratto urbano) . In caso di furto o smarrimento il duplicato della tessera Over 70 potrà essere richiesta presso le biglietterie ATAC S.p.A. previa presentazione della denuncia all´Autorità Giudiziaria, ovvero autocertificazione, e rimborso dei costi amministrativi pari a € 7,00.

Per maggiori informazioni è possibile contattare il numero 060606

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Comunicato Stampa – Roma, CeSMoT: bene iniziativa “Ecobit” ma servono investimenti seri sul trasporto su ferro

8617_vianomentanaApprezziamo e siamo felici che finalmente, nelle due giornate di circolazione a targhe alterne a Roma, l’amministrazione capitolina ed ATAC e Trenitalia abbiano deciso di estendere la validità del BIT – Biglietto Integrato a Tempo fino alla mezzanotte al fine di incentivare gli spostamenti con i mezzi pubblici. Riteniamo però che tali iniziative, seppur lodevoli anche se arrivate in ritardo rispetto ad altre città, siano , de facto, una goccia del mare senza un concreto piano di investimenti sul trasporto su ferro. Mentre in altre città d’Italia, come da ultima Palermo che domani inaugurerà la sua nuova rete tramviaria, si investe seriamente sulla “rotaia” , implementando o realizzando reti metropolitane o ferro-tramviarie, ecologiche per eccellenza, Roma, capitale d’Italia, resta tristemente al palo con un TPL sempre più alla deriva. Se si escludono i lodevoli sforzi del Gruppo Ferrovie dello Stato, volti a riprendere la famosa “cura del ferro” , non si vede traccia, nella nostra città, di interventi a favore del trasporto su ferro. Anzi, abbiamo assistito alla vergognosa e pretestuosa sospensione della ferrovia Centocelle – Giardinetti, ai quotidiani e ricorrenti disservizi sulla ferrovia Roma – Lido di Ostia (dove le priorità di ATAC sembrano invece quelle di installare delle pseudo barriere anti rumore ad Ostia, autentici muri contestati anche dai residenti), e ad una rete tramviaria i cui annunciati sviluppi e prolungamenti sono rimasti solamente bellissimi disegni sulla carta. Riteniamo necessario come CeSMoT, che il Commissario Tronca abbia il coraggio e la forza di rompere con il passato e di varare rapidamente provvedimenti volti a far riprendere anche a Roma, la cura del ferro. Primo fra tutti, il ritorno del tram 3 al capolinea di Stazione Trastevere e la revoca della scandalosa sospensione della Ferrovia Centocelle – Giardinetti. Passando poi a cantierizzare il prima possibile i vari progetti di sviluppo della rete tramviaria che ormai da troppo tempo prendono polvere nei cassetti.

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Anello ferroviario, un nodo che va sciolto

Su Trasporti&Mobilità di oggi, intervista al Presidente del CeSMoT, Omar Cugini, in merito alla chiusura dell’anello ferroviario. Cliccando sul link sottostante è possibile scaricare l’articolo in formato pdf

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Trasporti, CeSMoT: Un 2015 con poche luci e molte ombre per il TPL romano

7101_collpmgQuesto 2015 ormai al termine, con Roma, assediata dall’inquinamento e vessata da inutili provvedimenti palliativi (targhe alterne) sarà ricordato come un anno, in tema di TPL, con poche luci e molte ombre. Il principale dato positivo, da ricordare, è l’apertura, in fortissimo ritardo, della prima tratta della linea C della metropolitana, da Pantano a Lodi, opera attesa da anni, strategica per la mobilità del quadrante sud, ma destinata  a portarsi dietro la coda di polemiche, di indagini penali e mostruosi ritardi rispetto al programma dei lavori prestabilito. Con il risultato che la metropolitana ancora non è arrivata a San Giovanni, importante nodo di scambio con la linea A della metropolitana, e che dovremo attendere ancora anni per vederla arrivare fino a Colosseo, auspicando che l’eventuale prolungamento oltre questa stazione venga accuratamente riprogettato, abbandonando l’inutile percorso verso Chiesa Nuova ed Ottaviano. L’altra parziale buona notizia, grazie anche all’effetto Giubileo, è l’inizio dei lavori per la riapertura della prima tratta dell’anello ferroviario, da Valle Aurelia a Vigna Clara. Dopo anni di progetti, di opere usa e getta realizzate per i famosi mondiali di calcio del 1990 e poi abbandonate, la montagna partorirà il famoso topolino, con i treni che nell’anno che verrà torneranno a circolare fino a Vigna Clara, senza alcuna certezza sulla realizzazione dei tratti mancanti, Vigna Clara – Tor di Quinto – Nomentana e Vigna Clara – Pineto – Roma Aurelia, e con il serio rischio che, finito l’effetto trainante del Giubileo, le opere vengano nuovamente abbandonate, un poco come è successo per la fermata di Val D’Ala, dimenticata dalla Regione Lazio. Ultimo barlume di luce, l’arrivo e l’inizio dei collaudi dei nuovi filobus BredaMenariniBus, destinati alla costruenda filovia laurentina, opera funestata varianti di progetto, ritardi e dalla corruzione. Se come sembra alcune vetture verranno impiegate sulla linea 90, in supporto agli attuali Solaris Trollino, le possibilità di rivedere la linea completamente esercitata con ecologici filobus potrebbero diventare concrete. Positivo, ma riguarderà marginalmente i pendolari romani, sarà il piano si rinnovamento della flotta autobus intrapreso da CoTraL, che permetterà finalmente, a quanti si recano a Roma per studio o per lavoro, di viaggiare su mezzi moderni e confortevoli. A fronte di queste poche luci, tante sono le ombre che pensano su questa annata. La più evidente resta la scandalosa ed inconcepibile sospensione della tratta ferroviaria Centocelle – Giardinetti, decisa arbitrariamente dall’ATAC, con l’avallo della Regione Lazio ed il colpevole silenzio della ex amministrazione comunale, in maniera quasi carbonara in piena estate, con la città in vacanza. Tale scelta, come noto, ha de facto privato alcuni quartieri di un valido ed efficiente collegamento su ferro. Al posto del treno, inquinanti autobus. I picchi di inquinamento atmosferico nascono anche da queste scelte poco sagge . Ombre, e non poche, anche sulla altre due ferrovie regionali gestite, non proprio al meglio, sempre da ATAC: sulla Roma – Lido i disagi ed i disservizi, dovuti alla scarsa disponibilità di materiale rotabile nonchè dall’eccessiva vetustità di esso, potrebbero terminare se ,come sembra, andrà in porto l’affidamento del servizio ai francesi di Trans Dev la quotidiana via crucis dell’utenza potrebbe terminare,ma, nell’attesa, i problemi della linea restano irrisolti e , almeno nel medio periodo, il rischio per gli utilizzatori di dover convivere con i disservizi non è poi così remoto. Futuro incerto anche per l’ultima delle tre ferrovie regionali gestite da ATAC, ovvero la Roma – Civita Castellana – Viterbo, dove il nuovo orario varato alcuni mesi fa da ATAC ha, di fatto, peggiorato il servizio, specie con l’introduzione delle corse automobilistiche, spesso e volentieri vengono effettuate con vetture inadatte al tipo di servizio, e dove non si vede l’ombra di un progetto per il rinnovamento del materiale rotabile, che, specie quello urbano, viaggia ormai sui 20 anni di servizio

Notte fonda anche per la rete di superficie: andata deserta la gara per l’acquisto di nuovi autobus per ATAC, e svanita anche la possibilità che arrivassero gli autobus cinesi, si continua a fare servizio con un parco vetture che inizia a mostrare i seni dell’età e dell’intenso uso. Notte fonda anche per la rete tramviaria: tutti i progetti di estensione della rete sono rimasti sulla carta, ancora persiste l’assurda situazione della linea 3 esercitata per un parte con tram e per la restante con autobus, ed anche qui, il parco mezzi avrebbe necessità di un radicale rinnovamento.

Invertire il trend negativo non è certamente un processo rapido ed immediato, e siamo consapevoli che l’attuale limbo amministrativo in cui giace l’amministrazione comunale non semplifica le cose, però riteniamo che il Commissario Tronca, libero da qualsiasi condizionamento politico  e svincolato dalle logiche di partito , possa e debba dare il via alla rinascita del TPL cittadino, tracciando una strada che servirà da guida per il “sindaco che verrà” . Se si vuole realmente combattere l’inquinamento occorre necessariamente mettere da parte provvedimenti inutili e demagogici come targhe alterne o blocchi del traffico ed intraprendere una virtuosa strada di rilancio del TPL, somministrando a Roma quella famosa “Cura del Ferro” da anni annunciata ma mai seriamente attuata . Ma, per far si che ciò avvenga, occorre lo sforzo di tutti i soggetti, a partire dal Governo, che deve garantire alla città i necessari stanziamenti, passando per Regione Lazio e Città Metropolitana fino ad arrivare alle forze politiche, le quali, con grande senso di responsabilità, devono finalmente essere consapevoli che il TPL è un bene di tutti e non può e non deve essere ostaggio di lotte politiche il cui unico scopo è il no a priori solo per “accaparrarsi” il voto degli “scontenti”

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CeSMoT: 32 anni senza Roma – Fiuggi

471-113serroneCon l’OdS dell’allora AcoTraL N° 349 del 9 dicembre 1983 si metteva la parola fine sulla ferrovia Roma – Fiuggi disponendo la sospensione , “fino a nuovo avviso” , dell’esercizio tra San Cesareo e Fiuggi a partire dal successivo 27 Dicembre. La sospensione, imposta dal Ministero, sotto certi aspetti metteva fine all’agonia di una linea che versava in condizioni a dir poco critiche: poco tempo prima, un sopralluogo dell’USTIF, aveva imposto pesanti rallentamenti, anche a 30 Km/h, sulle tratte ancora armate con binari da 27,5 Kg/m e la linea era, di fatto, limitata alla stazione di Cave a causa di una frana. A distanza di 32 anni dalla chiusura, con la linea ormai ridotta alla sola tratta Laziali – Centocelle a causa di una sconsiderata decisione di ATAC, con il forte dubbio se si riusciranno a festeggiare nel 2016 i 100 anni di esercizio, se paragoniamo il tracciato della linea con altre illustri ferrovie, come ad esempio il Bernina, è molto forte il rimpianto per ciò che si poteva fare e non si è fatto. Anni trascorsi senza un’idea per il futuro, con investimenti ridotti allo stretto indispensabile e mancate promesse di ammodernamento portarono all’inevitabile epilogo ed alla perdita di una infrastruttura, trasformata parzialmente in pista ciclabile dalla dubbia utilità, che da un lato poteva ancora giocare un ruolo per i collegamenti su ferro, dall’altro avrebbe potuto rivelare ampie potenzialità turistiche, specie nella tratta montana. Ora più che mai, dopo tutte le occasioni perdute ed i soldi spesi (vedi l’ammodernamento della tratta Torrenova – Pantano poi ricostruito da zero a causa delle varianti al progetto per la Metro C o la nuova stazione di Giardinetti buttata alle ortiche dopo neanche 10 anni) riteniamo occorra decidere in fretta il futuro di ciò che resta della linea che, nonostante gli anni,  mostra ancora enormi potenzialità e che, se ammodernata nell’infrastrutture e nei mezzi, potrebbe giocare un ruolo chiave per la mobilità del quadrante Roma Sud, magari con un auspicabile prolungamento da Giardinetti verso Tor Vergata o magari realizzando anche un collegamento di tipo tramviario tra Pantano Borghese Metro C e San Cesareo.  I progetti, sulla carta, non mancano, ma resta forte il dubbio che ci sia la reale volontà di passare dalle parole ai fatti, specie dopo avere osservato, con rammarico, l’assurdo silenzio della Regione Lazio sul futuro della linea. Per quanto riguarda il passato, inutile, purtroppo, piangere sul “latte versato” e chiedersi cosa sarebbe potuta essere la linea se…

I dubbi su cosa sarebbe potuto succedere con più investimenti, su cosa sarebbe potuto succedere se l’allora ACoTraL avesse davvero intrapreso i lavori richiesti dal Ministero, se fosse andato in porto il piano di ammodernamento proposto negli anni ’80, su cosa sarebbe potuto succedere senza le frane che prima tagliarono la linea tra Genazzano e Fiuggi e poi tra Pantano e San Cesareo…sono dubbi molto affascinanti, ma la storia non si fa con i se e con i ma e queste risposte purtroppo resteranno senza risposta. L’unico dato di fatto è che la tratta Torrenova – Pantano è stata salvata, ammodernata ed ora è diventata una moderna metropolitana, che, nonostante ATAC, esiste ancora la tratta Giardinetti – Roma Laziali e che si è conservata la memoria della linea sia con la realizzazione del museo ferroviario nella ex stazione di Colonna, sia con il restauro del locomotore 1 esposto presso il Polo Museale di Porta San Paolo. Occorre prendere esempio dalla storia e non ripetere gli errori del passato: Roma non può permettersi la perdita di ulteriori Km di ferrovia, ed il progetto di ATAC di limitare definitivamente ciò che resta della linea nei pressi della stazione di Centocelle altro non farebbe che far perdere, definitivamente, una importante infrastruttura ferroviaria.

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Giubileo: CeSMoT, bene piano FS attendiamo quello di ATAC

7054_n2terminiIn vista dell’Imminente Giubileo apprendiamo con piacere dell’impegno profuso dal Gruppo FS per garantire la mobilità dei pellegrini che affolleranno Roma durante questo importante periodo. Attendiamo però, con impazienza, di conoscere il piano previsto da ATAC, ammesso che esso esista, visto che manca meno di un mese dall’apertura della Porta Santa ed ancora tutto tace. Finora l’azienda di Via Prenestina si è distinta solamente per i suoi piani di soppressioni astrusi di linee, vedi ad esempio la ferrovia Centocelle – Giardinetti,  e quotidiani e “misteriosi” disservizi, come quello odierno sulla Ferrovia Roma – Lido di Ostia.  Da romani ed utenti vorremmo, tuttavia,  che questi piani straordinari in materia di trasporto fossero invece la quotidianità. Un servizio efficiente, treni, bus, tram e metro funzionanti e puliti farebbero di Roma una vera capitale europea, diminuendo il traffico e rendendo la città più vivibile e a misura di cittadino. Il concreto rischio che il Giubileo della Misericordia possa diventare una “Via Crucis” per i cittadini romani e per i pellegrini è tutt’altro che infondato, e per questo, come CeSMoT, chiediamo al Commissario Tronca di mettere rapidamente in atto tutte quelle misure necessarie ad evitare la caporetto del trasporto pubblico, ricorrendo, se necessario, anche all’azzeramento dei vertici ATAC ed al commissariamento dell’azienda.

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Giubileo: Collaborazione Atac-Polizia di Stato alla stazione Termini

9752_nav_terminiÉ partito lo scorso 2 novembre alla stazione Termini il nuovo servizio di controllo congiunto che vede  la collaborazione tra Atac e la Polizia di Stato, così come già concordato dal Questore D´Angelo e l´Amministratore Delegato Atac Broggi in occasione dell´approssimarsi del Giubileo Straordinario della Misericordia.
Le pattuglie miste – composte da agenti della Questura di Roma e dal personale della Security Atac – sono infatti impiegate all´interno della stazione in azioni di controllo e contrasto.
La sala operativa della Questura con la centrale operativa della sicurezza Atac  garantiscono il reciproco supporto per lo svolgimento delle operazioni.
L´iniziativa fa parte dell´Action Plan Sicurezza che l´azienda di trasporto capitolina ha avviato da tempo, e che si finalizza con azioni di contrasto ai fenomeni di microcriminalità all´interno di mezzi e infrastrutture del trasporto pubblico romano.
Già nel mese di ottobre l´aumento del presidio attuato dalle forze di Polizia all´interno del nodo centrale di Roma, ha consentito alla security Atac di poter misurare, rispetto al mese precedente, una diminuzione della presenza del 40% di persone moleste o dedite ad atti illeciti. La finalità di questa nuova collaborazione, con il previsto aumento dei controlli, è quella di migliorare ancor di più i livelli di sicurezza della stazione Termini in vista del prossimo Giubileo.

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Comunicato Stampa: CeSMoT, pedonalizzazione via dei Fori Imperiali sia premessa per il tram

9220_3emanuelefilibertoIn una città dove il TPL risulta purtroppo affetto da ritardi e disservizi quasi patologici, complice anche la cronica mancanza sia di seri investimenti sia di progetti a lungo termine, la recente proposta del dimissionario sindaco Marino di chiudere totalmente Via dei Fori Imperiali anche agli autobus, sebbene degna di attenzione in quanto ridarebbe respiro all’area archeologica, non può e non deve essere una semplice iniziativa di facciata. Nella situazione attuale, infatti, via dei Fori Imperiali rappresenta una importante direttrice per le linee di bus della zona, dirette verso Piazza Venezia o Via del Corso, nonché un ottimo interscambio con la metropolitana nella stazione Colosseo. Chiudere “sic et simpliciter” la strada, senza un valido progetto di riforma del TPL, rischia di  privare romani e turisti di un comodo e pratico interscambio metro / gomma e di peggiorare la regolarità delle linee della zona.  Piuttosto che una semplice e totale pedonalizzazione, riteniamo necessario, come CeSMoT,  che si colga l’occasione per mettere in cantiere un progetto a lungo respiro, ovvero il recupero dell’area archeologica, sanando la “ferita” provocata dalla realizzazione di Via dei Fori Imperiali. In questo scenario la realizzazione di una linea tramviaria che attraverso Via dei Fori Imperiali arrivi fino a Piazza Venezia e verso Termini, rappresenterebbe la giusta alternativa ecologica in un’ottica di mobilità sostenibile e garantirebbe il necessario interscambio sia con l’attuale fermata della Metro B che con la futura fermata della Linea C della metropolitana. In questi ultimi giorni di mandato il dimissionario sindaco, per di più libero dall’ingombrante e demagogica presenza dell’ormai per fortuna ex assessore Esposito, ha la grande, unica ed irripetibile occasione, con questo progetto, di essere il promotore di una svolta storica per la città Roma.

15/10/2015

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